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Marco Pantani - Il Pirata

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2009 12:33
05/02/2007 19:37
 
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Approfitto della messa in onda,stasera alle 21 su Raiuno,della fiction sulla storia di Marco Pantani,per buttar giù un mio personalissimo ricordo di questo uomo così forte,in bici,e così fragile,nell'anima.
Tra pochi giorni (il 14 Febbraio),ricorre l'anniversario della sua tragica morte,in quel maledetto residence di Rimini,solo come un cane,lontano da tutto e tutti,divorato dalla solitudine di una malattia infame:la dipendenza dalla droga.
A me piace però ricordarlo per le straordinarie gesta compiute in sella alla sua bici e desidero ringraziarlo pubblicamente perchè è grazie a lui se oggi mi diverto a pedalare per le strade,a macinare chilometri,ad assaporare il gusto di stare in gruppo tutti assieme per voi vedere in salita chi scatta e chi s'affanna.
E'grazie a lui che ho imparato ad amare uno sport meraviglioso come il ciclismo,fatto di gambe e sudore,di tenacia e grinta,di ascese e discese,di cambi,rapporti,catene,fughe,forature.
Voglio ricordarlo per i suoi scatti violenti,improvvisi,che ti tenevano incollato al televisore come se stessi vedendo una partita dell'Italia ai Mondiali,ma con lui sapevi che t'avrebbe fatto assistere all'impresa,alla sfrenata voglia di tagliare per primo il traguardo dell'Alpe d'Huez o del Mont Ventoux,cercando di staccare quella maledetta sagoma gialla dell' "Americano",da lui tanto odiata.
Il doping c'entra poco,per nulla direi:quando fu fermato,avrebbero dovuto mandare a casa tutti i corridori..ma presero lui e lo massacrarono.Si nascose nel silenzio di quel suo maledetto carattere,convinto di passare agli occhi della gente come un "drogato".Provò a risalire in bici..e riuscì a tornare grande dopo quel maledetto 5 giugno 1999.Sfidò al tour Armstrong,cerco di rivincerla,la Grand Boucle,partendo a 100 km dall'arrivo,un ultimo scatto al Giro d'Italia.Poi il buio.
Per molti è uno dei tanti ciclisti dopati,per tanti altri come per me,rappresenta l'essenza del ciclismo assieme alla voglia di lottare per ottenere qualcosa,salvo poi distruggersi come succede a quella gente dall'anima pura che si sente tradita da un sistema che prima lo osanna e poi gli getta fango addosso.
E'la storia di un uomo come tanti,anzi di un Pirata,con la bandana,l'orecchino e una bici che,pedalata da lui,diventava un falco.
Se l'è portata lassù,assieme alle emozioni uniche che solo lui sapeva regalarmi.



"E chissà quanto ho viaggiato, quante volte sono stato..."

06/02/2007 11:30
 
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Per chi non conoscesse la vita del pirata propongo questa piccola biografia, per conoscere bene la portata del campione certo non sarà sufficente, chi ha potuto ammirare le sue gesta può capire. Forza Pirata, hai staccato anche la tua ombra!

