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ALLONTANAMENTO PRECOCE DEL CUCCIOLO DALLA MAMMA

Ultimo Aggiornamento: 05/01/2007 18:36
27/01/2005 16:15
 
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Giugno 2002
TROPPO PICCOLO!
"Sono proprietario di un cucciolo di 40 giorni che?"
"Aiuto! Ho un cucciolo di 38 giorni, e?"
Molte lettere (o telefonate) di padroni preoccupati cominciano così: e regolarmente proseguono indicando qualche problema.
C'è chi non riesce a superare lo scoglio dell'igiene casalinga, chi si chiede se il cucciolo capirà mai che le mani del padrone non sono ossa da rosicchiare, chi si chiede perché mai il cucciolo non voglia giocare con lui ma preferisca starsene rintanato in un angolo. In molti casi i problemi sono semplicemente dovuti all'inesperienza del proprietario, che si trova in difficoltà di fronte a normalissimi atteggiamenti "cuccioleschi".
Altrettanto spesso, però, i problemi sono reali: il cucciolo non si comporta in modo del tutto normale, e il padrone ha ragione di preoccuparsi.A un gran numero di problemi di questo tipo si può dare un'unica risposta: il cucciolo è troppo piccolo, troppo piccolo, troppo piccolo! La causa di moltissimi mali va ricercata solo nell'età a cui è stato sottratto dalla sua famiglia canina per inserirlo in quella umana. Per la stragrande maggioranza degli umani, se "piccolo è bello", piccolissimo" è più bello ancora: il nostro istinto ancestrale di protezione verso il neonato va in brodo di giuggiole di fronte a tutto ciò che si può tenere nel palmo di una mano (se poi siamo donne, questa sensazione si eleva
al cubo).
Per questo motivo desideriamo portare a casa il nostro cucciolo non appena vediamo che è in grado di mangiare da solo: il che avviene più o meno a 35 giorni. Peccato che lo svezzamento fisico non corrisponda affatto allo svezzamento psichico del cane, che avrebbe ancora un bisogno VITALE di vivere con la madre e i fratelli. Infatti, nel periodo che va dalla quarta settimana alla fine del secondo mese, il cucciolo "impara a fare il cane", apprendendo dai conspecifici familiari un'immensa serie di informazioni. E' in questo periodo, per esempio, che i cuccioli imparano a dosare la forza del morso: se fanno male a un fratellino giocando, interviene la mamma che gli rifila una sonora sgridata. Il cucciolo impara così ad associare il "cain" del fratellino (che significa dolore) al ringhio della mamma (che significa "stai facendo una cosa sbagliata"). Ed è sempre in questo periodo che i cuccioli imparano il significato del
tabù", insegnamento che spetta al padre (se c'è), ma che può svolgere anche la mamma quando è lei l'unico genitore presente.
Il cucciolo viene rimproverato - con grande scenografia se a impartire l'insegnamento è il padre, un po' meno duramente quando ad agire è la mamma - se si azzarda a toccare un oggetto di proprietà di un adulto: osso, pallina, ma anche semplice sasso o bastone. L' "educatore ufficiale" dei miei cuccioli husky, un pastore tedesco di nome Ektor, non appena lo liberavo in mezzo ai piccoli scalmanati si guardava intorno con il preciso atteggiamento di un professore che entra in aula e
cerca il gesso per scrivere alla lavagna: quindi prendeva in bocca il primo oggetto disponibile, si sdraiava a terra e se lo metteva tra le zampe, come dicendo "okay, comincia la lezione". E infatti i cuccioli che si avvicinavano troppo all'oggetto venivano inquadrati" con grandi ringhi e profondi ROAR leonini, e imparavano rapidamente a non toccare le proprietà altrui.
L'oggetto "tabù", solitamente, era un pezzo di legno, un giocattolo o una pietra: tutte cose facilmente reperibili nel mio giardino. Un giorno in cui avevamo eseguito una pulizia abbastanza accurata, però, Ektor si guardò intorno a lungo (mentre i cuccioli lo assediavano e gli tributavano gli omaggi dovuti al "capo"): ma accipicchia, non trovava proprio niente di utile! Così Ektor trotterellò verso la sdraio su cui io stavo prendendo il sole, mi
diede una musatina (che avrei potuto tradurre con "scusa, eh? ma io devo lavorare. Prendo un attimo in prestito la materia prima")?e si appropriò delicatamente ma fermamente della mia crema solare, andandosi a sdraiare con il flacone in mezzo alle zampe e cominciando subito a distribuire sonore sgridate ai cuccioli.
L'effetto sarebbe stato irresistibilmente comico per chi fosse arrivato in quel momento e avesse visto un pastore tedesco che difendeva strenuamente la sua lozione abbronzante da un branco di cuccioli che evidentemente volevano proteggersi a tutti i costi dai raggi ultravioletti. Ma in realtà si trattava di un momento di grande serietà: imparare a non toccare le cose altrui, infatti, eviterà al cane di ingaggiare future risse anche molto cruente.
Un'altra cosa che i piccoli imparano da questo gioco è che esiste una distanza di sicurezza", al di fuori della quale non è il caso di allarmarsi(E infatti il padre interviene con i suoi ruggiti solo quando essa viene oltrepassata). I cuccioli che non prendono coscienza di questo concetto potrebbero diventare, da adulti, abbaioni incalliti che danno in escandescenze quando un innocuo passante transita a cinquanta metri da casa: il che non ne farà
degli ottimi cani da guardia, ma dei tremendi rompiscatole che vi metteranno quasi certamente nei guai con i vicini. Ma questi sono solo alcuni esempi di tutto ciò che i cuccioli imparano dai
membri della loro famiglia proprio nel periodo che va dai 40 giorni ai due mesi-due mesi e mezzo. Se il cane viene staccato precocemente da madre e fratelli, non imparerà il galateo canino: o meglio, potrebbe impararlo dagli esseri umani, o da altri
cani estranei alla sua famiglia. Ma ci sono molti e grossi ma.
Il primo è che la famiglia umana, nella stragrande maggioranza dei casi, non parla il "canese". Solo i veri esperti, profondi conoscitori di etologia e psicologia canina, possono insegnare a un cucciolo le regole giuste nella lingua giusta (e cioè
la sua). Purtroppo i veri esperti sono rari, ed è molto più facile che il padrone cerchi di spiegarsi nel proprio linguaggio (che il cucciolo ovviamente non capisce): a volte, inoltre, non sa neppure cosa dovrebbe spiegare. Gli altri cani, al contrario, potrebbero essere ottimi sostituti della famiglia d'origine: soprattutto i maschi adulti, fermamente convinti che tutti i cuccioli del mondo siano figli loro. Ma qui arriva il secondo "ma", rappresentato dal problema-vaccinazioni:infatti non è consigliabile portare in giro il cucciolo finché non ha fatto tutti i vaccini, e questo gli preclude ogni incontro con i suoi simili più o meno fino ai tre mesi?età in cui, ormai, i giochi sono fatti per quanto riguarda gli insegnamenti "sociali".
POSSIBILI CONSEGUENZE DI UN DISTACCO PRECOCE DALLA FAMIGLIA CANINA:
Se il cane ha meno di 60 gg. :
1 - mancata conoscenza del concetto di "rispetto della proprietà altrui", e quindi rischio di future risse basate sull'incomprensione tra adulti;
2 - mancata presa di coscienza del concetto di distanza di sicurezza, e quindi possibile cane "isterico" che abbaia a qualsiasi foglia che si muova anche a centinaia di metri di distanza. Per i cani da utilità, problemi quasi certi nel lavoro di difesa. In alcuni casi problemi di aggressività e mordacità verso animali e persone;
3 - mancato apprendimento delle tecniche di caccia attraverso il gioco intraspecifico, e quindi abbassamento dell'impulso predatorio fondamentale per i cani da caccia e da utilità (lavoro sportivo).
Se il cane ha meno di 45 gg si aggiungono:
1 - imprinting sull'uomo incompleto, e quindi possibile cane timido o aggressivo verso le persone;
2 - socializzazione incompleta con gli altri cani, e quindi possibile cane rissoso (o timoroso dei suoi simili)
CONCLUDENDO:
A - MAI prendere il cucciolo prima dei due mesi, per nessun motivo (esclusi i casi di emergenza).
B - Se ci sono fondate preoccupazioni sulla possibilità di eventi traumatici(tra cui va sempre incluso il rischio costituito dai bambini piccoli presenti in casa), rimandare l'acquisto e prendere il cucciolo a tre mesi.
Non è assolutamente vero che si affezionerà meno di un cucciolo più piccolo,mentre è verissimo che sarà un cane psicologicamente "completo", che avrà attraversato nel modo più naturale le fasi più delicate della prima maturazione psichica e quindi avrà altissime possibilità di diventare un adulto equilibrato e sicuro di sé (a meno che non sia il padrone, in seguito a commettere gravi errori nella sua educazione).
C - ATTENZIONE: quando parlo di acquistare cuccioli di due-tre mesi mi riferisco ovviamente a cuccioli che vengono effettivamente tenuti a contatto con la loro famiglia canina e con le persone che se ne occupano. Se i cuccioli (in allevamento o in casa di un privato) venissero staccati dalla madre, infilati in un box e semplicemente alimentati, senza che nessuno si curi del loro sviluppo psichico, essi non trarrebbero alcun
giovamento da questa permanenza, e probabilmente crescerebbero meglio se venissero portati via da lì al più presto.
Il mio consiglio spassionato, però, è quello di non acquistare mai cuccioli che siano stati tenuti in tale "isolamento sociale", perché saranno quasi sicuramente cani problematici dal punto di vista caratteriale.

