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ANCORA DISPLASIA DELL’ANCA

Ultimo Aggiornamento: 01/08/2006 23:56
24/07/2006 11:59
 
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diagnosi precoce nel cucciolo e interventi chirurgici correttivi

E’ recentemente apparso (gennaio 2006) sulla rivista ufficiale ENCI “I nostri cani” un dettagliato articolo riguardante, la diagnosi precoce della displasia dell’anca nel cucciolo (3-4 mesi) ed i possibili interventi chirurgici correttivi, a cura del Dr. Med. Vet. Aldo Vezzoni e della Dr.ssa Med. Vet. Giulia Dravelli.
L’articolo di facilissima comprensione, ricco di immagini fotografiche e disegni, oltre a spiegare quali sono le cause che possono determinare la displasia dell’anca (HD), ribadisce l’assoluta necessità di controllare radiograficamente in via ufficiale i riproduttori, avendo cura di eseguire controlli preventivi sui cuccioli in crescita.

I controlli in età precoce e gli interventi chirurgici correttivi sono sicuramente un’arma in più per contrastare le problematiche di un eventuale processo artrosico degenerativo, che se lasciato libero di evolvere, potrebbe portare ad invalidità più o meno gravi, con relative sofferenze nel cane adulto.

Fra gli interventi di più recente applicazione, spicca la SINFISIODESI PUBICA GIOVANILE (SPG):
Nei cuccioli di 3-4 mesi con moderata sublussazione, si può eseguire questo tipo di intervento correttivo che risulta minimamente invasivo per il cucciolo,” nella sua semplicità di esecuzione, si pone come obiettivo quello di modificare l’inclinazione del bacino ancora in crescita, determinando la precoce chiusura di alcuni punti della sinfisi pubica tramite l’utilizzo di un elettrobisturi, mentre il resto viene lasciato libero di crescere. Il risultato, se l’intervento ha successo, è quello di avere un acetabolo maggiormente “coprente” e quindi un’articolazione decisamente più stabile (*) “

Ricordo brevemente che la HD è una patologia di tipo multifattoriale, ossia causata da fattori di diversa natura, che potremmo distinguere in: genetici, ambientali e nutrizionali.
In questo contesto è doveroso porre l’attenzione al fattore genetico/ereditario.

Cito testualmente dall’articolo in questione:
“La modalità di trasmissione ereditaria è determinata da numerosi geni e quindi è di tipo poligenico. La malattia può essere trasmessa da un genitore ad un discendente anche se il genitore non presenta displasia, perchè portatore sano dei geni della malattia. La displasia, infatti, non si esprime in tutti i soggetti geneticamente colpiti, ma solo in una parte di loro. Il patrimonio genetico dei genitori può essere considerato libero da displasia, e quindi con un valore riproduttivo massimo per questo carattere, non solo quando essi stessi non ne sono colpiti, ma quand’ anche tutti i loro fratelli, sorelle, nonni e zii non sono risultati displasici. Pertanto per conoscere se un soggetto non affetto da displasia è anche un soggetto che non la trasmette con la riproduzione, bisogna conoscere il suo pool genetico, valutando quindi tutta la sua parentela. Da qui l’importanza di sottoporre a controlli sanitari tutti i soggetti di razza.”

Ma purtroppo, a mio modo di vedere, fra i due argomenti (chirurgia preventiva e controllo dei riproduttori) qualcosa, allo stato attuale delle cose, confligge, e fà sì che l’esecuzione di un intervento chirurgico quale la SPG, che è, sia chiaro, un positivo passo in avanti sulla strada della riduzione del danno e del dolore, possa diventare un’arma a doppio taglio per la selezione delle razze!
Credo che molti di voi siano già giunti a una conclusione logica del perchè, ma se così non fosse, leggete qui sotto e capirete:

L’intervento di SPG pare non lasci traccia della “manomissione” e il soggetto operato, se radiografato da adulto potrebbe essere un soggetto “abile” alla riproduzione !!

“Gli sperimentatori (americani, per cambiare) tengono a precisare che è buona norma sterilizzare gli animali sottoposti a questo trattamento per evitare che da adulti vengano fatti accoppiare, credendoli “guariti” (*)”

Tutto chiaro ora?

Quindi a fronte di quanto sopra esposto possiamo porci le seguenti domande:

? quanto è attendibile la diagnosi precoce dell’ HD su soggetti così giovani (attenzione, l’esame evidenzia solo la predisposizione)?
? quanto è giustificato il tipo di intervento e quanto è da considerare “business”?
? e se l’intervento verrà considerato giustificato e la diagnosi attendibile, quando l’Ente preposto alla tutela dei cani di razza pura potrà stilare un adeguato regolamento/protocollo sanitario per garantire che i soggetti “modificati” non entrino in riproduzione?

Tutte queste considerazioni mettono in evidenza come, per gli Allevatori attenti risulti sempre più difficile scegliere gli accoppiamenti più idonei, i valori di riferimento, relativo all’ HD, potrebbero essere falsati da controlli eseguiti su cani operati e francamente vedo, come spesso mi accade, molti spazi per i soliti “furbetti” e delle difficoltà in più per chi si sforza di allevare cani sani.
Riportiamo di seguito uno stralcio di un intervento, apparso, a questo proposito, sulla rivista dell’ Enci, che riassume molto bene i pericoli, sempre presenti, nell’uso spregiudicato delle tecniche che il progresso ci mette a disposizione.

