"Solo restando in Afghanistan l'Italia può continuare ad esercitare il suo ruolo e l'azione per la pace a Kabul nella comunità internazionale", aveva detto il ministro degli Esteri al Senato. Ma al momento dei conti, il governo va sotto. Schifani: "D'Alema aveva detto: maggioranza o a casa. Il governo è caduto".
15.17 "Se D'Alema è un uomo d'onore, come credo che sia, deve recarsi immediatamente al Quirinale a rassegnare le proprie dimissioni e, dopo lui, anche Prodi". Lo ha detto Roberto Castelli
15.15 Dopo il voto è stato indetto un vertice dell'ulivo a Palazzo Madama. Presenti Chiti, Fassino, D'Alema, Fiorono, Turco, Finocchiaro, Latorre e Sereni.
15.13 Per il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, Prodi deve andare al Quirinale e rassegnare le sue dimissioni.
15.10 Secondo il ministro Di Pietro "oggi era meglio fare il giornalista. Tra cinque minuti rischio di non essere più ministro".
14.54 Il senatore Schifani ha dichiarato: "Massimo D'Alema aveva detto che senza maggioranza si andava a casa. La maggioranza non c'e' piu', il governo Prodi è caduto in questa aula'. Se ne tenga conto".
14.52 Tutti i senatori della Cdl in coro hanno gridato: "Dimissioni, dimissioni". Infatti appena bocciata la mozione della maggioranza in Aula è scoppiato il caos.
14.46 Il governo è stato battuto sulla risoluzione per approvare la relazione di politica estera del ministro Massimo D'Alema. La maggioranza richiesta era infatti di 160 voti, mentre la risoluzione dell'Unione ha avuto solo 158 voti
14.45 - Il senatore Roberto Calderoli ha annunciato in aula di voler ritirare la propria risoluzione sulle linee di politica estera del ministro degli Esteri Massimo D'Alema
14.20 Il viceministro dell'Interno Marco Minniti ha giudicato "decisivo lo strappo dell'Udc", perché senza il voto del partito centrista !la mozione Calderoli non potrà avere la maggioranza".
14.14 Secondo il capogruppo della Lega Nord Roberto Castelli ha spiegato che "l'orientamento è quello di ritarare la nostra mozione". L'ex guardasigilli ha precisato che la decisione dovrebbe essere presa per "salvaguardare l'unità della coalizione".
14.10 Il vicepresidente del Senato e senatore dell'Udc Mario Baccini ha annunciato in Aula che il suo partito si asterrà "su tutte le mozioni presentate perché non possiamo votare a favore del qualunquismo, dell'ambiguità e della non chiarezza".
13.48 -Il dissidente del Prc Franco Turigliatto annuncia che non parteciperà al voto sulle comunicazioni di D'Alema sulla politica estera e che si dimettera' dal Senato oggi stesso.
13.42 - D'Alema ha annunciato che il governo "aprira' un dialogo" con i cittadini di Vicenza sulle loro "legittime preoccupazioni" per l'allargamento della base americana. "Abbiamo posto all'Amministrazione Usa l'esigenza di una valutazione piu' approfondita" di queste preoccupazioni e l'abbiamo invitata "a tenerne conto", ha spiegato il titolare della Farnesina nella replica al dibattito sulle linee di politica estera al Senato.
13.30 - Con una mossa a sorpresa il senatore Roberto Calderoli "ha rovesciato" la mozione che approvava le dichiarazioni del governo. Infatti, con qualche piccola correzione formale, ora il testo è diventato contrario alle dichiarazioni di D'Alema: "Il Senato, verificata nei fatti la continuità della linea di politica estera e difesa fino ad ora adottata dall'attuale governo, ma udite la relazione e la replica, non le approva".
12.52 - "Chi è contrario voti contro. E' venuto il momento delle assunzioni di responsabilita' ed e' per noi fondamentale misurare il consenso di quest'aula, condizione preziosa per andare avanti con il lavoro. Dobbiamo essere chiari nei confronti del Paese". ". Con questo invito ad un voto chiaro, da parte di maggioranza ed opposizione, sulle linee di politica estera del governo si e' chiusa la replica in aula in Senato del ministro degli Esteri Massimo D'Alema.
12.46 - Ecco il delicato argomento Vicenza: "Io ritengo che se il governo revocasse la decisione su Vicenza sarebbe un atto ostile nei confronti degli Usa. Senza smentire l'orientamento preso, il governo ha posto agli stati Uniti l'esigenza di una valutazione piu' approfondita sulle preoccupazioni del Consiglio comunale di Vicenza e sulle istanze di coloro che sono contrari''
12.40 - Dopo il dibattito, via alla controreplica di D'Alema: "Il ritiro delle truppe italiane dall'Afghanistan sarebbe un atto unilaterale che allontanerebbe l'Italia dall'Unione europea e che ci isolerebbe. ''C'e' una profonda diversita' tra l'operazione militare in Afghanistan approvata dall'Onu, in base all'accertato fatto che ci fossero delle basi di Al Qaeda, e quella in Iraq, basata sulla menzogna dell'esistenza di armi di distruzione di massa: le due missioni non sono la stessa cosa''.
