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Non tutto è perduto

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2004 14:55
19/10/2004 19:39
 
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Capita spesso di lasciarsi andare ad un pessimismo di maniera sulle sorti del libro, e dell'educazione al libro in particolare, ed ecco a smentirla (almeno così io la leggo) i risultati di una ricerca sui cento libri più letti dai giovani, oggi, in occasione della mostra annuale del libro al Castello di Belgioioso.
Non tutto è perduto, no?

"Le preferenze dei giovani, i loro libri di culto, quelli da leggere e rileggere, da consigliare agli amici, che incarnano modelli e aspirazioni, emergono da una ricerca fatta per «Parole nel tempo. Editori in mostra», la fiera dei piccoli editori che si apre oggi a Belgioioso e che espone i cento titoli più citati. Un’indagine che è stata fatta spedendo a biblioteche, centri sociali, siti Internet frequentati dai giovani una breve comunicazione in cui si chiedeva ai ragazzi di indicare i cinque libri «da portarsi nello zainetto». Le risposte di circa 700 lettori tra i 18 e i 25 anni, hanno composto una top ten che rivela qualche sorpresa. E se non stupisce più di tanto il primo posto di George Orwell, con 1984, rappresentazione avveniristica di un mondo governato dal grande fratello che, a oltre cinquant’anni dalla pubblicazione, sembra essersi avvicinato alla realtà, sorprende forse il terzo posto di Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, che con questo libro del 1953, portato sullo schermo da Fançois Truffaut, rinnovò il genere fantascientifico trasferendo su pianeti e galassie la sua critica all’evoluzione della società verso gli estremismi tecnologici. Dimenticati autori come Sartre e Camus, ormai decisamente fuori moda, avanza una narrativa di evasione dove l’impegno è filtrato dalla metafora. Lo dimostra anche il secondo posto di Gabriel García Márquez, con i suoi Cent’anni di solitudine, altro libro di culto della generazione post-sessantottina, quella della ribellione ai modelli di vita borghesi, quella delle comuni che spesso si chiamavano Macondo, in omaggio proprio alla città immaginaria inventata dallo scrittore colombiano. Il realismo magico sudamericano continua a fare proseliti anche attraverso Isabel Allende, all’ottavo posto con La casa degli spiriti, mentre è evidente che il fantasy di Tolkien è un rientro al traino degli effetti speciali cinematografici. Scontata la presenza del Piccolo principe di Saint-Exupéry, fiaba per grandi e piccini, continuamente ripubblicata (in Italia l’editore Bompiani ne stampa ogni anno circa 180 mila copie), in questa top ten di inizio secolo mancano i grandi classici (Shakespeare, Tolstoj, Kafka, Mann, per fare qualche esempio a caso, ottengono solo qualche sporadica citazione), ma forse non eCrano nemmeno tra i libri prediletti dai giovani trent’anni fa. Esclusi anche i classici di casa nostra (negli zainetti sopravvive qualche sparuto Manzoni, Pirandello, Calvino), tra gli autori italiani nella top ten si trovano soltanto Il nome della rosa di Umberto Eco, al quinto posto, e Se questo è un uomo di Primo Levi, al nono posto. Mancano anche, almeno dai primi dieci, i cosiddetti giovani scrittori, quelli che avrebbero, da un punto di vista editoriale, proprio i ragazzi come target di vendita. C’è chi cita i nomi di Baricco, Ammaniti, De Carlo ma nessuno di loro conquista i primi dieci anche se si deve probabilmente proprio a Baricco la presenza al quarto posto del Giovane Holden di Salinger. Diverso il caso di On the road di Jack Kerouac: ideale modello da imitare per ogni ragazzo degli anni Settanta, il libro oggi appartiene forse di più al mondo del desiderio e dei sogni che a quello della realtà. Ma le sorprese maggiori emergono spulciando l’intero elenco dei cento libri. "


Finché u matin crescià da puéilu rechéugge
frè di ganeuffeni e dè figge
bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä
che a ne liga e a ne porta 'nte 'na creuza de mä.
(Fabrizio De Andrè, 1984)
19/10/2004 21:47
 
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Così di primo acchito, mi sembra che la maggior parte degli autori prescelti hanno avuto dei transiti, per un modo o nell'altro, attraverso il cinema o la televisione. Mi spiego meglio.
Bradbury, Eco e la Allende sono passati direttamente dal cinema (risparmiamoci il paragone tra i primi due film e l'altro[SM=x520501] ). Orwell al cinema con 1984 c'è passato addirittura due volte (la prima edizione si intitolava "Nel Duemila non sorge il sole"). Tolkien, e vabbè, sappiamo bene come è andata a finire[SM=x520505]
Del libro di Marquez ricordo un bombardamento mediatico mica da poco. Baricco in TV, con quella bocca può dire ciò che vuole...[SM=x520502]
IMHO direi che gli unici "ereditati" per vie amico-parentali sono Kerouac, Levi e Saint-Exupéry.
Cosa volevo dire? Che per far leggere un libro ai ragazzi bisogna mandarli al cinema o fargli guardare la televisione[SM=x520487]
[SM=x520499]
22/10/2004 19:52
 
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Devo dire che il mio ottimismo si riferisce alla qualità dei libri e degli autori interessati, perchè il fatto di condividere con generazioni successive alla nostra Garcia Marquez, Primo Levi, Bradbury e Orwell non può essere visto che positivaamente: non tutto è perduto, appunto (e mi incuriosisce sempre di più il fenomeno senza tempo de "Il giovane Holden").