[Modificato da aLLYmcpink 23/08/2005 0.06]


[url]http://www.zahircocker.it



05/01/2007 18:36
 
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Concordo in pieno. Io ho visto la differenza tra un allevamento di labrador che vivono in casa, partoriscono e restano in casa, e un allevamento di cani così detti da esposizione, presi e messi in box e usati all'occorrenza [SM=x673525] [SM=x673525] .
I primi sono caratterialmente dei GATTI dolcissimi espressivi e quant'altro.I secondi sono praticamente dei CANGURI smaniosi di affetto e di gioco.Proprio perchè non hanno avuto il cosìdetto IMPRINTING con l'uomo. SOno cani socialmente isolati che nn conoscono le così dette buone maniere.Non per colpa loro purtroppo.. Cmq penso che chiunque abbia buon senso non da via cuccioli di nessuna razza al di sotto dei 60 gg. Chi lo fa non è una persona responsabile perchè causa problemi caratteriali ai cagnolini e problemi anche ai loro proprietari che spesso sono quelli che stufi del "fastidio" e della "difficoltà" nel crescerli, li abbandona..Bruttissima cosa.... [SM=g27812] [SM=g27812]
"I cani amano gli amici e mordono i nemici, a differenza degli esseri umani che sono incapaci di amore puro e confondono l'amore con l'odio nelle loro relazioni."

SIGMUND FREUD

"L'amore per un cane dona grande forza all'uomo."

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