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Tra musica e poesia

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2009 19:38
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25/05/2006 22:21
 
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Come accennato l’altro ieri in altra discussione, apro in questo momento una nuova sezione del “Tram caffè”, intitolata “Tra musica e poesia”, dedicata, come detto in precedenza, alla canzone d’autore, precisamente, a quei grandi cantautori che hanno equiparato la musica leggera, ovvero la canzone (spesso considerata solamente uno strumento di evasione), ad altre forme culturali, si pensi alla poesia o al teatro. Ne cito alcuni, ad esempio: Georges Brassens, Jacques Brel, Leo Ferre, Luigi Tenco, Piero Ciampi, Fabrizio De André, Sergio Endrigo, Francesco Guccini, Giorgio Gaber, Joan Manuel Serrat, nonché ulteriori grandi esponenti della cosiddetta “Scuola Genovese” ed altri.
Nell’auspicare che l’argomento in discorso, a me tanto caro, possa essere tema di “quattro chiacchiere al bar fra amici, faccio presente che, in partenza, esso sarà da me articolato nel seguente modo:
- Biografie
- Notizie
- Discografie
- Bibliografie
- Varie
Tutto ciò in attesa di contributi e consigli vari degli amici trammofili o simpatizzanti tali. Il resto verrà da se, come spero.
[SM=x346219]
25/05/2006 23:03
 
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3^ edizione del Mantova Musica Festival dal 24 al 28 maggio
Ha preso il via ieri , con la serata dedicata ad Umberto Bindi, la terza edizione del Mandova Musica Festival.
Nel corso della serata (inizio spettacolo: ore 21.00 – Piazza Sordello –molti protagonisti hanno reso omaggio al grande cantautore genovese scomparso il 24 maggio 2002 all’età di 70 anni.

Il cast è stato composto da Grandi nomi della canzone italiana: Ricky Gianco, Gino Paoli, Bruno Lauzi, Franco Battiato, Renato Sellani, Morgan, Antonella Ruggero, Carlo Fava, Giorgio Calabrese (paroliere di Bindi), Cristiana Polegri (che ha appena pubblicato un disco-omaggio a Bindi in chiave jazz), e Maria Pierantoni Giua (vincitrice della scorsa edizione del Mantova Musica Festival), che hanno eseguito i brani più famosi del grande Maestro accompagnati dai musicisti dell’Orchestra Verdi di Milano.
26/05/2006 00:57
 
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maestro tranviere
Ricordo di Bindi ...
... che è stato a lungo ostracizzato dalla vecchia RAI perché apertamente omosessuale (altri tempi, ovviamente), mentre solo negli ultimi anni della sua vita è stato oggetto di riscoperta e omaggi. Magari Francesco potrebbe metterci a disposizione una scheda biografica di Bindi e l'elenco delle sue canzoni.

26/05/2006 12:56
 
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X Antonio
Entro stasera o, al massimo domani, metterò a disposizione del forum quanto da te richiestomi.
Anticipo, però, come aperitivo, un mio breve intervento presso l'emittente televisiva "TELE A" del 23 febbraio 1988 nel corso di una esibizione pianistica del M° Luciano Luisi (presentò "Arrivederci" e "Il nostro concerto")nella decima puntata del programma "Poesia oggi".


- L'autore dei brani che questa sera saranno elaborati è uno tra i pionieri di quella scuola di cantautori sulla quale mi sono più di una volta soffermato nell'ambito di questa rubrica, e che segnò, alla fine degli anni 50, una svolta nel costume musicale italiano. Si tratta di Umberto Bindi, di cui desidero, brevemente, tracciare i punti salienti del suo curriculum artistico.
Dopo una parentesi sanremese come autore nel 1958 con la canzone "I trulli di Alberobello", cantata per l'occasione da Tonina Torrielli, il duo Fasano e Aurelio Fierro; Bindi s'impose all'attenzione del grande pubblico l'anno successivo con "Arrivederci", anticipato nell'interpretazione da Don Marino Barreto Jr. Ma il suo più grande successo, non solo come autore, ma anche come cantante, l'ottenne nel 1960 con "Il nostro concerto". Ad essa seguirono: "Riviera", "Se ci sei", "E' vero" (canzone quest'ultima, che costituì l'esordio sanremese di Mina). Nel 1961 partecipò per la prima volta a Sanremo oltre che come autore, anche come interprete con la canzone "Non mi dire chi sei", cantata in coppia con Miranda Martino. Furono tutte canzoni di notevole pregio che segnarono la più felice stagione di questo compositore. Poi, un lungo periodo di silenzio, il cui bilancio viene successivamente tracciato nella stupenda canzone "Io e la musica" con questi versi:

