Grande Alfieri! Un uomo dal "forte sentire".
Vi posto il sonetto con cui si apre "Della Tirannide" che mi è venuto in mente con quesa citazione, assieme a una frase di Sallustio inserita che lo stesso autore dal
Guerra Giugurtina cap. XXXI : "Impune quaelibet facere, id est regem esse" che ho anche inserito nel tema quando sono andato al Certamen Alfieriano ad Asti!!!
Dir più d'una si udrà lingua maligna,
(Il dirlo è lieve; ogni più stolto il puote)
Che in carte troppe, e di dolcezza vuote,
Altro mai che tiranni io non dipigna:
Che tinta in fiel la penna mia sanguigna
Nojosamente un tasto sol percuote:
E che null'uom dal rio servaggio scuote,
Ma rider molti fa mia Musa arcigna.
Non io per ciò da un sì sublime scopo
Rimuoverò giammai l'animo, e l'arte,
Debil quantunque e poco a sì grand'uopo.
Né mie voci fien sempre al vento sparte,
S'uomini veri a noi rinascon dopo,
Che libertà chiamin di vita parte.[Modificato da Pode61 10/06/2006 20.44]
Libertà va cercando ch'è sì cara
come sa chi per lei vita rifiuta (Purg. I, 71-72)