La notte prima degli esami
No, non devo fare nessun esame tra qualche ora. O perlomeno non in senso scolastico. Tra qualche ora si sposerà una mia figlia e volevo farle gli auguri attraverso il sito Mondotram, ed i suoi naviganti, che mi fa compagnia per un po’ di tempo durante il giorno ormai da quattro anni. E gli esami? Non sono esami scolastici ma molto più complessi.
Il primo esame lo dovrò sostenere con il meteo. Si fa un bel parlare di sposa bagnata, sposa fortunata. Una bella giornata già ipotecherà però una buona riuscita.
Poi il secondo esame con il mio stato d’animo: spero di non commuovermi.
Poi il terzo esame con il prete che non sia troppo prolisso. E poi speriamo che lo chef non abbia litigato con la moglie.
E via, via fino a sera, quando togliendomi le scarpe (perdonatemi amici la licenza un poco prosaica) il senso di sollievo fisico sintetizzerà quello morale “per avercela fatta”.
Saranno finiti gli esami? Macché, saremo solo agli inizi: non avremo fatto neanche lo scritto. L’ansia che il viaggio di nozze così lontano si svolga nel migliore dei modi. E poi osservare da lontano (molto da lontano) che la vita coniugale si svolga nel migliore dei modi. E poi, e poi, e poi. Mille altre occasioni che non vi sto a dire per non tediarvi. Concludo solo parafrasando il grande Eduardo: “Gli esami non finiscono mai”. Ed allora mi rassegno consapevole che l’esame di domani non sarà che l’inizio.
Mentre scrivo queste note “la notte prima degli esami”, il candido vestito inanimato ed appeso nel punto più alto della stanza per poter accogliere senza danni il lungo strascico, attende che la mia bambina, pardon la mia figlia, lo indossi con il suo corpo ma soprattutto con i suoi auspici ed il suo amore per lo sposo.
Tanti auguri cari sposi, non sarò certamente io a svelarvi che su quello striscione dove voi leggete “Traguardo” c’è invece scritto “Partenza”.