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mi presento anche io...

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2005 08:52
28/10/2005 19:36
 
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Cari fratelli e amici mi è stato chiesto di presentarmi e lo faccio con piacere:
Io sono il Mario che ha lasciato l'esperienza in questo sito e gran parte della mia vita è riassunta appunto qui:

www.infotdgeova.it/esperienze/mario.php

Quello che non c'è scritto è che mi diletto da anni nello studio del greco del NT e mi tengo informato su temi quali la trinità riempiendo la mia personale biblioteca di tutti gli ausili e libri che mi possono far comprendere meglio questo tema che per la maggior parte della cristianità è così necessario per definirsi un cristiano.

allego la mia esperienza:

Non ho mai raccontato tutta la mia storia e penso che sia giunto il momento...
Come si evince dal mio nick sono nato nel 1970 mia madre era nuna zelante cattolica, nel senso che ha sempre creduto in Dio ed è sempre stata una donna saggia ed equilibrata senza mai avere eccessi di nessun genere, da sorella maggiore ha fatto da mamma alle sue piccole sorelle(erano in 11!) ed ha lavorato da molto giovane, finita la quinta elementare (nel dopoguerra era normale) però è sempre stata una tipa curiosa e questo l'ha portata a farsi una cultura da sola, nonostante tutto, nei limiti delle sue capacità.
Ha fatto appena in tempo a battezzarmi e a farmi fare il mio primo compleanno, che ha conosciuto i testimoni di Geova, era affascinata da questa religione che dal suo punto di vista gli fece conoscere meglio Dio rispetto a quello che conosceva fino a quel momento, leggere la bibbia per lei era una cosa affascinante e istruttiva e così dopo 2 anni nel 1973 si è battezzata.
Mio padre un buzzurro ignorante che sapeva molto poco sia di religione che dei principali argomenti culturali, non prese bene questa scelta di mia madre e fece di tutto per combatterla.
Per nostra fortuna lavorava spesso all'estero e stava in famiglia molto poco e quando rientrava era un disastro, immaginatevi noi figli costretti a vedere scene del tipo piatti in aria o fuori dalla finestra con urla mostruose, con mia madre che scappava piangendo con noi figli in braccio, oppure la solita litigata furibonda una volta che rientravamo dalla sala, per poi dopo qualche ora comportarsi come se non fosse successo nulla!
Il tempo e la pazienza di mia madre ebbero la meglio e piano piano mio padre si calmò, ma ci vollero molti anni.
Mio fratello più grande non ha mai seguito mia madre è sempre stato uno spirito libero, ed ha sempre "viaggiato per conto suo" sin da giovanissimo, mia sorella invece più piccola di me ci ha seguiti fino alla sua adolescenza poi anche lei via.
Insomma l'unico a seguire mia madre sono stato io!
Non ho vissuto traumaticamente nè la mia infanzia nè la mia pubertà, ho sempre preso come una ricchezza il mio essere "diverso" e il mio viaggiare contro corrente, gli altri miei compagni di scuola o di vicinato mi hanno sempre rispettato e mai offeso in alcun modo, anzi erano loro a difendermi o a scusarsi se bestemmiavano o altro, sarà stato il mio carattere o il mio averne viste di tutti i colori nei rapporti tra i miei genitori, fatto sta che sono sempre stato alquanto "saggio" ed equilibrato, grazie anche a mia madre che non è mai stata bigotta nei miei riguardi permettendomi di frequentare anche ragazzi non tdg invitandoli a casa fino ad accettare che il mio migliore amico non fosse tdg.
A proprosito di questo mio caro amico (ancora lo è!) diciamo che fu lui a farmi avere i primi problemi con gli anziani nella mia adolescenza.
Loro non vedevano di buon grado la nostra amicizia e diverse volte chiusi in saletta affrontavamo il "problema"... diverse volte uscii piangendo perchè mi mettevano di fronte la scelta fatidica "o Geova o lui" non proprio in questi termini ma il senso era questo.
Diverse volte ho provato a frequentarlo di meno, ma sempre (grazie a Dio) alla fine vinceva la nostra amicizia.
