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TEORIA: Il piano astrale non è la proiezione del piano fisico

Ultimo Aggiornamento: 14/04/2014 16:18
03/11/2008 14:20
 
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Beh Acro se non ci fosse nessuna possibilità di comunicazione tra i due mondi tutti i vari esperimenti di carte sopra l'armadio sarebbero inutili, eppure quando si parla di "vista" sembra che il problema sia meno rilevante.
Qualcuno a volte ha raccontato di "aver visto" cose che corrispondevano con la realtà, pur non conoscendole.
Allora mi domando se la vista è un senso che può attraversare i diversi piani, perché non può farlo anche l'udito o perfino il tatto?
07/11/2008 14:40
 
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bhe, probabilmente interagire in maniera sensoriale è ben diverso che farlo in maniera fisica.
Riflettendola da un certo punto di vista, potremmo considerare i nostri mezzi sensoriali come strumenti per interfacciarci al piano fisico.
Sul piano onirico, quando noi sognamo, il senso che meglio percepiamo è proprio quello della vista, seguito tipicamente dall'udito e più difficilmente da tatto, odorato e gusto.
Probabilmente questo ha o una spiegazione etologica, considerato che la vista è il nostro senso sproporzionalmente più usato, o fisiologico e legato quindi a caratteristiche conformazionali/elettriche del nostro sistema nervoso.
Se ciò può essere applicato su uno stato di coscienza alterato quale il sogno, trovo abbastanza probabile possa avere anche riscontro nell'oobe o nel viaggio astrale.

Fatto sta che i sensi fisici restano limitazioni meccaniche di quelli non fisici che potrebbero probabilmente andare ben oltre i nostri 5 (basti vedere alcuni sensi posseduti da animali, che non non possiamo usare proprio per limitazioni conformazionali).

Per quanto riguarda l'interazione fisica col piano materiale, bhe,...ne parliamo dopo che ora ho un impegno... [SM=x431237]
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07/11/2008 15:04
 
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Aspettate un attimo....
Dusk con la cosa del mondo onirico e la vista mi hai fatto pensare:

...nel mondo onirico facciamo un'emulazione della vista, ma abbastanza remota... in realtà credo che vediamo con la mente, facciamo un esperimento banalissimo:

chiudiamo gli occhi in questo momento, non riusciamo forse a "vedere" mentalmente tutto quello che abbiamo intorno?

Chi lo dice che la vista astrale sia veramente vista, io non credo, credo che la vista in astrale sia percezione mentale che noi ovviamente paragoniamo alla vista... quindi vedere qualcosa che può essere la nostra camera da letto potrebbe essere semplicemente l'elaborazione mentale del nostro ricordo di essa, forse è per quello che tutto non è mai come dovrebbe essere ma ha molte differenze, proprio perchè influenzato dalla mente.... questo avviene anche in questo momento, se chiudiamo nuovamente gli occhi e visualizziamo l'ambiente non riusciremo mai a visualizzarlo al 100% in oltre con interferenze varie saremo influenzati a distorcere o aggiungere o rimuovere dettagli...volendo in un millisecondo possiamo eliminare il monitor che abbiamo davanti.
Se nel piano fisico questo lo facciamo con un relativo sforzo d'intento, nel piano astrale ciò è molto più fluido e rapido.. il piano astrale è stronzetto, ci lascia avvolgere dalle nostre stesse influenze, ci crea l'illusione della realtà ma solo perchè lo vogliamo noi, vivere un'esperienza pura in astrale sarebbe sicuramente priva di elementi, oggetti e quant'altro che ci frulla per la mente...una sorta di esperienza "nell'acqua distillata".... il piano astrale è troppo influenzabile dal pensiero...penso sia proprio per questo che ognuno alla fine vive l'esperienza che crede di vivere e più se la pensa e più se ne convince.....

La ricerca deve andare oltre, pulire mentalmente un viaggio astrale aprirà le porte al vero piano astrale o a qualcosa di oltre...


