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I collaboratori di Papa Benedetto

Ultimo Aggiornamento: 24/02/2011 01:04
09/03/2006 18:18
 
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RE: ora di Islam

Chissà che da questa "capitolazione" non possa venir fuori qualcosa di buono: adesso l'ora di religione cattolica viene considerata quasi "ridicola", magari gli studenti cattolici vedendo che i loro "colleghi" musulmani prendono la loro religione molto seriamente impareranno forse a rivalutare l'insegnamento della nostra ... speriamo [SM=g27834]

09/03/2006 22:33
 
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Re: RE: ora di Islam

Scritto da: Discipula 09/03/2006 18.18

Chissà che da questa "capitolazione" non possa venir fuori qualcosa di buono: adesso l'ora di religione cattolica viene considerata quasi "ridicola", magari gli studenti cattolici vedendo che i loro "colleghi" musulmani prendono la loro religione molto seriamente impareranno forse a rivalutare l'insegnamento della nostra ... speriamo [SM=g27834]




Mah ... [SM=g27829] Sarebbe già qualcosa ... [SM=g27819]
************************************************************************************


BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"

Mt 16,18





La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
(don Tonino Bello)


ANDIAMO AVANTI!

10/03/2006 00:31
 
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re: ora di Islam

Scusate, ma che "integrazione" è questa?
Ah si, è la nostra integrazione con la loro cultura, non viceversa...
Loro non imparano l'italiano ma noi impareremo l'arabo, per rispetto e quieto vivere
E' iniziata, col benestare di tutti, la tanto temuta semina..
E chi semina, raccoglie
Mi dispiace ma, una volta tanto, avrei preferito una svolta più laicista perchè sarebbe stata per noi, come società occidentale, sicuramente più indolore, in termini di conseguenze future: sostituzione dell'ora di religione con "storia e analisi delle religioni", materia didattica obbligatoria per tutti, anche atei, comprendente lo studio di tutte le religioni. E, come titola un libro di Giorello: "Di nessuna religione".
Come non capire che così facendo, si finirà col legittimare quella musulmana come seconda religione di stato, creando non integrazione ma antagonismo? E le pretese dell'islam non si fermeranno qui...E si cederà alle loro presunte ingerenze senza gridare allo scandalo, perchè fanno paura (vedi vignette).
Perchè la Rosa nel Pugno su questo non prende posizione?
Perchè vuole abolire il concordato con la Chiesa e non si preoccupa dei patti che si stanno siglando con l'Islam?
E poi, con i cinesi e con le altre minoranze come la mettiamo?
Basterebbe un semplice biglietto d'ingresso: siete i benvenuti ma ricordate che state arrivando in ITALIA.
10/03/2006 01:09
 
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Il Papa promuove l’Adorazione perpetua nelle chiese di Roma


Nel suo incontro con i parroci della Città Eterna

Benedetto XVI ha sostenuto l’iniziativa di offrire la possibilità che nella diocesi di Roma ci siano chiese con Adorazione eucaristica perpetua, “un punto focale della vita di fede”.

Il Pontefice ha manifestato il proprio entusiasmo per questa iniziativa nell’incontrarsi il 2 marzo con i parroci della sua diocesi.

L’iniziativa è stata proposta al Santo Padre da don Alberto Pacini, Rettore della chiesa di Sant'Anastasia al Palatino, che da cinque anni è luogo di Adorazione eucaristica perpetua. La chiesa è aperta 24 ore al giorno e il Santissimo Sacramento è esposto alla venerazione dei fedeli.

L’esperienza di questa chiesa ha generato altre 14 iniziative simili, di cui una a Roma e le altre in varie parti d'Italia; è anche sede di un attivo movimento di evangelizzazione eucaristica.

La mia proposta, il mio suggerimento, il mio desiderio, la mia aspirazione – ha detto il Rettore – sarebbe che in ciascuno dei cinque settori di Roma ci possa essere un'Adorazione eucaristica perpetua, considerando che ce ne sono già sei tenute da istituti religiosi prevalentemente nel Settore Ovest”.

