A partire dal III secolo d.c. i Celti praticamente scomparvero dall'Europa continentale, fusi con altri popoli, mentre sopravvissero nelle isole britanniche, per le quali il mare costituisce un confine naturale difficile da superare. Ci fu come un periodo di latenza, dal III al VI secolo d.c., in cui l'Europa non sentì più parlare dei Celti e questi, da parte loro, si guardarono bene dal fare avere proprie notizie.
Dal 432 d.c., tuttavia, san Patrizio incominciò la sua opera di cristianizzazione dell'Irlanda. Nell'isola sorsero numerosi monasteri che divennero centri di studio e di ricerca, come si direbbe oggi, e stabilirono contatti con istituzioni consimili fiorenti nel continente. In questi luoghi di preghiera e di studio le fonti orali che avevano tramandato le vicende irlandesi precedenti al V secolo d.c., specialmente in forma di mito, vennero trascritte e diventarono pian piano accessibili a tutti. È opportuno ricordare che allora le notizie non si diffondevano con la rapidità che caratterizza oggi il complesso sistema dei mezzi d'informazione, ma dovevano seguire un lungo e penoso percorso di ricopiatura prima di venire diffuse. Nel frattempo numerosi monaci irlandesi si trasferirono sul continente fondando importanti monasteri: San GaLlo in Svizzera, San Killian a Wurzburg in Germania, San Colombano a Bobbio, in Italia. La fantastica mitologia celtico-irlandese si diffuse in tutta Europa e la storia d'Irlanda, con beneficio d'inventario, incominciò a essere più conosciuta.
Diciamo "con beneficio d'inventario" perché le fonti sono poetiche, anziché storiche, hanno un'origine tarda (la maggior parte dei manoscritti che ci sono giunti non precedono il XII secolo), l'elaborazione avvenne in ambiente cristiano, dove i redattori potrebbero esser stati tentati di interpretare secondo la loro sensibilità vicende svoltesi in periodi ancora pagani o non del tutto cristianizzati.
I miti irlandesi, inoltre, sono caratterizzati da una sfrenata fantasia per cui è ben difficile separare gli elementi reali da quelli irreali, ma forse questo è il loro maggior fascino.
Si possono distinguere tre principali cicli di racconti mitici: il ciclo Mitologico, il ciclo dell'Ulster e il ciclo di Finn al quale si riallaccia quello scozzese di Ossian.
Si ringrazia
Hobby & Work Italiana Editrice
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