Marco Pantani


Marco Pantani, nato a Cesena il 13/01/1970. Così è stato registrato all’anagrafe 36 anni fa; da tutti conosciuto col soprannome “Il Pirata”, o, come veniva chiamato dai francesi “Pantanì”, all’unanimità un campione senza tempo che si consegna, con la sua bandana, il suo sguardo carismatico e magnetico e ipnotico, ai secoli a venire.
Scolaro sprecato al semplice studio, sapeva già tutto.
Al pallone non è Maradona, relegato in panchina, decide di intraprendere l’avventura in uno sport dove ciò che conta è il singolo, non come nel calcio dove il gran goal, il gesto atletico passa in secondo piano se alla fine si perde 2 a 1... E cosa va a scegliere lui, il romagnolo con il mare azzurro davanti alla finestra?... Sceglie i monti che si vedono dal giardino dietro casa, poi sceglie una bici, sceglie la strada, anche sterrata, sceglie le pendenze brutali, di quelle che se ti fermi a metà devi mettere il piede a terra perché è impossibile riprendere a pedalare. Troppo forte, lui, per semplici montagne.
Sceglie il ciclismo.
Già dalle prime gare, ai piedi di una salita si lascia sfilare dal gruppo per poi riprendere tutti ed andare a vincere in cima.
Nel ’92, dilettante, vince il Giro d’Italia Baby. Al momento della firma del suo primo contratto da professionista nella Carrera di Claudio Chiappucci “il Diablo”, all’affermazione del team manager Davide Boifava “Hai fatto un affare” Pantani risponde “No,l’affare l’ha fatto lei”. Lui sapeva già tutto. Gli basta infatti un solo anno per farsi le ossa (il ’93) per arrivare secondo nella classifica generale al Giro d’Italia ’94. Vince 2 tappe, tra cui quella con il passaggio sul Mortirolo, nella quale mise in ginocchio sua maestà Indurain. Al Tour dello stesso anno arriva terzo. 3° ai mondiali in Colombia. Un esordiente, in questi casi i dati anagrafici vanno in fumo quando si ha davanti un uomo che sfida il tempo e lo spazio.
Da ora in poi, fino al giugno ‘97, è una storia di odore di sangue sull’asfalto, rumore di ossa rotte, di guarigioni, e di trionfi negli intervalli di tempo in cui ha la possibilità di rimettersi in sella. Nel ‘95 vince in cima all’ Alpe d’Huez, e nel ’97 si ripete stabilendo il record di percorrenza dell’epica salita 37:35. C’è chi dice di sentire ancora, tra le valli alpine, l’eco dell’urlo liberatorio che il pirata lanciò al mondo dopo quest’ultima, quest’immensa vittoria ed impresa. Gli stambecchi s’inchinino.
Arriva il ’98 ed è tripudio, dopo il campionissimo Fausto Coppi è il primo italiano a ripetere la storica accoppiata Giro-Tour. Al Giro, oltre alla tappa di Piancavallo, vince quella che va in cima al Santuario di Montecampione. E qui si assiste al miracolo, qui si arriva al racconto epico che perde la sua connotazione di avvenimento realmente accaduto. Duello Tonkov-Pantani, Pantani-Tonkov, scatti a ripetizione, il russo non accenna stanchezza, la salita è lunga e dura, il sole cuoce la pelle, Pantani butta via bandana e piercing e scatta nuovamente. Manca ormai un chilometro e mezzo dalla vetta quando... ecco... 2... 3 metri che danno il senso del distacco, che danno il senso a quell’interminabile fatica. Pantani vince, al traguardo Tonkov incasserà 51 secondi. Successivamente lo sconfitto affermerà “Volevo vincere... ma non sentivo più le braccia... le gambe. Mi dispiace”.
Vinto il giro, ecco che si prospetta il Tour, tutti si aspettavano un Pantani appagato in gita turistica, tutti pensavano che Ullrich l’avrebbe battuto sia a cronometro che in montagna. Pensavano. E pensavano male. Certo, a cronometro Pantani prende diversi minuti, ma in montagna sarà lui a darne tanti, tantissimi e ancora di più a Ullrich, a tutti. Basti citare una tappa su tutte: les Deux Alpes con lo scatto a 50 km dal traguardo in mezzo alla bufera, in pieno Galibier. Un solo dato può dare la reale dimensione dell’impresa, Ullrich al traguardo accusò un distacco di 9 minuti. E’ così che finisce il ’98, Pantani vince il Tour de France ed è in cima al mondo.
Il ’99 comincia così come l’anno precedente era finito, vittoria su vittoria, con una sola differenza, ora Pantani è ancora più forte.