“La scelta della chirurgia deve essere oculata in un cane di razza, una scelta da fare con grande senso di responsabilità; la chirurgia come scelta ultima per migliorare la vita di un cane e non un mezzo per sanare l’allevamento!”.
(“I nostri cani” numero di marzo 2006, Dr. Med Vet Asnaghi e del Dr Med Vet Piccinini)

Ci piacerebbe ascoltare il parere di quante più persone possibile, soprattutto da chi ,da anni ,fà dell’allevamento motivo di impegno oltre che di passione

(*) da www.dogperformance.com .La displasia dell’anca di Valeria Rossi e Dr. L. Zappoli.
simona
25/07/2006 00:02
 
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Non ho l'esperienza di poter dire qualcosa in merito...nonostante fossi già a conoscenza di questi problemi, mi viene da pormi una domanda: che senso ha fare l'ufficiali ai propri cani, quando in verità essi nonostante esito positivo possono essere portatori sani displasici, come si fa ad avere la certezza che far riprodurre il proprio cane non sia un grosso sbaglio? [SM=g27833] [SM=g27813]

Elena




25/07/2006 13:16
 
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...ci sarebbe da parlare per delle ore...noi facciamo le cosidette preventive a 8/10 mesi e le ufficiali a 18 mesi, anche più tardi. Non sempre le ufficiali hanno dato l'esito che prevedevano le preventive...a volte è stato migliore, a volte peggiore! fare delle radiografie a 3/4 mesi mi fa supporre di trovare solo cani da operare ed allora mi viene da pensare al bussines e mi viene da pensare quanti acquirenti dovrò rimborsare!!!!...se l'intervento è realmente necessario per la qualità della vita del cane sicuramente và fatto ...ma andrebbe in qualche maniera evidenziato sul pedigree o in altra formula per impedirne la riproduzione...è assai complicato, sicuramente interessante sentire le opinioni di tutti...
Cristina del Sacro Fiume
27/07/2006 14:00
 
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..displasia

..buongiorno a tutti [SM=g27823]

ciao cristina, ciao EL.ISA.. che caldo infernale [SM=g27834]

Pur sapendo cosa sia il dramma della "displasia all'anca",
io non ho la preparazione, l'esperienza, l'informazione, la competenza
per poter esporre la mia opinione.
E' bello leggere allevatori, come cristina, che attuano tutte quello che occorre
a prevenzione di questo "difetto" dei nostri amati amici.
E' un vero problema [SM=g27813]
Per questo, ho pensato di copiare ed incollare una pagina dal sito dell'ENCI
( http://www.enci.it/rivista/articolo.php?anno=2006&numero=03&ordine=7 )

Di seguito, riporto un interessante relazione del Professor Righi
( http://www.canecorsoitaliano.com/displasia.htm )


Chiedo scusa anticipatamente se queste stesse informazioni fossero già state pubblicate da altro utente.


Nuove frontiere della displasia dell’anca
Un ulteriore aiuto agli allevatori per la selezione del riproduttore.

Perché siamo contro al Prescreening?
Nonostante gli sforzi dei veterinari, la displasia dell’anca è ancor oggi la malattia scheletrica che crea più problemi agli allevatori. Infatti la sinergica lotta a questa patologia non ha prodotto i risultati sperati in tempi relativamente lunghi, o meglio, ha migliorato sensibilmente, ma non ha continuato in maniera proporzionale. Perché ?

Gli allevatori interessati conoscono bene come si determina la displasia dell’anca dove entrano in gioco molti fattori e riteniamo quindi superfluo, come viene regolarmente fatto invece da molti veterinari di scuola americana,illustrare la patologia ripartendo sempre da zero.

In sintesi si considerano:

-il fattore genetico che secondo recenti statistiche influisce dal 20% al massimo 40 %;

-i fattori ambientali quali nutrizione, esercizio fisico, terreni di crescita etc etc.

Un argomento molto dibattuto, e delicato per la sua complessità, da chi è impegnato nello studio e nell’ analisi della HD a livello di cinofilia ufficiale internazionale,è stato ed è attualmente il “Prescreening” cioèla famosa diagnosi precoce della HD.

La diagnosi precoce è di fatto uno dei più grandi nemici degli allevatori .
Da molti anni la CeLeMaSche si è impegnata ad approfondire i veri problemi dell’HD, ma cercando anche di comprendere leproblematiche dell’allevamento cinofilo nella sua completezza e complessità.

Da un lato esistono allevatori seri (la maggior parte per fortuna), che con il supporto di professionisti preparati,ricercano ufficialmente la “displasia dell’anca” applicando poi la correttaattenzione per eliminare soggetti potenzialmente pericolosi alla riproduzione. Questi solitamenterispondono in “solido” quando il cucciolo venduto si rivela “affetto da displasia” e, anche con l’aiuto diprofessionisti veterinari, cercano di risolvere il problema specifico senza, come spesso accade, proporre interventi che costano in realtà più del valore del cucciolo. D’altra parte esistono anche allevatoriche “barano”, vuoi per ignoranza o per malafede, e che cercano di occultare cani displasici all’esame ufficiale. Ebbene, con l’avvento delle nuove tecniche chirurgiche ortopediche, il barare è divenuto ancora più semplice. Un esame precoce, una diagnosi di predisposizione a HD, un intervento facilmente mascherabile quale la “sinfiosiodesi pubica” ….. e il cane all’esame ufficiale sarà esente da HD!


Ebbene, direte voi, ma perché tutto ciò è nemico degli allevatori ?

Semplicemente perché l’allevatore, quando andrà a prendere una monta,potrà non essere certo del grado di displasia di quel cane. E non raccontiamoci le frottole di proposte di sterilizzazione o comunicazioni all’ENCI, che sono spesso solo parole non supportate dai fatti e mai organizzate.Chiunque ha vissuto un po’ di cinofilia lo sa chiaramente! E’ facile capire quindi che, a parte il “business” per i veterinari ortopedici, mascherato spesso da una proposta di migliore qualità della vita del cane,la diagnosi precoce che prevedaquesto tipo di percorso (sinfiosiodesi pubica), diventa uno dei più grandi nemici degli allevatori. Se poi aggiungiamo che la comunità internazionale non è ancora pienamente d’accordo sulla validità scientifica di tali metodiche, è facile comprendere quale danno morale e materiale si rischia di procurare alla cinofilia e all’allevamento del cane di razza.

