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Papà Milnegard&Grianna alla foresta

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2007 21:59
07/06/2007 16:57
 
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Riassunto: Galadriel, Milnegard e Grianna si trovano nei pressi del lago, le prime due dormono, mentre il terzo le osserva pensoso. Quando Grianna si sveglia piangendo è costretto a prenderla in braccio, dato che la madre non accenna a svegliarsi. La prende in braccio e la culla spaventato e la piccola, rassicurata dal suo dire e dal suono delle onde si calma. Nel frattempo nel folto della foresta giungono due dame, Raine e Heavyn. Le due amiche s’incontrano e decidono di recarsi altrove a parlare. Milnegard continua a cullare la piccola e Galadriel a dormire. Anche Aeras giunge nella radura della foresta vigile e attento si gode la natura per poi scomparire inoltrandosi nella foresta che gli è amica. Grianna s’addormenta tra le braccia del padre e si sveglia Galadriel…

Commento: Che fatica ragazzi ruolare per tre ore, ma n’è valsa la pena! A mio parere la ruolata è commovente ed estremamente dolce. Devo ringraziare infinitamente le players di Raine e Heavyn perché si sono gentilmente allontanate concedendoci campo libero!^^ e inoltre assicuro i diritti d’autore sulle azioni di Aeras (ahahah detto, fatto!). Ringrazio ancora tutti per lo splendido (ma stancante) pomeriggio! [SM=g27828]


GRIANNA [Lago]Sulle rive del lago un bel quadretto familiare si presenta agli occhi degli astanti. Lady Galadriel dorme tranquilla appoggiata leggermente al suo messere, Milnegard. Ammantata di una strana bellezza, accentuata dai riflessi infuocati del sole sulla sua chioma fulva, sembra una figura angelica, ma sotto le palpebre dorme un sogno agitato da incubi. Tra i due genitori una cesta con dentro Grianna, anch’essa dormiente. Il visino paffuto e roseo dai dolci lineamenti, chi occhietti dal colore indefinito chiusi, e le piccole manine serrate in due pugnetti che all’occasione si agitano nell’aria.

MILNEGARD [lago] l'uomo è sveglio, pensieroso, le sue iridi diverse, ora scoperte dalla sua maschera buia e dominante nella sua vita, sono fissi sulla piccola. il braccio sinistro è intorno alla sua dama, colei che gli ha donato questa vita. Che lo ha reso diverso, una nuova vita diversa da quella dei suoi primi passi su queste terre. Galadriel appare ai suoi occhi in uno stato di calma, non sa ancora se la sua vita è cambiata come la sua. Ma è uno sguardo veloce per lei, quando la sua mano si muove verso la piccola. Trema ancora, il timore di qualcosa

GRIANNA [Lago] Appoggiata al suo messere Galadriel, la madre di quella sfortunata bambina, dorme tranquilla con i suoi incubi che non ha rivelato a nessuno. La bimba nella culletta, avvolta da una candida copertina inizia ad agitarsi, segno che i suo sonno sta per terminare. Dolci e attente si aprono vispe le iridi della piccola che si guarda intorno. Si sente sola, non vede la sua mamma, si spaventa e le labbra rosee s’increspano in una smorfia di disappunto per poi far fuoriuscire il vagito disperato della nuova arrivata che risuona per gran parte della foresta.

MILNEGARD [lago] la mano si blocca a mezz'aria, poco sopra il viso della piccola, appena la vede aprire gli occhi. La mano trema, le ombre che essa disegnano su quel viso indifeso si muovono verso l'alto e verso il basso. Sente irrigidirsi l'uomo a quelle iridi, come le sue, una scossa lo colpisce lungo tutta la schiena, il respiro veloce, il cuore che gli batte. Per la paura di essere un mostro per lei. Non indossa il suo manto, solo quella vecchia camicia e pantaloni lo vestono. Ma è un attimo, quando la piccola Grianna inizia a piangere, subito ritira la sua mano, crede di essere colpevole delle sue lacrime, il viso rigido, fermo, si volge a Galadriel in cerca di aiuto. Ma dentro di lui viene bloccato. Guarda il volto rilassato dell'amata: ''dovrei vincere le mie paure di lei vero mia Galadriel?'' sussurra abbassando le iridi sull'erba

GRIANNA [lago] Il pianto della figlia non sveglia la madre che concentrata nel suo incubo di terrore in un ritorno nel passato, non si desta, abituata anche a quel familiare rumore. Nessuno culla però Grianna, il suo vagito risuona nella foresta con una nota di disperazione… Si sente abbandonata e indifesa, la mamma non le vuole bene. Il faccino diventa rosso per lo sforzo, le iridi si serrano e così anche i pugnetti che agita in aria.