Giro d’Italia, è gia maglia rosa, vince 4 tappe impressionando tutti. Era il 4 giugno quando vinse a Madonna di Campiglio. Nessun tifoso poteva minimamente presagire ciò che ora, agli occhi di molti, è chiaro. Pantani era scomodo e in qualche modo andava eliminato. E fu così che il 5 giugno venne fermato per ematocrito alto, il limite previsto era il 50%, lui arrivava al 52% (così sancivano i test ufficiali). Questo non voleva dire che Marco Pantani si fosse doppato, quel 52% significava che si sarebbe dovuto fermare per 15 giorni precauzionalmente, affinché l’ematocrito si potesse abbassare. In realtà molti test precedenti e successivi a quest' ultimo diranno che l’ematocrito del pirata fosse già basso, raggiungeva appena il 48%. C’è anche chi dice che questa esclusione sia legata ad uno sporco giro di scommesse. Sta di fatto che l’immagine di Pantani scortato come il peggior delinquente da una vera e propria truppa di carabinieri, e poi quelle parole: ”Mi sono sempre rialzato, ma questa volta non mi rialzo più. Ora vorrei solo un pò di rispetto. Penso ai miei tifosi, mi dispiace per Loro e per il Ciclismo” restano e resteranno per sempre nel nostro animo, scolpite a sangue con il dolore. Parole profetiche e purtroppo vere. Parole coscienti e non dovute ad un eccesso di rabbia o sconforto. Sta di fatto che Pantani dal giorno davvero non si rialzò più, per quanto avesse voluto non poté riuscirci. 7 procure gli si scagliarono contro, un accanimento giudiziario mai visto prima e mai sopportato da uno sportivo, per non parlare poi dell’accanimento mediatico. “Traditore”, così Candido Cannavò lo definì barbaramente, senza un’ombra di pudore, senza nessun dubbio.
E’ in questa situazione che decide di non partecipare al Tour ’99, che certamente avrebbe vinto. E questa decisione, con il senno di poi sembra l’errore più grave, la decisione che ha condizionato il suo futuro e, forse, il suo destino.
Il Giro d’Italia del Giubileo segnava l'esordio stagionale di Pantani, giro che viene vinto da Garzelli grazie all’apporto decisivo dello stesso pirata. Partecipa al Tour e i rapporti con l’americano (Armstrong) sono molto tesi, tra i due c’è grande rivalità. Troppo matematico uno, troppo artista l'altro. Due campioni in antitesi. Ma Pantani pur non essendo al massimo della forma (aveva nelle gambe solo 23 giorni di gara) dimostra ancora una volta di essere il più grande. Vince in un teatro "di pietre e vento", (la salita porta il nome di Mont Ventoux), ma l'americano ebbe da dire che quella vittoria fosse un suo regalo, Pantani non era d'accordo. A Courchevel l'americano arriva un minuto dietro "l'elefantino". Giusto per essere chiari. Poi un malessere fisico lo costrinse al ritiro nella tappa in cui tentò di far saltare il banco. Partecipa alle Olimpiadi di Sydney, e quante cose si potrebbero scrivere sull'argomento, sta di fatto che Pantani arriverà sessantanovesimo e niente di più.
Il 2001 e il 2002 passano tra ritiri e prestazioni incolore. Purtroppo Pantani non ha la possibilità di allenarsi a dovere: procure, malelingue e cattivi amici che gli fanno conoscere la droga, lo allontanano irrimediabilmente dallo sport e dalla vita.
Inizia il 2003 e sembra di vedere il vero pirata, alla Coppi e Bartali si presenta in buona forma, in una tappa arriva secondo. Poi la mancata partecipazione al Giro del Trentino per tristi problemi, faranno si che Pantani si presenti al Giro d'Italia non in buonissime condizioni, tuttavia lascia sperare i migliaia di tifosi che credevano ancora in lui.
Infatti al primo arrivo vero, nella prima salita seria, viene staccato, ma pian piano sale la forma e la classifica migliora. Resterà per sempre stampato nel mio cuore (scusate il racconto personale) la tappa sul Monte Zoncolan. Pantani di nuovo con i migliori, su a combattere in una delle cime più dure mai scalate dalla carovana rosa. Arriverà quinto dopo un lungo duello con l'ex compagno di squadra Garzelli. Dimostra davvero di essere un campione al di fuori di ogni logica umana. Addirittura sarebbe potuto arrivare tra i primi tre della generale se lo stesso Garzelli non gli fosse franato addosso nella discesa del Sampeyre. Troppi minuti persi nella caduta, a Milano sarà 14°.
Comunque, tutto sommato c'era ancora speranza di recuperare l'uomo e il campione, il pirata aveva voglia di lottare e soprattutto di partecipare al Tour de France per battere l'americano. Questo purtroppo non si è mai avverato poiché Pantani a quel Tour non viene invitato. Questa è stata la mazzata decisiva. Il cigno ha cominciato il suo canto.
Cade nuovamente tra i tentacoli "della sostanza". Ricoverato per disintossicarsi, seguono vari tentativi di alzare la china e altrettante e più ricadute.
Marco Pantani si ritira in un hotel di rose di plastica e muore solo, il giorno dell'amore e degli amanti, si...solo. Era il 14/02/2003.
Anima libera di mamma e papà.
L’aveva detto:
"Io me ne andrò come sono arrivato, in punta di piedi"
06/02/2007 12:52
 