... Giorni di favola e poi
la luce terminò e come fu non so,
io mi ritrovo qui.
Un vento freddo volta le pagine
di questa storia senza miracoli
ricorda ancora i giorni inutili,
gli errori fatti e perdonati mai...


Nonostante il vergognoso oscuramento che si verificò nei suoi confronti da parte dei mass media perché era omosessuale, il suo impegno artistico rimase intatto, ed eccolo, nel 1976, riaffacciarsi con otto gioielli raccolti in un LP dal titolo "Io e il mare", in cui uno di essi "Bogliasco notturno" (solo musica), supera prepotentemente i confini della musica leggera, inserendosi, con il suo stile fugato, degnamente nell'atmosfera della musica da concerto.

A presto la discografia di Bindi ed altro.
Francesco Angrisani
01/06/2006 23:47
 
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UMBERTO BINDI – SCHEDA BIOGRAFICA
Nato a Genova il 12 maggio 1932, Umberto Bindi fin dall’infanzia si rivelò appassionato di musica classica e lirica, a 12 anni iniziò a studiare pianoforte, guidato dal M° Tretti.
La sua prima composizione, dal titolo "T'ho perduto", risale al 1950, e la seconda “La passerella” al 1952. Nel 1954 scrisse le musiche per una rivista avente come protagonisti Paolo Villaggio, Rosanna Schiaffino e Marisa Allasio, all’epoca emergenti. Tra dette composizioni figurava “Riviera” che dopo alcuni anni diventò uno dei suoi più grandi successi. Nel 1955 ebbe luce la canzone "Non so". Nel 1956 scrisse le musiche per la commedia "I nodi al pettine" rappresentata al "Duse" di Genova.
Succesivamente (1957), iniziò una stretta collaborazione con Joe Sentieri, per il quale scrisse la canzone “Aimez vous Paris?”, quindi (1958), scrisse le musiche per la commedia televisiva “Non te li portare appresso” di Silverio Blasi che ebbe tra i protagonisti Sergio Tofano e Germana Paolieri.
Risale allo stesso anno l’incontro tra lo stesso Bindi e Nanni Ricordi, ultimo rampollo della grande casa editrice della quale ne porta il cognome.
I tempi iniziavano ad essere maturi per il grande riconoscimento artistico che Bindi ebbe all’atto in cui Don Marino Barreto Jr, nell’ascoltare alcune sue canzoni, scelse di inciderne alcune, tra le quali: “Arrivederci”, “Nuvola per due” e “Non so”.
La prima divenne un grande successo internazionale, seguita qualche tempo dopo da “Il nostro concerto”, che lo stesso Bindi presentò alla “Sei giorni della canzone”, classificandosi al terzo posto.
Siamo al 1960 – Per il festival di Sanremo scrisse la canzone “E’ vero” che cantata da Mina e, in seconda versione, da Teddy Reno, si classificò all’8° posto. Nello stesso anno, fu tra gli interpreti del film di Lucio Fulci “Urlatori alla sbarra”, con Elke Sommer (Berlino, 1940), Adriano Celentano, Mina, Gianni Meccia Peppino di Capri e Joe Sentieri.
Nel 1961 partecipò per la prima volta al festival di San Remo in qualità d’interprete, oltre che come autore, ottenendo l'11° posto con “Non mi dire chi sei”, replicata da Miranda Martino.
Nel 1962 incise per l’etichetta RCA “Un ricordo d'amore e Vacanze” e nel 1963 “Il mio mondo, altro grande successo internazionale che, nella versione inglese “You're my world”, fu interpretata, tra gli altri, da Dionne Warwick, Tom Jones e Cilla Black.
