Dallas, 22 novembre 1963

Qual'è il mio ricordo? Umh...devo scartabellare le pagine della mia memoria....E' un racconto molto personale e necessariamente stringato quello che mi accingo a raccontare, ma proprio per questo curioso e degno di essere rivissuto.

Mio padre è sempre stato ed è tutt'ora legato al Movimento dei Focolari di Chiara Lubich e più volte, nel corso degli anni, portò a casa dei 45 giri del Gen Rosso, il complesso legato al suddetto movimento internazionale (un discorso musicale affrontato con Domiix in altra sede) su incisione RCA. Non sono mai stato, per vocazione, spirito ed indipendenza della stessa "pasta", pur condivindendone gli ideali, ma da bambino li ascoltavo sul mio vecchio giradischi Lesa e credo di essere uno dei pochi a possedere il loro storico primo singolo: altri tempi, altro sound, altra moda, altri "testi", molto semplici ed immediati. In quella produzione spiccò questo 45 giri:



Eccone il testo:

Tre uomini che non hanno avuto paura di morire

Il mondo ha pianto per tre uomini.
Il torchio dell'angoscia
ha schiacciato il nostro cuore.
Abbiamo visto in voi il cammino dell'umanità.
Abbiamo ritrovato in voi
ogni uomo che è stato la voce della verità,
della giustizia, dell'universale fraternità.
Chi ha detto che sono morti?
Esso sono vivi, sono vivi per sempre;
perchè non hanno avuto paura, paura di morire.
Canto per John e per Luther King e per Bob,
un ricordo per tre uomini,
che non hanno avuto paura di morir.
Nobile John, hai aperto già una nuova frontiera,
ma l'odio implacabile ti ha fermato un giorno,
spezzando il tuo cammin.
Addio Luther King, sole nero, brilli adesso nel cielo.
Ti seguirà pgni uomo
che sete di giustizia e chiede libertà.
Bob, hai lottato per distruggere
le barriere del razzismo e della povertà;
hai creduto nella pace.
Questi semi di libertà germoglieranno,
perchè bagnati dal tuo sangue.
Sorge con voi la speranza di una nuova libertà.
Ora dietro a voi quanti uomini non avranno più paura di morir.

Fu proprio con questa canzone che quel giovane bambino si accostò per la prima volta ai temi adulti: sacrificio, ideali, fratellanza, uguaglianza, tutti argomenti che mi colpirono ma che allo stesso tempo esigevano una risposta: chi erano queste persone? In quel momento, con gli occhi del ragazzino, solo un pensiero mi frullava nella testa: chiunque fossero e qualunque cosa avessero fatto, erano state assassinate e ciò bastava a rendermi particolarmente triste. Non concepivo un delitto politico. Perchè il cuore del bambino è semplice, sensibile, non fa distinzioni "meritorie"; soprattutto non si adegua al cinismo dei grandi.

Ecco...questo è il ricordo cristallino rivissuto dopo tanti anni. Oggi rimane il mistero, l'intrigo e la consapevolezza che la verità è ben lungi dall'essere rivelata.