MILNEGARD [lago] il pianto diventa sempre più forte, rompe il muro di silenzio della foresta, come se le stesse ferendo la sacralità. lunghi respiri da parte dell'uomo a quelle lacrime , indeciso, titubante sul da farsi. non vuole svegliare la dama anche se la mano destra ora si avvicina al viso di lei, ma per ben presto fermarsi. ne accarezza la guancia scoperta con il dorso, con le dita. un nuovo lungo respiro ''credo che io debba....''si scosta dalla donna cercando di adagiarla sull'erba fresca sperando che nè i pianti nè il movimento la svegli. E' un gesto lento ma forse riuscito. Ora i suoi occhi sulla cesta, e poi sulla bambina, mentre si mette inginocchiato davanti a quella strana, per lui, culla. Le mani si protendono aperte verso di lei, le tocca i pugnetti, li sfiora, e lì le ferma. Ma sembra deciso: seguono il corpo della bambina, una in direzione delle gambine, una sotto il suo piccolo capo. In quella strana posizione rimane l'uomo.

RAINE [sentiero>radura] Frastagliata la luce le cade sul corpo come un soprabito che scalda ma non palpabile e trasparente seppure il colore sia l'oro delle sfingi, il calore lo stesso del fuoco del camino. Una dura mattinata ella ha passato ed ora ancor non è riuscita a parlare come si deve con l'amica Heavyn. Ella dunque attende mentre a passi rapidissimi, quasi in corsa giunge alla radura, riprende fiato e il volto rivolto verso il sentiero, respira, osserva gli occhi alzati a differenze del viso che è in basso in cerca d'aria. Hugin, la sua cornacchia dal becco affilato dovrebbe aver fatto il suo lavoro e la dama giungerà di certo alla svelta...è ovvio...un pò sogghigna la lady attendendo con paziente mutismo che una figura nota si stagli dal sentiero all'imboccatura della radura piana e verdeggiante come un mare verde.

GRIANNA [Lago] Si agita dolcemente Galadriel al tocco del suo messere, ma nulla di più, non si desta rimanendo nei suoi incubi di follia. La piccola Grianna continua nel suo richiamo disperato all’attenzione di qualcuno. Un ombra copre il sole che alla piccola sembra cattivo, e qualcuno le sfiora le manine serrate. Il vagito si placa per qualche istante, ma ricomincia più forte di prima. Dagli occhietti escono lacrime che le bagnano le gote rosee mentre la piccola creatura si agita nella culla spostando la fastidiosa copertina. Ha bisogno di un po’ d’affetto, ultimamente la mamma è stata strana e sembra non volerle più bene…

HEAVYN [sentiero]A fatica riesce ora a distinguer il nero uccello, come un esule pensiero, nascosto tra le fitte fronde rigogliose...sa chi è, o meglio di chi è. Hugin ora cabra a destra, apre le ali maggiormente, l'aria la sostiene rallentandola due colpi poderosi e si posa con maestria su un ramo, sotto di lei Raine l'attende. Il rauco gracchiare della cornacchia fa capire che ha compiuto il suo dovere. ''Potevi essere più chiara, magari una missiva no il tuo uccellaccio a beccarmi!'' piegata sulle ginocchia riprende fiato...''Cosa vuoi dirmi?''

RAINE [sentiero] Ammantata la dama prima domanda *Quante stavolta?* poi incomincia a incamminarsi verso la Loggia * Seguimi e capirai tutto, donna di poca fede!* ride, nascondendo meglio sotto la cappa lo scintillante medaglione colorato a immagine dell'occhio del sole astro

MILNEGARD [lago] istanti che sembravano infiniti quando sua figlia, il suo stesso sangue, si placa, torna la piccola che era quando immersa nel sonno non incuteva lui timore. Ma è solo un'istante nel tempo, non come dentro di lui. E presto risente quelle lacrime. Un lieve nervoso per quei continui e noiosi rumori si sviluppano in lui, i muscoli tornano tesi come il primo giorno. ''devo....'' le labbra si muovono, nel silenzio della sua voce. Con il braccio due colpi lenti per scostare copertina che copre solo a metà. E' un gesto rapido e veloce: con paura di farla cadere, di stringerla troppo tra le sue braccia la porta fuori dalla sua culla. Ma ancora non la avvicina a sè: la muove dritta dinanzi a sè. ''non… .. non - la voce si perde - non piangere piccola m... mia''con un breve cenno per cullarla

HEAVYN [sentiero(di nuovo!)] Guarda l'amica con pale astio ''Otto beccate...limagli le fauci!...Vedrai quando riuscirò ad avere un falco! Allora si che mi divertirò a chiamarti!'' il ghigno cattivo la fa somigliare ad un cane che ringhia la sua rabbia.

