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Davvero insegna questo? analisi "grissina" di "Cosa insegna realmente la Bibbia?"

Ultimo Aggiornamento: 24/09/2009 19:41
01/03/2007 09:17
 
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33.

LA RISURREZIONE CELESTE
21 La Bibbia descrive anche un’altra risurrezione, quella alla vita immortale in cielo. Nella Bibbia è riportato solo un esempio di risurrezione di questo tipo, quella di Gesù Cristo.
Abbiamo già chiarita la diversità della risurrezione dei corpi geovista, relativa alle “altre pecore”, che non equivale alla risurrezione come intesa nella cristianità, perché, come detto, è solo ricreazione di copia conforme e non risurrezione dello stesso individuo che morì e di cui, secondo il geovismo, non resta nulla di entitativo su cui si possa esercitare una ri-surrezione. E abbiamo anche chiarito l’equivoco di chiamare risurrezioni quelle rivitalizzazioni ( o rivivificazioni) di cui la Bibbia offre esempi sia prima della risurrezione di Cristo (es. Lazzaro) che dopo (es il bambino precipitato dalla finestra). A ben vedere non erano tali, giacché l’unica vera risurrezione è quella di Cristo e comporta una modificazione del corpo (e dell’anima) così che “non può più morire” mentre invece quelle persone di cui sopra ri-morirono.

Ora incontriamo un’altra notevole originalità della dottrina geovista in quanto si sostiene che, diversamente dalle normali “risurrezioni”, destinate a ricreare corpi che vivano sulla terra paradisiaca, esiste una risurrezione; quella “alla vita immortale in cielo” di cui, nella Bibbia, si ha “un solo esempio”, quello della risurrezione di Cristo. In tale fenomeno non sarebbe affatto il corpo di Gesù di Nazareth ad essere stato risuscitato. Russell insegna che “l’uomo Cristo Gesù è morto, morto per sempre” e il suo corpo “si è dissolto tra i gas della terra”. Invece il cosiddetto risuscitato non sarebbe altro che la riproduzione di una copia di Michele arcangelo, a cui Geova donerebbe un nuovo corpo celeste ovvero un “corpo spirituale”, perché “carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio”.
Ora, a parte il senso equivoco con cui viene inteso quel “carne e sangue” paolino, va osservato che se così fosse, non esisterebbe alcuna continuazione di persona tra l’uomo Gesù morto e la ricreata copia Michele; il “corpo spirituale” del quale non ha sofferto alcunché sulla croce (o palo che dir si voglia) né ha dato prova di integrità, così da realizzare il riscatto, perché queste cose le ha fatte l’uomo Cristo Gesù con il suo corpo di carne che non c’è più. E’ un punto in cui il geovismo realizza una fortissima contraddizione e non è bene passarci sopra…



22 Dopo che Gesù fu messo a morte come uomo, Geova Dio non permise che il suo fedele Figlio rimanesse nella tomba. (Salmo 16:10; Atti 13:34, 35) Lo risuscitò, ma non come essere umano. L’apostolo Pietro spiega che Cristo fu “messo a morte nella carne, ma . . . reso vivente nello spirito”. (1 Pietro 3:18) Questo fu davvero un grande miracolo. Gesù era di nuovo in vita come potente persona spirituale! (1 Corinti 15:3-6) Fu il primo a ricevere questa gloriosa risurrezione. (Giovanni 3:13) Ma non sarebbe stato l’ultimo.
Né sarà questa l’ultima volta che contestiamo decisamente questo insegnamento non biblico. Secondo la Bibbia il risorto non è Michele ma Gesù di Nazareth. Lo ha affermato lui stesso, il Santo nella cui bocca non si è trovato inganno. E lo ha fatto toccare quel corpo (“Guardate, toccate sono proprio io…mettete il dito nelle piaghe…pselafèsate me” pizzicatemi dice Luca 24,39). Come fa il CD a dire che non era vero niente, che si trattava di “materializzazioni” di fac simile? E se fossero state tali era quello il linguaggio che Cristo doveva adoperare per chiarire le cose? Geova non ha preveduto che dietro le parole di cristo si sarebbe creato l’equivoco planetario in tutta la cristianità per tutti i secoli precedenti alla “nuova grande luce” recata da Russell? Ma con queste manovre di capovolgimento delle affermazioni più evidenti è vero o no che il CD dei TG impugna la Bibbia e può farle dire quello che vuole?


