Negli ultimi 500 anni sono sparite dalla faccia della terra 844 specie, animali e vegetali. Siamo di fronte alla peggiore ondata di estinzioni dall'epoca della fine dei dinosauri. L'uomo, principale responsabile del fenomeno, è chiamato a fare sforzi senza precedenti per contrastare questo trend che minaccia gravi conseguenze sull'ambiente. Lo rivela un rapporto della Nazioni Unite.
"In pratica - si legge nella 92 pagine che compongono il rapporto Global Biodiversity Outlook 2 - l'uomo è responsabile per la sesta maggiore ondata di estinzioni, la maggiore dalla scomparsa dei dinosauri 65 milioni di anni fa". I fattori che giocano un ruolo principale nella corsa all'estinzione sono ricollegabili all'aumento della popolazione umana: inquinamento, espansione delle città, deforestazione, riscaldamento della Terra e introduzione di "specie aliene" (come ad esempio le circa 300 specie invasive - molluschi, crostacei e pesci - provenienti dal Mar Rosso introdotte nel Mar Mediterraneo dopo l'apertura del Canale di Suez).
L'estinzione di specie animali e vegetali ha pesanti costi ambientali. L'introduzione di insetti nocivi introdotti in Australia, Usa, Sud Africa e Gran Bretagna ha avuto ripercussioni molto onerose che, se monetizzate, superano i 100 miliardi di dollari. Nonostante tutto questo, gli aiuti per rallentare la perdità di biodiversità sono diminuiti: da 1 miliardo di dollari, nel 1998, a 750 milioni, nel 2006.
E' iniziata una vera e propria corsa contro il tempo per rispettare l'obiettivo fissato nel 2002, in un summit di Johannesburg, "di raggiungere, entro il 2010, un significativo calo dell'attuale tasso di distruzione della biodiversità". Quattro anni, quindi, per contenere e contrastare un tasso di estinzione mille volte più veloce di quello storico. Ogni anno vengono distrutti circa 7,3 milioni di ettari di foresta, un'area grande come l'Irlanda. La cifra, comunque preoccupante, registra però un lieve miglioramento rispetto al decennio precedente (8,9 milioni). Un primo passo, che però ne richiede molti altri.
Fonte
Tgcom