Sto ascoltando musica, quella che mi piace veramente, e ricordo bellissimi momenti di una sera, molto intensi…
Parlando con un amico, in macchina, è saltato fuori dal nulla uno dei discorsi più profondi mai fatti in tutta la mia vita…
L’amico è Michele, siamo soliti fare discorsi di questo tipo, lui in particolare mi ha detto che ci pensa spesso…Pensa spesso che chi trova la fede è un uomo pieno, che non può temere più nulla, soprattutto la morte. Questo però è stata la summa, il ragionamento finale.
Prima abbiamo parlato di ben altro…
Si parte da lontano, ma alla fine tutto porta sempre a questo.
Stiamo infatti affrontando con gli scout l’argomento fede, con le grandi domande che questo comporta, non solo quelle più banali.
Ma quando sei in cerchio, e hai davanti gente della quale non ti fidi pienamente, non riesci a dire quello che vorresti. Quando invece si è in pochi, o in tanti fidati, riesci a rispondere con disinvoltura.
Diciamo che sembrava un discorso tra un esperto e uno scettico (lo scettico sono io). Lui, come cattolico, vuole credere che non sia tutto qua, che non basti vivere questa vita. Lui spera in qualcosa, come me dopotutto. Mi ha descritto la sua idea di paradiso e inferno, mi ha detto come gli piacerebbe, e io gli ho parlato dela mia concezione della morte che avevo da bambino (ricordate?)…A lui è piaciuta.
Beh lui mi ha descritto il paradiso come un normale luogo dove ognuno di noi ha la sua casa e può fare ciò che vuole. Poi non insisto con la descrizione accurata che mi ha fatto.
La cosa bella della sua idea è che in paradiso ogni uomo vede un altro nel momento in cui l’ha lasciato. Cioè un mio amico di asilo mi riconoscerebbe perché mi vede da bambino, la mia prima ragazza mi riconoscerà da ragazzino e così via…E i genitori? Loro ti vedono per tutta la vita! Bene, loro potranno decidere sotto quale forma guardarti, quella che più gli è piaciuta.
Cercate se possibile di andare oltre le mie parole, è molto utile. Non voglio fare il filosofo, voglio farvi capire l’importanza di alcune cose. La scelta del genitore per esempio è già, a mio parere, uno spunto di riflessione…Andate oltre…
Bene, ma questa è una semplice idea, chi o cosa può impedirci di pensare quello che si vuole?
È come un grande sogno…Uno dorme per sempre e poi scopre tutto…già, non è una banalità, ora ci arriviamo…
Abbiamo parlato di tutto, della famosa frase “credo in Dio ma non nella chiesa”, e proprio lui mi ha fatto capire che questa frase può non essere corretta come pensavo, abbiamo parlato di quelli che credono veramente. Lui è sconvolto dalle persone che gli dicono “io credo”. Michele pensa infatti che la gente che crede, e ne è pienamente convinta, non può essere toccata. Loro sono un gradino sopra.
Visto che a me piace parlare con chi è convinto, ho cercato di entrare nel concreto parlando con lui, che non crede di essere ancora perfetto come quelli detti prima, ma gli piacerebbe diventarlo.
Fatto sta che siamo finiti sulla questione uomo terra sistema solare universo ecc.. Non so se quando siete soli ci pensate mai, ma io lo penso spesso facendo un ragionamento a ritroso. Pensate agli uomini, da dove vengono…Da un pianetino. Arrivano con i telescopi a vedere ad anni luce di distanza, ma ancora non vedono tutto, e anche la maggior parte di quello che vedono non sanno di cosa è composto e cosa c’è dentro. Bene, perché non può esistere qualcosa che non possiamo pensare?
A tal proposito, pensate di essere nati ciechi e sordi…Il massimo della sfiga, ma esistono tali persone.
Loro secondo voi come percepiscono il mondo? Non glielo si può descrivere, né possono vederlo. Bene, dunque come fanno ad immaginare cosa è una macchina? O una casa? Loro sanno di essere uomini?
L’effetto è lo stesso, noi possiamo essere ciechi e sordi nell’universo, anzi lo siamo per forza.
Ma soprattutto, perché Se Dio ci ha fatti a sua immagine e somiglianza, ha creato la vita?
Cioè perché dovrebbe essere simile a noi quando l’uomo non esisteva ancora? Era nei suoi progetti che diventassimo così? E allora che senso ha tutto quello che c’è prima? Aveva nei suoi progetti che questo uomo, quello che esiste ora, si sarebbe interrogato sulla sua esistenza?
Non è bizzarro?
Dio ci assomiglia…Ma come? Perché Dio non può essere una scimmia gigante? No, assomiglia a noi. Forse non fisicamente? Che ci sia qualcosa di più di queste parole? Sua immagine e somiglianza…
Ma poi, se veramente c’è un paradiso, come fa Dio a tener dietro a tutte le anime? Vi ricordo che non sono solo 6 miliardi sono ben di più…Sono millenni di storia.
La risposta ovvia è “ma Dio è onnipotente”
Bene, ora qualcuno può spiegarmi cosa vuol dire onnipotente? E Infinito?
Perché ora che ci penso, nemmeno Einstein saprebbe rispondermi…Noi possiamo concepire un Dio INFINITO? Ma cosa vuol dire?
Esattamente come il cieco che non vede la macchina…Non si immagina nemmeno quello che ha davanti. Non lo vede!
Passiamo il discorso sull’infinità di Dio e passiamo all’infinità dell’universo.
Non imposta se questo è infinito o meno, siamo tutti d’accordo col dire che è molto grande. Ma perché Dio (ricordo) a nostra immagine e somiglianza, ha creato tutto questo coso enorme per l’uomo che vive solo e piccolo sulla Terra?
Perché ci sono le stelle?
E qui la risposta di Michele…”forse le ha create solo perché le guardassimo”…
Per finire questo groviglio mortale di domande, come si può rispondere a uno che è convinto di credere?
Uno che ti dice che sa dell’esistenza.
A questo punto la domanda dello scettico è prevedibile: che prove hai per dimostrarmelo?
La risposta: assolutamente nessuna, ci credo e basta”.
Tanto non c’è nulla da perdere, nel momento della morte a tutti verrà il dubbio. Quando stai per perdere tutto quello che hai sulla terra, quando ti rendi conto che tutti i tuoi amici, i tuoi genitori, la tua vita, il tuo lavoro, il frutto di anni di esistenza si sta per annullare, come puoi rimanere ateo? Nel momento della morte inevitabilmente si vedrà Dio. Poi forse lui non è così come l’uomo lo pensa.
Ora concludo sul serio, ho detto circa un decimo di quello che volevo, ma son stanco di scrivere.
Voi pensate solo una cosa: torniamo per l’ultima volta al cieco sordo. Mettiamo che un bel giorno lui riacquisti la vista e veda tutto. Come ci rimarrebbe?
Spero vi rendiate conto dell’immensità di questi ragionamenti.
Bene, l’uomo che muore è come il cieco…La reazione sarà la stessa se non più grande.
"è un po' come avviene nella vita di tutti noi,
quando si ha tanta scelta si è più selettivi,
quando si ha meno scelta ci si adatta di più a quel che c'è...
siamo un po' tutti folletti trombatori della ryan air"
Vera Guido