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Io rispetto moltissimo i vostri sentimenti, la vostra passione, il vostro amore per un uomo che è morto in circostanze davvero tragiche e che merita tutto il mio rispetto.

Tuttavia...parole come quelle della biografia postata da Coliandro, mi fanno ricordare tutti i motivi per cui, una volta lette un paio di cose, smisi di amare il Pantani che adoravamo tutti, quello del '98, e soprattutto smisi di seguire il ciclismo. E sviluppai una crescente irritazione verso la figura che i media vollero costruire in seguito attorno a Marco Pantani.

Primo, Pantani si dopava. Come tutti nel giro del ciclismo professionistico. Le disquisizioni sull'ematocrito che leggo nella biografia sono ridicole. Un normale atleta ha un ematocrito di pochissimi punti superiori al 40%. Il 48, di fatto, già significa doping sicuro. Il 52 un rischio altissimo per la salute.
A quei tempi (fine anni '90), l'Epo non era rilevabile ai test.
Dire che Pantani non è mai stato trovato positivo è voler mettersi un velo davanti agli occhi.

Secondo, era un circo malato e che secondo me non si è ancora risollevato. Gotti, che vinse quel giro '99, aveva un ematocrito di 49.8, se non erro, a Madonna di Campiglio. Quel Giro andava fermato del tutto.
Pantani pagò più di tutti in quanto re di quello sport in quel momento. Come pagò Maradona ai suoi tempi. Con la differenza che Pantani assumeva sostanze per migliorare le sue prestazioni.
Pagò per il suo carattere che non gli consentì di superare le polemiche. Un altro personaggio come Virenque, con tutta la sua squadra (la famigerata Festina) arrestata e rea confessa, continuò a negare di doparsi fino a un paio d'anni fa credo. Quando vuotò il sacco dopo aver terminato la carriera con innumerevoli maglie a pois al Tour. Non mi risulta che se la passi male al momento.

Terzo, parlare in questo modo di Pantani non significa ignorarne il talento e l'enorme passione che ha suscitato nei tifosi.
E soprattutto significa avere molta pena per un uomo che ha pagato, quasi simbolicamente, per tutto il mondo per il quale era vissuto, non riuscendo ad accettare che fosse fasullo, drogato.

Fra qualche anno si tornerà a parlare anche di Armstrong, fidatevi. E delle pesantissime accuse di doping che già gravano sul suo conto.

Non avrei chiamato "traditore" Pantani come fece Cannavò, ma di certo sono un amante di quello sport che è stato completamente deluso e ha sviluppato il sentimento più terribile, l'indifferenza e lo scetticismo verso quello sport in quanto tale.

[Modificato da GreatGig 06/02/2007 12.56]

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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)
06/02/2007 13:39
 
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Re:

Scritto da: GreatGig 06/02/2007 12.52
Primo, Pantani si dopava. Come tutti nel giro del ciclismo professionistico. Le disquisizioni sull'ematocrito che leggo nella biografia sono ridicole. Un normale atleta ha un ematocrito di pochissimi punti superiori al 40%. Il 48, di fatto, già significa doping sicuro. Il 52 un rischio altissimo per la salute.
A quei tempi (fine anni '90), l'Epo non era rilevabile ai test.
Dire che Pantani non è mai stato trovato positivo è voler mettersi un velo davanti agli occhi.
Secondo, era un circo malato e che secondo me non si è ancora risollevato. Gotti, che vinse quel giro '99, aveva un ematocrito di 49.8, se non erro, a Madonna di Campiglio. Quel Giro andava fermato del tutto.

[Modificato da GreatGig 06/02/2007 12.56]





Scusami ma ti stai sbagliando di grosso, non posso consigliarti che di documentarti meglio... Ti ricordo che quel regolamento (che si chiamava "io non rischio la salute",) diceva che chi avesse un ematocrito superiore al 50% dovesse fermarsi PRECAUZIONALMENTE PER 15 GIORNI, NESSUNA ACCUSA DI DOPING QUINDI, ti ricordo che l'anno succesivo tale regola venne revocata in quanto inaffidabile, di conseguenza Pantani l'anno successivo neanche sarebbe stato squalificato per un valore simile! Ti ricordo inoltre che pantani subì un accanimento giudiziario mai applicato prima, non solo ad uno sportivo...(vedi le 7 procure contro pantani e le "sole"4 procure contro provenzano...se questa è giustizia). Accanimento che poi lo portò a trovare vie di fuga diverse (vedi cocaina), ma qui non stiamo parlando di sport, allora la carriera di marco era ormai irrimediabilmente terminata.

Ma dimmi una cosa, pensi che sia grazie a quei 2 punti percentuali con i quali sforò nel '99 che pantani riuscì a vincere così tanto quell'anno?(gli altri controllii sono sempre stati ok...)

E mi scuso per l'errore nella biografia L'ematocrito non era al 48%, bensì al 46%, provvederò a correggerlo!
06/02/2007 13:57
 
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In ogni caso ovviamente, rispetto il tuo pensiero anche se non lo condivido.