Ma chi di voi allevatori non ha avuto delle radiografie a 8 mesi di grado C che si sono o confermate o migliorate sino al B? Penso sia successo a tutti. Le prove le abbiamo personalmente in archivio della CeLeMaSche ( 49.000 radiografie ufficiali eseguite per chi ama i numeri ).

E allora come la mettiamo?

E l’allevatore paga …..
Si, paga soprattutto l’allevatore perché poi il risultato finale di tali metodiche sfocia spesso in diatribe giudiziarie dai risvolti alquanto imprevedibili. Il cane Argo (assolutamente casuale) venduto a due mesi viene sottoposto a diagnosi precoce, viene valutato predisposto (attenzione solo predisposto) alla HD e viene operato di “sinfisiodesi pubica giovanile”. Molte volte il tutto accade senza che ciò venga neanche comunicato all’allevatore; infatti questo viene informato quasi sempree solamente quando gli arriva una “citazione per danni”.

Se non viene fatta preventivamente comunicazione e viene eseguito un intervento chirurgico, lo stesso ha valore legale di atto di proprietà e quindi decade la garanzia dell’allevatore, ma se invece vieneviene comunicata all’allevatore l’intenzione di intervenire? Come si risolve il problema visto che l’età per l’esame ufficiale è dai 12 mesi in poi per molte razze e per altre ancora dopo i 15 o i 18 mesi?

Questo è un punto assolutamente non chiaro. Da anni auspico un rapporto corretto fra allevatore e proprietario che preveda,in caso di contestazione per HD,un iter lealmente percorso :

-prima la comunicazione,

-poi la scelta dell’esercizio della garanzia,

-quindi o la restituzione o la sostituzione,

-da ultimo se ambedue d’accordo un intervento chirurgico.

Ma quando questo viene proposto a 6/8 mesi di vita con una diagnosi non ancora ufficiale per l’ENCI e, ad esempio, si propone di applicare“triplice osteotomia pelvica” che spesso costa più del cucciolo,chi paga?

E con l’avvento del riproduttore selezionato ?
La questionediventa ancora più seria da quando l’ENCI ha istituito il Registro dei Riproduttori Selezionati. L’ENCI, in accordo con il Ministero delle Risorse Agricole e Forestali, con il contributo propositivo delle Società Specializzate, contributo che ritengo personalmente di grande valore (nonostante tutto ciò che si dice), ha dato il via all’applicazione del DM n. 20894 che prevede la individuazione di riproduttori selezionati, soggetti che siano stati sottoposti a determinati controlli sanitari e/o prove a seconda della razza. Quali danni potrebbe procurare uno stallone (o una fattrice) di grande fenotipo, sottoposto a diagnosi precoce, intervento correttivo, esame ufficiale HD A …… e tanti tanti discendenti …. in mano ad un proprietario non proprio corretto? Se questo accadesse (e può facilmente accadere) sarebbe un disastro per l’allevatore serio abituato a dare l’adeguato peso all’esame ufficiale HD eseguito in giusta età.

Altro che i danni delle così dette “Preventive”
Chi, allevando razze predisposte, non sa dell’esistenza delle radiografie preventive, effettuate a circa 8 mesi, dice una bugia! Ebbene se queste radiografie hanno sicuramente da un lato danneggiato i numeri statistici della Centralee lo studio delle linee parentali, dall’altro certamente non hanno fatto riprodurre cani che avrebbero potuto divenire displasici in quanto vengono scartati precocemente. Il metodo di diagnosi precoce potrebbe invece provocaredanni ben più gravi, come abbiamo appena analizzato.

L’ausilio tecnico che le Centrali per la lettura ufficiale dell’HD ed ED e l’ENCI offrono alle razze canine non consiste nel facilitare laproduzione di cani displasici per poi migliorarne la vita con la chirurgia

Inun momento in cui anche l’”informazione” si rivolge spesso con voce tonante contro il cane di razza pura (vedi “La Repubblica”) e in modo pressappochista e accusatorio relativamente alla malattie geneticamente trasmissibili, non possiamo e non dobbiamo offrire il fianco adaffermazioni del tipo “compra un cane di razza e avraiun cane spesso malato” e soprattutto non dobbiamo creare un mondo di cani di razza che debbano convivere con terapie precoci per arginare errori di allevamento. Non vorrei proprio sentirmi dire quello che un giorno, nelle vesti di direttore sanitario della scuola dei cani guida dei Lion’s, un riproduttore di cani (scusate ma così lo chiamo e se dovesse riconoscersipuò pure farmi causa) mi disse: “Io procuro i cani alla scuola ma non voglio sentir parlare di esami della displasia perché basta una “sinfisiodesi” a tutti i cuccioli a tre mesi e il problema non esiste più”.

Moralmente, come veterinario e allevatore non posso accettarlo: è maltrattamento genetico.

Gli allevatori italiani hanno a disposizione un Ente che ha dato loro gli strumenti per selezionare i cani senza dover ricorrere a sotterfugie,nel caso dell’HD,le centrali ufficiali questo devono fare.

Il nostro obiettivo è un cane di razza bello e sano
Si, spesso questo lo dimentichiamo tutti, il nostro è un cane di razza, e una razza non è solo un fenotipo estetico,ma un insieme di un fenotipo e genotipo che corrispondano per quanto possibile alla salutee all’attitudine per cui il cane è stato allevato.

Ebbene il concetto di bello e sano è spesso un binomio che costa fatiche immense, anni di selezione e anche, perchè no, un po’ di fortuna. L’ENCI ha dato gli strumenti per poter selezionare sulla HD: usiamoli, ma usiamoli senza far emergere un sommerso di interessi di altre categorie professionali a danno delle razze canine.

