Anniversario della strage di Madrid: un albero per ogni morto
Centonovantadue cipressi ed olivi, il numero dei morti degli attentati dell’11 marzo 2004, e il rintocco a lutto delle 650 campane delle chiese di Madrid e provincia ricorderanno domani i tragici attentati di un anno fa, in un clima di sobrietà come desiderato dalle famiglie delle vittime
MADRID - Centonovantadue cipressi ed olivi, il numero dei morti degli attentati dell’11 marzo 2004, e il rintocco a lutto delle 650 campane delle chiese di Madrid e provincia ricorderanno domani i tragici attentati di un anno fa, in un clima di sobrietà come desiderato dalle famiglie delle vittime.
I rintocchi delle campane alle 07:37, ora della prima bomba che esplose nellal capitale, segneranno una giornata dichiarata di lutto nazionale, malgrado l’Associazione dell’11 marzo avesse chiesto il silenzio per evitare che cinque minuti di suono ininterrotto facessero ricordare troppo una tragedia che i familiari non riescono a dimenticare. Ma le autorità locali e la chiesa sono andate avanti sentendo di dover rendere un omaggio a quei «martiri» cui hanno parlato già oggi re Juan Carlos e il parlamento nazionale insieme a quelli regionali.
I familiari delle vittime non parteciperanno comunque a nessuno degli atti ufficiali, non per protesta ma per desiderio di intimità.
La principale cerimonia commemorativa si svolgerà a mezzogiorno nel cosiddetto Bosco degli Assenti, creato su un promontorio all’interno dell’enorme Parco del Retiro madrileno per ricordare una ad una le vittime. I 192 alberi del Bosco erano in precedenza stati piantati davanti alla stazione di Atocha, luogo dei tragici avvenimenti di marzo. Alla cerimonia ci saranno il re e la regina Sofia con al fianco il premier Josè Luis Rodriguez Zapatero ed altre autorità istituzionali, insieme al segretario generale dell’Onu Kofi Annan e a numerosi leader di tutto il mondo tra i quali il del Marocco Mohammed VI e il presidente della Commissione europea Josè Manuel Durao Barroso che hanno partecipato al vertice su democrazia e terrorismo conclusosi oggi a Madrid. L’Italia sarà rappresentata dal ministro per l’attuazione del programma di Governo Claudio Scajola.
L’atto commemorativo sarà silenzioso, senza discorsi, e Juan Carlos deporrà una semplice corona di fiori seguita da cinque minuti di silenzio cui si uniranno anche i musulmani della capitale e di altre città che durante la preghiera del venerdì condanneranno il terrorismo.
A mezzogiorno il silenzio di cinque minuti si propagherà dal Bosco a tutta la città, a tutto il paese, persino ai mezzi di comunicazione che in alcuni casi si limiteranno a leggere il nome delle vittime.
Zapatero ha chiesto ai media, su preghiera dei familairi delle vittime, di non trasmettere domani immagini che possano colpire la sensibilità dei telespettatori.
Altre cerimonie ufficiali, ma senza alcuna pompa, si svolgeranno a Madrid a cura delle autorità muncipali e provinciali che depporrano corone di fiori.
Nel pomeriggio, nella cattedrale madrilena dell’Almudena l’arcivescovo di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela celebrerà una messa funebre alla presenza dei monarchi, dei principi ereditari, Felipe e Letizia, e di Zapatero.
Omaggi teatrali e musicali ci saranno nei giorni 11 e 12 per ricordare il giorno più nero della recente storia di Spagna