Gli unici tre Dei nani universalmente riconosciuti sono Numth,
Jari e Njord.
Direttamente da essi derivano i quattro semidei nani che hanno
delimitato il mondo all‘inizio dei tempi. Infatti una leggenda
nana narra che Nardhri, Sudhri, Austri e Vestri siano i diretti di-
scendenti degli Dei e che a questi venne affidato il dominio e la
custodia dei quattro angoli della terra. Sembra che proprio i
Nani Neri fossero stati i primi e gli unici ad aver conosciuto i
leggendari quattro semidei.
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Numth, era il Dio della roccia e della fucina, in sostanza era il
dio che presiedeva all‘arte di estrarre il materiale per forgiare i
metalli e da questi le armi.
Numth secondo le leggende naniche ha scoperto il ferro e in-
ventato l‘acciaio, dando così ai nani la possibilità di creare armi
per combattere i nemici della loro razza. Egli è il padre spiritua-
le di tutti i Fabbri e dei Mastri Runici; tra i nani si indica come
—Toccato da Numth“ colui il quale possiede il talento nel lavo-
rare la pietra ed il ferro e nel forgiare le armi. Numth ha anche
creato la magia delle rune, si narra che egli in una notte di tem-
pesta scorgesse alla luce dei lampi le vene dei filoni d‘argento
nella roccia, e ne rimanesse colpito, così tanto da riprodurre
quelle linee su terreno, rocce e armi.
Le leggende narrano che il suo trono di pietra sia da qualche
parte ad Asgard e che invece la sua magica fucina sia in qualche
caverna sotterranea situata nell‘oscura regione denominata Terra
Nera. Numth, figura centrale tra le divinità naniche, è anche co-
nosciuto con i nomi di Padre Pietra, Grande Forgia, Ventre La-
vico e con molti altri insoliti appellativi intraducibili dal Khar-
gazegh. Nelle più profonde sale sotterranee della fortezza di
Kingul Kindan, antichissimi bassorilievi narrano di come
Numth nacque da una colata lavica di possenti dimensioni che si
era raccolta in un lago sotterraneo chiamato Aak Rakz, letteral-
mente —Cuore della Terra“, e di come il neonato Dio sconvolse
la conformazione del pianeta, che tutti i nani sanno essere dive-
nuto tondo solo dopo il tremendo sforzo della creazione.
Solo i sacerdoti del culto conoscono tutti i dettagli della crea-
zione ed essi affermano che alla fine Numth si rifuse in forma
lavica con il creato, ed ora, il suo essere pulsa nelle vene della
terra che è la sua immagine, nelle montagne che coronano la sua
testa di Re di tutte le divinità del Cosmo, nelle colline che sono
il suo naso, nei fiumi che rappresentano la sua argentea barba di
saggio e nelle tempeste che sono la sua rabbia.
Jari è il Dio guerriero dei nani, senza paura e coraggiosissimo,
cerca la morte in battaglia per dimostrare il suo valore. Le leg-
gende sono discordanti, infatti sembra essere morto due volte:
una volta, circa settemila anni fa, nel profondo nord, nel tentati
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vo di chiudere il passaggio attraverso il quale il Kaos stava en-
trando con i suoi demoni su Athom; un‘altra volta nella lotta
contro centinaia di draghi inviati dagli Dei elfici per combatter-
lo. La sua morte valorosa salvò, e qui le leggende sono concor-
di, Nadhri, Sudhri, Austri, Vestri da morte sicura e con essi il
mondo intero. Però alcuni studiosi ritengono che furono le divi-
nità elfiche a ribellarsi alla spartizione del mondo operata dagli
Dei nani e cercarono di uccidere i semidei posti ai quattro ango-
li del mondo. Secondo la maggioranza degli studiosi, invece,
furono proprio le orde del Kaos che tentarono di uccidere i
quattro semidei per far crollare il mondo. Dovunque sia la veri-
tà certo è che Jari, nel tentativo di difenderli, morì, portando con
sé nella tomba centinaia di draghi e lasciando così che i quattro
semidei potessero continuare ad avere i quattro angoli del
mondo. Ancor oggi questa leggenda fa scoppiare risse e alimen-
ta l‘odio tra i nani e gli elfi.
Jari personifica il coraggio assoluto e l‘abnegazione dell‘intera
razza nana. Oggigiorno alcuni fanatici seguaci di questo culto si
tatuano il corpo con rune misteriose e dedicano la loro vita alla
ricerca della morte in battaglia. Questo particolare tipo di nani,
che può appartenere ad una qualsiasi delle loro razze viene chia-
mato Jaringhox in Karghazegh, la lingua nanica, che significa
Cercatore di Morte.
Njord è l‘unica Dea dei nani. La leggenda narra che Essa altro
non sia che la madre terra, la profonda e oscura madre terra. Se-
condo le credenze nane, sotto i Picchi di Dolore, a centinaia e
centinaia di miglia dalla luce del sole si troverebbe il punto in
cui la terra fu creata e la vita partorita. Njord è anche la protet-
trice delle case dei clan nani. I suoi poteri magici, assolutamen-
te non comuni tra i nani, sono esclusivamente di protezione con-
tro il male e contro la magia. Prima di iniziare qualsiasi opera
scavatoria i nani chiedono il permesso ed il perdono alla terra
madre, tramite l‘officiazione di riti presieduti dalla sacerdotessa
suprema e da altre adepte. Queste ultime sono nane che in un
momento qualsiasi della loro vita, hanno liberamente scelto di
dedicare la propria esistenza al servizio della Dea. Anche ai nani
maschi è permesso di seguire questa stessa via, ma in realtà sono
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in pochi ad optare per essa. A differenza delle nane, essi non
possono, però, ricoprire cariche importanti, queste ultime sono,
infatti, prerogativa delle nane anziane o di quelle che hanno di-
mostrato nel corso della loro vita particolare devozione ed ab-
negazione nei confronti di Njord. Solo la Sacerdotessa Suprema
può venire a contatto con la Dea, ma ciò avviene molto rara-
mente in occasioni particolari, come per esempio nel momento
in cui i nani stanno per profanare involontariamente con le loro
opere scavatorie un posto sacro a Njiord, in quel caso costrui-
ranno un altare nella roccia. La Dea entra in contatto con la sa-
cerdotessa anche in caso di presenza di un pericolo estrema-
mente grave che possa annientare l‘intera Razza.
La Sacerdotessa Suprema, a causa del ruolo delicato ed estre-
mamente importante che ricopre, è l‘unica ad essere —chiamata“,
e quindi ad essere scelta, da Njord in persona. Il contatto con la
prescelta avviene tramite sogni particolari che solo la sacerdo-
tessa in carica è in grado di interpretare e riconoscere. Ella viene
affidata dal clan di origine alle cure delle religiose, poi sottopo-
sta al rito di iniziazione ed infine educata a capire ed interpreta-
re i segni. La prescelta prenderà il posto della Sacerdotessa al
momento della sua morte.
Il_corinzio
§§ Si Paga Caro L'acquisto della Potenza; La Potenza Instupidisce. §§