da pinoscaccia.rai.it/torre
Al ritorno da Kufa a Baghdad siamo stati accompagnati proprio da quei due (lo sceicco Mohammed e il suo autista) che hanno fatto da apripista alla colonna della Croce rossa all'andata e comunque erano in contatto con Ghareeb anche per il ritorno (erano i suoi referenti, quelli che la mattina del 19 abbiamo dovuto aspettare un'ora perche' non riuscivano ad uscire dalla battaglia di Sadr city, sicuramente i chiavistelli per aprire le porte dell'esercito del Mahdi, per Scelli le spie). Quando siamo arrivati all'altezza di Malmudyia hanno abbandonato la strada e si sono infilati nel villaggio con nostra grande preoccupazione. Ci ha risollevato Uday, che parla italiano e che conoscevamo bene: "Tranquilli, state tranquilli" ci ha detto. E in quel momento abbiamo avuto un lampo. Quanto sarebbe stato facile fermarsi davanti una casetta, farci entrare dentro e tenerci li'. Facilissimo. Invece non e' successo e dobbiamo essere grati a Mohammed di averci salvato la vita, cioe' di aver evitato un agguato che in quel punto e' praticamente fisiologico. La domanda allora e' un'altra: una domanda inquietante che ho posto ieri anche agli inquirenti. Perche' Mohammed non ha usato lo stesso sistema per salvare la colonna all'andata e perche' non lo ha suggerito a Ghareeb per il ritorno? Anche perche' Scelli mi ha raccontato che anche quando la croce rossa ando' a Najaf per trattare la liberazione degli ostaggi fecero quel giro, evitarono il crocevia. Perche' ha salvato noi e non la colonna? Forse nella risposta c'e' anche la spiegazione della fine di Baldoni.
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