11.37 - "Mi sono avvicinato a D'Alema e gli ho detto 'mi ha chiamato Forlani per chiedermi se mi era piaciuto il discorso che ti aveva scritto'". Parole e musica di Francesco Storace di An.
11.20 - "'La barca va, ha imbarcato un po' d'acqua ma va': cosi' Mastella commenta la relazione del ministro D'Alema. 'Spero trovi riscontri nell'intera maggioranza' auspica il leader Udeur.
10.55 - Prime reazioni al discorso di D'Alema. Tra le più attese, quella di Diliberto: "Discorso di alto profilo, che parte dall'articolo 11 della costituzione. Un'impostazione opposta a quella del precedente governo, ad iniziare dalla centralita' della questione palestinese, sino al punto da ipotizzare truppe Onu a Gaza. E' tornata la 'vocazione' mediterranea dell'Italia. Bene". Poi, una puntualizzazione: "Restano punti di dissenso, come ovvio e senza scandalo, in particolare sul tema Afghanistan, su cui occorre confrontarsi ancora a fondo per trovare un punto d'intesa".
10.40 - ''Non possiamo permetterci di essere ne' cinici ne' sognatori. Non rinunciamo alla nostra ispirazione ideale, ma neppure possiamo fare a meno di un lucido realismo''. D'Alema, dicendo "qualcosa di sinistra", chiude la sua relazione.
10.35 - ''C'e' la necessita' di rilanciare una strategia complessiva di non proliferazione e di riduzione degli arsenali nucleari. Perche' c'e' il rischio di una ripresa della corsa agli armamenti soprattutto tra Stati Uniti e Russia''. Questo uno degli ultimi passaggi, abbastanza a sorpresa, del discorso di D'Alema.
10.20 - Messaggio alla sinistra radicale: ''Siamo qui a chiedere il consenso piu' ampio possibile per continuare nel difficile e impegnativo cammino per la pace'', ha tra l'altro affermato il ministro degli Esteri. ''Ci sono persone - ha proseguito - che possono essere messe a disagio, ma a loro si chiede non un'adesione entusiastica ad ogni passaggio, ma la valutazione di un impegno complessivo e dei valori a cui questo impegno si ispira. Senza un forte consenso non possiamo affrontare le sfide'' per il Medio Oriente, ''per il cambio di strategia in Afghanistan'' e per la lotta alla pena di morte.
10.06 - Le parole "definitive" di D'Alema: "Solo restando in Afghanistan l'Italia puo' continuare ad esercitare il suo ruolo e l'azione per la pace a Kabul e nella comunita' internazionale. E' una scelta difficile restare li', ma solo essendo li' possiamo chiedere di essere relatori per le missioni in Afghanistan nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite e batterci per al Conferenza internazionale di pace. Se non ci fossimo, non potremmo piu' avere il diritto di esercitare il nostro peso nella comunita' internazionale".
9.50 - D'Alema tocca il tema centrale, la presenza italiana in Afghanistan: ""La pacificazione dell'Afghanistan non e' una missione della Nato ma dell'Onu. La componente civile della presenza internazionale in Afghanistan e' in crescita, come dimostra l'aumento delle risorse stanziate dal governo, che devono crescere ulteriormente''.
9.31 - Secondo D'Alema l'azione del governo in politica estera e' basata su ''tre direttrici'': la prima di queste e' ''il rilancio dell'unita' nell'Unione europea''. La seconda e' riuscire ad ottenere la svolta nella crisi mediorientale e la lotta al terrorismo; la terza e' l'allargamento degli orizzonti internazionali''. Poi, altra stoccata all'opposizione: "''C'e' un'alta percezione che oggi l'Italia e' tornata ad essere un paese amico dei Paesi arabi, amico sia di Israele che dei Paesi, con cui l'amicizia, nel recente passato, si era alquanto annacquata''.
9.22 - D'Alema: "La politica estera dell'Italia ha ''due punti di riferimento'': il rifiuto della guerra previsto dall'articolo 11 della Costituzione e, parallelamente, ''la scelta di fare dell'Italia un soggetto attivo''. Poi, stilettata alla Cdl: "Negli ultimi anni ''gli equilibri alla base della politica estera italiana sono stati stravolti''.
9.17 - D'Alema mette i puntini sulle i: "Non ho previsto in alcun modo di parlare di Vicenza. Non ho nulla da aggiungere alle parole del premier. Tuttavia, se il dibattito fara' emergere considerazioni io non mi sottrarro'''.
9.15 - Cominciato il dibattito, il ministro degli Esteri prende immediatamente la parola. Tra i senatori a vita, presenti al momento solo Carlo Azeglio Ciampi e Giulio Andreotti
anche se non me ne intendo di politica ho comunque riportato una notizia molto importante
inoltre tra poco alle 19 Prodi sarà da Napolitano
ma se Prodi si dimette, che futurò ci sarà per il nostro paese?