Molto meno ottimista sui numeri della lettura, chè la situazione è veramente comatosa: l'Italia è al decimo posto in Europa per numero di lettori dietro

Svezia
Norvegia
Danimarca
Olanda
Regno Unito
Svizzera
Germania
Francia
Irlanda

e davanti a

Spagna
Portogallo
Grecia

Se consideriamo poi che il numero torale dei lettori (almeno un libro all'anno) su 100 abitanti, non solo non arriviamo a 39, ma possiamo suddividere i comportamenti di lettura così:

Lettori deboli (1 - 3 libri) 49,5 (10,4 milioni di cittadini)
Lettori medi (4 - 11 libri) 38,4 (8,0 milioni)
Lettori forti (oltre 12 libri) 12,1 (2,5 milioni)

Numeri preoccupanti, no?


Finché u matin crescià da puéilu rechéugge
frè di ganeuffeni e dè figge
bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä
che a ne liga e a ne porta 'nte 'na creuza de mä.
(Fabrizio De Andrè, 1984)
23/10/2004 11:33
 
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Evidentemente siamo un popolo di chiacchieroni più che di lettori/ascoltatori. Meglio stare un'ora al telefonino che leggere un capitolo di libro, no?[SM=x520489]


23/10/2004 12:23
 
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Re:

Scritto da: Petgirl 23/10/2004 11.33
Evidentemente siamo un popolo di chiacchieroni più che di lettori/ascoltatori. Meglio stare un'ora al telefonino che leggere un capitolo di libro, no?[SM=x520489]





colpito e affondato: l'Italia ha la più alta densità di cellulari della comunità europea....


Finché u matin crescià da puéilu rechéugge
frè di ganeuffeni e dè figge
bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä
che a ne liga e a ne porta 'nte 'na creuza de mä.
(Fabrizio De Andrè, 1984)
23/10/2004 12:33
 
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Si potrebbe fare il contrario di Fahrenheit 451, obbligare la gente a leggere, per esempio sull'autobus, dieci pagine al giorno di un libro a piacere. Non sali sul mezzo pubblico se non hai un libro [SM=x520487] e se ti beccano senza leggerlo una bella multa di 50 Euro![SM=x520505]
Naturalmente ci sarà anche l'obbligo di tenere in casa una minima biblioteca, con le sovvenzioni dallo Stato[SM=x520490]
E i negozi di libri, vendendo finalmente tanto, potranno abbassare i prezzi almeno di un buon 50%[SM=x520509]

E vabbè! Ora non si può neanche più fantasticare?[SM=x520486]

[SM=x520495]
23/10/2004 21:27
 
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Sante Gaiardoni
Penso che i ragazzi d'oggi leggano soprattutto Stephen King e non escludo anche certi libri(??)dei comici d'oggi(persino le barzellette di Totti!),poi e' chiaro,che un po', perche' sono costretti a studiarli o perche' sono tra i libri del papa',qualcosa rimane(come sono poco disponibile,poveri ragazzi!)


"Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!"
25/10/2004 18:23
 
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Re:

Scritto da: clopat 23/10/2004 21.27
Penso che i ragazzi d'oggi leggano soprattutto Stephen King e non escludo anche certi libri(??)dei comici d'oggi(persino le barzellette di Totti!),poi e' chiaro,che un po', perche' sono costretti a studiarli o perche' sono tra i libri del papa',qualcosa rimane(come sono poco disponibile,poveri ragazzi!)



beh... dipende.
Quando ero adolescente ed ero "scannato" di soldi, mi rivolgevo mensilmente ai banchetti sulle strade, dai quali compravo i tascabili economici e/o libri usati se il titolo e l'argomento m'interessavano.
Se non potevo comprarli, li prendevo in prestito dalla fornitissima biblioteca scolastica.

Non credo che allora la situazione fosse tanto dissimile da quella attuale, anche se c'è da dire che, la cultura mediatica (televisione, telefonia, web) spadroneggia ora più che mai ed i ragazzi vengono sempre meno spronati a leggere. Alcuni trovano estremamente ostico l'accostarsi ad una pagina scritta che non sia un sito.
E' quindi molto facile che i ragazzi comprino i libri dei comici del momento (approposito: avete notato l'enorme produzione degli ultimi 3 anni???) piuttosto del film che hanno appena visto.

