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Norma di Vincenzo Bellini

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2007 16:53
26/05/2007 16:53
 
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Vincenzo Bellini - Norma

Tragedia lirica in due atti; libretto di Felice Romani, tratto dalla tragedia Norma ou L'infanticide, di Alexandre Soumet.

Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 26 dicembre 1831.

Personaggi:
Pollione, proconsole di Roma nelle Gallie (tenore)
Oroveso, capo dei Druidi (basso)
Norma, druidessa, figlia di Oroveso (soprano)
Adalgisa, giovane ministra del tempio d'Irminsul (soprano)
Clotilde, confidente di Norma (soprano)
Flavio, amico di Pollione (tenore)
Due fanciulli, figli di Norma e Pollione (muti)


ATTO PRIMO
Guerrieri e Druidi sfilano nella notte diretti al tempio del dio Irminsul.
Oroveso annuncia al popolo che al sorgere della luna la sacerdotessa Norma, sua figlia, reciderà il vischio sacro ai piedi della quercia e svelerà il volere del dio.
Tutti sperano che sia venuto il momento di fare guerra agli oppressori romani.
Il proconsole Pollione, nel frattempo, si confida con l'amico Flavio: l'amore per Norma è finito, nonostante i due figli avuti insieme. Ora ama, ricambiato, un'ancella del tempio di Irminsul, Adalgisa.
Pollione è preoccupato, temendo che Norma scopra il tradimento. Racconta all'amico di aver fatto un sogno nel quale porta Adalgisa a Roma come sposa mentre Norma uccide i loro figli.
Il sacro bonzo annuncia l'arrivo di Norma e i due romani si allontanano. I Galli tornano a riunirsi in attesa del responso della sacerdotessa.
Norma appare circondata dal suo seguito, il falcetto d'oro in mano. Spiega che il dio ordina di attendere: non è ancora il tempo della guerra, i romani sono troppo forti.
Sotto la luna Norma taglia il vischio e invoca la pace. Pace necessaria soprattutto per rinsaldare il suo vincolo d'amore con Pollione.
Alla fine del rito resta Adalgisa, tormentata dal suo amore segreto. Pollione la raggiunge e cerca di convincerla ad abbandonare il tempio per seguirlo a Roma: è stato richiamato nella capitale e là potranno sposarsi e vivere liberi, senza timori.
Pollione fatica un po' a convincere Adalgisa, ma alla fine ci riesce: i due si danno appuntamento l'indomani per fuggire.

Norma è a casa con i figli, angosciata. Sa che Pollione deve tornare a Roma, ma lui non le ha detto nulla. Il suo amore non le sembra più quello di un tempo.
Adalgisa raggiunge la sacerdotessa: vuole confessarle di aver ceduto all'amore e di aver rotto i voti di ministra del dio.
Norma ascolta commossa Adalgisa e la rincuora. La scioglie dai voti invitandola a seguire il cuore e l'uomo che ama. Anzi: come si chiama? Non è gallo, confida Adalgisa, ma romano.
Vedendo Pollione che si avvicina, Adalgisa si illumina e lo indica: è lui. Norma esplode in un accesso d'ira e minaccia vendetta, mentre Pollione cerca di difendersi e di portare via Adalgisa.
La ragazza, che non sapeva nulla del legame tra Pollione e Norma, rimane impietrita. Turbata e offesa per l'inganno, respinge il romano, giurando alla sacerdotessa che dimenticherà i propri sentimenti pur di far tornare l'infido proconsole da lei e dai suoi figli.

ATTO SECONDO

Norma è nella sua casa, si interroga angosciata sul da farsi. In un momento di disperazione è tentata d'uccidere i figli perché teme che siano fatti schiavi a Roma e perché vuole che Pollione soffra.
Si avvicina, reggendo un pugnale, al letto dei bambini che in quel momento si svegliano. La sacerdotessa getta il pugnale e ordina a Clotilde di far venire Adalgisa.
Norma, che ha compreso la nobiltà d'animo della giovane ministra, la implora di accettare le nozze con Pollione e perfino di tenere con sé i due figli, portandoli a Roma. La ragazza, però, non ama più Pollione. Esorta la sacerdotessa a riflettere e ad agire per il bene dei fanciulli: andrà lei stessa da Pollione per convincerlo a tornare con la madre dei suoi figli.

I guerrieri Galli, nel bosco dei Druidi, sono preoccupati. Da quando Pollione è stato richiamato a Roma, nel campo romano non accade nulla.
Oroveso annuncia: il proconsole che sostituirà Pollione sarà ancora più duro e spietato.
Ancora una volta Norma si rivolge al dio Irminsul e ancora una volta consiglia la pace.
Il capo dei Druidi suggerisce ai guerrieri di fingersi rassegnati: verrà il momento di impugnare le armi.
Norma si sente più serena. Si è convinta che Adalgisa riuscirà a riportarle Pollione e non vede l'ora di riabbracciarlo, pentito e innamorato come un tempo.
Entra Clotilde affranta: Adalgisa ha fallito. Pollione non rinuncerà alla giovane ministra, è deciso invece a rapirla dal tempio nel quale la fanciulla sta rinnovando il voto di castità.
Norma ora vuole vendetta. Chiama a raccolta il popolo, spiega che la pace è finita: Irminsul vuole la guerra.
Mentre i Galli intonano il canto di battaglia, Clotilde viene ad annunciare che un soldato romano è appena stato arrestato di fronte all'altare delle sacerdotesse.
Norma capisce immediatamente che si tratta di Pollione ed è invasa dal desiderio di ucciderlo. Poi si illude un'ultima volta di poter riconquistare l'amore del suo uomo e cambia espressione. Allontana il popolo dichiarando che sarà lei a interrogare il romano: gli farà confessare il nome della sacerdotessa che si è resa complice del sacrilegio.
Trovandoselo davanti agli occhi, gli promette la vita, ma in cambio lui dovrà rinunciare ad Adalgisa. Il centurione non solo rifiuta, ma sfida Norma ad ucciderlo.
La donna riunisce il popolo e annuncia di aver trovato un altro colpevole: la sacerdotessa, rea d'aver infranto i voti. Ma, quand'è sul punto di denunciare Adalgisa, si ferma di colpo e, nell'incredulità generale, accusa se stessa.
Pollione capisce allora che il suo unico vero amore è lei, Norma. Ma è tardi. La sacerdotessa sta per salire sul rogo e rivolge al padre un ultimo desiderio: ho due figli, gli dice, ora, ti prego, di loro dovrai occuparti tu.
Oroveso con le lacrime agli occhi accetta.
Norma sale al rogo serena, stringendo per mano l'amato Pollione.



..ovviamente è un pastrocchio storico assolutamente imperfetto..però bella



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Dea meravigliosamente luminosa
benedici noi con il tuo agognato sguardo,
Tu che facesti del giorno la notte &
(Mike Oldfield)
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Mikayla Dryadia ap Ruis
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