[SM=x431283] [SM=x431278]
[Modificato da acronimo 07/11/2008 15:09]
07/11/2008 16:06
 
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quindi questo includerebbe la possibilità che il piano astrale sia totalmente una creazione del nostro cervello. Perciò, riuscendo per ipotesi a sconnettere totalmente i neuroni, il "piano astrale" dovrebbe essere percepito in altro modo, diverso dal sensoriale. Forse la vera appartenenza al piano astrale è farne parte senza più alcun legame con la materia, è l'essere il tutto ed il nulla, è diventare materia basilare, pura vibrazione, pura energia, sola anima o solo spirito (se vogliamo fare i religiosi). Niente sensazioni dunque.
In poche parole è morire. Se ciò fosse vero, l'essere vivi escluderebbe completamente la possibilità di capirlo.
Ma d'altronde, effettivamente, non è questo limite che da sempre cerchiamo di oltrepassare???
L'unica spiegazione, sarebbe che tutto ciò che percepiamo in stato alterato di coscienza, sta nel mezzo, e la condizione dell'essere vivi è lo stesso limite di interpretazione che abbiamo. L'uomo interpreta ciò che vede e che vive, tramite le esperienze pregresse e gli istinti. Di conseguenza le nostre spiegazioni non potranno mai essere totalmente obiettive.
Dovremmo metterci l'anima in pace??
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07/11/2008 16:37
 
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Re:
DuskEmbrace, 07/11/2008 16.06:

quindi questo includerebbe la possibilità che il piano astrale sia totalmente una creazione del nostro cervello. Perciò, riuscendo per ipotesi a sconnettere totalmente i neuroni, il "piano astrale" dovrebbe essere percepito in altro modo, diverso dal sensoriale. Forse la vera appartenenza al piano astrale è farne parte senza più alcun legame con la materia, è l'essere il tutto ed il nulla, è diventare materia basilare, pura vibrazione, pura energia, sola anima o solo spirito (se vogliamo fare i religiosi). Niente sensazioni dunque.
In poche parole è morire. Se ciò fosse vero, l'essere vivi escluderebbe completamente la possibilità di capirlo.
Ma d'altronde, effettivamente, non è questo limite che da sempre cerchiamo di oltrepassare???
L'unica spiegazione, sarebbe che tutto ciò che percepiamo in stato alterato di coscienza, sta nel mezzo, e la condizione dell'essere vivi è lo stesso limite di interpretazione che abbiamo. L'uomo interpreta ciò che vede e che vive, tramite le esperienze pregresse e gli istinti. Di conseguenza le nostre spiegazioni non potranno mai essere totalmente obiettive.
Dovremmo metterci l'anima in pace??




Dusk mi trovi quasi completamente daccordo ma aggiungo:

ogni mondo ed ogni livello di vita ha i suoi meccanismi e i suoi scopi se non conseguenze degli atti o intenti a cui ci rivolgiamo, il modo in cui viviamo sul piano fisico e le sue limitazioni rimarrano essenza di questo piano fisico e così lo vivremo per tutta la vita, nel piano astrale le regole sono diverse. Non so se hai visto MATRIX, in una frase particolare uno degli attori dice all'altro: "pensi sia aria quella che respiri?" cercando di fargli capire che si stava comportando e autolimitando secondo gli schemi di vita terreste... in un mondo in cui non occorre respirare come nel piano astrale pensa a quante limitazioni ci si pone gia solo uscendo in cameretta nostra...quelli che parlano di vista a 360° se pur nel concetto limitativa si sono svincolati dalla concetto di vista unidirezionale del piano fisico ed è gia un buon traguardo ma non è l'apice...

Tornando al tuo post, il piano astrale potrebbe quindi essere un luogo sterile molto sensibile alla nostra influenza e di conseguenza plasmarsi alle nostre concezioni..... non vorrei esagerare ma una persona che muore e si aspetta di trovare l'olimpo degli dei, si troverà l'olimpo degli dei, uno che pensa di trovare la comunità cristiana troverà la comunità cristiana, credo che nel piano astrale ci sia anche la legge dell'attrazione, come c'è anche in parte qui sulla terra, pesnieri uguali si attraggono. Penso anche che il piano astrale sia un piano intermedio su cui sostare prima di andare oltre.

