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JOHN NEGROPONTE, una persona a cui fare domande.

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2004 17:35
10/09/2004 09:13
 
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John Dimitri Negroponte è il nuovo ambasciatore statunitense in Iraq. Ex ambasciatore in Messico e attuale rappresentante degli USA all'ONU, assumerà l'incarico il 30 giugno, data in cui gli Stati Uniti dovrebbero concedere qualche compito amministrativo a un governo fantoccio locale. Nell'ultimo hanno ha lavorato duramente per far sì che l'ONU approvasse l'invasione dell'Iraq.

Negroponte è un "troubleshooter", uno da compiti difficili. Estremamente conservatore, falco pragmatico e interventista, è stato ufficiale in Vietnam, ha fondato la Contra nicaraguense e come ambasciatore di Reagan in Honduras, ha convertito questo paese in una portaerei nordamericana durante gli anni '80.

Nel gennaio del 1983 il presidente Reagan aveva autorizzato un ampliamento delle attività operative del Consiglio di Sicurezza Nazionale (NSC). Da quel momento è nato il Progetto Democrazia, combinando la diplomazia pubblica con operazioni coperte ultra segrete. Erano i tempi della guerra sporca degli Stati Uniti contro il Nicaragua sandinista.

Dal 1981 al 1985 Negroponte è a capo della missione statunitense a Tegucigalpa - Honduras e secondo il New York Times, partecipa attivamente nell'organizzazione della Contra. Nel libro "Guerrieri segreti", Steven Emerson rivela come Negroponte abbia appoggiato le azioni segrete del tenente colonnello James Longhofer nella guerra civile in Salvador e contro il Nicaragua attraverso l'azione di minare i porti, la raccolta di informazioni aeree elettroniche, atti di sabotaggio contro installazioni civili e l'appoggio militare alla Contra.

Secondo Newsweek, il direttore della CIA, Casey, organizzava le azioni e Negroponte le realizzava tanto che la Contra lo chiamava "The Boss".

Con questo curriculum si appresta a prendere in mano la situazione in Iraq, convertendosi nell'ambasciatore più potente degli Stati Uniti.

http://www.socialpress.it/mot.php3?id_mot=407
cercatore - amministratore del forum
10/09/2004 09:16
 
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Iraq, Bush punta su Negroponte
Sara' l'ambasciatore Usa a Baghdad
Iraq, Bush punta su Negroponte

Rappresenta la memoria storica di gran parte delle pagine oscure scritte dalla diplomazia americana. Dalla Saigon dell'era Nixon, al golpe contro il governo sandinista in Nicaragua sotto la guida di Reagan. Adesso la pratica Iraq per evitare la debacle e salvare la poltrona di Bush

Cattolico, nato in Gran Bretagna 64 anni fa da genitori greci, cinque figli adottati in Honduras con la moglie inglese, John Negroponte e' fratello del piu' famoso Nicholas Negroponte ha cominciato la sua carriera come giovane consigliere politico all'ambasciata a Saigon, una posizione che spesso serviva come copertura per gli agenti della Cia. Erano gli anni, tra 1964 a 1968, in cui l'assistenza militare al Vietnam del Sud si trasforma in una guerra in piena regola contro i comunisti di Hanoi.

Adesso la nuova sfida dell'ambasciatore 'della morte' si chiama Baghdad. John Dimitri Negroponte, il nuovo ambasciatore americano a Baghdad, si insediera' nella capitale irachena in uno degli ex palazzi presidenziali di Saddam Hussein salutato dai suoi sostenitori come un mago della diplomazia e dai nemici come l'uomo delle squadre della morte della Cia in Centroamerica.

La portata del compito di Negroponte, confermato dall'Aula del Senato con 95 voti a favore e tre contro, non puo' essere sottostimata: l'ex inviato degli Usa alle Nazioni Unite ereditera' a Baghdad una situazione che e' precaria nei giorni migliori e fatalmente instabile on quelli peggiori. Negroponte non avra' pero' tempo di farsi conoscere dalla popolazione: dopo lo scandalo delle sevizie di Abu Ghraib la luna di miele dell'Iraq con l'America, se mai c'e' stata, e' finita.