Intanto, cominciava a delinearsi per Umberto Bindi l’ingiusto declino di popolarità, da me citato nel post precedente. Devo dire che, nonostante tutto, il suo impegno, specie come compositore, anche se ebbe qualche rallentamento, non si fermò mai, nonostante grandi delusioni succedutesi a grandi trionfi, come viene dimostrato da quanto segue.
Nel 1964 compose “Passo su passo”, presentata al festival di San Remo da Claudio Villa e Little Peggy March,
Nel 1965, ancora a Sanremo presentò la canzone “Di fronte all’amore”, che fu interpretata da Gianni Mascolo e Dusty Springfield. Partecipò, inoltre, a una rilettura della "Turandot" con Carla Fracci, Paolo Poli, Ottavia Piccolo e i ballerini del “Maggio musicale fiorentino.
Nel 1967 compose insieme a Franco Califano e Nisa (pseudonimo di Nicola Salerno) “La musica è finita” che consentì alla coppia Ornella Vanoni e Mario Guarnera di classificarsi al 4° posto al festival di San Remo.
Nel 1968 partecipò di nuovo a San Remo come autore del brano “Per vivere”, interpretato da Iva Zanicchi e Udo Jürgens. Purtroppo, fu escluso dalla finale.
Per qualche anno, si dedicò al piano bar, ma ecco che nel 1972 ritornò all’attività discografica con un album di ottima fattura, dal titolo “Con il passar del tempo”.
Nel 1975 ottenne il Premio Tenco, la cui targa gli fu consegnata personalmente dal Presidente del Club Tenco di Sanremo “Amilcare Rambaldi”, come riconoscimento dei suoi meriti artistici.
Nel 1976 un nuovo album realizzato dalla “Durium” intitolato “Io e il mare”.
Nel 1979 (30 maggio) partecipò su Antenna tre alla trasmissione televisiva “Secondo me” condotta da Ric e Gian.
Nel 1982 fu pubblicato dall’etichetta discografica “Targa Italiana” l’album “D’ora in poi” contenente 8 brani con testi di Sergio Bardotti.
Nel 1985 ancora un nuovo album dal titolo “Bindi”, prodotto da Alfredo Rossi. Trattasi di una rivisitazione dei suoi primi grandi successi, alla quale parteciparono, oltre allo stesso Bindi, Loredana Bertè, Antonella Ruggiero, Anna Identici, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Celeste, Sonia Braga e Gruppo Vocale Kappy Y Nerey. L’uscita dell’album fu l’occasione per la ricomparsa di Bindi alla RAI in una trasmissione nella quale eseguì “il nostro concerto” nella versione presente nel disco.
Nel 1991 fu invitato alla rassegna della canzone d'autore di Recanati, dove si ripropose di nuovo (dopo circa trent’anni) all’attenzione della stampa e della critica. Il tutto gli valse nell’anno successivo, la realizzazione di un volumetto, nel quale storici e critici della canzone gli resero omaggio con le loro testimonianze.
Nel 1993 Umberto Bindi intraprese una tournée teatrale con Bruno Martino dal titolo “Due vite e un pianoforte”.
Nel 1995 venne realizzata una pubblicazione dal titolo: “Umberto Bindi – Un sogno in una nuvola”, a cura di Marco Rambaldi, contenente l’analisi di tutte le sue canzoni.
Nel 1996 dopo 35 anni di assenza, ritornò a Sanremo, interpretando insieme ai New Trolls la sua nuova canzone: "Letti", scritta in collaborazione con Renato Zero. Contemporaneamente, l’uscita del suo nuovo album prodotto per l’etichetta Monopoli da Renato Zero “Di coraggio non si muore”. lo stesso anno Ernesto Basignano e Marco Ranaldi pubblicarono per la Pieraldo Editore il libro "BINDI - È STATO SOLO UN ARRIVEDERCI" con la prefazione di Renato Zero, coautore assieme a Bindi del recente brano sanremese;
Nel 2002 (24 maggio)Umberto Bindi si spense all'ospedale Spallanzani di Roma.
01/06/2006 23:57
 