Visto che Roma dovrebbe presiedere nella ‘Carità eucaristica’ – ha aggiunto – sarebbero auspicabili tanti luoghi dove dall'incontro con l'Eucaristia si possa rigenerare la Chiesa: vocazioni, evangelizzazione, confessioni, perché dove c'è Gesù esposto, dove c'è la preghiera incessante il Signore attira a sé i suoi figli”.

Il Papa ha ringraziato il sacerdote per le informazioni su questa iniziativa definendo l'“Adorazione perpetua” “un punto focale della vita di fede a Roma”.

Questa proposta di creare nei cinque Settori della Diocesi di Roma cinque luoghi di Adorazione perpetua, la pongo fiduciosamente nelle mani del Cardinale Vicario [Camillo Ruini]”, ha aggiunto.

Vorrei soltanto dire: grazie a Dio, perché dopo il Concilio, dopo un periodo in cui mancava un po' il senso dell'adorazione eucaristica, è rinata la gioia di questa adorazione dappertutto nella Chiesa, come abbiamo visto e sentito nel Sinodo sull'Eucaristia”.

Certo, con la Costituzione conciliare sulla Liturgia, è stata riscoperta soprattutto tutta la ricchezza dell'Eucaristia celebrata, dove si realizza il testamento del Signore: Egli si dà a noi e noi rispondiamo dandoci a Lui”, ha confessato.

Ma, adesso, abbiamo riscoperto che questo centro che ci ha donato il Signore nel poter celebrare il suo sacrificio e così entrare in comunione sacramentale, quasi corporale, con Lui perde la sua profondità e anche la sua ricchezza umana se manca l'Adorazione, come atto conseguente alla comunione ricevuta”.

L’Adorazione è un entrare con la profondità del nostro cuore in comunione con il Signore che si fa presente corporalmente nell'Eucaristia. Nell'Ostensorio si dà sempre nelle nostre mani e ci invita ad unirci alla sua Presenza, al suo Corpo risorto”, ha concluso.
13/03/2006 08:23
 
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Lefebvriani-Vaticano: prosegue il confronto
Di Paolo Luigi Rodari (del 12/03/2006 @ 20:19:53, in Il Tempo, linkato 14 volte)
Bernard Fellay, superiore generale della tradizionalista e «scismatica» Fraternità di San Pio X - fondata anni fa dal vescovo Marcel Lefebvre e successivamente scomunicata da Giovanni Paolo II a norma del diritto canonico a motivo della decisione dello stesso Lefebvre di ordinare senza il mandato di Roma alcuni vescovi -, esprime soddisfazione per «i passi fatti finora» con Roma ma non sa rispondere se gli si chiede se, a suo avviso, presto il Papa revocherà la scomunica alla sua Fraternità.
La Fraternità di San Pio X ha alcune comunità di sacerdoti sparse in tutto il mondo, Svizzera e Usa compresi. Monsignor Fellay, il prossimo 23 marzo, il giorno che precede il primo concistoro, Benedetto XVI incontrerà il collegio cardinalizio e sul piatto della discussione, oltre alle questioni inerenti la riforma della Curia romana, dovrebbero esserci le questioni inerenti la trattativa che potrebbe condurre al ripristino della piena comunione della vostra Fraternità con Roma. Lei ne sa qualcosa?
«Io so quello che scrivono i giornali. Ho saputo dai giornali che forse il Papa avrebbe parlato di noi il prossimo 23 marzo».
Quindi non sa dire se presto il Papa deciderà di revocarvi la scomunica?
«No, ma noi, in verità, non siamo mai andati fuori dalla Chiesa cattolica».
In che senso?
«Noi viviamo la tradizione della Chiesa. Celebriamo la messa con l'antico rito e per questo non possiamo sentirci fuori dalla Chiesa anche perché la Chiesa non può rompere col suo passato».
Però la scomunica l'avete ricevuta?
«Roma ha dichiarato scomunicati i soli vescovi ordinati da Lefebvre senza il mandato di Roma».
Quand'è stata l'ultima volta che ha incontrato il Papa?
«L'estate scorsa a Castel Gandolfo».
Poi vi siete risentiti?
«No mai. Qualcuno ha scritto e detto che io sarei in contatto telefonico con lui. Ma è falso».
Nel colloquio di agosto ha avuto l'impressione che il Pontefice volesse ricucire dopo tanti anni lo strappo provocato dalla decisione di Lefebvre di ordinare senza il mandato di Roma dei sacerdoti?
«Il problema non è qua. La consacrazione fatta da monsignor Lefebvre di alcuni vescovi - una misura molto grave -, fu un atto proporzionato alla situazione che viveva la Chiesa. La vera soluzione dei problemi della Fraternità con Roma potrà esserci se ci si sforzerà di superare la crisi che ha colpito la Chiesa».
In futuro, qualora le cose con Roma dovessero giungere a una definitiva riconciliazione, come vede la sua Fraternità? Potrà divenire una prelatura personale o un'amministrazione apostolica?
«Precisamente non so rispondere. Comunque sarà Roma a farci delle proposte».
Lei oggi si ritiene sottomesso al Papa?
«Noi riconosciamo il Papa perché egli è il Vicario di Cristo. In questo senso noi riconosciamo la supremazia del Papa».
Quante volte ha incontrato Giovanni Paolo II?
«Una sola volta».
Quando?
«Il 30 dicembre del 2000 in Vaticano. Fu una visita veloce, un baciamano e nient'altro. Non mi disse nulla di particolare se non che era contento che tra Roma e noi fosse aperto il dialogo. Ci siamo visti nella sua cappella privata».
È vero che all'interno della sua Fraternità vi è monsignor Richard Williamson che non vuole accettare la riconciliazione con Roma? «Non direi così. Direi invece che sull'argomento Williamson è più pessimista mentre io sono più ottimista».
16/03/2006 18:30
 