La chirurgia come scelta “ultima per migliorare la vita di un cane “ e non come mezzo per sanare l’allevamento
In buona sostanza, la scelta della chirurgia deve essere oculata in un cane di razza, ma soprattutto deve essere solo un mezzo per dare una buona qualità di vita a un cane affetto da displasia dell’anca. Una eventuale sceltada fare con grande senso di responsabilità

Personalmentenon mi sento di sostenere che una diagnosi precoce sia sicura al 100%, e ancor meno mi sento di intervenire chirurgicamente su un soggetto che mostra solo segni di predisposizione a questa patologia. In ogni caso, penso che tutto ciò non sia di pertinenza di coloro che operano la selezione di una razza e/o lavorano a sostegno dell’allevamento, ma bensì di determinate classi di Veterinari (gli ortopedici appunto).

Le nuove frontiere per la lotta della Displasia dell’anca non sono nella chirurgia, ma nello studio del Valore Genetico Stimato
Oltre a quello attuale di controllo del singolo soggetto a livello fenotipico, se qualcosa di nuovo va dato agli allevatori è uno strumento che possa in qualche maniera prevedere la possibilità di trasmissione della predisposizione alla patologia in oggetto.

Lo studio delle linee parentali è stato sicuramente un primo passo, il secondo quello del progenie test. Quale allevatore serio e preparato non ha applicato, anche se empiricamente e spesso inconsapevolmente, sulle proprie linee di sangue questa metodica? Quante volte si sente fra allevatori il famoso “ma cos’ha dato quel cane?”. Ebbene lo stesso concetto, evoluto con raffinate formule matematiche e di ricerca che stiamo applicando alla displasia dell’anca in collaborazione con l’Istituto diGenetica dell’Università di Padova,potrebbe veramente dare risultati sensazionali.

Credo che sarebbe molto interessante, per ogni allevatore, avere un indice genetico, meglio chiamarlo col suo nome vero Valore Genetico Stimato, che possa dare indicazionipiù o meno attendibili(a seconda dell’indice di accuratezza)sulla potenzialità di trasmissione, in questo caso, dell’HDdi un cane particolare, ma anche sullo stato reale della razza.

Il vero problema dell’indice genetico è la sua applicazione in popolazioni relativamente piccole. Ebbene con gli indici di correzione è stato possibile applicare il VGS anche alla displasia dell’anca. Ne sono emersi finora risultati importanti, e per certi versi anche curiosi, che sembrano per avvalorare alcune scelte empiriche di alcuni allevatori, ma è giunto il tempo in cui l’empirismodeve lasciare spazio ad una cinofilia tecnico-scientifica

La tabella A ci mostra per esempio come un cane classificato HD Cpossa in realtà essere portatore in modo inferiore di Displasia dell’anca di un cane classificato HD B ambedue con lo stesso indice di accuratezza.

Ebbene lo studio del VGS non ha certamente stravolto le regole FCI che stabiliscono che un Boxer(per eempio) HD D non possa essere usato come riproduttore selezionato, ma certamente potrebbe dareindicazioni relative ad un cane HD C che darebbe risultati migliori di un HD B.

Questo è utilissimo all’allevatore che, di fronte ad unostallone di grande pregio fenotipico o caratteriale per la razza, può frenarsi avendo forti perplessitàad usare lo stesso che ha HD C.

E’ veramente HD C anche come Valore Genetico Stimato?

Ma vediamo un po’ più da vicino che cos’è il VGS con la lettura di un lavoro pubblicato dal l’autorevole Journal of Science eseguito in collaborazione fra genetisti dell’università di Padova e Celemasche:

"Gli indici genetici".

Esiste tuttavia la possibilità, anche per le patologie scheletriche precedentemente ricordate, di utilizzare degli strumenti selettivi molto più efficienti: i valori genetici stimati, noti anche con il nome improprio di indici genetici. Tali strumenti vengono utilizzati di routine nei processi selettivi che interessano le principali popolazioni di animali da reddito e dal loro utilizzo dipende, in larga parte, il successo conseguito negli ultimi venti anni in relazione al miglioramento delle performance produttive di questi animali. Non è obbiettivo di questa breve trattazione illustrare gli aspetti metodologici relativi alla stima del valore genetico di un animale per un carattere quantitativo, ma solo quello di fornire alcuni concetti essenziali per la comprensione di tali strumenti e del perché, di fatto, costituiscono la base di un piano di lotta, valido e tecnicamente efficace, contro le patologie scheletriche a base ereditaria.

Il valore genetico stimato o indice genetico di un animale è un valore numerico relativo che consente di comparare il merito genetico di un dato soggetto con quello di altri individui. L’indice genetico quantifica il valore del complesso poligenico di un animale in relazione a un determinato carattere. L’indice genetico di un individuo può essere anche definito come a) il valore genetico medio atteso della progenie cui l’animale darà origine oppure b) l’effetto che l’animale avrà sul fenotipo medio della sua progenie in seguito alla trasmissione dei propri alleli. E’ quindi possibile, se si dispone di indici genetici stimati, prevedere il fenotipo medio della progenie originata dall’ipotetico accoppiamento di due riproduttori. Di conseguenza, gli indici genetici, oltre a essere utilizzati quale criterio selettivo, sono anche uno strumento per la programmazione degli accoppiamenti. Consideriamo il seguente esempio: ipotizziamo che un allevatore abbia a disposizione un maschio con indice genetico per la displasia dell’anca sfavorevole, ma sia comunque interessato a utilizzarlo come riproduttore per altre caratteristiche favorevoli. La disponibilità degli indici genetici consente all’allevatore di ricercare delle femmine per l’accoppiamento, con indice genetico favorevole per la displasia, in grado di compensare il deficit genetico del maschio. Gli indici genetici vengono espressi, in unità di misura del carattere quantitativo a cui si riferiscono o in unità di deviazione standard genetica, come deviazione positiva o negativa rispetto all’indice genetico medio di tutti gli individui valutati, che rappresenta la base genetica della valutazione.