GRIANNA [Lago]Piange la piccola, la mamma è li, ma non la sente, dorme… ma qualcuno le si avvicina, qualcuno la libera da quella candida copertina che è diventata la sua prigione. La tira su, all’aria aperta, finalmente libera da quella prigionia, poi parole tremanti le giungono agli orecchi, le intimano di non piangere, ma ella non può comprenderle, non conosce quella voce, ella riconosce solo la voce della mamma, che è l’unica che è sempre stata con lei. L’unica che l’ha sempre cullata. Ma quella voce sembra diversa da quella della mamma, è più bassa e più insicura. Le piace sentirla e la tranquillizza, il vagito risonante ora si riduce a qualche singhiozzo frequente, le lacrime non scendono più dagli occhietti della piccola che guardano attenti quella bizzarra figura che la tiene in braccio.

MILNEGARD [lago] la culla, brevi movimenti, come lente onde che si formano nei laghi quando vi si getta un sasso. Verso sinistra, verso destra come una lenta preghiera, l'uomo si calma, il suo nervoso animo interiore si placa con lei a quei gesti semplici, ma per lui inspiegabilmente efficaci. La mano si mette meglio sotto la testa della piccola, mentre quella destra va sotto la sua schiena, con le gambine che si aprono sul suo braccio. Rimane silente mentre la avvicina a sè, al proprio petto. deglutisce a fatica, si sente assetato e poche parole escono da lui: ''tu sei - una pausa - figlia... figlia mia...'' non pare credere alle sue parole e a sè stesso quando tremante poggia le sue labbra sulla fonte di lei

GRIANNA [Lago]Cullata da quell’uomo i singhiozzi della piccola si placano fino a scomparire del tutto, le iridi dal colore indefinito, vispe, osservano quell’uomo che la culla con dolcezza e paura, trema nel farlo, come la mamma la prima volta. Il suono di quella voce ha il potere di rassicurarla, anche se non comprende le parole che per il padre sono difficili da pronunciare… gira la testolina e si guarda intorno attirata dai vari colori che rapiscono il suo sguardo da neonata. Ormai è più di un mese che la piccola è venuta al mondo e comincia a distinguere i contorni delle cose ei colori che le piace molto osservare.

MILNEGARD [lago] ora gli attimi sono lunghi, sia per lui che per il tempo che scorre, scorre immobile a seguire le gesta di quello strano padre e di quella figlia che qualcosa di diverso ha dagli altri, se ciò provoca in lui. Sente la sottile pelle di lei sotto le sua labbra, un sorriso questo fa disegnare sul suo volto adulto mentre poco di scosta dalla sua piccola fronte. Altri respiri veloci, ma ora in positivo, è in pace con sè stesso e con la piccola . Cerca i suoi occhi quando cerca di metterla più comoda tra le sue braccia, facendo scivolare la mancina sotto di lei per prenderla con un solo braccio. ''i tuoi occhi saranno... speciali ... se '' la destra le accarezza il volto con un dito '' se... avrai la stessa... - non lo dice - di tua madre....'' il viso che volge a Galadriel ''quella sorta di magia che lei ha '' sempre una flebile voce

GRIANNA [Lago]La voce dell’umano accompagna i suoi movimenti cullandola dolcemente, l’ascolta, non comprende ma si tranquillizza… Il respiro irregolare della piccola e il suono delle onde della scogliera accompagnate dal suono della voce del papà fanno cadere Grianna in uno stato di dormiveglia tipico dei bimbi, gli occhietti semi chiusi, il respiro che si regolarizza e le manine che si aprono. L’uomo infonde alla piccola una sensazione di sicurezza che lei non è in grado di comprendere, ma che sfrutta.

AERAS [radura] com'è frizzante la brezza che quest'oggi giunge fino alla radura, perforando l'intera macchia di vegetazione qual'è la foresta di luce, soffici sospiri di vento che allietano il calore del sole. così i passi del mezz'elfo lo conducono oltre la barriera naturale che avviluppa la radura pubblica, immettendosi infine in quest'ultima... ed è strano ma allo stesso tempo rilassante quell'alternasi di calore dato dal sole pomeridiano e il fresco donato dai soffici sbuffi di aria provenienti dal lago... così il maestro si lascia cullare da quella natura così affine al suo essere, silente, in una giornata come tante, in un momento come tanti...