Ricordo abbastanza bene la delusione post 1975, in realtà a mia madre non è mai importato molto il fatto che sarebbe venuta la fine, "lei serviva Geova perchè lo amava", questo mi ha sempre insegnato e in questo ho sempre creduto anche io.
Verso i 17 anni mi lasciai andare un pò di più a quelli che erano i "modi di fare mondani", io ero proclamatore non battezzato ma all'epoca eravamo trattati quasi come i battezzati, non avevo ragazze ma il mio linguaggio e quello che facevo non era proprio quello che avrebbe dovuto fare un giovane tdg, iniziai in quel periodo a viaggiare e quell'anno fu il primo che feci una vacanza di 20 giorni insieme al mio amico e ad altri miei amici "del mondo".
Dai 17 ai 21 ho avuto alti e bassi nel senso che per un periodo mi lasciavo andare, ma poi qualcosa dentro di me mi riportava in carreggiata nei tdg, non era facile scegliere tra le due situazioni così mi impegnai a farmi amicizie più serie dentro l'organizzazione e ci riuscii.
Con la scusa della peparazione per le adunanze stavamo insieme diverse volte a settimana e dopo aver preparato la rivista in modo da fare tutti contenti, giocavamo a carte o al computer (erano gli albori con il C64 e lo spectrum) poi mi venne la voglia di approfondire meglio la questione religiosa e cominciai a leggere e a studiare e a comprarmi le più diverse traduzioni bibliche per confrontarle insieme, ognuno aveva una traduzione e segnalava le differenze agli altri quando le incontrava, insomma eravamo un bel gruppetto ed io ero il "capobanda".
Alla fine a 21 anni mi battezzai e volai come un uccello nella predicazione, da proclamatore facevo 100 ore al mese, diventai pioniere ausiliario e poco dopo regolare, scuola inclusa, mi è sempre piaciuto andare a predicare perchè il confronto con gli altri per me era un arricchimento, ho imparato molto in predicazione specie riguardo le altre culture e modi di fare.
Nel frattempo però mantenni l'amicizia col mio grande amico non tdg con il quale cercavo in tutti i modi di coinvolgerlo nelle varie festicciole setimanali (bei tempi... ci riunivamo quasi una volta a settimana a casa dei genitori di uno dei miei amici tdg e facevamo festino con musica e balli) e ci divertivamo tutti grandi e piccoli, imparai pure a ballare il liscio visto che era uno dei pochi balli permessi...
La mia sete di conoscenza però aumentava, imparai a scuola il metodo critico e lo adottai anche per quanto riguardava la mia fede così comprai tutti i libri che parlavano male dei tdg per esaminare bene l'altra campana, nel frattempo mi comprai una grammatica greca e iniziai da autodidatta a conoscere qualcosa di greco, il tanto per permettermi di conoscere i tempi basilari, le declinazioni, insomma la grammatica di base.
Mi procurai l'interlineare e col tempo altre interlineari fino ai testi critici del NT come il NA 26 edizione.
Imparai molto presto che la TNM traduceva nei "limiti delle possibilità grammaticali" e che in fondo le altre versioni traducevano in maniera più diretta determinati passi cristologici importanti.
Ma all'epoca questo non era sufficiente per farmi cambiare idea, anzi ero uno dei sostenitori più accaniti della posizione dei tdg rigurdo la loro cristologia, posizione che è durata qualche anno anche dopo la mia disassociazione, tanto da essere usato ogni qualvolta nel territorio si presentava un teologo o uno al quale le argomentazioni di base dei tdg non bastavano, insomma io ero il classico fratello che i tdg si portano dietro quando incontravano un "osso duro".
Alla fine a 23 anni i miei ormoni cominciarono a farmi capire che "non di solo studio biblico o di predicazione vive l'uomo" e così cominciai a guardarmi intorno (o meglio cominciai ad essere meno isolato verso le povere sorelle che ogni tanto provavano a... come dire... farmi accorgere della loro esistenza!
Così mi fidanzai.
Il resto l'ho scritto nella mia precedente esperienza nel vecchio forum.
Mancava una fetta importante della mia vita e mi faceva piacere condividerla con voi.

ciao belli
[Modificato da Achille Lorenzi 25/12/2012 19:07]

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
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