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Il coraggio, un caso di eroismo quotidiano

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2006 14:08
25/05/2006 00:58
 
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Guardiano del faro

Vampirus terribilis
Si è parlato tanto di eroismo, di medaglie, di targhe e vie dedicate.
La storia che ho postato non c'entra nulla con tutto questo.
E' la storia di una madre che decide di far vivere il proprio figlio a discapito della propria vita.
Una storia comune? una storia come tante? forse si, ma per me non meno commuovente.
Una storia di eroismo quotidiano



Ha scoperto di avere un carcinoma, poi di essere incinta
e per sette mesi ha rifiutato la chemio e le altre terapie

Malata di cancro fa a meno delle cure
"Così adesso mia figlia potrà nascere"
Due interventi chirurgici, l'ultimo quindici giorni fa
la piccola verrà al mondo il 10 giugno, due mesi prima del tempo

NAPOLI - Si chiamerà Sofia. E, se tutto andrà nel verso giusto, lo dovrà al coraggio di sua madre, e ai medici dell'Istituto dei tumori "Pascale" di Napoli che hanno deciso di appoggiare la scelta della donna, affetta da un carcinoma che si sta diffondendo rapidamente, ma che ha deciso di rifiutare la radioterapia per non compromettere la vita della piccola.

Tonia Accardo ha 31 anni, è laureata in giurisprudenza, lavora presso lo Sportello unico di Ercolano, è nata a Torre del Greco dove vive con il marito Nicola Visciano, 37 anni, commercialista. Sono sposati da tre anni. Per due anni hanno cercato in tutti i modi di avere un figlio. Ad agosto del 2005, la scoperta della malattia, un tumore alla ghiandola salivare sottolinguale.

A settembre Tonia si opera. L'intervento riesce ma non è sufficiente a debellare la malattia. Servono cure più aggressive. Il primo ciclo di chemioterapia viene fissato per ottobre. Ma proprio a ottobre la donna scopre di essere incinta. Il ginecologo le consiglia caldamente di interrompere la gravidanza, perché rischia la vita. Tonia non ci pensa nemmeno.

"Ero troppo felice al pensiero di quella gravidanza - racconta la donna - mai e poi mai avrei deciso di interromperla. Mio marito era preoccupato per la mia salute, in verità lo è ancora. Ma davanti al mio entusiasmo, alla mia serenità, al mio ottimismo ha dovuto necessariamente cedere e sostenere la mia scelta. Ho seguito soltanto il mio cuore".

Per sette mesi Tonia rifiuta la chemioterapia e qualsiasi altra cura. Il tumore alla ghiandola salivare produce metastasi, fino a invaderle il collo. Si rivolge ai migliori specialisti d'Italia, ma nessuno si assume la responsabilità di operarla. "Mi dicevano tutti che dovevo rinunciare al bambino se volevo continuare a vivere. Ora so di aver commesso un solo errore: non essermi affidata subito ai medici del Pascale".

All'Istituto dei tumori di Napoli, l'equipe del dottor Franco Ionna, primario del reparto di Otorinolaringoiatria maxillo-facciale, accetta di condividere la sua decisione. Due settimane fa viene predisposto il secondo intervento. Il direttore generale dell'Istituto, Mario Santangelo, fa sì che vengano rilasciate le necessarie autorizzazioni.

Per l'occasione viene allestita al Pascale una camera prenatale. All'operazione prendono parte anche i ginecologi dell'Istituto e due neonatologi del Policlinico. "Nessuna eventualità poteva essere trascurata - spiega il primario- dovevamo essere pronti anche per un cesareo d'emergenza. L'intervento è durato cinque ore, abbiamo asportato un carcinoma dalla ghiandola salivare sottolinguale con metastasi che si erano formate fino al collo".

L'operazione è riuscita, "ma la signora - continua lo specialista - adesso ha bisogno di cure radioterapiche. Per questo la bambina nascerà al settimo mese". Cioè il 10 giugno, a Villa Betania. "Io e mio marito abbiamo deciso di chiamarla Sofia - dice Tonia - come la Loren: una donna forte e piena di vita".


Io sono niente: senza vita, senza anima, odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula
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