Il sunto di tutto è: uscendo in astrale e trovandoci a camminare all'interno della nostra stanza..ALT!! Siamo proprio sicuri di questo? Nel libro di CASTANEDA "l'arte di sognare" si fa molto riferimento alla criticità dell'esperienza e ad alcuni dettagli che se seguiti mutano completamente l'ambiente, adeso mi sfuggono idettagli del libro... oddio mi son perso adesso [SM=x431223] , va be proseguo in altro post....mi son dilungato troppo.
07/11/2008 22:21
 
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Ciao Ragazzi, oh ma quante belle cose...ora però non so da che parte cominciare a rispondere!
Iniziamo da questo...


Riflettendola da un certo punto di vista, potremmo considerare i nostri mezzi sensoriali come strumenti per interfacciarci al piano fisico.
Sul piano onirico, quando noi sognamo, il senso che meglio percepiamo è proprio quello della vista, seguito tipicamente dall'udito e più difficilmente da tatto, odorato e gusto.



Dusk su questo ti devo contraddire però, (anche qui la soggettività). Sono d'accordo sul fatto che la vista sia probabilmente il senso più sviluppato nell'uomo, ma per quanto riguarda l'astrale personalmente non è il senso che io utilizzo di più.
Ho postato più volte esperienze in cui proprio le sensazioni tattili mi permettevano di conoscere l'ambiente intorno pur non vedendolo e in questo caso ti dirò..ho trovato molta più chiarezza in questo tipo di percezione che non nella vista.
Tra l'altro è strano per me che sono per l'appunto principalmente "visiva" (mi piace disegnare per intenderci).
Inoltre io mi riferivo a quel tipo di esperienze (rare) in cui l'ambiente non è diverso ma coincide con la realtà fisica.
Sulla questione che ciò che vediamo sia ciò che ci aspettiamo credo ormai si sia un pò tutti d'accordo, questo se consideriamo di rimanere nel piano astrale.
Avete mai provato a decidere cosa vedere?
Io sì una volta, ed è stato abbastanza fico.
Per la prima volta ho avuto la sensazione di comandare io quel mondo, ciò che mi circondava ero IO proiettata all'esterno.
La sensazione del mio corpo era probabilmente una necessità, un'abitudine, ma in quel momento IO, la mia coscienza, era tutto ciò che mi appariva. Tanto da poter scegliere cosa ESSERE e intendo tutto anche l'ambiente.
Le nostre paure, le nostre gioie le facciamo diventare ambienti o personaggi (vedi larve,angeli, demoni ecc...) forse perchè quelli siamo noi.
Non so se è chiaro quello che intendo, la differenza è sottile, ma da un pò di tempo sto riflettendo sul fatto che forse tutto quel mondo sia ME e non IO che mi muovo all'interno di qualcosa creato da me. E' differente!
Peccato che sia riuscita solo una volta a vivere una cosa simile.
Ma tutto questo io lo interpreto come "la vibrazione" del livello astrale.
Se il corpo astrale fosse in grado in altri momenti di vibrare sulle frequenze del fisico, io credo le sue percezione e potenzialità sarebbero altre.


Fatto sta che i sensi fisici restano limitazioni meccaniche di quelli non fisici che potrebbero probabilmente andare ben oltre i nostri 5 (basti vedere alcuni sensi posseduti da animali, che non non possiamo usare proprio per limitazioni conformazionali).


Perchè considerarli sempre limitanti 'sti poveri 5 sensi?
Meccanici se vogliamo...ma in ogni caso ci danno l'opportunità di percepire specifiche caratteristiche. Probabilmente vanno solo integrati.


L'unica spiegazione, sarebbe che tutto ciò che percepiamo in stato alterato di coscienza, sta nel mezzo, e la condizione dell'essere vivi è lo stesso limite di interpretazione che abbiamo.



Ma perchè sul piano astrale non si è vivi? Io sarei più propensa a dire che la condizione limitante è percepire quest'unico livello fatto di fisicità.
Credo si sia vivi sempre, in un modo o nell'altro. [SM=g27823]

Dusk...non è che ce l'ho con te ma mi hai dato dei bei spunti di riflessione, anzi penso di aver appena realizzato alcune cose! Grazie!
[Modificato da Alfea77 08/11/2008 14:15]
08/11/2008 15:40
 
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Eh eh, grazie alfea, non c'è certo motivo di giustificarsi, anzi...
cooscendomi meglio capirai che se io non ho confronti, perdo motivo di dire

ciò che penso...
Puntualizzo un pò delle mie affermazioni, perchè mi rendo conto che in parte

sono state interpretate diversamente dai miei intenti.