La stima degli Indici Genetici
Al fine di facilitare la comprensione di questo strumento, è opportuno descrivere, anche se sinteticamente, il processo che porta alla stima di un indice genetico. Le informazioni disponibili per la stima di un indice genetico sono rappresentate da misurazioni fenotipiche del carattere quantitativo effettuate sull’animale e su soggetti parenti, dai rapporti di parentela intercorrenti tra gli animali con misurazione fenotipica disponibile e il soggetto di cui si vuol stimare l’indice genetico e il grado di ereditabilità del carattere che deve essere noto. Tutte queste informazioni sono sottoposte a elaborazione utilizzando una specifica metodologia statistica (BLUP Animal Model) che:

corregge il dato fenotipico di ogni individuo per l’effetto esercitato da una serie di fattori ambientali (esempio: se alcuni cani vengono sottoposti a controllo radiografico per la displasia a due anni di età e l’età media cui la radiografia per la displasia viene di norma effettuata è di un anno, il punteggio medio del grado di displasia di questi soggetti, vista la natura progressiva della patologia, sarà tendenzialmente più elevato (peggiore) di quello attribuito ad animali sottoposti a screening radiologico all’età di un anno. La procedura aggiusta il dato fenotipico dei cani controllati a due anni, riducendo il punteggio del grado di displasia di questi soggetti di una quantità pari alla differenza tra il punteggio medio del gruppo di cani radiografati a due anni e quello dei soggetti sottoposti a screening a un anno di età);

pondera il dato fenotipico corretto, ottenuto al punto 1,per il grado di ereditabilità del carattere (l’informazione fenotipica viene pesata in funzione dell’importanza relativa che gli effetti genetici hanno, rispetto a quelli non genetici, nel determinismo del fenotipo di un cane);

il dato fenotipico corretto e ponderato per il grado di ereditabilità, ottenuto al punto 2, viene ulteriormente ponderato per il rapporto di parentela intercorrente tra l’animale cui il dato fenotipico appartiene e il cane di cui viene stimato l’indice genetico (in questo modo, per la stima dell’indice genetico di uno specifico soggetto, vengono utilizzate, in modo corretto, tutte le valutazioni fenotipiche del grado di displasia di cani parenti del soggetto. A ogni dato fenotipico viene attribuita la giusta importanza, che dipende dal legame, cioè il rapporto di parentela, che esiste tra gli aspetti genetici del soggetto di cui si sta stimando l’indice e quelli dell’animale cui il dato fenotipico appartiene).

La procedura descritta fornisce anche una misura di precisione di un indice genetico, che dipende da diversi elementi, di cui il più importante è la quantità di informazioni fenotipiche disponibili per la stima dell’indice di un cane. Questa misura prende il nome di accuratezza dell’indice e rappresenta il grado di correlazione tra l’indice genetico e il vero valore genetico, ignoto, del cane. L’accuratezza dell’indice varia da zero (accuratezza nulla: non esiste alcuna correlazione tra l’indice - la stima del valore genetico del cane - e il vero valore genetico dell’animale) a 1 (accuratezza massima: l’indice di fatto coincide con il vero valore genetico del cane). L’accuratezza aumenta all’aumentare del numero di informazioni fenotipiche disponibili per la stima dell’indice genetico: ad esempio, l’accuratezza dell’indice genetico stimato utilizzando il dato fenotipico del soggetto, quello di due mezzi fratelli e quello del padre e della madre è minore dell’accuratezza ottenibile quando a queste informazioni fenotipiche si aggiungono anche quelle di qualche figlio o altri collaterali del cane.

Alla luce di quanto illustrato in questo breve articolo, dovrebbe risultare evidente il ruolo di primaria importanza che assume l’attività di screening radiologico che, di routine, viene praticata nel nostro paese per le popolazioni canine. L’intensificazione dell’attività di controllo fenotipico della popolazione, garantendo un maggior numero di informazioni utilizzabili nell’ambito delle procedure di stima del valore genetico degli animali, diviene pertanto un obiettivo prioritario del programma, raggiungibile solamente tramite una efficace politica di sensibilizzazione del mondo allevatoriale.E’ altrettanto auspicabile un’inversione di rotta nelle strategie selettive praticate dai club di razza e l’abbandono di quelle norme che hanno introdotto la logica delle soglie fenotipiche per l’ammissione all’attività riproduttiva. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, tali norme non risultano tecnicamente vantaggiose.”

Ebbene lo studio del VGS non ha certamente stravolto le regole FCI che stabiliscono che un Boxer(per esempio) HD D non possa essere usato come riproduttore selezionato, ma certamente potrebbe dare indicazioni relative ad un cane HD C che darebbe risultati migliori di un HD B.

Questo è utilissimo all’allevatore che con stalloni di grande pregio fenotipico o caratteriale per la razza lasciano alcune volte delle perplessità relativamente per esempio ad un loro HD C, ed è questo che potrebbe ulteriormente aiutare gli allevatori nella selezione.


