SUPERCURCI, CONTI E CASSANO

6 maggio 1979 - Stadio Olimpico.
La giornata è cupa, sto allo stadio con mio padre, rannicchiato in uno spicchio di posto, la curva nord è stracolma. Penultima giornata di campionato, ci giochiamo la permanenza in A, di fronte l’Atalanta. Si soffre più del dovuto, andiamo addirittura sotto, alla fine pareggia Pruzzo. È la liberazione da un incubo. Al triplice fischio scarichiamo tutta la tensione accumulata in un fragoroso “serie B!” indirizzato ai bergamaschi. La Roma salva una stagione che, con l’arrivo di Pruzzo e Spinosi, era destinata a miglior fortuna.



22 maggio 2005
È una giornata di sole, anche a Bergamo. E ancora l’Atalanta. Mio padre è steso sul divano, io seduto. L’angoscia, più o meno, è la stessa. L’Atalanta non è così indiavolata come ci aspettavamo. Curci ha le mani d’oro e ce n’accorgiamo in ogni intervento. Mentre il nostro genio ha deciso di farci morire di crepacuore. Una palla facile facile, da buttare nel sacco, dopo una straordinaria galoppata di Mexes, è vanificata dal Cassano versione Cassadefumo. Impossibile capire cosa volesse fare. Lo capiamo più tardi, quando ripete lo stesso giochetto, stavolta riuscito, n’esce una rete deliziosa e pesante (adesso lasciarlo partire sarà più difficile…), segue l’irrinunciabile strip e l’immancabile ammonizione.
Il resto è un assedio sterile, un CurciSuper, e occasioni giallorosse sprecate nell’ordine da: Scurto, Montella, Aquilani, De Rossi… Per nonno Montella mi punge il timore della sua età, ha da pedalare ancora cinque anni! Ce la farà? Al 72° minuto la vista di Xavier gli provoca un’irreprimibile: “Porca puttana!”.



Mi consumo gli occhi a guardare l’orologio.



È finita. Abbiamo vinto ancora. Non ci faranno male tutte queste vittorie? Due in quattro giorni! La cura Conti è arrivata proprio sul traguardo… peccato.
GRAZIE BRUNO!



Sull’altra sponda si palpita ancora.