Riflettendola da un certo punto di vista, potremmo considerare i

nostri mezzi sensoriali come strumenti per interfacciarci al piano fisico.
Sul piano onirico, quando noi sognamo, il senso che meglio percepiamo è

proprio quello della vista, seguito tipicamente dall'udito e più difficilmente

da tatto, odorato e gusto.



Dusk su questo ti devo contraddire però, (anche qui la soggettività). Sono

d'accordo sul fatto che la vista sia probabilmente il senso più sviluppato

nell'uomo, ma per quanto riguarda l'astrale personalmente non è il senso che

io utilizzo di più.



Occhio che io parlavo di piano "onirico", non "astrale", quindi dei sogni in

senso stretto.Poi cercavo di interfacciarlo all'astrale, ma in maniera del

tutto ipotetica...ipotesi scartata!!




Non so se è chiaro quello che intendo, la differenza è sottile, ma da

un pò di tempo sto riflettendo sul fatto che forse tutto quel mondo sia ME e

non IO che mi muovo all'interno di qualcosa creato da me. E' differente!
Peccato che sia riuscita solo una volta a vivere una cosa simile.
Ma tutto questo io lo interpreto come "la vibrazione" del livello astrale.
Se il corpo astrale fosse in grado in altri momenti di vibrare sulle frequenze

del fisico, io credo le sue percezione e potenzialità sarebbero altre.




Completamente daccordo! tante volte abbiamo ipotizzato che "l'uscita" sia in

realtà una "entrata" all'interno del nostro cervello/coscienza/psiche/ecc. Una

esplorazione di noi stessi, ansichè dell'esterno.Con questa ipotesi l'unico

limite sarebbe la nostra stessa "fantasia" perchè gli atti non obbedirebbero

ad alcuna legge fisica/metafisica esistente o ipotetica.

Per le vibrazioni non mi trovi in accordo. I diversi livelli vibrazionali li

interfaccio più a diversi piani eserni, che a piani che vanno dall'interno

all'esterno.Il piano fisico fa parte di uno di questi livelli, quello n cui ci

troviamo attualmente.


Fatto sta che i sensi fisici restano limitazioni meccaniche di

quelli non fisici che potrebbero probabilmente andare ben oltre i nostri 5

(basti vedere alcuni sensi posseduti da animali, che non non possiamo usare

proprio per limitazioni conformazionali).


Perchè considerarli sempre limitanti 'sti poveri 5 sensi?
Meccanici se vogliamo...ma in ogni caso ci danno l'opportunità di percepire

specifiche caratteristiche. Probabilmente vanno solo integrati.



Li considero limitanti se osservo il corpo di "carne ed ossa" come un mezzo

sfruttato per muoverci in questo piano.Immagina di dover esplorare gli

abissi.Per farlo hai bisogno di una macchina per interfacciarti con una

dimensione notevolmente diversa dalla tua (diversa densita', diverse

condizioni di utilizzo dei SENSI, ecc).
Questo mezzo è una capsula sottomarina. Possiede sensori specifici per vedre

sottacqua, per udire sottacqua, per muoverti sottacqua, ma non potrai mai

odorare, avere senso del tatto o del gusto di ciò che ti circonda. Quei tre

sensi in più, in quel "piano diverso", non li puoi usare.Ecco che i "sensi"

del tuo corpo maccanico, diventano limitanti.


L'unica spiegazione, sarebbe che tutto ciò che percepiamo in stato

alterato di coscienza, sta nel mezzo, e la condizione dell'essere vivi è lo

stesso limite di interpretazione che abbiamo.



Ma perchè sul piano astrale non si è vivi? Io sarei più propensa a dire che la

condizione limitante è percepire quest'unico livello fatto di fisicità.
Credo si sia vivi sempre, in un modo o nell'altro.




Oh si, certo che nel piano astrale si è vivi. Essere vivi lo intendo nel senso

più "materiale" del termine, e cioè rimanere sempre in qualche modo legati al

nostro "vivo" o "concreto" o "solido" piano fisico. La morte, sempre

simbolicamente, sarebbe il taglio definitivo di quel famigerato "cordone di

luce" che ci tiene legati alla terraferma. Niente di spirituale o filosofico..

