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Vostra moglie o vostro figlio?

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2006 10:37
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comunque l'unico elemento che fa pendere la decisione verso la donna è quello dell'affetto che si prova per lei. sono d'accordo con te pode che si può amare anche un bimbo non nato, ma non credo allo stesso modo.
però non ci vedrei nulla di sbagliato, anzi, la ritengo una decisione altrettanto valida, quella di salvare il figlio, fare il contrario sarebbe come svilirlo a livello di oggetto che serve al completamento della coppia. poi ragionando come qualcuno prima ci si potrebbe sempre risposare.
e dal punto di vista umano si potrebbe pensare al fatto che il figlio non ha ancora avuto la possibilità di vivere, la madre invece si, e dal punto di vista naturale, il figlio è proprio il fine della madre. anche del padre, certamente.
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Re:

Scritto da: Lorentzgang 20/04/2006 17.35
a meno che tu non sia il marito della madre di giacomo leopardi, in quel caso nei panni del figlio penseresti
"Ma perché dare al sole,
Perché reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura
Perché da noi si dura?"

e
"Negletta prole
Nascemmo al pianto, e la ragione in grembo
De' celesti si posa"

e allora decideresti di salvare la moglie...

[Modificato da Lorentzgang 20/04/2006 17.38]



Bravo Forno per la citazione, però Monaldo non avrebbe mai pensato robe del genere, non era come il figlio...
per l'apertura di mente non era una accusa, intendevo che dovevi aprire la mente al ragionamento, a capire il collegamento dalla madre che dona la vita per il figlio al padre che si deve immendesimare, però in effetti sottointendevo un po' troppo del mio collegamento. Sì, si può pensare anche a una immedesimazione nel figlio, ma non è la stessa cosa che salvare la moglie secondo me, rimane la donna che ami e senza cui non puoi vivere: tu mi dirari che anche i figli sono importantissimi e una famiglia non solo è più completa con i figli, ma adempie anche a quello che è uno dei suoi compiti quali perpetrare la specie, poi che non si può non amare un figlio anche se è ancora nel grambo materno, e decidere la sua morte quando non è nato è simile a scegliere quando il bimbo è già nato, però è simile, non è la stessa cosa. (se non pensavi quello che io ho ipotizzato fa lo stesso, meglio, però il discorso ha un filo con quello che sto per scrivere). Poi io penserei alle implicazioni che la scelta comporta: o far vivere la donna che ami con la consapevolezza di aver ucciso tuo figlio, o far vivere tuo figlio e uccidere la donna che ami, farlo crescere senza la mamma: io giudico questa ultima mancanza del figlio molto devastante, perché il figlio sa di non avere la sua vera mamma anche per colpa sua, non è un pensiero facile con cui crescere serenamente, e penso che sia peggio del pensiero di una madre che si è salvata sacrificando la vita del figlio che comunque non era ancora nato, non era ancora un individuo con una propria capacità decisionale su cui si è esercitata una violenza, era un individuo che non ancora venuto al mondo. Sottolineo che sono entrambi pensieri devastanti, personalmante io penso che il meno peggio sia quello della madre (ma anche del padre dato che fu lui a scegliere in definitiva) che potrà avere una vita abbastanza serena lo stesso, nei limiti del possibile una volta provato un dolore tale quale quello della perdita di un figlio.

Libertà va cercando ch'è sì cara
come sa chi per lei vita rifiuta (Purg. I, 71-72)

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Si salva prima di tutto la moglie, senza dubbio!
Non mi sembra nemmeno un ragionamento egoistico: decidere il contrario sta come a svilire il ruolo della donna, considerarla nè più nè meno che una "crea-figli"!

CAMPIONI DEL MONDO!!!



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a meno che tu non sia il marito della madre di giacomo leopardi, in quel caso nei panni del figlio penseresti
"Ma perché dare al sole,
Perché reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura
Perché da noi si dura?"

e
"Negletta prole
Nascemmo al pianto, e la ragione in grembo
De' celesti si posa"

e allora decideresti di salvare la moglie...

[Modificato da Lorentzgang 20/04/2006 17.38]

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Oh fly...
ma che domanda felice... [SM=g27837]

.:Mors Mea Tacci Tua:.

.:Mai rubare rabarbaro in barba a un barbaro:.


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ho aperto la mente molto più di quanto non faccia tu, è ovvio che ragionando da egoista salverei mia moglie, ma non cercate delle scuse nell'amore o nei grandi ideali; se ti metti nei panni del figlio invece che della moglie vedrai che anche lui vuole vivere...
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sì, però allarga la mente e pensa: tu marito devi decidere cosa fare, non pensi a cosa vorrebbe tua moglie, è tua moglie non la prima donna che hai ingravidato! Io penso che lei voglia vivere, quindi la salverei.
Per il caso dei lager è un discorso diverso, forse in quel caso un genitore sceglierebbe di salvare i figli e di morire lui stesso, ma non situazioni limite, non si trattava di eventi che possono capitare per disgrazia, quel caso del lager è una cosa che un animale fa fare, di scegliere quale figlio salvare, gli animali fanno così, per salvaguardare tutti gli altri piccoli se ne hanno troppo sacrificano il più debole, ma ripeto ANIMALI, non uomini.