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Umberto Bindi: discografia
Singoli:
1959 Arrivederci / Odio (Ricordi)
1959 Amare te / Nuvola per due (Ricordi)
1959 Girotondo per i grandi / Basta una volta (Ricordi)
1959 Tu / Non so (Ricordi)
1960 Un giorno, un mese, un anno / Lasciatemi sognare (Ricordi)
1960 Appuntamento a Madrid / Il confine (Ricordi)
1960 È vero / Luna nuova sul Fuji-Yama (Ricordi)
1960 Il nostro concerto / Un giorno, un mese, un anno (Ricordi)
1960 Se ci sei / Chiedimi l'impossibile (Ricordi)
1960 Un paradiso da vendere / Marie Claire (Ricordi)
1961 Non mi dire chi sei / Amare te (Ricordi)
1961 Riviera / Vento di mare (Ricordi)
1961 Noi due / Appuntamento a Madrid (Ricordi)
1961 Ninna nanna / Girotondo per i grandi (Ricordi)
1962 Jane / Carnevale a Rio (Ricordi)
1962 Un ricordo d'amore / Vacanze (RCA)
1963 Il mio mondo / Vieni, andiamo ( RCA)
1964 Ave Maria / Un uomo che ti ama ( RCA)
1964 Quello che c’èra un giorno / Il giorno della verità ( RCA)
1968 Per vivere / Storia al mare (Ariston)
1969 Mare / Ma perchè (Variety)
1976 Io e il mare / Flash (Durium)
1976 L'alba / Bogliasco notturno ( Durium)
1996 Letti (con i New Trolls) / Chiara / Miracolo miracolo (solo New Trolls) (Fonopoli Stage)
EP:

1959 La sua voce, il suo pianoforte e le sue canzoni (Ricordi)
Arrivederci / Odio / Nuvola per due / Amare te
1959 Girotondo per i grandi (Ricordi)
Girotondo per i grandi / Basta una volta / Tu / Non so
1960 Un giorno, un mese, un anno (Ricordi)
Un giorno, un mese, un anno / Lasciatemi sognare / Appuntamento a Madrid / Il confine
1960 Il nostro concerto (Ricordi)
Il nostro concerto / Chiedimi l'impossibile / Un paradiso da vendere / Se ci sei

Album:

1960 UMBERTO BINDI E LE SUE CANZONI (Ricordi)
È vero / Non so / Un giorno, un mese, un anno / Appuntamento a Madrid / Luna nuova sul Fuji-Yama / Lasciatemi sognare / Arrivederci / Nuvola per due / Il confine / Girotondo per i grandi / Odio

1961 UMBERTO BINDI (Ricordi)
Il nostro concerto / Chiedimi l'impossibile / Appuntamento a Madrid / Se ci sei / Amare te / Non mi dire chi sei / Riviera / Noi due / Ninna nanna di Natale / Girotondo per i grandi/ Un paradiso da vendere / Vento di mare
1972 CON IL PASSARE DEL TEMPO (West Record)
Io e la musica / Via Cavour in quel caffè / Il mio mondo / Scusa / Per un piccolo eroe / Un uomo solo / Due come noi / Invece no / Con il passar del tempo / Il nostro concerto

1976 IO E IL MARE (Durium)
L’alba / Io e il mare / Il ragazzo dell’isola / Flash / Estasi / Genova / Albatros / Bogliasco notturno

1982 D’ORA IN POI (Targa)
Le voci della sera / Caro qualcuno / Signora di una sera / Andante cantabile / L’impossibile idea / Profezia / Interludio / Le voci del mattino

Rieditato con il titolo LE VOCI DELLA SERA (D.V. More Records)

1985 BINDI (Ariston)
Il nostro concerto / Se ci sei (con Anna Identici) / Lasciatemi sognare / Nuvola per due / Il mio mondo (con Loredana Bertè) / Arrivederci (con Sonia Braga) / È vero (con Celeste) / Amare te / Chiedimi l’impossibile (con Antonella Ruggiero dei Matia Bazar) / Un ricordo d'amore / Un giorno, un mese, un anno (con Fiorella Mannoia) / Il confine / La musica è finita (con Ornella Vanoni) / Il nostro concerto.

