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E. Montale - Meriggiare pallido e assorto

Ultimo Aggiornamento: 16/05/2004 22:16
Sesso: Maschile
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09/05/2004 22:44

Ed è venuta l'ora anche di Montale!!! Ci proviamo?[SM=g27823]

Buona lettura, come sempre, e per qualche nota biografica: http://www.poesia-creativa.it/eugenio_montale.htm


==============

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’e tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

==============
Sesso: Maschile
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12/05/2004 10:44

Comincio io :-)
Questa poesia fa parte della raccolta "ossi di seppia".
Titolo quanto mai emblematico; gli ossi simboleggiano gusci vuoti che il mare porta a riva oramai morti.

In questi versi il tema centrale è la solitudine umana, sempre più prigioniera di un mondo ostile.
Questo tema è evidenziato soprattutto nella strofa finale, in quel richiamo alla muraglia.

"E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’e tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia".

In tutta l'opera "Ossi di seppia" per l'autore, il tema centrale risulta essere il male di divere e l'essere coscienti delle sconfitte dell'uomo oramai rassegnato e prigioniero in un mondo che sempre meno gli appartiene e nel quale però sfuggono le conseguenze.

I versi di questa poesia sono suddivisi in tre quartine e un quinario.

Come schema metrico ritroviamo nella prima quartina due rime baciate (AA-BB).
Nella seconda quartina, smentiscimi se sbaglio cara Nausica, si trova una rima alternata fra il sesto e l'ottavo verso (CC) e una sorta d'assonanza fra il quinto e il settimo verso.
Nella terza quartina ritornano le rime baciate (DD-EE), mentre nella strofa finale c'è quasi un gioco di parole con le sillabe "glia" e "glio".


Sperando di non essere uscito eccessivamente fuori tema,
cara Nausica ti saluto [SM=g27838]


...un abbraccio, Sal.

Sesso: Maschile
OFFLINE
12/05/2004 19:20

Dopo il valido commento di Sal[SM=g27817] a questa poesia di Eugenio Montale, anch’io propongo delle mie riflessioni.

Bellissimo questo testo, che esprime con un linguaggio non stereotipato un contatto notevolmente difficile, poco comunicativo dell’uomo con il cosmo delle cose circostanti.
Cara Nausica[SM=g27822] , in questa liricità ci sono le radici del tuo scrivere e qui in particolar modo si ritrova la tua dolce, spesso malinconica sensibilità!

Montale, nella sua disamina, si allontana alquanto da sé (verbi all’infinito: meriggiare, ascoltare, osservare…) rendendo in questo modo la propria vicenda umanamente universale. L’uomo si ritrova “stretto”, insoddisfatto nell’ambito di questa esistenza e tale situazione interiore è sottolineata anche dall’asprezza di diversi termini scelti e contestualizzati - con rime ed assonanze - nella poesia (sterpi, schiocchi, frusci, serpi, scricchi… abbaglia, travaglio…). Il contatto con la natura è ravvicinato, percepiamo il forte calore del muro d’orto, c’è un sole (troppo) luminoso che abbaglia, il fruscio delle serpi, ma gli elementi che circondano l’uomo sembrano nascondere un’insidia, un inganno. Spiare il lavorio delle rosse formiche, la loro vita che si esplica, non risolve gli interrogativi profondi.

La tensione dell’uomo è volta alla comprensione della vita, tuttavia, in questo slancio, s’incontra una muraglia imponente che ci limita e ci ferma. Semmai cercassimo di scalarla, in cima ci sono cocci aguzzi di bottiglia che ci ferirebbero a sangue.

Il mare palpita lontano.

La vita è un travaglio.

Nonostante, come s’intuisce, non mi sento del tutto nemico con la natura (intendendo per essa tutto ciò che comprende il nostro esistere), devo ammettere che questa interessantissima poesia dice alcune verità (tristi) della vita.

Per attenuare il senso di solitudine, d’incomunicabilità, di travaglio che caratterizza la nostra esistenza (specialmente del periodo recente e che viviamo), a mio parere, c’è la ricerca d’amore, che ci riavvicina agli altri, riportandoci prossimi al perduto iperuranio, ossia al Mondo di pieno Amore dal quale discendiamo e del quale abbiamo reminescenza.
Forse dobbiamo impararne o reimpararne l’alfabeto. E in questi pensieri una mia piccola risposta sull’argomento “felicità” (o su una categoria che quanto meno si avvicina ad essa) che vedo proposto nel forum.

Ciao.[SM=g27823]

Massimo
Sesso: Maschile
OFFLINE
16/05/2004 22:16

... e così Sal ci ha introdotto gli "Ossi seppia" e fatto un'analisi formale del testo, mentre Massimo si è soffermato sul contenuto: come sempre bellissime e interessanti letture!... non sapete quanto mi faccia piacere essere "inutile" in questo spazio[SM=g27823]

Aggiungo solo una breve osservazione riguardo alle rime: l'ultima strofa presenta anch'essa rime, con una struttra ABCAB (dove C è anche in assonanza con A). Senza dubbio il gioco delle onomatopee e delle allitterazioni è molto forte (come ha colto Sal) in sede di rima non solo in questa strofa, ma lungo tutto il testo; tutte le rime che si incontrano sono estremamente connotate fonicamente e senza dubbio insolite (basti vedere, una per tutte, scricchi/picchi). D'altra parte tutto il testo è percorso da allitterazioni e assonanze che spesso intendono riprodurre onomatopeicamente i rumori evocati dalle parole (ad esempio "schiocchi di merli" con l'onomatopea del primo sostantivo, "frusci di serpi" con l'allitterazione di s e r, "scricchi/di cicale dai calvi picchi" con l'allitterazione insistita della c).
E trovo veramente suggestivo notare come questa attenta cura alla tecnica, al lessico, alla sonorità del testo non risulti fine a se stessa, ma strettamente funzionale a rendere le sensazioni che il testo vuole evocare: fastidio, arsura, prigionia in un mondo in cui non ci si riconosce... una meraviglia di poesia![SM=g27823]

Scusate la prolissità... ma Montale mi fa questo effetto!!!![SM=g27822]

A presto!
Nausica
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