MILNEGARD [lago] sente sempre meno i movimenti di Grianna, prima le piccole braccia che si muovevano come volesse combattere, ora sono tranquille. abbandona il viso di Galadriel ancora dormiente e ritorna su quella vita che lui ha generato con la sua amata. respira una nuova volta a fondo per trovare energie e coraggio dentro di sè. Ma non sa cosa dire alla piccola, se non parole normali ma che lui non si sente pronto a dire, ma lo stesso egli favella: ''hai di nuovo sonno piccola mia?'' in un solo fiato. Non sembra padrone dei suoi movimenti: la mano destra va sulle gote rosse, meno di quando piangeva, per asciugarle con il dito, leggero le lacrime sia a destra che a sinistra

GRIANNA [Lago]Apre nuovamente gli occhietti vispi e guarda il suo papà attenta per poi sorridergli, forse la prima volta che vede il suo papà che le piace, che la coccola, ma lei non si accorge del continuo lottare dell’uomo con se stesso. Le sue mani vanno a posarsi sul viso roseo, ancora un sorriso in direzione del papà per poi cadere in un sonno senza sogni, non agitato come quello della madre, ma tranquillo, tra le braccia del papà. La mamma intanto si desta dal suo incubo e si accorge di quel bel quadretto, padre e figlia in perfetta armonia tra loro. Il suo cambiamento non è così drastico da non farla sorridere, anche dalle sue iridi smeraldine punteggiate di fuoco di follia scendono lacrime di gioia a quella vista.

AERAS [radura]ancora qualche passo per raggiungere il centro di quella piccola depressione di vegetazione prima di fermarsi.... rimane ad osservare il lento vivere della natura, assaporandone quasi quei momenti in cui può dimenticarsi di tutto, di tutti gli impegni, gli oneri e i doveri... rimane semplicemente fermo e solo. un mezz'elfo come tanti, di media statura seppur la corporatura sia più definita della media razziale. le spalle più grosse, i muscoli che tradiscono la sua aria da semplice popolano. pantaloni in tessuto marrone fermati al polpaccio da stivali in cuoio e una semplice camicia bianca. nient'altro.

MILNEGARD [lago] viene rapito da sua figlia. Non sa ancora perchè lui si senta bene ora nel tenerla in braccia tra sè. Sa solo che quelle paure che aveva quando l'ha preso tra le sue braccia sono mutate, ora non voleva abbandonarla. Ma doveva, non era luogo, le sue braccia, per una creatura così indifesa e debole. Sospinge il busto verso la culla e lì la adagia. Non sente la donna al suo fianco destarsi, perciò continua in quella sorta di sogno in cui si è ritrovato. Ora dorme confortata dalla sua culla e dalla sua copertina bianca che l'uomo usa per coprirla fino al mento. Il suo viso è ora pulito dalle lacrime ed è in quell'istante che sente Galadriel sveglia e lì si ferma. Le mani si allontantano lente come il busto.

GALADRIEL +[Lago]Si desta dal sonno che l’attanagliava da ore per trovarsi davanti il suo Milnegard che culla tra le braccia la piccola Grianna. La veste nera la ricopre interamente, stretta in vita, i capelli le ricadono sul volto ammantando la dama di un’aura di fascino e mistero, ma le iridi, una volta smeraldine, sono punteggiate da bagliori infuocati di follia. Ma il suo cambiamento interiore non è tale da non farla commuovere a quella vista. Lacrime calde le scendono dalle folli iridi. Sa quant’è difficile per Milnegard quel passo che ha appena compiuto e gli è grata di averlo fatto. È riuscito a prendere in braccio la figlia… lo guarda attenta e sorride anche a lui, sembra però quasi freddo il sorriso, distante, apatico…

AERAS [radura] ed infine il passo riprende, verso una nuova destinazione, o semplicemente per completare quel solito giro di perlustrazione nella foresta, nella sua casa e una volta raggiunta la vegetazione la figura del maestro scomparirà dentro essa...

MILNEGARD [lago] prima le sue iridi sulla bambina, poi sulla amata, poi ancora su Grianna: ''devo andare ora...'' la mano accarezza ancora una volta il suo viso dal colorito normale. ''una questione di un uomo ferito milady... '' si alza in piedi con fatica le mani che fanno pressione sulle gambe per ridare loro vita, a causa della strana posizione avuta. ''un uomo la cui salute voglio controllare '' prende il suo manto appoggiato su una grossa roccia lì nei pressi. ''ma tornerò presto da voi un passo solo a coprire la distanza dalla donna amata, ma mai detto abbastanza: ''è una promessa '' un semplice bacio vicino al suo labbro. non guarda il viso, forse per paura di mostrare ciò che ha provato quel pomeriggio. Ora il suo passo si fa veloce verso il sentiero.

GALADRIEL [Lago]Osserva prima la piccola poi il suo messere, silenziosa… lo vede andar via e sospira dopo aver ascoltato le di lui parole. Si alza con grazie ed eleganza la dama vestita di nero e prende in mano la cesta con la piccola Grianna dormiente per poi allontanarsi con lei in direzione della cittadella prendendo il sentiero principale.
Dire che mi manchi è stupido, dire che sto bene senza di te non sarebbe altro che un'enorme bugia...
07/06/2007 21:59
 
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hahahahahahahaha grande !!


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grazie per i diritti d'autore ghghghghg
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