[SM=x431233].

per ACRO



..quelli che parlano di vista a 360° se pur nel concetto limitativa si

sono svincolati dalla concetto di vista unidirezionale del piano fisico ed è

gia un buon traguardo ma non è l'apice...



Alfea diceva che probabilmente vanno integrati. Direi di essere daccordo,

aggiungendo che andrebbero anche ampliati, evoluti, scoperti, di pari passo

con la nostra crescita spirituale.


non vorrei esagerare ma una persona che muore e si aspetta di trovare

l'olimpo degli dei, si troverà l'olimpo degli dei, uno che pensa di trovare la

comunità cristiana troverà la comunità cristiana, credo che nel piano astrale

ci sia anche la legge dell'attrazione, come c'è anche in parte qui sulla

terra, pesnieri uguali si attraggono. Penso anche che il piano astrale sia un

piano intermedio su cui sostare prima di andare oltre.



Bhe, quì diciamo che l'interpretazione personale di "ciò che sarà" la fa da

padrona.
Morire lo considero un completo distacco dai parametri "viventi", compresi

sensazioni, sentimenti aspettative. Come dire polvere eri e polvere

tornerai.Io preferisco energia eri ed energia ritornerai.La stessa energia di

cui sono fatti i diversi piani energetici.A che livello però non saprei

dire(il livello più alto di vibrazione sarebbe il "paradiso cristiano??Ed il

più basso "l'inferno?? Ed ancora un passaggio graduale da uno stato

vibrazionale + basso ad uno più alto(tra cui il "piano astrale"), le famose

reincarnazioni dello spirito???). Fatto stà che non si sarebbe più in alcun

modo condizionati dai concetti dello stato attuale.

Accidenti, fatemi fermare perchè sto sclerando di brutto.Credo di non saper

più di cosa parlo... [SM=x431226] ... e scusate la lungaggine!!
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08/11/2008 18:11
 
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Re:
DuskEmbrace, 08/11/2008 15.40:


Fatto stà che non si sarebbe più in a
modo condizionati dai concetti dello stato attuale.



Sai che penso che certe persone che muoiono credono di essere ancora vive e non riescono a capire cosa gli sia successo, almeno inizialmente. In merito avevo letto anche qualcosa del genere su qualche libro ma non ricordo dove.. Per alcuni credo che il condizionamento fisico sia talmente forte da ignorare l'evidenza anche nel piano astrale... Ora vado un tantino oltre con la fantasia ma possiamo concepire a livello ipotetico visto il carattere illusorio del piano astrale che la persona xx una volta morta in astrale si ricrei il suo stato di vita come era sulla terra rimanendo invischiato in se stesso finche non gli accada qualcosa che lo deturpi o qualcuno che lo aiuti... vabè mi fermo qui con il delirio...




18/05/2009 17:41
 
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ragazzi ho un'altra teoria che si ricollega proprio alla fisica quantistica e agli universi paralleli. Anche la fisica ha dimostrato in un famoso esperimento (di cui il video qui: http://www.youtube.com/watch?v=vSdoHL9AG38) che una particella se non la osserviamo si trova contemporaneamente in più posti secondo le varie probabilità possibili. Nel momento in cui la osserviamo "collassa" in quel punto dandoci l'immagine della realtà. Quindi potrebbe essere possibile che in astrale riusciamo a sintonizzarci su un universo parallelo in cui ho messo in salotto un quadro su una parete piuttosto che su quella dove sta attualmente a casa mia visto che "potenzialmente" quel quadro poteva essere appeso da me in più punti. Infatti negli universi paralleli ci sono le scelte che io ho scartato in questo universo ma sono in realtà veramente esistenti anche se in un altro spazio e magari in un altro tempo. Si spiega così anke l'esperimento della carta sull'armadio (la carta è diversa semplicemente perchè in astrale ci troviamo in quel momento in un altro universo parallelo dove ne abbiamo estratto un'altra e dove ci sono diverse combinazioni di realtà tra quelle probabili)
07/10/2009 01:27
 
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18/01/2012 21:22
 
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UP...per me è stata una discussione molto interessante.
18/01/2012 21:59
 
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Probabilmente, il piano astrale non è come lo vediamo, ma è semplicemente ricoperto dalle proiezioni del nostro inconscio (Anche le entità sono mascherate).
Finché non vengono sviluppati sensi spirituali, non possiamo vedere il piano astrale e gli altri mondi per come sono.
E qui cedo la parola a Jimmy.