[SM=g27815] [SM=g27815] [SM=g27815]



Relazione del Prof. Righi - 2002


La situazione riguardante, la displasia dell'anca nel cane, non è cambiata negli ultimi 30 anni perché il solo programma di controllo radiologico non ha potuto portare ad una regressione risolutiva della tara genetica.
Questo sicuramente perché è un problema complesso legato a meccanismi ereditari poligenici cui si aggiungono numerosi fattori interferenti. Inoltre bisogna tenere presente che i cani non si fanno con le lastre così come non camminano con le lastre, perciò non si può incidere sul prodotto finale ma bisogna studiare il processo a monte.
Possiamo paragonare l'articolazione dell'anca ad un giunto sferico, autolubrificantesi destinato a durare per tutta la vita.
L'acetabolo e la testa del femore devono essere perfettamente compatibili, altrimenti, quando la cartilagine, che è un tessuto dotato di plasticità, subisce l'ossificazione, anche la più piccola imperfezione impedisce il corretto movimento e conduce a fenomeni d'usura.
La displasia è un difetto di sviluppo a base genetica e può evidenziarsi nell'acetabolo, con cartilagine più plastica del normale e quindi più facilmente deformabile, oppure essere causato da una lassità legamentosa che determina una scorretta apposizione dei capi articolari.
La displasia è un carattere patologico “quantitativo” perché è controllato da un insieme di molti geni, ognuno dei quali da solo non manifesta la patologia.
Quest'insieme poligenetico è in concorso con fattori ambientali quali il clima, l'alimentazione, l'accrescimento corporeo e ponderale, l'esercizio fisico ecc.
Non esistono razze esenti. Si e visto che incrociando due esenti nella progenie si riscontrano il 37,5% di displasici, questa percentuale aumenta al 44,7% se uno dei due è displasico ed arriva all'84,1% se lo sono entrambi
I problemi genetici sono molto complessi. Se legati ad un carattere unifattoriale, sia autosomico (che rispetta le leggi mendeliane dominante–recessivo) che legato al cromosoma X, l'influenza ambientale è pressoché nulla e una volta individuato il gene è facile effettuare una selezione atta al risanamento.
Se invece sono caratteri multifattoriali poligenici (ad es. i caratteri metrici continui come l'altezza, i caratteri meristici come le impronte digitali o i caratteri soglia come la cardiopatia del boxer) sono talmente tante le concomitanze da tener presenti e le influenze esterne, da complicare ulteriormente il problema. Bisogna anche ricordare l'eredità materna non mendeliana detta anche “Eva mitocondriale” che è quella determinata dal D.N.A. mitocondriale, che nell'ovulo permane, mentre lo spermatozoo lo lascia all'esterno nella coda.
Studi hanno dimostrato che il cane è stato addomesticato 135.000 anni fa per cui bisogna tenere conto dell'imprinting genomico o parentale. Il cane ha 78 cromosomi rispetto ai nostri 46 ma il D.N.A. che codifica i fattori ereditari è solo il 5%. Il fatto di avere più cromosomi permette solamente maggiori diversità. Bisogna distinguere tra eredità ed ereditabilità.

L'EREDITA' è quella che segue le leggi di Mendel.

L'EREDITABILITA' è il rapporto tra la componente genetica e quella ambientale.
Se questo rapporto supera il 40%-60% possiamo affermare che è importante l'ambiente e che non è un carattere costante ma può fluttuare. Lo schema F.C. per la displasia consente di descrivere cinque tipi di lastre: normale, transizione, moderata, media, grave. Il grosso limite dei controlli radiologici è che l'incidenza dei cani lastrati rispetto a quelli prodotti è minima per cui non esiste una statistica ma una casistica di scarsissimo valore. Possiamo avere displasie da ipernutrizione carnea, da troppo calcio, da troppa vitamina C, da comportamento ipercinetico del cane, da traumi. Inoltre sono considerate esenti da displasia le prime tre classi, senza tener presente che nella classe normale sono compresi sia i sani sia i sani apparenti (normalità radiologica non significa necessariamente normalità genetica), transizione è quasi normale e dovrebbe essere il borderline, moderata è HD lieve ed è ancora ammesso.
Si dovrebbe rifiutare HD lieve perché le lastre si fanno a 12 mesi ed è troppo presto.
Infatti, a 12 mesi si evidenzia solo il 65% dei soggetti con problemi, a 2 anni il 90% e a 3 anni il 97%. Il periodo ottimale per lastrare i cani, dovrebbe essere dai 2 anni in su, fino al limite massimo di 6, oltre il quale possono essere gia presenti processi artrosici.
La lettura delle lastre dovrebbe essere anonima e fatta da almeno tre lettori. Essendo il controllo RX dell'anca un esame statico, è influenzato persino dall'anestetico che è usato, ed inoltre il genotipo HD può essere mascherato dalle condizioni d'allevamento (tengo il cane sottopeso, lo faccio camminare poco e in gabbie dove non possa alzarsi sugli arti posteriori). Il momento rivelatore di un genotipo HD si avrà con una prova da carico. Schematizzando possiamo affermare che l'allevatore che solitamente vende il cucciolo a 2 mesi ha principalmente responsabilità genetiche mentre il proprietario ha esclusivamente responsabilità ambientali.
Ci sono sistemi valutativi alternativi che integrandoli tra loro potrebbero dare una visualizzazione più completa del problema.
Pen HD misura la lassità legamentosa cioè l'indice di distorsione, si può fare a 4 mesi e ha un indice predittivo a 36 mesi. L'anca è suddivisa in 9 settori e per ogni settore si attribuiscono dei punteggi fino a 6 escluso il settimo settore che ha punteggio fino a 5.
OFA: il cane si sottopone a certificazione a 24 mesi e si confronta con elementi della stessa razza.
Shenelle e Hedhammar hanno proposto un sistema combinato tra FC e sistema a punteggio, perciò avremo ad es. un HDA tra 0 e 2.
Coeff. di displasia di Willis è un altro sistema a punteggio che parte dal riproduttore ed analizzando la progenie può trovare un indice che indica il grado di displasia della razza in quel momento. La displasia dell'anca unilaterale è molto improbabile dal punto di vista genetico. La componente genetica è riferibile all'anca normale, probabilmente la displasia è dovuta ad un trauma.
La biomeccanica è lo studio del movimento sia normale sia patologico ed è una delle scienze da cui ci aspettiamo alcune risposte. (attualmente è applicata ad es. in Francia sui cavalli per vedere come muovono, com'è la base d'appoggio, la fase di spinta e dove intervenire per correggere difetti d'andatura).
Il GIRC, un gruppo italiano di studi dei processi riparativi del tessuto osseo cartilagineo, ha osservato che con PST (terapia a segnali pulsanti) si stimola la produzione dei proteoglicani con conseguente aumento del numero dei condrociti. (esperimento fatto con segnali elettromagnetici in vitro).
Un'ipotesi di studio è la mutazione omeotica dei geni operatori
Si è visto che se i geni regolatori agiscono su geni operatori mutati (si studia inserendo microchips marcati nel D.N.A.) questi generano con più probabilità un gruppo di patologie es. criptochidismo, displasia anca, ernia ombelicale ed inguinale, anomalie congenite dei genitali esterni, sub-lussazione della patella. La displasia dell'anca rimarrà con noi per il prossimo futuro a meno di non scoprire rapidamente qualche cosa di più sull'alterazione genetica. Non bisogna perdurare nell'accanimento diagnostico ma investire soldi nella ricerca biomolecolare.


