TRAM DI TORINO

A 38 anni dall'ultima riforma della rete dei trasporti pubblici torinese, appunto dal maggio del 1982, viene annunciata una riforma della rete, basata su criteri diversi dalla precedente; la vediamo illustrata a grandi linee nella cartina seguente



viene in sostanza abbandonato il criterio della rete "a griglia"; che aveva guidato la rete del 1982, per adottare il modello "gerarchico":
linee "di forza" (evidenziate dal colore magenta nella cartina), linee "di completamento" (colore azzurro in cartina) e "di estensione" (colore verde nella cartina). Le differenziazioni si basano sulla frequentazione delle linee: le linee di forza sono quelle che trasportano più del 50% di passeggeri, sono in totale 17, con frequenza di sei minuti e mezzo; circa tra l'una e l'altra corsa; le linee azzurre , 34 in tutto, con più del 38% dei passeggeri, avranno una frequenza media di 10 minuti e mezzo; infine le verdi, di estensione, utilizzate dal 12% o poco più degli utenti, 44 in tutto, con frequenza dei passaggi di 21 minuti circa.
Circa le linee, la novità più importante è forse la scomparsa dell'attuale 18, sostituito dalla nuova linea 8 dalla zona della "Città della Salute" (via Biglieri) fino al centro di San Mauro. Lieve modifica invece per il 5, che sposterà il capolinea centrale dalla Cittadella (piazza Arbarello) a corso 11 Febbraio (Porta Palazzo).
In tutto, su 97 linee, 28 subiscono modifiche, 67 rimangono invariate; 9 invece le nuove linee, tutte di bus. Confermato comunque l'arrivo di 100 nuovi tram.
Con questa riforma, ci si aspetta un aumento dell'utenza da 260 a oltre 270 milioni di passeggeri l'anno, invogliando di più la gente a lasciare a casa l'amata-odiata 4ruote, riducendo così l'inquinamento annuo di CO2 di almeno 12 tonnellate.
Come sempre, da buoni torinesi, "bocce ferme": prima di dare un giudizio, converrà vedere la pratica attuazione della riforma, che dovrebbe partire, come la precedente del 1982, a cavallo tra primavera ed estate.