Out of business.
18/01/2012 22:06
 
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sempre che abbia voglia di dire qualcosa...










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend

18/01/2012 22:15
 
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Beh, mi pare ovvio :P

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19/01/2012 02:14
 
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Provo a spiegare ciò che ho capito di ciò che mi hanno detto due occultisti con esperienza pluridecennale.. (quindi non riuscirò a rendere nemmeno l'idea della realtà):

Quando l'uomo sogna, il corpo astrale assieme all'Io si staccano dal corpo fisico (ma mantengono "un certo tipo di rapporto" con il corpo eterico, cosa che nel sonno profondo non avviene), e vive delle esperienze in una realtà che non è percepibile con i sensi fisici ordinari, e quindi neanche descrivibile con percezioni ordinarie.
Tuttavia quelle esperienze le ha vissute, e per conservarne il ricordo (o averne coscienza nei SL) "riveste" le percezioni spirituali con un tipo di percezione ordinario (vista/udito/calore/olfatto).
L'esempio classico è questo (ma faccio sempre gli stessi discorsi su sto forum!): è come se un cieco dalla nascita un giorno all'improvviso acquistasse la vista: se nessuno gli dicesse come si chiamano i colori, lui cercherbbe di descriverli con delle sensazioni a lui familari: del tipo "quel colore è caldo, rotondo, soffice.." e così via..
Questo è quello che facciamo noi con i sogni: rivestiamo di percezioni a noi familiari ciò che il nostro corpo astrale ha percepito in un mondo in cui le percezioni sono di tipo diverso rispetto all'ordinario.

Chi mi ha detto queste cose sostiene che è possibile sviluppare dei "sensi spirituali", che possono percepire i mondi superiori per quello che sono realmente, a più livelli di conoscienza (in realtà qui la faccenda si complica di molto, e non mi addentro). Loro dicono che per percepire il mondo spirituale utilizzano uno stato di coscienza che è "superiore" a quella di veglia, e non "inferiore" come quella di sogno.

Per quanto riguarda la possibilità di sognare il piano fisico esattamente come è nella realtà (vedi VA), ciò sarebbe dovuto al fatto che nel piano astrale "vi è registato" ciò che accade nel fisico.

E' bene capire che la nostra interiorità ci appare come "esterno" nel piano spirituale, e quindi ciò che si vede nel mondo spirituale comprende il nostro inconscio, anzi all'inizio è indistinguibile dal resto (col tempo si impara a distinguere l'interno dall'estetno).
Non a caso la prima percezione che un'iniziato ha del mondo spirituale è il cosiddetto "Guardiano della Soglia", che rappresenta un "doppione" di noi stessi...
In questo senso se sognamo un tizio alto moro e distinto, costui può essere un'entità spirituale da noi "rivestita" con fattezze umane, oppure può essere semplicemente una "forma spirituale" appartenente alla nostra interiorità (che a noi piace chiamare "inconscio"), che noi rivestiamo con fattezze umane.

Tutto ciò, ripeto, è per "sentito dire", direttamente da un'occultista, poi ritrasctitto (compiendo inevitabilmente enormi errori concettuali) per voi qui sul forum..

@Mistermoog lo so che tu i libri di Steiner li hai buttati fuori di finestra 20 anni fa, ma sinceramente m'è parso un gesto un po' avventato (anche se comprensibile sull'onda dell'emotività)
[Modificato da jimmy_ 19/01/2012 02:15]

“Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato,
quando l'ultimo albero sarà abbattuto,
quando l'ultimo animale sarà ucciso,
solo allora capirete che il denaro non si mangia."
(Tatanka Iyotake, capo dei Sioux Lakota)
19/01/2012 10:45
 
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Re:
jimmy_, 19/01/2012 02.14:


@Mistermoog lo so che tu i libri di Steiner li hai buttati fuori di finestra .....




