Jaguar S-TYPE 2.7 Diesel

Innovazione e rispetto della tradizione per la divertente ed elegante berlina inglese a gasolio

Che differenza c’è tra conservatorismo e amore per la tradizione? Il primo è la tendenza ad arroccarsi sul passato avversando ogni forma d’innovazione, l’altro è un legame con un patrimonio, che si tiene in vita e trasmette attraverso cambiamenti e progressi. Jaguar è senza dubbio un marchio che va fiero della propria tradizione (e come potrebbe non farlo pensando al prestigio, alla raffinatezza e all’esclusività delle auto del suo passato?), ma non si ferma a questa e persegue l’obiettivo della moderna eccellenza con ogni mezzo.

Così la casa inglese, a dispetto dei puristi poco avveduti, ha aperto il cofano della sua berlina S-TYPE e ci ha infilato un motore a gasolio. E che motore! E’ un sei cilindri a V di 60° progettato in collaborazione da Ford e dal gruppo PSA ma sviluppato a Whitley in Inghilterra, che da una cilindrata di 2.700 cc e 202 kg ricava la bellezza di 207 cavalli a 4.000 giri. Merito dei due turbocompressori Garrett a bassa inerzia e geometria variabile installati sulle due bancate, degli iniettori piezo-elettrici ad alta pressione (1.650 bar), dei condotti d’aspirazione a turbolenza variabile (che accelerano i flussi ai bassi regimi, rallentandoli agli alti), del doppio albero a camme in testa, che comanda le 24 valvole, e del controllo attivo dei flussi di carburante: un insieme armonico da cui scaturiscono anche 435 Nm a 1.900 giri e una curva di coppia che resta alta fino ai 4.000.

Le prestazioni con il nuovo cambio manuale ZF a 6 rapporti con leveraggi in alluminio segnano punte velocistiche di 230 chilometri orari (227 con l’automatico, sempre ZF e sempre a sei rapporti), accelerazioni da 0 a 100 km/h in 8,5 secondi (8,6), consumi nel ciclo combinato di 7,1 (8,0) litri per 100 chilometri ed emissioni rispettose delle norme Euro 3.

Al volante, la S-TYPE dimostra con generosità tutti i pregi del diesel, annullandone completamente i difetti. Quando si gira la chiave, si sente appena il sobbalzo del motore che s’avvia, poi ci si dimentica di ogni vibrazione e rumore. Ma è proprio lo straordinario isolamento acustico, ottenuto con molteplici interventi che riducono i decibel al massimo regime di rotazione in IIa marcia a 72, a causare spesso un problema. Immersi nell’agio degli interni curati e ben rivestiti, con un motore che spinge da molto in basso e sale di giri in un lampo, non è difficile trovarsi in zona rossa.

L’inconveniente (che ovviamente non si presenta con la trasmissione automatica) è risolto con l’aiuto del cambio, preciso veloce e con selettore in posizione elevata, che mostra un’unica pecca nella scarsa protezione della retromarcia: ogni tanto si pensa d’essere in prima ma... Nessun problema invece su strada (abbiamo provato l’allestimento più aggressivo Sport), né sui tratti autostradali e veloci dove la silenziosa cavalleria può essere scatenata in viaggi rapidi e piacevolissimi, né quando l’asfalto si rivolta in mille curve.

Qui, a dispetto della mole (1.700 kg abbondanti), la “giaguarona” mostra un invidiabile maneggevolezza, una tenuta egregia, corretta in casi estremi dall’elettronica più sofisticata (ABS con EBD, controllo di trazione e DSC di serie), e trasmette un’assoluta sensazione di controllo. E’ difficile che chi acquista un’auto così la guidi con la coda di traverso ma, tanto per completezza d’informazione, si può fare anche questo.

Stabile eppur comoda, sicura ma divertente, prestazionale ma anche economica, la S-TYPE 2.7D ha freni modulabili che dapprima rallentano con gradualità, poi mordono i dischi con decisione.

Non accenna a frenare, invece, il successo di vendite di Jaguar dall’introduzione della X-TYPE, berlina e wagon, e dei motori a gasolio. Rispetto ai dati del 2003 (un totale di 5.444 vetture vendute) la casa inglese ha registrato nel 2004 incrementi del 75%, con previsioni di almeno 7.000 immatricolazioni. Allo scopo servirà indubbiamente anche questa 2.7D, brillante e più bella dentro e fuori. Quest’anno la S-TYPE ha infatti ricevuto azzeccati interventi estetici al frontale, dove la griglia è diventata più bassa e larga e il cofano (in alluminio) ha preso una forma più incisiva, ma soprattutto al posteriore. La coda si è alzata e allargata e presenta nuove luci, in un complesso che strizza l’occhio alla “sorellona” XJ.

Ricca la dotazione di serie dei tre allestimenti, il base Classic, l’elegante Executive e l’aggressivo Sport, che a prezzi compresi tra 41.900 e 48.250 euro offrono quasi tutto. Restano fuori solamente il pacchetto High-Luxury per fare con 3.000 € di una Executive una vera reggia, il sistema computerizzato di controllo delle sospensioni CATS, i comandi vocali JaguarVoice e l'intuitivo navigatore satellitare con touch-screen da 7”, le cui icone meriterebbero un design più curato. Ma c’è da scommettere che le miglioreranno presto, rispettando sempre ma intelligentemente il dettato della tradizione.



Nello sfondo il mio yacht..

ma il tuo yacht è la bagnarola dietro lo yacht grande, bianco?

Jaguar s-Type 2.7 diesel automatica 2005..errore C1 5051, qualcuno sa di cosa si tratta e come si risolve??