VISTO CHE STO IN FISSA CON LA CANZONE DELLE VIBRAZIONI COLONNA SONORA!!!
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Tre metri sopra il cielo
Ispirato dall'omonimo libro di Federico Moccia, Luca Licini debutta nel lungometraggio con una storia d'amore tra due giovani diciottenni: Babi studentessa modello, della Roma bene con sogni romantici di un principe azzurro e Step, frequentatore delle corse di moto clandestine, in contrasto con la famiglia benestante e amico di un gruppo di teppistelli che amano mettere a soqquadro le case dei loro coetanei. Due mondi distantissimi che per amore si incontrano ma che proprio per amore finiranno per allontanarsi.
Storia dell'esperienza fondamentale di ognuno di noi: il primo amore. Questo il succo della pellicola di Licini che in una versione Terzo Millennio racconta ciò che l'altrettanto romantico "Tempo delle Mele" di Claude Pinoteau aveva proposto all'inizio degli anni '80, ma con maggiore ironia e una comicità sottile e trascinante.
Esordienti e semi-esordienti affollano la scena con l'entusiasmo giovanile e l'emozione della prima volta, mentre il regista e con lui gli sceneggiatori (lo stesso Moccia in collaborazione con Teresa Ciabatti), riuniscono per loro le storie d'amore e passione ispirate dal grande William Shakespeare e dal cinema americano. Il risultato è un uccello che si dibatte nella rete dei miti del grande schermo proponendo le pericolose corse d'auto di "Gioventù bruciata" o i tramonti marini della 'terrazza' del "Titanic", e ispirandosi a personaggi leggendari come "Otello" e "Romeo e Giulietta".
Non possiamo nascondere che il prodotto sia estremamente ben confezionato, a partire dai protagonisti che sebbene non siano particolarmente degni di nota dal punto di vista della recitazione sono tutti molto carini e con delle tranquillizzanti facce da bravi ragazzi, fino alla fotografia e alla scenografia che sceglie scuole antiche dai banchi di legno e case grandi e ben ammobiliate. Fastidiosa invece è la voce fuori campo, che nei panni ideali di un dj di Radio Caos regala pillole di saggezza tanto banali quanto irritanti.