Ehi ehi ehi, andiamoci piano, io faccio la differenziata!










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
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19/01/2012 13:13
 
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Re:
jimmy_, 19/01/2012 02.14:


L'esempio classico è questo (ma faccio sempre gli stessi discorsi su sto forum!): è come se un cieco dalla nascita un giorno all'improvviso acquistasse la vista: se nessuno gli dicesse come si chiamano i colori, lui cercherbbe di descriverli con delle sensazioni a lui familari: del tipo "quel colore è caldo, rotondo, soffice.." e così via..
Questo è quello che facciamo noi con i sogni: rivestiamo di percezioni a noi familiari ciò che il nostro corpo astrale ha percepito in un mondo in cui le percezioni sono di tipo diverso rispetto all'ordinario.




E coi tuoi "soliti discorsi", per quanto mi riguarda, hai reso tantissimo e ancora di più penso che nel piano astrale ciò che crediamo di vedere sia giusto inlusorio, non che sia inlusorio il piano astrale ma ciò che interpretiamo di esso. Anzi, direi che ciò che percepiamo di esso, in realtà esiste veramente, solo che lo camuffiamo e ci spalmiamo sopra il nostro modo di percepire che probabilmente non è adatto e dovrà forzatamente convertire il piano astrale in uno stato percettivo similare al nostro mondo, al mondo che siamo abituati a vivere....

[SM=x431224]
19/01/2012 13:46
 
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mi fa tornare in mente questa ricerca di una università http://www.qnait.com/salute/351-2-salute-2ci.html (ho perso il link diretto, ma qui è riportata uguale) dove avevano scoperto che anche i ciechi congeniti sognano persone, colori, nuvole e paesaggi esattamente come chi ci vede

Ho editato il post per rendere il link cliccabile (Acronimo)
[Modificato da acronimo 19/01/2012 15:39]
10/09/2012 13:55
 
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Re: Re:
acronimo, 08/11/2008 18.11:


Sai che penso che certe persone che muoiono credono di essere ancora vive e non riescono a capire cosa gli sia successo, almeno inizialmente. In merito avevo letto anche qualcosa del genere su qualche libro ma non ricordo dove.. Per alcuni credo che il condizionamento fisico sia talmente forte da ignorare l'evidenza anche nel piano astrale... Ora vado un tantino oltre con la fantasia ma possiamo concepire a livello ipotetico visto il carattere illusorio del piano astrale che la persona xx una volta morta in astrale si ricrei il suo stato di vita come era sulla terra rimanendo invischiato in se stesso finche non gli accada qualcosa che lo deturpi o qualcuno che lo aiuti... vabè mi fermo qui con il delirio...



Mi ero perso questo interessante pezzo di discussione..
A tale proposito ho elaborato, sulla base di un episodio personale,una teoria un po' differente: non si tratterebbe di condizionamento fisico e riproposizione degli schemi vissuti (se non parzialmente/secondariamente), ma di mancata presa di coscienza del proprio stato; mi immagino uno stato di "limbo", una sorta di sogno sospeso.
Non è difficile provare ad immaginare cosa voglia dire non essere coscienti avendo perso il corpo fisico: provando a immaginarci all'interno di un sogno, è molto difficile arrivare ad essere lucidi, coscienti del proprio stato, capire il "qui e adesso".
Per la maggior parte delle persone dopo il trapasso tutto continua in un basso livello energetico, come in un sogno, con l'impossibilità di "risvegliarsi", a meno che non si compia uno "sforzo energetico", un salto di coscienza che si avvicini al nostro attuale stato di veglia.
Per assurdo, sto pensando che l'energia fornita dal nostro corpo è sufficiente a mantenere perfettamente questo alto livello di coscienza; allontanandosi dal corpo fisico o perdendo questo il suo stato energetico, non si avrà più l'energia necessaria a raggiungere il nostro attuale stato di coscienza...a meno che...qualcuno dia una mano! (E qui entrano in ballo le religioni...)
------------------------------------------
Per quanto riguarda il post che ha dato avvio alla discussione, "vedo" le cose in maniera un po' diversa.
Possiamo immaginarci diverse opzioni:
- Ciò che vediamo nel VA è completamente frutto dei nostri ricordi, emozioni ecc.. Ergo il viaggio astrale è un sogno. Un frutto della mente. Il V.A. non esiste.
- Il V.A. esiste, usciamo dal corpo (nella nostra stanza), vediamo la realtà come appare, ma con "intrusi", inquinamenti dovuti a cause da accertare.
-Il V.A. esiste, usciamo dal corpo (nella nostra stanza) e vediamo dimensioni leggermente differenti (spazio e tempo) da quella in cui ci muoviamo con il corpo fisico.
Sempre in base a esperienze personali (che purtroppo non valgono assolutamente niente...nessuna equazione a dimostrarli!!) sono più propenso a dar credito alle ultime due.