Il neo-ambasciatore dovra' poi stabilire un equilibrio tra la sua autorita' e quella dei generali. Dovra' fare i conti con il retroterra politico a Washington dopo un anno di dominanza del Pentagono sulla politica irachena e con la prospettiva che il suo sponsor al Dipartimento di Stato, Colin Powell, possa lasciare il posto in tempi brevi. Negroponte arriva a Baghdad con pesanti ombre sul suo passato su cui durante il procedimento di conferma i senatori hanno sorvolato invocando la situazione di crisi.

Trenta anni e passa al servizio dei presidenti Usa, anche se scomodo come personaggio, Negroponte potrebbe essere l'uomo chiave in Iraq . Rappresenta la memoria storica di gran parte delle pagine nere dei governi di Washington, come quando 'al soldo' di Reagan va ad occupare l'ambasciata in Honduras. Dal 1981 al 1985 l'ambasciatore vigila sulla crescita degli aiuti militari al paese centro-americano da quattro a 77 milioni di dollari all'anno.

I nemici di Negroponte sostengono che in quegli anni l'ambasciatore porta avanti la strategia segreta dell'amministrazione Reagan per schiacciare il governo sandinista del Nicaragua. Amico delle squadre della morte, una delle macchie della sua biografia diplomatica lo mostrano come il regista di numerose 'azione coperte' della Cia. Per i tempi che corrono il borghese Paul Bremer non basta piu'. L'Iraq e' una pratica che va liquidata alla vecchia maniera.

http://www.spazioforum.net/forum/index.php?act=ST&f=4&t=18709
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10/09/2004 09:18
 
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da resistenze.org - Chi è John Negroponte
Chi è John Negroponte


nuovo ambasciatore USA in Iraq


Il diplomatico di carriera John Negroponte è stato nominato Ambasciatore degli Stati Uniti in Iraq. La Commissione per le Relazioni Estere del Senato, martedì 27 aprile 2004, ha messo in programma una improvvisa seduta per questa nomina e la dirigenza del Senato ha previsto il voto a sezione completa per martedì 29 aprile. Sarà a capo dell’Ambasciata Statunitense, ammesso che la "sovranità limitata" termini il 30 giugno.

Le note personali di Negroponte lo rendono singolarmente inadatto ad un incarico così delicato.
Negroponte è stato funzionario politico all'ambasciata americana in Vietnam dal 1964 al 1968, al culmine della guerra, nel momento in cui si verificarono esecuzioni extragiudiziali e gravissime violazioni dei diritti umani, tra cui i massacri perpetrati dalla tristemente famosa Tiger Force della 101° Divisione Aviotrasportata dell'Esercito.

Negroponte è stato ambasciatore in Honduras dal 1981 al 1985, periodo in cui decuplicò il personale, ospitando uno dei più massicci dispiegamenti di forza della CIA in America Latina.
All'epoca, mentì al Congresso sulle informazioni in suo possesso riguardo alla famigerata squadra della morte del 316° Battaglione e gestì aiuti illegali ai Contras che combattevano il governo del Nicaragua, in aperta violazione delle direttive del Congresso.

Negroponte è stato ambasciatore in Messico dal 1989 al 1993, conducendo il North America Free Trade Agreement (NAFTA) alla sua approvazione.
Il NAFTA ha provocato la perdita della terra e dei mezzi di sussistenza per un milione di messicani ed ha minato i diritti sindacali ed ambientali in Messico, Canada e Stati Uniti.

Negroponte ha prestato servizio come ambasciatore presso le Nazioni Unite dal settembre 2001, durante la preparazione dell'invasione dell'Iraq, ha mentito alle Nazioni Unite sulle giustificazioni della guerra ed ha esercitato pressioni decisive sul Messico e sul Cile che si erano inizialmente opposti alla guerra.

L'assenza di credenziali democratiche di Negroponte e il suo curriculum di approvazione - o, quanto meno, di una sua solida capacità di 'non vedere' gravissime violazioni dei diritti umani -, hanno favorito la sua nomina all'ONU del 2001. All'epoca, la Commissione per le Relazioni Estere del Senato aveva approvato la nomina in una seduta rapidissima il 12 settembre, in fretta e furia durante il caos che era seguito alla tragedia del giorno precedente.