Ciao
06/02/2007 14:16
 
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Conosco benissimo la regola del 50% di ematocrito.
Era una regola pessima (Gotti dentro col 49 è ridicolo), ma era determinata dal fatto che la maggior parte delle moderne (per allora) tecniche di doping non fossero rilevabili ai test (Epo e Gh su tutte).
L'ematocrito alto è una CONSEGUENZA del doping, ma era l'unico parametro misurabile allora, ecco il perchè di quella regola.
Si diceva: fermatevi precauzionalmente. Si leggeva: vi dopate ma non possiamo dimostrarlo.
Certo, col 50% di ematocrito sei a rischio con la salute se devi scalare lo Stelvio, per dire, ma principalmente, se hai l'ematocrito al 50%, ti dopi, perché anche un atleta non supera mai, da pulito, il 45%.
Dire che poiché Pantani non è mai stato trovato positivo a sostanze direttamente dopanti allora non si dopava, significa volersi nascondere dietro ad un dito. L'ematocrito al 52% non può avere nessun tipo di giustificazione se non nel doping.
Poi è ovvio che con Pantani quel giorno erano dopati Gotti e il 90% (se non di più) dei corridori. E che Pantani ha pagato più di tutti.
Non conosco bene la questione delle 7 procure di cui parli, a quel tempo mi ero già disinteressato della questione e di ciclismo, mi limito a dire che per Pantani come per Provenzano di Procure ce ne sarebbe voluta solo una e che facesse il suo dovere. La moltiplicazione delle Procure mi pare che parli di più della condizione della nostra magistratura.

Ciao
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)
06/02/2007 14:26
 
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Re:

Scritto da: GreatGig 06/02/2007 14.16

L'ematocrito alto è una CONSEGUENZA del doping, ma era l'unico parametro misurabile allora, ecco il perchè di quella regola.
Si diceva: fermatevi precauzionalmente. Si leggeva: vi dopate ma non possiamo dimostrarlo.
Certo, col 50% di ematocrito sei a rischio con la salute se devi scalare lo Stelvio, per dire, ma principalmente, se hai l'ematocrito al 50%, ti dopi, perché anche un atleta non supera mai, da pulito, il 45%.


Ciao



Antonio,il limite dell'ematocrito era allora l'unico parametro per poter scoprire se l'atleta fosse dopato o no,ma risulta assolutamente inaffidabile.Per dirti:l'attore Ravello (che ha svolto la parte del Pirata nel film) ha l'ematocrito naturalmente al 48%.


"E chissà quanto ho viaggiato, quante volte sono stato..."

06/02/2007 14:35
 
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Re:

Scritto da: GreatGig 06/02/2007 14.16

Dire che poiché Pantani non è mai stato trovato positivo a sostanze direttamente dopanti allora non si dopava, significa volersi nascondere dietro ad un dito. L'ematocrito al 52% non può avere nessun tipo di giustificazione se non nel doping.
Poi è ovvio che con Pantani quel giorno erano dopati Gotti e il 90% (se non di più) dei corridori. E che Pantani ha pagato più di tutti.

Ciao



Penso che su questo si potrebbe parlare fino a notte fonda senza trovare un accordo. Mi limiterò semplicemente a fare copia incolla da un articolo nel quale si parlava dei controlli "io non rischio la salute" e di ematocrito:

"Questo benedetto parametro è diventato famoso per i controlli del C.O.N.I. che ha arbitrariamente stabilito che chi superi il 50% del rapporto tra la parte liquida e solida del sangue debba essere considerato a rischio per la sua salute e quindi non possa gareggiare. Questo perchè la media della popolazione pare abbia un ematòcrito intorno al 43% per gli uomini e più basso per le donne. Chi assume EPO (eritropoietina) va ad influire sull'ematocrito, innalzandolo. Benissimo, ma vale da solo questo parametro? Gli innalzamenti sono dovuti solo all'EPO? Assolutamente no! Basta un soggiorno in altura, cosa che i corridori professionisti fanno d'abitudine e l'ematòcrito si altera, basta fermarsi pochi giorni e questo valore si alza, ma basta anche fare l'esame del sangue con il laccio o senza e non calcolare la taratura dei macchinari per ritrovare valori che si discostino anche di 5-6 punti in percentuale."