In particolare ho ben chiari nella memoria degli episodi legati alla vista: ricordo molto bene che la sua percezione è leggermente differente, soprattutto per quanto riguarda le tonalità di colore.
Guardando il soffitto in astrale, sono passato in "fade out" alla vista fisica, trovandola più fredda. Nessuna modifica formale della porzione di soffitto vista.
Ma come può essere che occhi invisibili, di materia non percepibile, percepiscano la materia?? Come fanno i fotoni a rimbalzare sugli oggetti fisici per poi essere fermati da una retina "astrale"?
Altra esperienza: il tatto. Spesso durante un V.A. in cui non vedevo ho toccato oggetti, registrandone la forma, e trovandoli assolutamente identici, se non per qualche "aggiunta" fuori luogo. Il che mi farebbe propendere per la seconda ipotesi.
Ma la domanda ritorna: come fa un organo di tatto non appartenente alla materia ordinaria a percepire la materia ordinaria? C'è qualcosa che non va.
La quarta via potrebbe essere questa:
-ogni materia ha una sua proiezione, e noi vediamo non lo stato materico, ma questa sua proiezione di "materia" compatibile con il "corpo astrale".
L'unica cosa che non torna a questo punto sono le proiezioni "fallaci"... [SM=x431223]
07/01/2013 12:20
 
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Re: Mi piace la tua riflessione
AcidHouse, 21/02/2006 21:07:


...anche perchè se non ci fossero riscontri nel mondo reale tutte quegli episodi di persone che ricordano cose che non possono aver visto mentre erano in stato di coma non avrebbeor senso...

[SM=g27811]


[Modificato da simojlbne 07/01/2013 12:39]
07/01/2013 13:59
 
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Re: Re: Mi piace la tua riflessione
simojlbne, 07/01/2013 12:20:

[SM=g27811]






giusta considerazione su cui riflettere....questa andrebbe accantonata come prova concreta....ci devo pensare su.
07/01/2013 14:29
 
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Re: Re: Re: Mi piace la tua riflessione
acronimo, 07/01/2013 13:59:




giusta considerazione su cui riflettere....questa andrebbe accantonata come prova concreta....ci devo pensare su.




chissà che non ci siano diversi gradi nei tipi di esperienza...sto riflettendo su questo....punto difficile, da riconsiderare forse parte di questa ipotesi.
07/01/2013 15:05
 
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Per come la vedo io nel piano astrale v'è traccia ANCHE di quanto esistente nel piano fisico..
Quindi non c'è da stupirsi di fenomeni di quel genere..

“Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato,
quando l'ultimo albero sarà abbattuto,
quando l'ultimo animale sarà ucciso,
solo allora capirete che il denaro non si mangia."
(Tatanka Iyotake, capo dei Sioux Lakota)
07/01/2013 16:28
 
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Re:
jimmy_, 07/01/2013 15:05:

Per come la vedo io nel piano astrale v'è traccia ANCHE di quanto esistente nel piano fisico..
Quindi non c'è da stupirsi di fenomeni di quel genere..




ok..ma intendi come ripercussioni...qualcosa xhe si proietta energeticamente dal piano fisico verso il piano astrale? Io consideravo anche il fatto che le NDE o esperienze di pre morte forse hanno una valenza differente dal viaggio astrale vero e proprio.
Chissà che vi si modo di acquisire dettagli dell'ambiente in una esperienza "pre astrale".... ipotesi pure ovviamente.
07/01/2013 16:31
 
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OT: acro, sei molto in "versione astrale" ultimamente! [SM=g27822]
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