23 Sapendo che presto sarebbe tornato in cielo, Gesù disse ai suoi fedeli seguaci che avrebbe ‘preparato un luogo’ per loro. (Giovanni 14:2) Definì “piccolo gregge” coloro che sarebbero andati in cielo. (Luca 12:32) Quanti faranno parte di questo gruppo relativamente piccolo di cristiani fedeli? In Rivelazione 14:1 l’apostolo Giovanni dice: “Vidi, ed ecco, l’Agnello [Gesù Cristo] stava sul monte Sion, e con lui centoquarantaquattromila che avevano il suo nome e il nome del Padre suo scritto sulle loro fronti”.
Ma noi conosciamo altre esegesi che spiegano quel 144.000 come numero da non prendersi alla lettera. Infatti “con lui” con Gesù in cielo, “davanti al trono”, Apocalisse dice che c’è anche una folla immensa che nessuno può contare…


24 Questi 144.000 cristiani, inclusi i fedeli apostoli di Gesù, sono risuscitati alla vita in cielo. Quando avviene la loro risurrezione? L’apostolo Paolo scrisse che sarebbe avvenuta al tempo della presenza di Cristo. (1 Corinti 15:23) Come verrà spiegato nel capitolo 9, stiamo vivendo proprio in quel tempo. Quindi quei pochi rimasti dei 144.000 che muoiono nei nostri giorni vengono risuscitati istantaneamente alla vita in cielo. (1 Corinti 15:51-55) La grande maggioranza dell’umanità, invece, ha la prospettiva di essere risuscitata in futuro per vivere nel Paradiso sulla terra.
25 Geova sconfiggerà veramente la nostra nemica morte, che sparirà per sempre! (Isaia 25:8) Forse però vi chiedete: ‘Cosa faranno quelli risuscitati in cielo?’ Saranno parte del meraviglioso governo del Regno celeste. Nel prossimo capitolo impareremo dell’altro su questo governo.
Un momento! Calma e bereanità per favore…
In quest’ultimo paragrafo 24 io noto una strana manovra. Si propinano, come niente fosse, tre affermazioni dottrinali geoviste (quelle che ho sottolineato) che non hanno alcun riscontro con le normali conoscenze cristiane di me recettore cattolico. E invece di spiegarle e motivarle, alla fine si pone la domanda di cosa faranno i 144.000 risuscitati in cielo; quesito al quale si promette di rispondere nel capitolo immediatamente seguente.
Questo mi sa tanto di depistaggio dell’attenzione, quasi un tentativo di far sedimentare le nuove proposte dottrinali, facendole entrare… dalla finestra dicendole senza alcuna dimostrazione. Si spera forse che poi, quando saranno riprese, il soggetto se le ricordi e le confonda mescolandole alle verità certe? Lo dico perché una tale manovra mi è già capitata, precisamente a pag. 40 di Potete vivere per sempre. Lì, al paragrafo 17, si dice testualmente «In quanto allo “Spirito Santo”, la cosiddetta Terza Persona della Trinità, abbiamo già visto che non è una persona, ma è la forza attiva di Dio.» Ora la dizione “abbiamo già visto” dovrebbe significare non solo “abbiamo già detto” ma “abbiamo già detto e dimostrato”. Ma chi si prendesse la pazienza di riandare alle pagine precedenti esaminandole con cura non troverà da nessuna parte che è stata fatta tale dimostrazione. Cioè l’affermazione dottrinale geovista che lo Spirito Santo sarebbe esclusivamente una forza impersonale, è stata buttata là alla stregua di queste tre affermazioni finali che abbiamo colto e sottolineato. E’ o no legittimo sospettare che la WT proceda in tal modo sperando che la disattenzione antibereana dei lettori non se ne accorga e la loro controcatechesi possa procedere come se fossero verità acquisite?. Ma c’è di più. Procedendo in tal modo sia quella affermazione a pag. 40 di Potete sia queste che abbiamo appena incontrato in Cosa insegna fungono per il proclamatore geovista anche da test di controllo se il “pesce” catechizzando è raggirabile o no.

(seguita)
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