Ricordati inoltre che per abbassare l'ematocrito (e risaputo da tutti, figuriamoci allo staf medico della mercatone uno di marco pantani) era sufficente farsi delle grandissime bevute d'acqua fino a quando il valore si fosse ristabilizzato sotto la soglia... Conoscendo questa "scappatoia" inoltre mi chiedo, ma a 2 tappe dalla fine del giro, uno come pantani (e il suo staf medico) sarebbe stato così pazzo e stupido a dopparsi( tenendo conto che aveva ormai vinto il giro )??
06/02/2007 14:44
 
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Re: Re:

Scritto da: Frank2 06/02/2007 14.26
Antonio,il limite dell'ematocrito era allora l'unico parametro per poter scoprire se l'atleta fosse dopato o no,ma risulta assolutamente inaffidabile.Per dirti:l'attore Ravello (che ha svolto la parte del Pirata nel film) ha l'ematocrito naturalmente al 48%.



Hai ragione, era parametro inaffidabile perché la tecnologia anti-doping era molto indietro rispetto al doping.
Era un metodo, tra l'altro, per valutare il doping ematico.
Altre tecniche dopanti (Gh), emerse successivamente, non erano rilevabili neanche guardando l'ematocrito.

Detto ciò, è vero che alcune persone hanno valori molto elevati o molto bassi, ma ci sono due cose che non si possono spiegare.
Primo, una grande maggioranza di corridori aveva a quel tempo un ematocrito molto molto alto, spessissimo a ridosso del 50% (senza citare le "soffiate" che venivano fatte prima dei controlli e che consentivano ai ciclisti di imbottirsi d'acqua e svegliarsi ogni 2 ore di notte per fare 2 ore di cyclette per rendere più fluido il sangue e quindi "provarsi" da soli l'ematocrito con macchine rilevatori portatili).
Secondo, la cosa più incredibile, i corridori mostravano una straordinaria variabilità dei valori da un giorno all'altro, nei termini di 3-4-5 punti percentuali. Il loro sangue letteralmente si scioglieva e si risolidificava in poche ore. Pantani in quel Giro, se non ricordo male, era stato trovato spesso col 46-47%, molto meno di altri. Il fatto che una mattina avesse il 52 parla da solo. (E i valori normali sono attorno al 42!!).
Non sono fenomeni spiegabili naturalmente, insomma. E la storia successiva del ciclismo (squalifiche, sequestri di farmacie ambulanti, confessioni etc) dimostra che non è credibile ancora dubitare che quello fosse un circo drogato e che Pantani, come gli altri, si dopasse.

Che si dopasse proprio lui, fortissimo fin da giovane, con un fisico fatto per essere scalatore, è per me motivo di ulteriore dispiacere. Probabilmente, in quel mondo, non si poteva fare altrimenti se si voleva competere.

Ullrich, grazie alla tecnologia doping sempre più avanzata dei controlli, ha fatto 10 anni di carriera ed è stato beccato solo ora. Pantani è stato molto sfortunato, avrebbe potuto vincere ancora e oggi sarebbe forse vivo.
Ciò non toglie che io, pur avendo visto in diretta tutte le sue più belle imprese, tifandolo ed emozionandomi, oggi non possa attribuire alcun valore sportivo a queste ultime. Così come a tutto il baraccone del ciclismo, verso il quale (forse esagerando, lo ammetto) ho perso qualsiasi interesse.
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)
06/02/2007 14:49
 
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Re: Re:

Scritto da: Coliandro 06/02/2007 14.35

"Questo benedetto parametro è diventato famoso per i controlli del C.O.N.I. che ha arbitrariamente stabilito che chi superi il 50% del rapporto tra la parte liquida e solida del sangue debba essere considerato a rischio per la sua salute e quindi non possa gareggiare. Questo perchè la media della popolazione pare abbia un ematòcrito intorno al 43% per gli uomini e più basso per le donne. Chi assume EPO (eritropoietina) va ad influire sull'ematocrito, innalzandolo. Benissimo, ma vale da solo questo parametro? Gli innalzamenti sono dovuti solo all'EPO? Assolutamente no! Basta un soggiorno in altura, cosa che i corridori professionisti fanno d'abitudine e l'ematòcrito si altera, basta fermarsi pochi giorni e questo valore si alza, ma basta anche fare l'esame del sangue con il laccio o senza e non calcolare la taratura dei macchinari per ritrovare valori che si discostino anche di 5-6 punti in percentuale."

Ricordati inoltre che per abbassare l'ematocrito (e risaputo da tutti, figuriamoci allo staf medico della mercatone uno di marco pantani) era sufficente farsi delle grandissime bevute d'acqua fino a quando il valore si fosse ristabilizzato sotto la soglia... Conoscendo questa "scappatoia" inoltre mi chiedo, ma a 2 tappe dalla fine del giro, uno come pantani (e il suo staf medico) sarebbe stato così pazzo e stupido a dopparsi( tenendo conto che aveva ormai vinto il giro )??