1996 DI CORAGGIO NON SI MUORE (Fonopoli Stage)
L'approdo / L'eco / Chiara / Un volo / Pianoforte / Letti (con i New Trolls) / È tutto qua (interpretata da Renato Zero) / Riflessioni a) Il mio mondo b) Il nostro concerto c) La musica è finita
02/06/2006 09:47
 
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x F. Angrisani
Mai una scheda biografica è stata più dettagliata. Non sono un fan di U. Bindi, ma ho letto con molta attenzione ciò che hai documentato. Ma per caso a te piace U. Bindi? [SM=x346232]

Alessandro
02/06/2006 20:26
 
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X Alex
Certamente! Umberto Bindi fu il capostipite di una certa scuola di cantautori denominata (anche se impropriamente) “Scuola Genovese”. Tali cantautori ebbero (tra la fine degli anni 50 e gli inizi degni anni 60) il grande merito di essere tra i fautori di un grande rinnovamento della canzone italiana, sprovincializzandola e dandole contenuti propri di altre forme culturali. Di tutto ciò ne scriverò fra breve, non appena avrò riordinato ed aggiornato i miei appunti in materia che risalgono a una quindicina di anni fa.
[SM=x346219]
02/06/2006 20:52
 
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tranviere veterano
Lodevole
[SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346220]

Alessandro
02/06/2006 21:58
 
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Ti ringrazio.
[SM=x346219]
03/06/2006 00:13
 
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tranviere veterano
Faccio anch'io i complimenti a Francesco per il dettagliato percorso della carriera musicale di Umberto Bindi.
Come Alex, non sono neppure io un fan dell'artista, ma "Il nostro concerto" mi è sempre piaciuta tantissimo... forse perché è del 1960 (il mio anno di nascita!), forse perché racchiude in sé un concentrato della migliore melodia musicale italiana di quel decennio inimitabile.

Ricordo una versione della canzone, in una raccolta degli anni '70 dove, nell'inciso strumentale, si sentiva Umberto cantare in sottofondo.
Ebbene, non so se fosse voluto o meno, ma era come se per stampare il disco avessero usato il nastro multitraccia (invece del "master") e avessero lasciata aperta la pista della voce anche durante l'intermezzo orchestrale.
In un'altra versione che posseggo, infatti, la voce in quel punto non si sente!

Nell'80 partecipai come spettatore ad una trasmissione in diretta di una tv locale, nella quale Bindi venne invitato per cantare alcune canzoni, ma non ho un ricordo abbastanza nitido per descrivere la serata.

[SM=x346219]



03/06/2006 20:10
 
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X BLINKY73
L’unica versione della canzone “Il nostro concerto” reincisa negli anni 70 da Umberto Bindi che mi risulta, secondo le discografie ufficiali, trovasi nell’album “Con il passare del tempo”, al lato B – N° 5 ma, seppure diversa nell’arrangiamento da quella del 1960, non presenta i requisiti da te citati.
Poiché la cosa m’incuriosisce, ti prego di farmi sapere il titolo della raccolta o qualche altra indicazione riguardante la stessa.
[SM=x346219]
04/06/2006 00:31
 
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tranviere veterano
Purtroppo il disco non l'ho più (era di mio fratello ma lo rivendette molti anni fa), mi sembra che fosse un doppio LP di autori vari e la canzone di Bindi (in versione originale) era la prima o l'ultima di una facciata.
Forse la copertina era celeste/azzurra ed era, molto probabilmente, una raccolta della Ricordi (serie "Orizzonte"?).
Magari la canzone l'avevo anche riversata in bobina o in cassetta, ma frugare in tutti i nastri alla cieca non è facile!

[SM=x346219]

