Scritto da: Controvento82 31/03/2005 12.31
Sono un pò confuso...capisco il senso,ma credo che in questa analici manchi un particolare
Ok,mi chiedo quindi cosa ti ha spinto a convincerti della presenza del drago...ma la risposta quale sarebbe?
Per ipotesi,parliamo delle impronte sulla farina,dici di averle viste,e di esserti scottato il dito(anche se inizialmente sei proprio tu ad asserire l'inconsistenza del drago e del fuoco)...diciamo allora che ti correggi e dici che alle persone scettiche,queste prove non sono mostrate.
Allora a che conclusione si può arrivare...il drago esiste o no?
Beh,io credo che questa sia la domanda sbagliata...indipendemente da tutto,io mi chiederei,dove esiste il drago?E per chi?
Se io mi comporto con mente moooolto aperta,e lascio una porta all'idea che senza prove può esistere un drago,io penserà che non ho prove nemmeno che l'essenza delle cose,ovvero il loro esistere o meno,sia una costante per tutti.
Chi mi garantisce che il "reale"è uguale per tutti?
Quando ero piccolo,mi chiedevo se non fosse possibile che tutti gli uomini avessero poteri psichici,e che questa cosa mi venisse nascosta sin quando non fossi stato abbastanza grande da poterla usare...quali prove ho che lontano dai miei occhi,voi non scriviate col pensiero?
Nessuna...per un semplice motivo,noi associamo il reale,sempre e solo a ciò che ci sembra normale,ma quest'ultimo è legato all'esperienza di vita,il reale invece no.
Il drago può esistere nelle realtà di vita delle persone che lo vedono,ma non fa parte della mia realtà,in quanto questa è soggetta alla normalità che ha accompagnato la mia esperienza.
Spero di aver scritto qualcosa di comprensibile
Bye bye
bè il reale è reale per tutti, le cose che non sono per tutti sono soggettive e irreali, il bello il brutto, l' alto il basso (nel senzo qualificativo ,non direzionale) il caldo, il freddo, non esistono perchè sono soggettive interpretazioni della realtà poi c'è il colore, la materia, che anche se viste diversamente sono per tutti, in effetti è proprio questo il punto, se una cosa non la vedi o non la provi non significa che sia irreale, credo sia questo l' agnosticismo.
se volete la realtà potrebbe essere cambiata dai nostri sensi, eqivocata, ma mai confusa per irreale, per esempio io vedo un colore e un daltonico un altro, questo è dato dal fatto che gli strumenti sono rotti e questo si chiama sbaglio non è che il colore è irreale.
ora dobbiamo finire con le metafore, voi direste, allora i cattolici hanno tutti gli strumenti rotti, bè apparte il fatto che è impossibile stabilire chi ha gli strumenti rotti, ma il fatto è un altro. tutti non sono certi che il drago esista, ma sanno che esiste il garage, e se un giorno forse qualcuno dovrà giudicare su chi ha creduto al garage e chi no cosa giudicherà? tutti sanno che il garage esiste, apparte i pazzi nessuno si è azzardato a negarlo, quindi o tutti 10 o tutti 2.
ecco il perchè si richiede fede che badate bene a questo passo: la fede non è certezza matematica in un qualcosa di granitico che si ha davanti, è una mezza via tra certezza speranza e sensazione che quindi non dovrebbe causare del male come la presa in giro (o la messa al rogo) dei non credenti.
ps. scusate se ho portato la discussione per il catolicesimo...
pps.
Caludio sei sempre il meyo
[Modificato da °oOSeraphOo° 31/03/2005 13.23]
Prego, a voi la mossa.
La speranza è la virtù dei forti.
Un battito d' ali e sono nel vuoto.