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MAKE LOVE STOP AIDS

Ultimo Aggiornamento: 28/06/2004 19:37
28/06/2004 19:36
 
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1 – Cos’è l’AIDS


L’A.I.D.S (Acquired Immunodeficiency Syndrome) o sindrome da immunodeficienza acquisita è una malattia causata da un virus che distrugge il sistema immunitario dell’uomo; per questo motivo chi contrae questo virus è esposto a malattie e infezioni che, in condizioni normali, possono essere curate.

Il virus dell’AIDS è denominato HIV (Human Immunodeficiency Virus) o virus dell’immunodeficienza acquisita. E’un virus debole che non sopravvive fuori dall’organismo e può essere facilmente ucciso con i comuni disinfettanti.

Quando una persona entra il contatto con il virus HIV non vi sono subito delle manifestazioni cliniche, per cui l’infezione si rileva esclusivamente attraverso gli effetti provocati dal sistema immunitario in quanto si formano gli anticorpi ed il soggetto diviene sieropositivo.

La formazione di anticorpi avviene in un periodo compreso tra 1 e 6 mesi dal contagio, mediamente entro 3 mesi.
In questo periodo il soggetto può non avere alcun disturbo in quanto l’infezione può rimanere silente per molti anni e poi possono apparire i primi sintomi con forme cicliche minori (sindromi correlate all’AIDS) fino alla condizione di AIDS conclamata.

Le persone che non sanno di essere sieropositive all’HIV possono trasmettere inconsapevolmente l’infezione.


2 – Come si trasmette l’HIV

Il virus dell’HIV è principalmente contenuto nel sangue, nello sperma e nelle secrezioni vaginali, che costituiscono i principali veicoli dell’infezione. Il virus viene perciò trasmesso da una persona sieropositiva o da un malato in Aids.

La trasmissione dell’infezione avviene principalmente in tre modi:
* per via ematica (scambi di siringhe infette o accessori contaminati);
* dalla madre infetta al figlio: durante la gravidanza, il parto e con l’allattamento;
* per via sessuale.

La trasmissione per via sessuale rappresenta attualmente il principale modo di trasmissione dell’infezione. Tutte le modalità di rapporto sessuale, sia fra uomo-donna, sia fra uomo-uomo o donna-donna, possono trasmettere l’infezione.

Il virus dell’ HIV non si trasmette con la tosse, gli starnuti, gli abbracci, i baci, le lacrime, il sudore, le strette di mano e donando sangue ad altri.
Il virus dell’ HIV non si trasmette nella vita di relazione in ambienti privati (case) o nei luoghi pubblici (scuole, asili, bar, mezzi di trasporto, piscine, servizi igienici, ecc.)

Le procedure estetiche e curative che possono determinare fuoriuscite di sangue o che vengono effettuate con aghi o oggetti taglienti (agopuntura, estetista, tatuaggi, piercing, ecc.), possono determinare un rischio di esposizione al virus HIV qualora non vengano usate le necessarie precauzioni.


3 – Il test dell’HIV


Per sapere se si è stati contagiati dal virus dell’HIV è necessario sottoporsi ad un test che si effettua mediante un semplice prelievo di sangue.

Per effettuare il test è sufficiente telefonare o presentarsi in una struttura pubblica (USL, ambulatorio, ospedale) e chiedere le modalità per essere sottoposti al test. Il test HIV è assolutamente riservato e, a richiesta, anonimo. Inoltre il risultato del test è protetto dal segreto professionale e viene consegnato solo al diretto interessato.

Il test può essere eseguito dopo tre mesi dal sospetto di contagio. Nel caso di esito negativo il test va ripetuto dopo sei mesi. Nel caso di ricorrenti comportamenti a rischio il test va ripetuto.
Durante l’intervallo di tempo tra il comportamento a rischio e il risultato attendibile del test, è doveroso comportarsi in modo da non diventare a propria volta fonte di contagio.