04/06/2006 01:27
 
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tranviere veterano
Umberto Bindi
Innanzi tutto voglio complimentarmi con Francesco Angrisani per i suoi molteplici interessi: fra i tanti nuovi amici conosciuti a Napoli sono contento di avere incontrato anche te.
Umberto Bindi è un importantissimo musicista, un grande della nostra cultura spesso dimenticato. Come ricordava Antonio fu emarginato, nell' Italia bacchettona di allora, a causa del suo diverso orientamento sessuale: a tale proposito vorrei ricordare che tale persecuzione colpì anche altri famosi artisti come Paolo Poli e Ubaldo Lay.
La scuola genovese fu qualcosa di veramente grande, una fucina di genialità assoluta: Umberto Bindi appunto ma pure Fabrizio De André, Luigi Tenco, Gino Paoli, Paolo Conte, Bruno Lauzi, Sergio Endrigo e in seguito anche Ivano Fossati.
Sarebbe bene che tutto questo patrimonio non andasse perduto, vedo spesso che i giovani, tipo i miei obiettori di coscienza, passano ore davanti ad MTV ad ascoltare inascoltabile musica rap et similia per poi non conoscere i grandi testi e le profondissime sonorità di questi nostri autori spesso più apprezzati all'estero che non qui. Esempi? l'album di Fabrizio de Andrè ( e Mauro Pagani ) " Creuza de Ma " è una tale meraviglia che dovrebbe esserne obbligatorio l'insegnamento a scuola: molti anni fa in America vinse un premio importante come migliore disco al mondo di musica etnica... Le orchestre anche di 15 elementi che Paolo Conte allestisce per i suoi concerti sono sempre state qualcosa di indimenticabile: pianoforte, archi, fiati, percussioni per tutto l'amore del Jazz di questo altro grande italiano.
04/06/2006 18:57
 
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tranviere veterano
Non sarei d'accordo...
con Roberto su Ivano Fossati... rimando questo pensiaro sulla sezione rock progressive

Alessandro
05/06/2006 00:51
 
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X Roberto Amori
Ho apprezzato moltissimo il tuo intervento in questa discussione e concordo pienamente su tutto ciò che hai esposto.
Complimenti.
[SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346220]
05/06/2006 02:33
 
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maestro tranviere
Mi associo a tutti gli altri ...
... nel complimentarmi con Francesco A per completezza ed approfondimento della sua scheda biografica.

[SM=x346220]