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Cuba. Oswaldo Payà zittisce il cardinale Martino


Fresco di un viaggio a Cuba e di un incontro con Fidel Castro, il cardinale Renato Martino, presidente del pontificio consiglio per la giustizia e la pace, dichiarò lo scorso 3 marzo all'Ansa che "i tempi in cui la Chiesa a Cuba era perseguitata sono acqua passata".

Acqua passata? I 76 pacifici cittadini cubani, quasi tutti cattolici, arrestati da Castro tre anni fa giusti, nella notte tra il 18 e il 19 marzo 2003, sono tuttora in prigione a scontare le pesantissime condanne loro inflitte dai tribunali di regime.

Per saperne di più, leggi questo documento diffuso lo scorso 15 marzo da uno dei più celebri oppositori democratici cubani, il cattolico Oswaldo Payà, presidente del Movimiento Cristiano Liberaciòn: "I prigionieri della Primavera di Cuba, uno scandalo".
21/03/2006 20:15
 
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PAPA INVIA VESCOVO A TRE CATTOLICI CONDANNATI A MORTE

Mons. Suwatan in visita ai detenuti


Benedetto XVI ha inviato il vescovo di Manado, monsignor Joseph Teodorus Suwatan, a visitare i tre cattolici indonesiani condannati a morte. Un gesto che ha trasmesso ai detenuti "grande coraggio nell'affrontare il loro incerto destino". E' quanto racconta padre Benny Salombre, presidente della Commissione Giustizia e Pace della diocesi di Manado all'agenzia missionaria "Asianews". Il sacerdote, che ha accompagnato il presule nel carcere di Palu dove sono detenuti i tre, riferisce che la visita "ha dato loro sostegno per sopportare le sofferenze accresciute dalle recenti voci sulla imminente esecuzione". Tibo, 60 anni, Riwu, 48 e da Silva, 42 sono condannati come responsabili di un massacro di musulmani avvenuto nel 2000 a Poso all'interno degli scontri interreligiosi che hanno insanguinato la zona fino al 2001. Il loro processo è stato segnato da intimidazioni di estremisti islamici e i giudici non hanno ascoltato i testimoni della difesa, che scagionano i tre cattolici. Benedetto XVI non è l'unico a sostenere la causa di "Tibo e compagni", come ormai sono conosciuti i tre amici. Da subito nel Paese si sono mossi a loro favore attivisti per i diritti umani cristiani e musulmani, sia a livello nazionale che internazionale.
24/03/2006 14:39
 
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Foto del giorno:
TANTI TANTI AUGURI A MONS. LEVADA CHE HA OGGI RICEVUTO LA BERRETTA CARDINALIZIA!!! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]

AUGURONI!!!!(....e buon lavoro!!! [SM=g27828] [SM=g27828] )

28/03/2006 00:18
 
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Svolta per il caso del musulmano convertito....