A.I.C.C. segreteria

[SM=g27815] [SM=g27815] [SM=g27815]



Nella speranza di essere stato utile,
saluto tutti con amicizia sincera.

Marco [SM=g27821]




Chiudi gli occhi e..guardami
27/07/2006 20:31
 
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Copyright
Caro Marco, sono spiacente di doverti bonariamente si intende"bacchettarti" di nuovo:
I copia incolla che hai fatto non sono procedure corrette senza previa autorizzazione di chi detiene il possesso degli scritti da te "copiaincollati.
A completamento delgiusto riconoscimento degli autori che sono stati citati. è doveroso indicare che il primo articolo del post di Marcomaremma è coperto da copyright di ENCI www.enci.it
ed il secondo è pure coperto da copyright da parte di AICC www.canecorsoitaliano.com

SIBB ringrazia gli autori, e si scusa per ospitare senza autorizzazione gli interessantissimi testi sopra citati sul proprio forum, si augura che questo "peccato veniale" sia tollerato dagli autori/proprietari che ,da amanti dei cani ,siamo certi non solleveranno obiezioni a riguardo.
Se così non fosse Sibb si dichiara pronta fin d'ora a rimuovere i testi sopra citati.


Per ciò che riguarda il futuro informo Marco e tutti i frequentatori del forum che è bene, ove si ritenga interessante citare testi altrui, verificare se sono coperti da copyright e qualora fosse (come spesso accade per motivi pratici) impossibile avere una autorizzazione, meglio sarebbe il solo indicare il link ove è possibile leggere integralmente il testo. Al massimo credo sia possibile riportare solo brevi estratti esemplificativi.
Tutto questo per non incorrere in improbabili,certo, ma possibili proteste di autori e/detentori dei diritti di autore

Serena serata a tutti( su su Marco, non ti abbacchiare...)
Antonio Indrizzi Vicepresidente SIBB
27/07/2006 23:39
 
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Le mie scuse.

Gentilissimo Signor Antonio,
sono veramente dispiaciuto per l'accaduto.

Mi creda, non era mia intenzione creare nel sito SIBB questa problematica di Copyright.
Spero che voglia perdonare questo mio involontario errore
e che voglia credere alla mia buona fede ed intento
nel cercare di dare informazioni sul problema "displasia"

Essendo io l'autore del post incriminato,
con il medesimo messaggio Le chiedo cortesemente di provvedere a rimuovere i testi da me copiati ed incollati.


Signor Antonio,non so cosa dirLe..
con sincerità Le confido che un pò triste lo sono.

A causa e per sola colpa della mia sincerità ed ingenuità nel pensare e nel fare
(come per il post lasciato su "allevamenti seri")
purtroppo, ma con ragione, sono stato giustamente ancora ripreso.
Avevo pensato di dare il mio piccolo e semplice contributo su un problema purtroppo grande e complesso,
riportando nel sito relazioni di importanti ed autorevoli enti ed associazioni..
ma senza pensare al Copyright ed ai problemi che invece pare abbia creato.

Mi dica, come non potrei sentirmi triste.
Comunque non si preoccupi Signor Antonio,
le mie prossime righe saranno corrette(almeno lo spero[SM=g27833]) ed avranno la luce di un sorriso [SM=g27817]

L'occasione mi è gradita per salutarLa.

..buonanotte a tutti e..sogni bernesi[SM=g27821]
Marco


Tutti vedono quello che sembri,
ma pochi capiscono quello che sei.
Jim Morrison





Chiudi gli occhi e..guardami
28/07/2006 09:17
 
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nessun problema
Nessun problema Marco che un poco di buon senso e buona volontà non possano risolvere.
Purtoppo la legislazione riguardo i diritti di autore sul web,non appare chiarissima. Guidaccio portà confermare che essa lascia spazio a interpretazioni che se applicate in maniera restrittiva possono causare problemi a chi attua il copiaincolla, sia pure in buona anzi sicuramente in ottima fede come nel suo caso. Problemi potrebbbero essere sollevati anche al sito ospitante e ai suoi amministratori.
Tutto è bene ciò che finisce bene e la sua involontaria gaffe è stata utile affinchè si sia chiarita per tutti gli utenti una procedura corretta da adottare in casi analoghi, a tutela non solo del forum, ma soprattutto di chi lo frequenta.
La "giusta punizione" per "espiare" la sua "terribile colpa" e consentirle di non sentisi più triste (esagerato...) sarà quella di offrirmi una bella birra fresca se verrà al nostro raduno in montagna di fine agosto.
Cordiali saluti
Antindr
29/07/2006 02:06
 
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..grazie sig. Antonio!

