|
Il deputato di An: ''E' una normativa barbara''. Gargani (FI): ''Non serve una nuova legge, basta applicare con buon senso quella che c'e'''
Roma, 17 ago. (Adnkronos) - Dopo il suicidio del sindaco di Roccaraso, Camillo Valentini, si riaccende la polemica sulla custodia cautelare e Vincenzo Fragala', deputato della commissione Giustizia della Camera, di An, chiede che ''a settembre si metta mano alla riforma della legge sulla carcerazione preventiva''.
''Il Parlamento e' legittimato a intervenire per cancellare una normativa barbara, medievale, assolutamente indegna di una democrazia liberale'' afferma Fragala'.
Sulla stessa linea l'azzurro Alfredo Biondi, vicepresidente della Camera, per il quale la vicenda del suicidio del sindaco di Roccaraso e' grave anche perche' ''dopo l'autosospensione, il sindaco Valentini aveva fatto richiesta di essere interrogato, invece e' prevalso l'uso delle manette''.
''Leggo molte dichiarazioni indignate che giungono tanto da destra quanto da sinistra -aggiunge-. Mi permetto di ricordare agli immemori che quando provvidi con decreto ad evitare la custodia cautelare per certi tipi di reato destra e sinistra elevarono irate e sdegnate proteste. Il pentimento e' virtu' italica''.
Di diverso avviso Giuseppe Gargani, responsabile giustizia di Forza Italia, che si chiede ''perche' ogni volta che succede qualcosa, bisogna rivedere la legge sulla custodia cautelare. Non occorrono nuove leggi, basta interpretare in maniera corretta e applicare con buon senso quella che c'e'''.
''Non bisogna cambiare nessuna legge -dice l'esponente azzurro all'Adnkronos-. Secondo quanto apprendo dai giornali, la colpa, semmai, e' di un gip che ha accolto e firmato l'ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pm il 7 luglio scorso, solo a Ferragosto, ben un mese e mezzo dopo. E' incredibile quello che e' successo''.
Interviene nel dibattito anche il segretario dell'Udeur, Clemente Mastella, per il quale ''la carcerazione preventiva e' un atto da utilizzare con grandissima cautela, una estrema ratio cui ricorrere in casi estremi e con senso di responsabilita'''.
Intanto Enrico Buemi, responsabile giustizia dello Sdi, presentera' a settembre una pdl che garantisca una ''diversita' di trattamento'' tra il condannato in via definitiva e il ''cittadino che viene trattenuto per motivi di sicurezza''.
|