Bene immensi, ho deciso che queste sono le ultime versioni che posto, visto che in questi giorni ho molte cose da fare e appena ho del tempo libero non ho certo voglia di mettermi a scrivere delle versioni!
Spero mi capiate, ma ho passato l’estate intera a farne, e rifarle ulteriormente non fa che rimpicciolire il mio immenso cervello.BASTA LATINO.
ATTENZIONE:
probabilmente la Cirillo ritirerà i quaderni o comunque farà qualcosa di simile, NON COPIATELE UGUALI,CAMBIATE Più TERMINI CHE POTETE!!!!!!
Se si accorgerà della copiatura ci saranno ripercussioni, assicurato!Ma non da parte sua, da parte mia.Io vi dono le versioni, ma fatene buon uso che non ci scopra subito o la mia incazzatura sarà pesa!
Enjoy yourself
EUMENE VITTIMA DI UN ATTENTATO 246
Era abbastanza noto che il re Eumene sarebbe salito a delfi, per fare un sacrificio in onore di Apollo.
Gli attentatori avanzati cercavano un luogo opportuno esplorando tutte le cose.
Per quelli che salivano al tempio, prima che si giungesse ai luoghi pieni di edifici, c’era un muro dalla parte sinistra della strada, poco sporgente dalla base, per dove uno per volta salivano.
La parte destra era stata distrutta per il crollo della terra per un po’ d’altezza.
Dopo l’ammasso, i sicari dei macedoni si nascosero per scagliare dardi su colui che passava da quell’ammasso come da un muro.
Quando si giunse in quel luogo, per dove si doveva andare, uno ad uno, per primo entrò nel sentiero Pantaleone, principe dell’Etolia, con il quale il re allora parlava.
Allora gli insediatori alzatisi lasciarono due grandi massi, da uno dei quali fu colpita la testa del re, dall’altro fu colpito l’omero.
Ammassate molte pietre dalla strada in pendio sopra lui che era caduto, le guardie del corpo e gli amici, dopo che lo videro cadere, fuggirono di qua e di là.
Pantaleone (che nome da figo!) coraggiosamente impavido rimase a proteggere il re.
Gli insediatori sebbene potessero andare velocemente per il breve percorso del muro a uccidere il ferito, come se la cosa fosse stata completata, si rifugiarono nel giogo (non nel giuoco)del Parnaso e lasciarono il corpo del re intontito dalla ferita e che non concepiva nulla.
UBRIACONI MA OTTIMI FUNZIONARI 290
Si deve ispirare la vita a illustri esempi, e non rifugiamoci sempre in vecchi esempi, Cazzo!
Pisone, prefetto della città, fu sempre ubriaco (grandissimo!magari a forza di ICHNUSA).
Trascorreva la maggior parte della notte nel convivio; dormiva fino quasi mezzogiorno, questo era il suo mattino.
Tuttavia il suo dovere, con il quale era racchiusa la tutela della città, amministrò diligentissimamente: a questo anche il divino Augusto diede ordini segreti, mettendolo a capo della Tracia, che domò.
E Tiberio partendo verso la Campania, lasciando molte cose nella città sia pericolose che rischiose.
Sono convinto per il fatto che l’ebrezza di Pisone gli era andata bene, poi fece Casso prefetto della città,uomo serio, moderato, ma pieno di vino e ubriaco, al punto che qualche volta dal senato nel quale era venuto dal convivio, era portato via oppresso da un sonno profondo.
A questo tuttavia Tiberio scrisse di sua mano molte cose, che giudicava da svelare neppure ai suoi ministri:
Sfuggì a Casso nessun segreto o privato o pubblico.
"è un po' come avviene nella vita di tutti noi,
quando si ha tanta scelta si è più selettivi,
quando si ha meno scelta ci si adatta di più a quel che c'è...
siamo un po' tutti folletti trombatori della ryan air"
Vera Guido