Io contesto il fatto che variazioni così consistenti del valore dell'ematocrito siano naturali. Ho avuto occasione di parlarne con molti medici negli anni. E la cosa più importante è che, come dice l'articolo che tu stesso riporti, valori normali sono attorno al 43%. Un valore del 52% non è immaginabile senza doping.

Poi, mi spiace farlo, ma devo ricordare che una delle polemiche dopo quei giorni di Madonna di Campiglio, riguardò proprio il fatto che Pantani fu chiamato al controllo prima delle 7 di mattina, che ancora dormiva. Non ebbe quel preavviso, insomma, che consentiva agli altri ciclisti di bere 2 litri d'acqua o mettersi sulla cyclette (cose testimoniate nei vari procedimenti per doping).
Questo lascia aperta l'ipotesi che Pantani possa essere stato diciamo "incastrato". E' possibile, non ho elementi per giudicare.
Ma che si dopasse, di questo sono ragionevolmente sicuro.
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)
06/02/2007 15:02
 
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Ma scusa, ormai sapevano tutti che il controllo anti-doping ci sarebbe stato (era la terz'ultima tappa!). Ancora di più uno come Pantani che aveva la maglia rosa e di conseguenza era controllato anche più spesso rispetto agli altri atleti...

Ma poi hai detto tu stesso che quell'anno Pantani ai controlli avesse l' ematocrito mediamente sul 46%... Proprio alla vigilia della penultima tappa,con un giro ormai stravinto, va a fare La Pazzia di doparsi? Sarebbe come pensare ad un suicidio volontario! (il pirata non era un novellino del ciclismo, non era una persona così stupida...)

Io sono convinto del fatto che quel giorno sia avvenuto qualcosa di losco, il fatto stesso che Pantani abbia assiduamente continuato ad affermare la propria innocenza fino ad arrivare alla depressione (e poi alla morte) me ne da conferma. Non era uomo capace di mentire agli altri tanto meno a se stesso... IO CREDO A LUI

[Modificato da Frank2 06/02/2007 15.06]

06/02/2007 15:04
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: GreatGig 06/02/2007 14.44
Pantani in quel Giro, se non ricordo male, era stato trovato spesso col 46-47%, molto meno di altri. Il fatto che una mattina avesse il 52 parla da solo. (E i valori normali sono attorno al 42!!).



E' tutto vero quel che dici..ma non riesco a spigarmi per quale motivo avrebbe dovuto drogarsi proprio quella mattina,prima del tappone col Mortirolo,visto che aveva praticamente già vinto il Giro.
In ogni caso col mio post iniziale volevo solo ricordare le emozioni che il Pirata ha provocato in me,a prescindere da tutto il resto.


"E chissà quanto ho viaggiato, quante volte sono stato..."

06/02/2007 15:13
 
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Non vi quoto perché rispondo ad entrambi.

Mi fate la stessa domanda: perché doparsi proprio quella mattina a Madonna di Campiglio?
Ecco il punto: il doping ematico non è la vecchia "bomba" che prendevano prima della partenza anche Coppi e Bartali.
E' un doping di lungo periodo, l'Epo veniva presa soprattutto nei mesi invernali di allenamento e non aveva un efficacia rapidissima.
Il fatto che molti corridori avessero per TUTTO il Giro valori comunque superiori al normale dimostra questo fatto.

Uno dei principali dubbi sulla carriera di Armstrong è proprio questo: faceva pochissime corse durante l'anno, tutta la stagione in funzione del Tour. E il doping di nuova generazione è più efficace appunto se preso durante gli allenamenti, per renderli più efficaci, magari negli allenamenti in altura.
I fondisti (altro sport per cui ho perso qualsiasi interesse, mannaggia) si facevano mettere addirittura in camera iperbarica durante gli allenamenti ed erano pieni pieni di Epo e Gh.
Hanno cominciato a cadere solo quando sono usciti i test anti-Epo.
Vi ricordate i De Zolts e le Di Centa vincere le 30 e 50km dopo i 35 anni? De Zolt addirittura a 42 anni?
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)
06/02/2007 15:20
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Frank2 06/02/2007 15.04
In ogni caso col mio post iniziale volevo solo ricordare le emozioni che il Pirata ha provocato in me,a prescindere da tutto il resto.