05/06/2006 23:47
 
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I poeti e la canzone
Forse non tutti sanno che caratteristica comune di alcuni cantautori, tra i più impegnati, è stata ed è ancora a tutt’oggi, quella di musicare testi di celebri poeti del passato ed anche contemporanei.
Spero, vi sia cosa gradita se in questo caffè virtuale sto per accingermi a illustrarvi alcune tra le mie ricerche in merito.
Uno dei precursori di tale impegno poetico musicale fu Charles Trénet (autore di grandi classici della canzone francese come (fra i più noti): “La mer”, “Douce France” , “Que reste-t-il de nos amours” e “L’âme des poetes”.
Trénet rivestì di elegante corredo musicale due famosi testi poetici: “La cigala et la fourmi” di La Fontaine e “Chanson d’automne”, tratta dai “Poemi saturnini” di Paul Verlaine, celebre poeta francese vissuto nella seconda metà dell’ottocento.
Sulla scia di Trénet, altri cantautori francesi furono soliti adattare musiche a celebri poesie. Tra questi: Leo Ferre, che mise in musica alcuni tratti di “Les fleurs du mal” di Baudelaire, nonché “Le pont Mirabout” di Apollinaire e “Ecoutez la chanson bien douce” di Paul Verlaine, tratta da “Saggezza”. Detto brano fu inciso anche in italiano da Giorgio Gaber, col titolo “Ascolta la canzone” e fece parte della colonna sonora di un film di Mauro Bolognini:”Bubu”.
Rilevante l’impegno di Georges Brassens nei confronti della poesia, in quanto musicò, tra le altre: “Gastibelza” di Victor Hugo, “La marine e Comme hier di Paul Fort, “Colombine” di Verlaine e la “Ballade des dames du temps jadis” di François Villon, adattandole perfettamente al suo mondo poetico, essendo stato in vita anch’egli un poeta.
In Italia, Domenico Modugno fu il primo a stringere rapporti con la poesia, musicando e incidendo “Le morte chitarre” e “Ora che sale il giorno” di Salvatore Quasimodo (incisioni, ad oggi, vergognosamente introvabili).
Un cantautore italiano che ha meritato a pieno l’appellativo di poeta è stato Fabrizio De André.
Come altri poeti della canzone, anch’egli fece un tuffo nel passato per trovare testi ai quali poter adattare proprie musiche, ad esempio “Si fosse foco” di Cecco Angiolieri, nonché alcuni tratti dell’Antologia di Spoon River di Edgard Lee Masters, che raccolse in un LP intitolato “Non al danaro, non all’amore, né al cielo”.
Un poeta, che per le sue tematiche ha sempre suscitato un certo interesse da parte di compositori particolarmente impegnati nel campo della canzone colta (vedi Brassens), è stato Paul Fort (1872 – 1960) che fu autore anche di numerosissime opere teatrali. Abbondante la sua produzione poetica, tutta riunita in alcuni volumi intitolati “Ballades françaises”.
Il componimento di Paul Fort più noto nel nostro paese è stato “La ronde autour du monde” che, scritta nel 1922, musicata e tradotta nel 1966 da Sergio Endrigo con il titolo “Girotondo intorno al mondo”, ottenne un discreto successo discografico, grazie anche alla particolarissima interpretazione dello stesso Endrigo.
Particolarmente sensibile al richiamo della poesia, Sergio Endrigo collaborò con poeti del calibro di Vinicius De Moraes, brasiliano, definito dallo stesso Endrigo il “bianco più negro del Brasile” e Gerardo Vandré, anche lui brasiliano, esule perché scriveva cose scomode per l’allora regime. Cito
ancora due celebri poesie musicate da Sergio Endrigo. Nel suo primo LP edito dalla RCA, troviamo il brano “La rosa bianca” che altro non era che la versione italiana di “Cultivo una rosa blanca”, componimento del grande poeta ottocentesco Josè Martì, simbolo dell’indipendenza cubana, musicato dallo stesso Endrigo. Nel 1968, in un 45 giri edito dalla Cetra / Fonit, abbinata alla stupenda “Anch’io ti ricorderò” dedicata a Ernesto Che Guevara, troviamo “La Colomba”. Si tratta della versione italiana della poesia di Rafael Alberti “Se equivocò la paloma”, tratta da un gruppo di poesie, facenti parte della raccolta “Fra il garofano e la spada”, che il poeta spagnolo scrisse tra il 1939 e il 1940. La musica è dell’argentino Gustavino.
Esiste anche un’altra incisione della canzone ora citata, questa volta in lingua originale ad opera di un cantautore spagnolo Joan Manuel Serrat, anch’egli con la tendenza a mettere in musica testi di celebri poeti. Di uno dei suoi preferiti, Antonio Machado (1875 / 1939), musicò due testi poetici: “La saeta” e “Caminante no hay camino”. In conclusione, faccio presente che di Serrat, di cui tornerò a parlare in seguito, in Italia si sa ben poco, nonostante nel suo paese abbia un curriculum eccezionale. Comunque, da noi, un paio di sue canzoni hanno ottenuto un discreto successo. Parlo di “Mediterraneo”, tradotta e incisa da Gino Paoli nel settembre del 1974 e inclusa nell’album “I semafori rossi non sono Dio” e “La tieta” (la zietta), incisa negli anni 60 da Mina col titolo “Bugiardo e incosciente” (titolo e testo lontani chilometri dall’originale) e recentemente dal grande Francesco Guccini che l’ha tradotta in dialetto modenese col titolo “(La ziatta), ed inserita nel suo ultimo album “Ritratti”.

Un salutone.

Francesco Angrisani

[SM=x346219]
14/06/2006 01:49
 
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tranviere veterano
Francesco Angrisani...
...ha un entusiasmo davvero trascinante, complimenti ancora per l'ottima esposizione che ci ha dato riguardo la tendenza di alcuni grandi artisti a musicare, talvolta, testi poetici passati o contemporanei.

Io nel mio piccolo mi sono recato giorni fa al concerto di Luciano Ligabue:


Debbo dire che ero partito un po' scettico ma il cantautore ha messo insieme, per i concerti, una signora band di 12 elementi che hanno prodotto davvero ottima musica.
Non ho idea se Ligabue abbia musicato o meno testi del passato ma nei 12 elementi era presente il grande Mauro Pagani che tra PFM e la splendida lunga collaborazione con De Andrè ( Creuza de Mà ) ha dato tanto alla musica italiana.
14/06/2006 07:20
 
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tranviere veterano
x F. Angrisani
D' innanzi a te non posso che incinarmi per tutte le tue esposizioni enciclopediche che ultimamente ci doni.

grazie davvero (che è anche il titolo di una canzone della PFM nel periodo degl' esordi) [SM=x346220] [SM=x346220]




Alessandro
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