Sulla strada provinciale 15 a tre km da Torriglia in località Vallà c'é la discarica bucata che manda percolato dove nasce il Trebbia a tutti gli effetti fa parte del parco dell'Antola.
LA DISCARICA DI TORRIGLIA IN LOCALITA' VALLA' CHE MANDA PERCOLATO DOVE NASCE IL TREBBIA: BREVE STORIA DI ROBERTO PENCO.
La discarica di Vallà (breve storia per chi non c’era o non ricorda):
La discarica fu costruita nel seguente modo: dopo lo scavo vennero posati sul fondo dei tubi per
convogliare le acque piovane che cadevano dalla parete rocciosa a nord,sopra questi tubi venne posato
uno strato impermeabile e sopra lo strato impermeabile i tubi per convogliare il percolato nelle vasche . Poi
si cominciarono a conferire i rifiuti urbani di 7 diversi comuni.
A quel punto le acque piovane che cadevano sulla parete rocciosa passando sotto la discarica andavano a
finire nel Trebbia,mentre il percolato che usciva dagli altri tubi andava nelle vasche di raccolta, veniva
ripompato in cima alle discarica per farlo evaporare e ogni tanto la rimanenza era smaltita dalle ditte
specializzate.
Tutto questo ha funzionato fino a quando, per motivi rimasti sconosciuti , forse per un cedimento del
terreno franoso e non adatto, forse per un difetto nelle saldature il telo impermeabile di raccolta dei
liquami in qualche punto si è rotto ed il percolato ha cominciato ad uscire dai tubi delle acque piovane
finendo nel Trebbia invece che nelle vasche.
Questa fuoriuscita è durata parecchio tempo ed ha macchiato in modo indelebile i muri in cemento
armato delle briglie del fiume.
Si è cercato in vari modi di ridurre il fenomeno convogliando anche le acque piovane nelle vasche di
raccolta del percolato, ma ovviamente questo ha comportato problemi enormi essendo la quantità delle
acque piovane molto maggiore di quella del percolato. La costruzione di vasche aperte provvisorie (quelle
dove muoiono i daini) non ha risolto i problemi.
Qualche mente eccelsa aveva poi addirittura pensato di chiudere parzialmente l'uscita delle acque piovane
ed in questo modo la discarica si è riempita di acqua e percolato probabilmente aumentando le perdite e
facendo uscire acqua sporca anche dal muro di contenimento dove sono visibili ancora oggi i segni.
I pozzi che l’ ARPAL usa per il controllo delle inquinamento, non hanno mai dato grandi risultati neppure nel
momento peggiori perché sono in una posizione sbagliata e perché comunque il percolato scende al livello
superficiale direttamente nel Trebbia.
Quando la discarica fu sequestrata e vennero smessi i conferimenti, la discarica con un certo ritardo fu
coperta con un telo e questo diminuì di molto la produzione di percolato, ma ciò nonostante ricordo che le
spese di smaltimento erano una parte non trascurabile dei costi totali per la spazzatura.
Quando alla fine l'amministrazione ha deciso la chiusura ha avviato uno studio costato se ricordo bene
intorno ai 50.000€ per la messa in sicurezza definitiva usando parte del famoso mutuo da 535mila €, acceso
per la costruzione del secondo lotto poi dirottato per la messa in sicurezza ed ora dirottato sull’acquisto
della casa delle suore.
L'unico risultato di quello studio è stato l'inserimento di due torce per la raccolta del metano che fuoriesce,
torce che comunque non sono mai state accese.
La discarica oggi (2012) Devo subito dire che non sono in grado di conoscere esattamente la situazione, posso però fare comunque
qualche considerazione
La legge DL n.36 del 13/01/2003 prevede che il gestore della discarica sia obbligato a captare, raccogliere e
smaltire il percolato e le acque della discarica per un tempo non inferiore ai trent'anni dalla data di chiusura
definitiva degli impianti.
Poiché non esiste un sistema di trattamento locale l'unico modo di smaltire il percolato è chiamare ditte
specializzate e a questo punto sarebbe opportuno verificare se le spese fatte negli anni scorsi a questo
scopo sono congruenti con la supposta produzione di percolato ( cosa che la minoranza potrebbe fare
tranquillamente)
Per quanto riguarda la copertura finale non sappiamo se è stato realizzato, a norma di legge, lo strato di
drenaggio del gas da mezzo metro, lo strato di minerale compatto da mezzo metro , un secondo strato
drenante da mezzo metro.
Ma sicuramente non è stato realizzato lo strato superficiale di copertura finale da 1 m che doveva favorire
lo sviluppo delle specie vegetali di copertura e non è stato coperto il muro in cemento armato che è ancora
visibile. Manca una recinzione adeguata.
Inoltre non mi pare che sia attuato o addirittura predisposto un piano di gestione post operativa previsto.
La legge prevede una serie di controlli da effettuare ogni 6 mesi fra cui l'analisi del percolato (volume e
composizione), l'analisi delle acque reflue, l'analisi dell'aria,ecc.
Prevede anche una registrazione giornaliera delle precipitazioni e una topografia annuale per la verifica di
eventuali movimenti.
Tutti questi obblighi erano ben noti alla vecchia amministrazione ma non mi risulta che siano stati
accantonati i fondi necessari per la gestione post operativa.dagli incassi di allora né dal pubblico né dal
privato che gestiva la discarica
Tutto questo è obbligatorio per una discarica che ha funzionato regolarmente, la nostra che è danneggiata
e mai potrà essere riparata avrebbe bisogno di controlli ancora più intensi
A questo punto dovrebbe essere l'amministrazione comunale a farci sapere quali sono i suoi piani relativi
alla messa in sicurezza definitiva alla chiusura e alla gestione post operativa.
Roberto Penco
29 Agosto 2014 - I LOVE TORRIGLIA
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[Modificato da MI.SA 28/09/2014 12:13]