Questa poesia fa parte della raccolta "ossi di seppia".
Titolo quanto mai emblematico; gli ossi simboleggiano gusci vuoti che il mare porta a riva oramai morti.
In questi versi il tema centrale è la solitudine umana, sempre più prigioniera di un mondo ostile.
Questo tema è evidenziato soprattutto nella strofa finale, in quel richiamo alla muraglia.
"E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’e tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia".
In tutta l'opera "Ossi di seppia" per l'autore, il tema centrale risulta essere il male di divere e l'essere coscienti delle sconfitte dell'uomo oramai rassegnato e prigioniero in un mondo che sempre meno gli appartiene e nel quale però sfuggono le conseguenze.
I versi di questa poesia sono suddivisi in tre quartine e un quinario.
Come schema metrico ritroviamo nella prima quartina due rime baciate (AA-BB).
Nella seconda quartina, smentiscimi se sbaglio cara Nausica, si trova una rima alternata fra il sesto e l'ottavo verso (CC) e una sorta d'assonanza fra il quinto e il settimo verso.
Nella terza quartina ritornano le rime baciate (DD-EE), mentre nella strofa finale c'è quasi un gioco di parole con le sillabe "glia" e "glio".
Sperando di non essere uscito eccessivamente fuori tema,
cara Nausica ti saluto
...un abbraccio, Sal.