Passò sui sette colli urbani,
ventosa, ultraluminosa
l'interminabile giornata.
Alfine si incendiò tra i rami
la penultima frazione
della sua durata
poi l'ultima, l'estrema.
A lungo ne trattenne il brillio
Roma
tra le sue ferme ciglia.
Si prese un altro giorno
la sue "eternità".
Non era
mio,nè suo, nè d'altri,
di chi era
quel giorno che scendeva
nella sua inesauribile miniera?
gli ara il sonno,
il pensiero,
gli ruga la fronte
ancora quel pensiero...
E ora
-immagina o ricorda?-
il corpo divenire spoglia
o se stesso presentarlo a qualcuno sulla soglia,
pagare con quell'obolo
il pedaggio
per la sua divinità-
quabdo?
il tempo non c'era e non ci sarà..."
"Che sciagura mi può mai aspettare?Non c'è deserto, precipizio o oceano che io non sia pronta ad attraversare con te" -Madame Bovary-
C'è solo una cosa al mondo più bella di una bella donna, una donna bella e intelligente. R.M.