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Re:

Scritto da: Pode61 20/04/2006 16.55
Ok, sono un po' discordanti, quello che intendevo nel mio pensiero è che umanamente l'uomo, per istinto autonservativo sceglie di vivere, non sceglie la morte per un altro, solo Dio ha fatto tanto secondo chi crede, quindi anche il fatto che la chiesa abbia detto che la madre non sia da colpevolizzare è un pensiero che discende appunto dal desiderio di vivere che la madre ha e a cui difficilmente rinuncia, e penso che sono poche le madri che scelgono la vita del figlio piuttosto che la propria, questo è un mio pensiero, ma lo ritengo molto umano, anzi, più umano del dare la vita per un altro.


vabè, non c'entra nulla, non si sta parlando di dare la vita per un altro, si sta parlando di quale di due vite salvare...
e tornando al discorso centrale sinceramente non lo so.
conosco una storia simile, vera, successa in un leger nazista in cui è stato chiesto ad una madre di scegliere quale figlio salvare... direi che in questi casi non c'è una scelta migliore di un'altra, forse è uno dei pochi casi in cui è uguale scelgiere o non scegliere (tranne nel caso del lager, perchè forse ad una non scelta sarebbe corrisposta la morte di tutti i figli senza salvarne nessuno).



però forse anche nel caso della donna o del figlio... magari se non si sceglie e si cerca di salvare entrambi si rischia di perderli...

ecco, globalmente è meglio scegliere che non scegliere, ma la scelta è indifferente. personalmente continuo a non saperlo.

[Modificato da Lorentzgang 20/04/2006 17.05]

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io come marito sceglierei la madre, e il discorso vale anche per il marito che deve scegliere tra moglie e figlio, ho parlato della madre, ma il padre è nella stessa situazione, ovvio che se la moglie non può decidere perché non ne è in grado il marito deve scegliere ma ha le stesse attenuanti e gli stessi motivi per non avere colpa su di sè, qualunque sia la scelta.

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Re: Re:

Scritto da: Pode61 20/04/2006 16.43

Sì, ovvio che penso che anche il figlio sia un essere che esiste e che ha il diritto di vivere, ma la questione della scelta implica che un uomo scelga di dare la vita per un altro, nel caso una donna, la chiesa non colpevolizza una madre che scelga di vivere al posto del figlio perché non deve essere costretta alla morte per un figlio, nel caso lo scegliesse è un gesto di donare la vita per gli altri, ed è Dio che ha compiuto un atto simile, l'uomo non è costretto, ma se lo fa merita non solo il perdono di Dio per aver deciso di morire, ma ammirazione per la dimostrazione totale di amore che è in grado di compiere. Se decide di vivere non deve sentirsi in colpa per aver scelta la propria vita al posto di quella del figlio, ecco perché dico che la chiesa ha posto che sia la madre a vivere, la scelta è sempre della coppia, ma umanamente io sceglierei di vivere.

[Modificato da Pode61 20/04/2006 16.47]





poi comunque, il discorso non è la scelta della madre, ma quella del marito.
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Ok, sono un po' discordanti, quello che intendevo nel mio pensiero è che umanamente l'uomo, per istinto autonservativo sceglie di vivere, non sceglie la morte per un altro, solo Dio ha fatto tanto secondo chi crede, quindi anche il fatto che la chiesa abbia detto che la madre non sia da colpevolizzare è un pensiero che discende appunto dal desiderio di vivere che la madre ha e a cui difficilmente rinuncia, e penso che sono poche le madri che scelgono la vita del figlio piuttosto che la propria, questo è un mio pensiero, ma lo ritengo molto umano, anzi, più umano del dare la vita per un altro.

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sisi, ok, non colpevolizza, ma mica vuo dire che si schiera come dici... anzi, "la chiesa ha scelto che sia la madre a vivere" e "la chiesa non colpevolizza... eccetera" hanno praticamente significato opposto...

che la moglie sia un essere umano lo davo un po' per scontato... che il figlio lo sia invece ci tenevo a sottolinearlo perchè dire che tanto "se ne può avere un altro" lo considera solo dal punto di vista di una cosa che si ha.
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Re:

Scritto da: Lorentzgang 20/04/2006 16.04
da cosa sai che la chiesa sceglie sia la madre vivere?
sinceramente non lo so, sicuramente non condivido il punto di vista "tanto si può avere un altro figlio", un figlio non è una cosa che si ha, è qualcosa che è.


Sì, ovvio che penso che anche il figlio sia un essere che esiste e che ha il diritto di vivere, ma la questione della scelta implica che un uomo scelga di dare la vita per un altro, nel caso una donna, la chiesa non colpevolizza una madre che scelga di vivere al posto del figlio perché non deve essere costretta alla morte per un figlio, nel caso lo scegliesse è un gesto di donare la vita per gli altri, ed è Dio che ha compiuto un atto simile, l'uomo non è costretto, ma se lo fa merita non solo il perdono di Dio per aver deciso di morire, ma ammirazione per la dimostrazione totale di amore che è in grado di compiere. Se decide di vivere non deve sentirsi in colpa per aver scelta la propria vita al posto di quella del figlio, ecco perché dico che la chiesa ha posto che sia la madre a vivere, la scelta è sempre della coppia, ma umanamente io sceglierei di vivere.

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Anche la moglie...
...non è una questione morale, questa. Credo che anche loro la pensino allo stesso tuo modo, è solo una questione di scelta.

[SM=x346125] [SM=x346160]
§Johan Razev§

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"Possiamo solo decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso" Gandalf
----------------------------------------
"Venite amici che non è tardi per scoprire un mondo nuovo.
Io vi propongo di andare più in là dell'orizzonte
E se anche non abbiamo l'energia
che in giorni lontani
mosse la terra e il cielo,
siamo ancora gli stessi,
unica eguale tempra di eroici cuori
indeboliti forse dal fato
ma con ancora la voglia di combattere
di cercare
di trovare
e di non cedere." A. Tennyson - Ulysses -
----------------------------------------

Veramente Immenso

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da cosa sai che la chiesa sceglie sia la madre vivere?
sinceramente non lo so, sicuramente non condivido il punto di vista "tanto si può avere un altro figlio", un figlio non è una cosa che si ha, è qualcosa che è.
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