Articolo è stato tratto da Il Secolo XIX del 16/02/05
Dopo otto mesi di "passione", si è finalmente insediato il nuovo consiglio della Comunità Montana Alta Val Trebbia, l'ente, con sede a Montebruno, recentemente rinnovato, che raggruppa i rappresentanti dei sette comuni della vallata. E parte con una grossa novità: l'addio, dopo oltre trent'anni di leadership, del suo presidente storico, l'avvocato Elvio Varni, eletto per la prima volta nel novembre del 1974 e sempre riconfermato dopo ogni tornata elettorale amministrativa in Val Trebbia.
Nuovo presidente è stato eletto, dopo mesi di non facili discussioni e diverse polemiche l'ex sindaco (anche lui pluridecennale) di Torriglia, Giuseppe cevasco, che alla fine ha messo tutti d'accordo. Accanto a lui ci saranno il vicepresidente Federico Marenco, gia "baby" sindaco di Montebruno, Luciano Bombace, attuale primo cittadino di Gorreto, Giacomo Isola, ex sindaco di Rovegno e Valeria Spagnolo, unica donna in formazione, assessore ai servizi sociali di Propata.
"Nessuno ci credeva", chiosa ridacchiando l'ex presidente Varni, vera e propria istituzione in vallata e ora, tanto per non stare con le mani in mano, saldamente alla guida del piccolo comune di Fascia. "Lascio con soddisfazione, ora ho altre cose da fare. E poi, dopo un periodo così lungo, era giusto cambiare".
Il presidente uscente dribbla le domande sulla lunghissima incubazione del nuovo consiglio, ammettendo però che i problemi ci sono stati: "Diciamo che abbiamo avuto diverse "interferenze" esterne, da varie forze politiche -dice sinteticamente- e che senza quelle avremmo fatto prima. Ma trovo che ormai sia inutile parlarne. Come diceva De Gasperi, "dopo due giorni è tutto dimenticato"...Quello che invece voglio aggiungere è che è sempre più difficile, per una Comunità Montana, servire a qualcosa. Se non impariamo a gestire i servizi veramente bene, allora diventiamo davvero inutili".
Marco Gallione