A illuminare meglio il quadro della personalità di Negroponte, viene riportato un personale contributo, scritto nel luglio 2001, da Suor Laetitia Bordes, s.h.:

Nuovi dettagli in una storia di malvagità

“John D. Negroponte, nominato dal Presidente Bush come prossimo Ambasciatore alle Nazioni Unite”?! Mi si drizzano le orecchie. Alzo il volume della radio e mi metto ad ascoltare con maggior attenzione. Sì, avevo ascoltato proprio giusto.
Bush stava nominando Negroponte, l’uomo che aveva portato la CIA ad appoggiare l’apertura della campagna delle azioni degli squadroni della morte Honduregni, mentre era ambasciatore in Honduras dal 1981 al 1985.

I miei ricordi tornano al maggio 1982, quando mi trovai faccia a faccia con Negroponte nel suo ufficio all’Ambasciata USA a Tegucigalpa. Io mi ero recata in Honduras al seguito di una commissione di inchiesta. Volevamo avere delle risposte. Trentadue donne erano fuggite dalle squadre della morte di El Salvador per cercare rifugio in Honduras, dopo l’assassinio dell’Arcivescovo Oscar Romero nel 1980. Una di queste era stata la segretaria di Romero. Qualche mese dopo il loro arrivo, queste donne erano state prelevate a forza dai loro appartamenti a Tegucigalpa, caricate in un furgone e erano scomparse. La nostra delegazione si trovava in Honduras per trovare la verità su quello che era successo a queste donne.

John Negroponte aveva ascoltato la nostra esposizione dei fatti. Vi erano stati testimoni oculari alle catture e questo l’avevamo ben letto nella documentazione che le precedenti delegazioni avevano raccolto. Negroponte aveva negato assolutamente di essere a conoscenza dei luoghi dove potevano essere state portate queste donne. Aveva insistito sul fatto che l’Ambasciata USA non interferiva negli affari del governo Honduregno e che per noi sarebbe stato più vantaggioso discutere di questa questione con i governanti dell’Honduras. Però i fatti sicuramente dimostravano il contrario. Durante l’amministrazione Negroponte, gli aiuti militari USA all’Honduras erano passati da $4 milioni di dollari a $77.4 milioni; gli USA avevano promosso una guerra segreta contro il Nicaragua, ne avevano minato i porti e avevano addestrato l’esercito dell’Honduras per appoggiare i Contras.

John Negroponte aveva lavorato a stretto contatto con il Generale Alvarez, Comandante in Capo delle Forze Armate in Honduras, per realizzare l’addestramento dei militari Honduregni nella guerra psicologica, nelle azioni di sabotaggio, e in ogni tipo di violazioni dei diritti umani, inclusa la tortura e il rapimento. Militari dell’Honduras e del Salvador venivano inviati alla Scuola delle Americhe per ricevere l’addestramento per movimenti anti-sommossa diretti contro la gente della loro stessa nazione. La CIA aveva creato lo scellerato Battaglione di Intelligence Honduregno 3-16, che si era reso responsabile dell’assassinio di molti Sandinisti. Il Generale Luis Alonso Discua Elvir, un insegnante della Scuola delle Americhe, era stato uno dei fondatori e dei comandanti del Battaglione 3-16.

Nel 1982, gli USA avevano negoziato il libero accesso allo spazio aereo dell’Honduras e avevano insediato un centro di addestramento militare regionale per le forze dell’America Centrale, con lo scopo principale di fornire addestramento alle forze dell’esercito del Salvador.
Nel 1994, la Commissione dell’Honduras sui Diritti Umani sottolineava la tortura e la scomparsa almeno di 184 oppositori politici. Inoltre la Commissione accusava John Negroponte di numerose violazioni di diritti umani.

Ora, ritorniamo nel suo studio in quel giorno del 1982; John Negroponte ci aveva assicurato di non avere idea di cosa fosse successo alle donne, di cui noi eravamo alla ricerca.