Gentilissimo Signor Antonio,
grazie veramente di cuore per aver compreso, ancora una volta,
il mio involontario errore, casuato come già Le ho scritto,
dalla mia sincerità ed ingenuità nel pensare e nel fare.

Mi creda, sono davvero dispiaciuto per l'accaduto che, senza esagerare, mi aveva lasciato vera tristezza
e le sue cordiali e simpatiche parole di comprensione al mio indirizzo sono un vero sollievo.

Spero che il fatto abbia almeno contribuito a far chiarezza, nel caso ce ne fosse stato bisogno,
ad altri utenti per eventuali e futuri dubbi in merito alla questione Copiright.

Purtroppo, le mie meritate ferie andranno da giovedì 3 a venerdì 25 Agosto..
quindi, è con gran dispiacere che Le comunico la mia assenza al raduno eno/gastro/cino/convivial/escursionistico
organizzato in montagna al rifugio Roccoli Lorla per l'ultimo fine settimana di Agosto.

Non potendo quindi "espiare" la pena che mi aveva inflitto con una buonissima birra che mi aveva richiesto,
Le propongo un'ottima fresca bottiglia di ottimo e pregiato vino bianco dei vitigni di maremma,
da assaggiare e gustarsi qunado sarò presente al prossimo raduno che organizzerete
o ad una sua eventuale visita in terra di Toscana,
dove la inviato a trascorrere qualche giorno offrendoLe la mia sincera ed amichevole ospitalità.

Con amicizia,
Marco



..buonanotte a tutti [SM=g27821]
anche se questa notte caldo ed umidità sono terribili [SM=g27834]
Chiudi gli occhi e..guardami
29/07/2006 14:17
 
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per Marco
...ora ti sei rovinato con le tue mani!...se ad Antonio prometti birra, vino e soggiorno in Toscana per un tuo errore involontario ed in buona fede...a me, attaccata in mala fede e volutamente, come minimo devi:
- 10 casse di birra tedesca
- 10 casse di ottimo vino di annata eccezionale
- 10 giorni di soggiorno con la carovana al seguito
-...e poi, ci penso ancora un pò... [SM=g27824] [SM=g27823] [SM=g27827]: [SM=g27828] [SM=g27835]
Cristina del Sacro Fiume
30/07/2006 00:24
 
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..pene inflitte!
Carissima Cristina, hai ragione [SM=g27817]

Hai ragione sia sul fatto della sproporzione di trattamento riservata a te ed al Signor Antonio,
ma ancor di più sul fatto che io mi sia rovinato con le mie stesse mani![SM=g27834]

comunque, sai che ti dico? pazienza.. l'amicizia non pone limiti [SM=g27822]

Precisando che l'ottimo e pregiato vino bianco dei vitigni di maremma offerto al Signor Antonio
è la cauzione in sostituzione della birra
che devo "pagare" per liberarmi dalla colpa del mio secondo errore involontario ed in buona fede,
ammetto che a te devo molto di più!
(anche se mi è dispiaciuto davvero molto per l'accaduto sul Copiryght che ho creato sul sito)


In considerazione di quanto accaduto tra noi,
per purificarmi dalle mie colpe, come giusta sanzione avevo pensato a queste pene:

> per la frase "pacchi da spedire al più presto" la condanna ad:
a) averti ospite un fine settimana in un agriturismo di amici della mia maremma;
b) 2 bottiglie di ottimo e pregiato vino di vitigni Toscani (1 bottiglia di vino bianco ed 1 bottiglia di vino rosso)
bottiglie "impacchettate" e da spedirti al più presto;

> per la frase "riportano sul loro sito le ripettive date di consegna" la condanna di:
1 cassa di bottiglie di birra tedesca
(anche se le migliori birre pare siano le scozzesi e le irlandesi);

> per la frase "non hanno allevato ma prodotto"
assolto per non aver commesso il fatto
in quanto, ma non nel tuo caso:
1) esiste reale ed importante differenza tra
allevare
(educare, istruire, ammaestrare, tirar su, curare la crescita, lo sviluppo e la riproduzione di animali e di piante)
e produrre
(ottenere beni industriali, manufatti, oggetti utili
con opportune lavorazioni atte al rendimento della produzione).
2) la frase incriminata è si rivolta in modo premeditato e volontario alla tua persona,
ma, come ti ho riferito al telefono, nel solo intento di provocare e non per affermare.
Tale affermazione è stata invece adoperata per rispondere ad "altri/e"
che in un passato non distante e nel presente
hanno intenzionalmente cercato di mettere contro delle persone,
che invece poi le tue parole mi hanno fatto capire nutrirsi di rispetto ed amicizia;

> per la frase "dopo due anni di attesa per selezionare lo stallone"
assolto per non aver commesso il fatto
in quanto la notizia è fondamento di verificabile e riscontrata verità;

> per la frase "dove i titolari sono gli autori di un bellissimo e rinomato libro sul BdB"
assolto per non aver commesso il fatto
in quanto, come anche tu affermi e come prevede il regolamento, ho informato senza fare nomi.

Nella speranza che tu non ricorra in appello
e che le condanne inflitte soddisfino la tua "sete" di giustizia,
ti saluto con sincera amicizia.


p.s. Cristina, grazie per la simpatia che mi rivolgi..
è bello scriverci così!

La prossima settimana dovrei salire a Pordenone.. posso raggiungerti e venirti a trovare?
Non preoccuparti se non potremo incontrarci..
sarà facile per me capire i tuoi numerosi impegni.

Marco [SM=g27821]





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01/08/2006 23:56
 
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per Marco
ti aspetto nel fine settimana [SM=g27811]
Cristina del Sacro Fiume
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