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Come scomparvero gli unicorni

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2005 22:35
11/04/2005 22:35
 
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All ‘ inizio del tempo, esistevano gli Unicorni.
Essi erano animali forti e possenti.
Avevano un lungo corno sulla fronte.
Questo corno era stupendo: dritto, liscio, appuntito come una spada.
Il colore del corno dipendeva dal colore del manto dell’animale.
I più belli erano di color argento, alcuni lo avevano bianco e altri bronzo.
Non esistevano altri animali che potessero gareggiare con loro in bellezza.
Gli Unicorni erano bellissimi quando levavano le teste per
nitrire e i corni scintillavano sotto il sole in mille barbagki di luce.
Bellissimi quando cavalcavano tutti insieme nella prima luce del mattino, con le criniere al vento, le code ondeggianti e il lungo corno puntato in avanti a fendere l’aria.
Gli uomini restavano incantati a guardarli senza osare di avvicinarsi.
Non erano malvagi, anzi erano buonissimi, generosi e leali.
Avevano però un temperamento impetuoso.
Amavano l’avventura e il rischio e le grandi prove di coraggio.
I maschi ingaggiavano spesso interminabili duelli;
nel periodo degli amori, per il possesso delle femmine,
oppure alla morte del capo per conquistare la guida del branco.
Ma il lungo corno che avevano in fronte, era più tagliente di una spada,
e anche se non volevano uccidersi l’un l’altro, i loro scontri erano spesso mortali.
Nonostante questo pericolo, gli Unicorni non cessavano di lottare, e ogni giorno ripetevano le loro lotte.
Così il numero degli Unicorni diminuiva sempre più, continuando in quel modo, sarebbero certamente estinti.
Il capobranco sentì il pericolo. Chiamò a sé gli Unicorni e disse:

<< L’ ornamento della nostra bellezza è nello stesso tempo causa della nostra buona e cattiva sorte.
Della buona, perché ci rende i più belli del creato.
Della cattiva, perché in breve ci farà scomparire dalla faccia della terra. >>

<< Lo sappiamo >> dissero gli altri. << Ma che cosa si può fare?>>.

<< La soluzione è semplice, ma dura >> disse il capobranco.

<< Chi vuole morire e far morire la nostra specie, terrà il corno. Chi vuole vivere e farla vivere, rinuncerà ad esso >>.

Gli Unicorni discussero a lungo, poi si divisero in due gruppi.
Da una parte, andarono quelli che non volevano rinunciare al loro bellissimo corno.
Essi s’ incamminarono verso la spiaggia verso la spiaggia, dove continuarono le loro battaglie.
E quando anche l’ultimo maschio fu morto, le femmine non ebbero più figli,
e quegli Unicorni scomparvero per sempre dalla faccia della terra.

Di loro non resta che un lontano ricordo.
E qualcuno sostiene addirittura, che forse non sono mai esistiti, se non nella immaginazione degli uomini.

Dall’altra parte,
andarono quelli che erano disposti a rinunciare al loro corno.

Essi s’incamminarono verso la montagna,
e fecero a pezzi il bellissimo corno battendolo con la forza contro la dura roccia.
Capitava ancora che lottassero, ma senza il corno non si ferivano mortalmente e vissero.

E continuarono ad essere forti e generosi.
Strinsero amicizia con l’uomo,
e si chiamarono
CAVALLI.
Fortunato colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro ed un buon amico" (Moliere)
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