Piper precipita su deposito Atac
di via Grottarossa, morto il pilota
Decollato dall'aeroporto dell'Urbe: solo un minuto di volo. Sembra che abbia urtato una base di cemento
ROMA - Un minuto di volo e poi lo schianto. Un Piper Pa 32 decollato alle 15.42 dall'aeroporto dell'Urbe, è precipitato fa tra via di Grottarossa e via Flaminia, all'interno del deposito di manutenzione Atac di via Grottarossa, il più grande della capitale. Ai comandi Giovanni Magliocca, 51 anni, morto carbonizzato. A quanto si apprende, il piccolo aereo privato era un Piper Pa 32 appena decollato dall'aeroporto dell'Urbe, uno scalo distante qualche chilometro dal deposito dell'Atac. Il velivolo stava eseguendo una manovra di planaggio, quando, per cause non ancora accertate, è finito sul capannone Atac, urtando su una base di cemento.
IL VOLO - Secondo i primi rilievi investigativi, il Piper Pa 32, modello Saratoga, con marche N58SE era decollato alle 15.42 dall'aeroporto di Roma Urbe. Meno di un minuto dopo il pilota ha rapidamente perso quota e il velivolo è precipitato nell'area del deposito dell'Atac. Il funzionario direttivo dei vigili del fuoco Stefania Fiore ha dichiarato che «volava ad una bassa altitudine». La chiamata ai vigili del fuoco è arrivata alle 15.45. E sempre i vigili del fuoco confermano che i primi soccorsi sono stati portati dal personale Atac in servizio all'interno del deposito. L'areo da turismo si era alzato in volo dall'aeroporto dell'Urbe e i vigili del fuoco escludono che il velivolo abbia urtato qualcosa prima di cadere sul tetto del deposito.L'Agenzia nazionale sicurezza volo (Ansv) ha aperto l'inchiesta tecnica di propria competenza sulle cause dell'incidente.
LA VITTIMA - Giovanni Magliocca era nato a Roma 51 anni fa. Viene ritenuto da chi lo conosceva un pilota molto esperto e con tante ore di volo alle spalle; non era però un pilota di professione. Sua moglie è giunta nella serata di mercoledì sul posto della tragedia a bordo di un'auto dei carabinieri e in compagnia di una familiare per l'identificazione del corpo.
IL DEPOSITO - Non risultano esserci vittime tra i dipendenti dell'Atac, dipendenti che per il giorno di festa erano presenti in numero contenuto nella zona dell'impatto. Il piccolo aereo è rimasto incastrato sulla copertura del capannone-officina del deposito, provocando ingenti danni allo stabile che è stato già sequestrato ed è a disposizione per le verifiche tecniche, che verranno avviate nella mattina di giovedì. Al momento non risultano bus danneggiati. Le fiamme subito domate hanno colpito solo il velivolo. Normalmente in servizio presso il deposito 1.200 dipendenti e 407 vetture. I capannoni sono nell’ansa del Tevere a 500 metri in linea d’aria dalla via Flaminia.
UN TESTIMONE - «Eravamo nell'officina a cambiare le gomme agli autobus. Un rumore fortissimo, un botto da paura. Pensavamo fosse un autobus e invece siamo usciti abbiamo visto tante fiamme e alte. Siamo stati fortunati che oggi è festa e c'era meno gente». È il racconto di Alessandro Vergili, 40 anni operaio di una ditta di manutenzione, che al momento dello schianto del Piper nel deposito Atac di Gottarossa lavorava all'interno di un capannone. L'operaio ha ammesso: «Ho avuto paura per tutti, non ho mai visto una cosa del genere. C'erano due autobus dentro le officine ma nessuno che ci stava lavorando».
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