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IL PARADISO

Ultimo Aggiornamento: 23/08/2005 00:27
29/06/2005 11:38
 
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ESISTENZA DEL PARADISO

La Sacra Scrittura dell'Antico e Nuovo testamento, parla continuamente, per ben 400 volte, del Paradiso.

Nel libro della Sapienza e' scritto: "Le anime dei giusti sono al sicuro nelle mani di Dio, nessun tormento le colpira'" (Sap 3,1)

Nel secondo libro dei Maccabei si legge: "...era sicuro che a quanti fanno una morte santa e' destinata una ricompensa magnifica" (2 Mac 12,45)

Nel Nuovo Testamento Gesu' ne parla con il linguaggio della piu' completa certezza, adoperando le piu' svariate espressioni: Regno di Dio - Regno della pace, della luce, della purezza, della gioia, della vita, dell'amore.
Ne ha parlato chiaramente al malfattore pentito: "Oggi sarai con me in Paradiso" (Lc 23,43); e a quelli che avranno esercitato le opere di misericordia verso il prossimo, dira': "Venite voi che siete i benedetti dal Padre mio; entrate nel regno che e' stato preparato per voi dalla creazione del mondo (Mt 25,34)
"Rallegratevi perche' i vostri nomi sono scritti in cielo" (Lc 10,20). "Siate lieti e contenti, perche' Dio vi ha preparato in cielo una grande ricompensa" (Mt 5,12)...i giusti andranno nella vita eterna" (Mt 25,46)

S. Paolo apostolo, scriveva ai cristiani di Corinto: "La nostra attuale sofferenza e' poca cosa e ci prepara una vita gloriosa che non ha l'uguale. Sappiamo di avere in cielo un'altra abitazione costruita da Dio, che dura per sempre" (2Cor 4,17-5,1). "Abbiamo fiducia, e preferiamo lasciare questa vita pur di essere vicini al Signore" (2Cor 5,8).
"Fratelli, la nostra patria e' nei cieli e di la' aspettiamo come salvatore il Signore Gesu'" (Fil 3,20).

Alla testimonianza sulla esistenza del "Paradiso", dataci dalla stessa Parola di Dio, possiamo aggiungere quella della universale convinzione di tutta l'umanita'.
Parecchi scienziati, che hanno incontrato molti popoli viventi sulla faccia della terra, affermano: "E' piu' facile trovare popoli che non abbiano ne' citta', ne' case, ne' scuole, ne' leggi, ne' scrittura, che non trovarne uno senza il suo Paradiso".

Non c'e' popolo al mondo, per antico e selvaggio che sia, il quale in un modo o nell'altro, con inni o codici sacri, con eroi o sapienti, con riti o pompe funebri, non attesti l'esistenza di una vita futura e migliore.
Anche questa credenza cosi' universale e ininterrotta, non puo' ingannare perche' o direttamente o indirettamente si ricollega alla rivelazione e diventa parola di Dio.

Anche la nostra ragione esige l'esistenza di una vita futura migliore.

Come la nostra intelligenza ha la reale possibilita' di dimostrare da sola e con certezza l'esistenza di Dio sapiente, buono e giusto, e' in grado anche di dimostare che dopo la vita terrena, ci deve essere un'altra vita in cui sara' soddisfatto in pieno il desiderio innato di perfezione, di felicita' e di immortalita'; desiderio che Dio ha posto in tutta l'umanita' e che puo' essere pienamente appagato solo da una vita migliore che prolunga la vita presente nell'eternita'.

L'esistenza del Paradiso, oltre ad essere una verita' insegnata dalla Sacra Scrittura, e confermata dalla convinzione di tutti i popoli, e' anche dimostrata dall nostra intelligenza e attestata da fatti storici degni di fede.

S. Agostino racconta di un giovane, che dopo morte, apparve a parecchie persone e il popolo fu confermato nell'idea che si aveva della sua santita', e quindi, di una vita migliore. (1)

S. Ambrogio ricorda che S. Agnese vergine romana, ai suoi genitori che piangevano sconsolati sulla sua tomba, presentandosi raggiante di celesti fulgori, assieme a parecchie altre sante vergini non meno splendenti, li consolo' dicendo loro: "Miei cari, non affliggetevi come se fossi morta; sappiate che io godo in Paradiso una vita nuova, in compagnia di queste vergini, presso Gesu' che con tutto il cuore ho amato sulla terra" (2)

S. Tommaso d'Aquino ricorda l'apparizione di sua sorella, liberata dal purgatorio, che gli apparve per ringraziarlo dei suoi suffragi e per assicurarlo che si trovava in Paradiso. (3)

S. Giovanni Bosco, racconta che mentre era ancora studente nel seminario di Chieri (Torino), aveva stretto una particolare amicizia con un altro giovane, chiamato Luigi Comollo. Quando Comollo si ammalo', Giovanni Bosco lo assistette con affetto fraterno; Comollo prima di morire fece a Bosco questa confidenza: "Appena saro' giunto in Paradiso, verro' subito a dartene notizia".
La notte del 4 aprile 1839, mentre Giovanni Bosco stava pregando per Comollo, si abbatte' sul seminario un forte uragano che sveglio' tutti i seminaristi, i quali videro un vivo bagliore splendere nell'angolo della camerata, dove in ginocchio stava pregando Bosco per il defunto Comollo.
Bosco poi racconto' che in quella luce abbagliante gli era apparsa l'immagine radiosa di Luigi Comollo che gli aveva detto, con accento ineffabile: "Sono salvo". (4)

La Chiesa, madre e maestra di tutti i cristiani, nelle sue preghiere, e in modo particolare durante la S. Messa, chiede continuamente a Dio di ottenere: la vita eterna - la sorte beata - la pace degli eletti - la beatitudine e la gloria di Gesu' Cristo.

Se la Chiesa prega e ci insegna a pregare incessantemente per ottenere il premio eterno, cio' indica che il Paradiso esiste e ci attende.

Il Paradiso, per l'umanita', e' nato dalla storia di Gesu', e continua a nascere per ciascuno, grazie a Gesu', dalla vita di ciascuno, perche', nel messaggio di Gesu', il Paradiso e' concepito come retribuzione per le buone opere compiute quaggiu', anche se tale retribuzione e' un puro dono (Mt 20,1)

La vita eterna del Paradiso e' gia' una realta', perche' sappiamo che si e' gia' realizzata, non solo "in Gesu' Cristo, il primo risuscitato dai morti" (Cor 1,18), ma anche in Maria santissima, assunta in cielo anima e corpo e nei Santi che, in forza della loro glorificazione, sono diventati per tutti noi, non solo modelli di vita cristiana riuscita, ma anche presenze salvifiche operanti nel mondo in comunione d'amore con il Signore Gesu'.

(1) Nuova Biblioteca Agostiniana 22, p. 652
(2) Lettere di S. Ambrogio PL 17, p 741
(3) Acta Sanctorum Mar I, p. 673
(4) Biografia di L. Comollo scritta da S. Giovanni Bosco

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