Dark Corners of the Earth...
Il gioco vi mette nei panni di un investigatore privato, Jack Walters, incaricato di trovare un ragazzo scomparso nella misteriosa cittadina di Innsmouth. Questo sarà il primo passo verso un viaggio da incubo tra follia e paure ancestrali, che si basa sui racconti di Howard Philips Lovecraft, scrittore dei primi del ‘900 che è giustamente considerato il padre dei romanzi del terrore del nostro secolo. Per chi non lo sapesse, scrittori del calibro di Stephen King e di Edgar Allan Poe si sono ispirati proprio a lui, e la mitologia che ha creato è continuo oggetto di background e imitazione. Sono migliaia gli scritti moderni che si rifanno ad essa (senza contare i film, i videogiochi, e anche i giochi di ruolo).
In sostanza il titolo è un’avventura in prima persona, che miscela elementi sparatutto, stealth, ed RPG in un interessante esperimento di game-design. Diverse sono le innovazioni, prima di tutto la totale assenza di un Hud che indichi salute o proiettili: ciò che vedete a schermo è ciò che vede il protagonista. In aggiunta poi vi è il sistema di sanità mentale, che a seconda di situazioni pericolose o scene macabre e disturbanti, provoca particolari effetti visivi ed uditivi. La follia è parte integrante del titolo, che metterà a dura prova i nervi del vostro alterego virtuale (e anche i vostri), coinvolto nella scoperta di un orrore cosmico, quello dei Grandi Antichi. Divertente da notare un avviso iniziale che mette in guardia su ciò che vedremo/sentiremo giocando, e sulle conseguenze che potrebbe avere! Oltre a momenti in cui avremo la vista annebbiata e udiremo suoni raccapriccianti, fondamentale sarà il curarsi alla svelta dopo essere stati feriti, pena un indebolimento che porterà alla morte.
“fondamentale sarà il curarsi alla svelta dopo essere stati feriti”
La cura non sarà istantanea e tantomeno unica, sarà infatti possibile curare le ferite su tutto il corpo, valutando (in caso di scarsità di medicinali) quali sanare per prime. Ciò richiederà dei secondi di recupero, nei quali è consigliato mettersi al riparo da sguardi indiscreti. I nemici infatti non daranno tregua, a meno di non sparire di corsa dalla loro visuale, cosa che li porterà a stare un po’ agitati per poi calmarsi poco dopo. Tutto sommato l’I.A. funziona decentemente, considerando che spesso gli ambienti non sono molto grandi e che certe sue “dimenticanze” sono obbligatorie per permettere al giocatore di proseguire.
La trama è alla base di tutto, e per evitare di svelarne i particolari diciamo solo che unisce gli avvenimenti di più storie lovecraftiane, con citazioni e colpi di scena che faranno la gioia degli appassionati. L’avventura si svolge negli anni ’20, periodo in cui lo scrittore produsse i suoi maggiori successi e vede diversi elementi tipici di quel periodo, in primis le armi. Si può dire che la trama è divisa in un 50% di esplorazione e un 50% di azione, in cui si verificheranno sparatorie, fughe, terribili incidenti e omicidi… succederà di tutto!
Nota dolente, il sistema di salvataggio: vi saranno dei checkpoint da raggiungere, che nel caso di morte prematura, vi costringeranno a riaffrontare delle sezioni (alcune piuttosto difficili). Questo comporterà delle frustrazioni saltuarie, dovute alla necessità di agire in fretta e spesso alla cieca in taluni casi (per fortuna non molti).
ragazzi vi assicuro è fikissimo lo sto provando!!!!!! parola di elbarto88