Trovo estremamente controproducente il far leggere obbligatoriamente a scuola qualche libro di narrativa (a me fecero leggere "Metello" di Pratolini e "Se questo è un uomo" di Levi, "il giorno della civetta" di Sciascia). Se il genere non piace ed il prof. pretende i riassunti di ciascun capitolo, la lettura sarà associata ad un compito sgradevole. Non so' come funzioni ora: fino a 10 anni fa si usava così.

Purtroppo pecca di molte famiglie è la mancanza di educazione alla lettura. Ammiro i genitori che spesso portano i loro figli in libreria e che acquistano libri per tutti i componenti della famiglia. Se avvenisse più frequentemente, probabilmente, si avrebbe un'inversione di tendenza.

[Modificato da Fiore de Campo 25/10/2004 18.33]





__________________________________________________________________

Give me a head with hair, long beautiful hair.
Shining, gleaming, streaming, flaxen, waxen.
Give me down to there hair, shoulder lenght or longer
Here baby, there, momma, ev'rywhere, daddy, daddy.

hair, hair, hair, hair, hair
Hair, hair, hair.Flow it, show it,long as God can grow it, my hair.

Let it fly in the breeze and get caught in the trees,give a home to the fleas in my hair.

(HAIR)

__________________________________________________________________
31/10/2004 00:06
 
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Re:

Scritto da: Petgirl 23/10/2004 12.33
Si potrebbe fare il contrario di Fahrenheit 451, obbligare la gente a leggere, per esempio sull'autobus, dieci pagine al giorno di un libro a piacere. Non sali sul mezzo pubblico se non hai un libro [SM=x520487] e se ti beccano senza leggerlo una bella multa di 50 Euro![SM=x520505]
[SM=x520495]



Capisco che è una battuta, ma contiene anche un fondo di verità : io mi muovo sempre sui mezzi pubblici e sempre ho in borsa un libro; poi magari ci sono i giorni in cui ne leggo metà e i giorni in cui non lo leggo proprio...però so che se mi viene la voglia "lui" c'è.

Beh dei ragazzi che incontro la mattina (esco più o meno all'ora in cui loro entrano a scuola) tra quelli che hanno da scrivere cose "importantissime" al telefonino, quelli che raccontano fasi fondamentali della loro vita( tipo "ho conosciuto Giorgio/a") all'amico/a, quelli che (i più secchioni o i meno studiosi)si ripassano la lezione...ne vedessi che legge per il gusto di leggere...[SM=x520489]





**************
"Vi supplico di essere sempre indignati" - M.L.King

**************
31/10/2004 10:02
 
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Re: Re:

Scritto da: prilla1972 31/10/2004 0.06


Capisco che è una battuta, ma contiene anche un fondo di verità : io mi muovo sempre sui mezzi pubblici e sempre ho in borsa un libro; poi magari ci sono i giorni in cui ne leggo metà e i giorni in cui non lo leggo proprio...però so che se mi viene la voglia "lui" c'è.

Beh dei ragazzi che incontro la mattina (esco più o meno all'ora in cui loro entrano a scuola) tra quelli che hanno da scrivere cose "importantissime" al telefonino, quelli che raccontano fasi fondamentali della loro vita( tipo "ho conosciuto Giorgio/a") all'amico/a, quelli che (i più secchioni o i meno studiosi)si ripassano la lezione...ne vedessi che legge per il gusto di leggere...[SM=x520489]



Faccio la stessa cosa anch'io, non prendo un mezzo se non ho una lettura in borsa, anche oggi che il bus lo prendo di rado. Le letture migliori le ho fatte per anni sull'autobus che dal capolinea di via Mondovì mi portava fino in via Ostiense, comodamente seduta [SM=x520487]
E' vero che di gente che legge libri se ne incontra pochina, però notavo come negli ultimi anni, almeno sulle metropolitane romane e milanesi, la gente è assatanata a leggere i quotidiani gratuiti, quelli distribuiti nelle stazioni e che già alle 8 del mattino non ci sono più. Ok, non è una gran lettura, ma è sempre meglio di niente[SM=x520502]
31/10/2004 14:55
 
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Reso il dovuto omaggio alla spinta educativa delle famiglie, e alle caratteristiche dei singoli, dico però, come già è successo in una dicussione analoga, che gli elementi "soggettivi" del problema oscurino quelli oggettivi, ovvero la facilità di vedersi proposto un libro, in età non scolare, in larga parte della penisola.

La diffusione della lettura risente dello squilibrio per area geografica tra il nord e il mezzogiorno: premesso che lettori sono più numerosi nelle aree metropolitane e meno numerosi nei centri più piccoli, dove chi ha letto almeno un libro all'anno arriva a malapena a un terzo del totale, la conformazione del nostro paese è un ostacolo non indifferente, visto che 90 % dei comuni italiani è al di sotto dei 15.000 abitanti e che questo stesso limite non è indicato a caso, perch considerato dagli editori e dalle associazioni dei commercianti la soglia minima affinché una libreria possa sopravvivere.


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