Ho dovuto aspettare 13 anni per saperlo! In un’intervista al Baltimore Sun nel 1996, Jack Binns, il predecessore di Negroponte come ambasciatore in Honduras, dichiarava che un gruppo di Salvadoregni, molti dei quali erano donne, era stato ricercato, catturato il 22 aprile 1981, e selvaggiamente torturato dalla DNI, la Polizia Segreta dell’Honduras, prima di essere caricato su elicotteri dell’esercito del Salvador.

Dopo essere partite dall’aeroporto di Tegucigalpa, le vittime erano state scagliate fuori dagli elicotteri, nel vuoto.
Inoltre Binns affermava al Baltimore Sun che le autorità Nord Americane erano ben a conoscenza di quello che era accaduto e che questo costituiva una gravissima violazione dei diritti umani. Ma questo veniva considerato parte della politica di Ronald Reagan contro i movimenti insurrezionali.

Ora nel 2001, appaiono nuovi elementi ad agitare le acque di questa vicenda.
Poiché il Presidente Bush ha reso pubblica la sua intenzione di nominare John Negroponte, si parla di altre persone che improvvisamente sono state fatte “sparire”.

In un articolo pubblicato nel Los Angeles Times il 25 marzo, Maggie Farley e Norman Kempster riferivano dell’improvvisa deportazione dagli Stati Uniti di parecchi ex membri delle squadre della morte. Questi uomini potevano produrre testimonianze distruttive contro Negroponte nelle prossime udienze del Senato. Uno di questi deportati di recente era proprio quel Generale Luis Alonso Discua, fondatore del Battaglione 3-16. In febbraio, Washington aveva revocato il visto al Discua, che era Ambasciatore Supplente all’ONU. Da allora, Discua aveva iniziato a rendere pubblici particolari relativi all’appoggio USA al Battaglione 3-16.

Considerando la storia di John Negroponte in America Centrale, è una cosa completamente orrenda pensare che lui possa essere scelto per rappresentare il nostro paese alle Nazioni Unite, un’organizzazione che si fonda sull’assicurazione dei diritti umani di tutti i popoli che dovrebbero ricevere il più alto rispetto.
Quanti dei nostri Senatori, mi chiedo, lasciando da parte l’opinione pubblica USA, sanno veramente chi è John Negroponte ?

da: "Action Center"
documento fatto circolare da:
A.N.S.W.E.R. Coalition
Act Now to Stop War & End Racism

Per maggiori informazioni:
www.InternationalANSWER.org
info@internationalanswer.org
New York 212-633-6646
Washington 202-544-3389
Los Angeles 213-487-2368
San Francisco 415-821-6545

http://www.resistenze.org/sito/te/po/ir/poir4f08.htm
cercatore - amministratore del forum
17/09/2004 17:35
 
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John Negroponte darà presto vita agli squadroni della morte iracheni
Intervista a Michel Chossoudovsky di Ingo Niebel

Economista e critico dell'attuale processo di globalizzazione, Michel Chossoudovsky viene definito da alcuni il Chomsky canadese. Paragone che mette in luce la ricchezza di pensiero dello studioso, così realistico rispetto all’attualità irachena e altrettanto pessimista relativamente al futuro del paese occupato che si trasformerà in un campo di battaglia con squadroni della morte e diverrà probabilmente lo scenario della “inaugurazione” di una nuova arma nucleare.

Michel Chossoudovsky è stato di recente a Berlino in occasione del Congresso Europeo della ONG, l’associazione dei Medici Internazionali per la prevenzione di una eventuale guerra nucleare.

Ingo Niebel: Cosa ne pensa della nomina di John Negroponte ad ambasciatore degli Stati Uniti a Baghdad?