Hai ragione e mi scuso per aver buttato la questione sul doping.
Mi ero anche ripromesso di non farlo. Anche io tifavo Pantani e di quel periodo mi rimangono ricordi molto belli.
Ma quella biografia di Coliandro mi ha fatto scattare, l'argomento doping mi fa quest'effetto [SM=g27798]
Sono un amante deluso di questo sport [SM=g27789]
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)
06/02/2007 15:24
 
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Re:

Scritto da: GreatGig 06/02/2007 15.13


Mi fate la stessa domanda: perché doparsi proprio quella mattina a Madonna di Campiglio?
Ecco il punto: il doping ematico non è la vecchia "bomba" che prendevano prima della partenza anche Coppi e Bartali.
E' un doping di lungo periodo, l'Epo veniva presa soprattutto nei mesi invernali di allenamento e non aveva un efficacia rapidissima.
Il fatto che molti corridori avessero per TUTTO il Giro valori comunque superiori al normale dimostra questo fatto.




Tu stai facendo riferimento ad altri atleti, non a Pantani, Hai detto tu stesso che quell'anno aveva un ematocrito attorno al 46%!

Pantani non ha avuto per tutto il giro valori alti(ANZI), è spuntato questo 52% dal nulla, non credo che tale valore dipendesse da precedenti pratiche illecite invernali, altrimenti, come dici tu, avrebbe avuto per TUTTO IL GIRO VALORI ALTI (come è accaduto ad altri atleti).
06/02/2007 15:34
 
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Scritto da: Frank2 06/02/2007 15.04


In ogni caso col mio post iniziale volevo solo ricordare le emozioni che il Pirata ha provocato in me,a prescindere da tutto il resto.



Dai hai ragione, ho sentito il bisogno di rispondere a GreatGig. Ma ho capito che rimarremo comunque fermi sulle nostre posizioni... Fermiamoci qui, e magari ricordiamo le emozioni che ci ha fatto provare, in ogni caso quelle sono VERE.
Per me rimarrà il compagno di tante serate estive, l'unico... I miei nonni mi hanno raccontato le imprese di Coppi e bartali, io se potrò, racconterò quelle di un pirata che con la sua bandana tanto ha fatto palpitare il mio cuore.

Forza Pantani, Hai staccato anche la tua ombra!
06/02/2007 15:43
 
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Re: Re:

Scritto da: Coliandro 06/02/2007 15.24


Tu stai facendo riferimento ad altri atleti, non a Pantani, Hai detto tu stesso che quell'anno aveva un ematocrito attorno al 46%!

Pantani non ha avuto per tutto il giro valori alti(ANZI), è spuntato questo 52% dal nulla, non credo che tale valore dipendesse da precedenti pratiche illecite invernali, altrimenti, come dici tu, avrebbe avuto per TUTTO IL GIRO VALORI ALTI (come è accaduto ad altri atleti).



In quel mio "molti corridori" è naturalmente compreso anche Pantani. Non so come dire, ma anche il 46% di media è un valore elevato difficilmente spiegabile.
Che poi i corridori, avvertiti ad abituati, fossero capaci di far scendere il livello dell'ematocrito all'occorrenza, l'hai detto anche tu.
Pantani, quella mattina, per qualche motivo, non ci riuscì.
E già si sussurra che qualcuno ha tradito...
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)
06/02/2007 15:50
 
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Re:

Scritto da: Coliandro 06/02/2007 15.34


Dai hai ragione, ho sentito il bisogno di rispondere a GreatGig. Ma ho capito che rimarremo comunque fermi sulle nostre posizioni... Fermiamoci qui, e magari ricordiamo le emozioni che ci ha fatto provare, in ogni caso quelle sono VERE.
Per me rimarrà il compagno di tante serate estive, l'unico... I miei nonni mi hanno raccontato le imprese di Coppi e bartali, io se potrò, racconterò quelle di un pirata che con la sua bandana tanto ha fatto palpitare il mio cuore.

Forza Pantani, Hai staccato anche la tua ombra!



Concordo, e mi fermo anch'io nella "polemica" con te.
Anche se devo dire che mi ha fatto piacere un pomeriggio di risposte serrate su un argomento sul RC, non mi capitava da tempo [SM=g27789]

Ora magari aspettiamo le impressioni di qualcun altro, ciao!
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06/02/2007 15:54
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: GreatGig 06/02/2007 15.43
E già si sussurra che qualcuno ha tradito...



Pantani, cercava giustizia... Trovò la legge.
Sarò ripetitivo ma io credo a lui, alle sue parole.


...è ora di studiare! [SM=g27805])
ciao
06/02/2007 16:46
 
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