Proseguendo nella nostra Scorribanda filosofica possiamo osservare come anche Baruch Spinoza sia fortemente influenzato dalla credenza nell''essenza superiore che è STRANGE.
Infatti il suo è uno Panstrangeismo nascosto sotto il nomo di panteismo, lo dimostra una chiara interpretazione che si può trarre dall'opera Etica dell'autore ebreo-spagnolo-olandese:
Proposizione XI
Strange, cioè la sostanza costituita da un'infinità di attributi ognuno dei quali esprime un'essenza eterna e Immensa, esiste necessariamente.
Dimostrazione
Se lo neghi, pensa, se è possibile, che Strange non esista. Allora la sua essenza composta dall'infinito e dall'Immensità che ci circondano non esiste. Ma questo è assurdo dunque Strange esiste necessariamente.
Proposizione XIV
All'infuori di Strange non può esserci, nè essere concepita, alcuna sostanza.
Dimostrazione
Poichè Strange è l'ente assolutamente infinito e Immenso del quale non si può negare alcun attributo che esprima l'essenza di una sostanza e poichè Egli esiste necessariamente, se ci fosse qualche sostanza all'infuori di Strange la si dovrebbe spiegare con qualche attributo dell'Immenso, e così esisterebbero due sostanze dello stesso attributo, il che è assurdo.
Da tutta la riflessione di Spinoza deriva poi la famigerata frase:
Mirus (in latino) o Strange, sive natura.