Michel Chossoudovsky: Presuppone una contraddizione di fondo. Attualmente non esiste nessun governo sovrano iracheno che possa sfruttare le sue credenziali. Si tratta piuttosto della nomina di un governatore militare per l'Iraq. Persino a Washington è in corso una discussione tra il Dipartimento di Stato e il Pentagono per decidere a chi dei due spetti il compito di controllare l’“ambasciatore”. La regola vorrebbe che entrambi rendessero conto Dipartimento di Stato, ma in questo caso Donald Rumsfeld esige che Negroponte inoltri i suoi rapporti al Ministero della Difesa anziché a quello degli Esteri. Questa è la prova del fatto che Negroponte non è un ambasciatore, bensì il governatore militare di un paese occupato.
Ma c'è un altro aspetto ancora più importante. Prima che Negroponte fosse nominato ambasciatore degli Stati Uniti di fronte all'ONU, aveva ricoperto la stessa carica in Honduras negli anni ‘80. Durante il suo mandato costituì gli squadroni della morte onduregni, che parteciparono all'assassinio di numerosi civili. Fu coinvolto anche nell'organizzazione dei contras che in Nicaragua dichiararono guerra al governo sandinista. Sappiamo che tutto ciò avvenne con la consapevolezza del governo statunitense e che era Negroponte ad aver architettato tale politica. Durante il suo incarico in Iraq si sono verificati, per l’ennesima volta, stermini di massa, assassini selettivi e torture al popolo. Praticamente ha esibito il suo intero bagaglio di conoscenze.

Ingo Niebel: Ciò significa che Negroponte scriverà in Iraq un nuovo capitolo della guerra sporca...

Michel Chossoudovsky: Credo proprio sì. Organizzerà sicuramente squadroni della morte iracheni e costituirà delle stanze di tortura. Gli Stati Uniti cercheranno di riattivare le vecchie strutture del partito Ba’ath per reprimere il popolo. Ad ogni modo ciò che possiamo sperare è che Negroponte riattivi anche quei gruppi iracheni che la CIA aveva costituito già prima della precedente Guerra del Golfo.

Ingo Niebel: Questo significa che in un futuro prossimo assisteremo a una sorta di guerra civile…

Michel Chossoudovsky: Un altro obiettivo che gli Stati Uniti non hanno ancora raggiunto è quello di manovrare i vari gruppi per metterli gli uni contro gli altri. Cercheranno di fare in Iraq ciò che già avevano fatto in Yugoslavia. Hanno a disposizione i sunniti, gli sciiti e i curdi, che potranno spingere gli uni contro gli altri creando contemporaneamente delle scissioni interne ai vari gruppi. Ma il nascente movimento di resistenza sta consolidando questi gruppi.
Nutro il sospetto che gli americani continueranno a cercare di provocare delle scissioni utilizzando tutti i mezzi possibili, compreso quello già sperimentato degli attentati terroristici contro i civili iracheni. Allo stesso modo ricorreranno ad Al Qaeda per convincere sia l'opinione internazionale che quella irachena del fatto che i fondamentalisti islamici stanno cercando di scatenare una guerra contro l’ America e contro gli iracheni.

Ingo Niebel: Considera possibile che gli Stati Uniti utilizzino le mini-nukes (piccole bombe atomiche) nel caso in cui la sua situazione peggiori ?

Michel Chossoudovsky: Non c'è assolutamente nulla che possa impedirlo. La forza distruttrice di queste piccole bombe atomiche va da un terzo di quella della bomba di Hiroshima a sei volte tanto. Questo tipo di arma è stato rivalutato da poco tempo: le mini-nukes non vengono ormai più considerate bombe nucleari bensì armi convenzionali.
Nella sua campagna di propaganda, il Pentagono ha sostenuto che si tratta di armi inoffensive per i civili e non ha proferito una sola parola in merito alle radiazioni che sprigionano. Il Senato ha dato il via libera al loro utilizzo e queste armi potranno essere usate nel corso delle operazioni militari convenzionali senza dover premere il famoso bottone rosso, perché la decisione non dovrà più essere presa da un generale plurigraduato, o dal presidente, bensì da un semplice maggiore o da un generale qualsiasi. Non si può escludere nemmeno che si possa arrivare all’utilizzo di un’arma nucleare tattica.

Per supportare il lavoro di Global Researh e di Michel Chossudovsky: http://www.globalresearch.ca/MEMBER.html
Tradotto da Laura Franchini per Nuovi Mondi Media
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