E’opportuno che si sottoponga al test:
* chi ha avuto rapporti sessuali non protetti e/o a rischio;
* chi ha scambiato la siringa o gli strumenti per la preparazione della droga,
* la donna che vuole intraprendere una gravidanza o è già in gravidanza.

Quanto prima si viene a sapere di essere stati contagiati, tanto prima si possono iniziare le cure.

Il test dell’HIV è gratuito.


4 – La prevenzione dall’infezione HIV
Per contrastare la diffusione dell’infezione da HIV l’unica arma ad oggi disponibile è la prevenzione perchè per l’AIDS non esiste una cura risolutiva.
I recenti farmaci antiretrovirali riescono solo a contenere lo sviluppo della malattia ed i vaccini che si stanno preparando sono in fase di sperimentazione e non se ne conosce l’eventuale efficacia protettiva.

I rapporti sessuali non protetti da preservativo o dental dam (barriera di lattice) costituiscono la modalità più comune per la trasmissione dell’infezione HIV. Nei rapporti sessuali il contagio avviene quando il sangue, lo sperma e le secrezioni vaginali di una persona sieropositiva vengono a contatto con il sangue della persona sana attraverso una piccolissima lesione delle mucose.

I comportamenti sessuali che consentono di prevenire l’AIDS sono:

* l’astinenza sessuale
* l’uso del preservativo o del dental dam (barriera in lattice)
* la prevenzione e la cura delle malattie sessualmente trasmesse.

Evitare l’uso di ecstasy, di altre sostanze stupefacenti e di alcolici in quanto il loro uso abbassa la “soglia di controllo” e può facilitare comportamenti a rischio. Evitare lo scambio di siringhe. E’sufficiente un solo “buco” comune con un sieropositivo per trasmettere il contagio.

Dal messaggio inviato agli studenti francesi dal professor Luc Montagnier, scopritore del virus dell’AIDS:
“l’AIDS è legata in gran parte alla droga e all’attività sessuale. Perciò evitando la droga e responsabilizzando la nostra vita sessuale, potremo sconfiggere l’ulteriore diffusione di questa malattia nei prossimi anni...”

5 – l’Aids e le donne

Attualmente le donne sono quelle più esposte al rischio nei confronti dell’HIV.
I dati epidemiologici dimostrano che in Italia, nell’ultimo decennio, la proporzione delle donne in AIDS è aumentata progressivamente, passando dal 16% del 1985 al 23% del 1999.

La prima causa delle nuove infezioni da HIV tra le donne è dovuta al contagio attraverso rapporti sessuali. Molte donne hanno contratto l’infezione da uomini sieropositivi dei quali ignoravano la malattia.

I rapporti sessuali non protetti possono trasmettere oltre all’HIV anche oltre 30 “malattie sessualmente trasmesse” (MST).

Il coito interrotto, la pillola anticoncezionale, il diaframma, la spirale e le lavande vaginali NON costituiscono una protezione all’infezione da HIV.

Una donna sieropositiva può trasmettere il virus al proprio bambino:

*durante la gravidanza
*durante il parto
*allattandolo al seno.

Circa un bambino su sei, nati da madre sieropositiva, risulta sieropositivo all’HIV ed in seguito potrebbe sviluppare l’AIDS.

In caso di dubbio è importante sottoporsi al test HIV prima di iniziare la gravidanza, per intraprendere, in caso di positività, terapie atte a ridurre la possibilità di trasmissione dell’infezione al bambino.

Il “Progetto Donna contro l’AIDS” si propone di informare, sensibilizzare e offrire servizi gratuiti sanitari-psicologici-sociali alla donna ed alla coppia nella città di Bologna, effettuando diverse campagne contraddistinte dallo slogan:
SORPRENDIAMOLO! ... NON LASCIAMOCI SORPRENDERE DALL’AIDS.









Sei un miracolo, mi dai il coraggio per stare dove sto
sul ciglio di un equilibrio che non ho ..
questa sono io, ma con te c'è la farò..






28/06/2004 19:37
 
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