Si lavora a una soluzione del caso. Le autorità afghane: «Presto Rahman sarà liberato»



Una lettera a nome di Papa Benedetto XVI, fatta recapitare nei giorni scorsi al presidente afghano Hamid Karzai, sulla sorte di Abdul Rahman, arrestato la scorsa settimana a Kabul e accusato di "apostasia" per essersi convertito al cattolicesimo. Un reato, secondo la sharia, punibile con la pena di morte. L'intervento della Santa Sede - un atto diplomatico ufficiale - segna il culmine delle pressioni internazionali per la liberazione dell'uomo afghano. Un appello ispirato da «profonda umana compassione» e dalla «fermo credo nella dignità della vita umana e dal rispetto per la libertà di coscienza e di religione per ogni persona». Scrive ancora il cardinale Angelo Sodano che il caso Rahman «dovrebbe conferire un grande prestigio al popolo afghano e potrebbe accrescere un coro di consensi nella comunità internazionale. Questo potrebbe anche contribuire in maniera significativa alla nostra comune missione per favorire la reciproca comprensione e rispetto tra le differenti religioni e culture del mondo». Il presidente Karzai, nei giorni scorsi, avrebbe già assicurato al premier canadese Stefan Harper che Rahman non sarà giustiziato. E ieri fonti dell'esecutivo di Kabul parlano di «pesanti pressioni a cui è stato sottoposto il presidente Karzai in queste ore da parte di tutti i Paesi donatori e della comunità internazionale più in generale, compresi Stati Uniti, Unione europea e Vaticano». Il governo afghano ha risposto dando assicurazioni, ma non è ancora chiaro come potrebbe organizzare la liberazione dell'uomo. In Afghanistan la sharia (legge islamica) è la fonte principale del diritto e tradizionalmente nessuna legge si può opporre ad essa. Ma la pressione di moti dei Paesi donatori che sostengono la ricostruzione afghana e la riprovazione generale rende molto più difficile il compito del presidente Karzai che deve giocare fra la lealtà degli alleati e il tragico peso della tradizione. La lettera di Papa Ratzinger segue di pochi giorni le prese di posizione di monsi gnor Arrigo Miglio, presidente della Commissione episcopale giustizia e pace e di monsignor Luigi Bressan, presidente della Commissione episcopale per l'evangelizzazione tra i popoli che chiedevano al ministro degli Esteri italiano di «proseguire e intensificare, anche in collaborazione con l'Unione europea e altri Stati, compresi almeno alcuni a maggioranza islamica, l'azione intrapresa». Come noto Gianfranco Fini aveva fatto pressioni ufficiali su Kabul perché l'uomo non venisse giustiziato. Fra le autorità cattoliche anche il presidente della Conferenza episcopale tedesca, il cardinale Karl Lehmann, si era pronunciata per il rispetto della libertà religiosa in Afghanistan. Sul versante strettamente politico, dopo Gianfranco Fini, anche il cancelliere tedesco Angela Merkel aveva riferito di sue pressioni su Karzai, mentre il presidente americano George Bush si era detto «profondamente turbato» all'idea che l'uomo potesse essere condannato a morte. Intanto la scarcerazione di Abdul Rahman è data per imminente. Sarebbe questo l'orientamento emerso da una riunione del governo tenuta ieri a Kabul e espressamente convocata per discutere della vicenda. «Il presidente Karzai ha incontrato numerosi esponenti del governo per trovare una soluzione pacifica a questa grave crisi», ha dichiarato una fonte anonima. «Esistono forti probabilità» che Rahman torni libero oggi, ha aggiunto. In teoria l'uomo dovrebbe essere processato nei prossimi giorni per apostasia.

29/03/2006 21:01
 
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Continua la vicenda di Rahmas, il nuovo cristiano
28 marzo

Gianfranco Fini chiedera' domani al Consiglio dei ministri di concedere ospitalita' in Italia all'afgano convertito al cristianesimo.La richiesta del ministro degli esteri verra' esposta anche in considerazione del fatto che l'Italia e' intervenuta tra i primi in favore di Abdul Rahman. Fini ha parlato con l'Ambasciatore d'Italia a Kabul che gli ha confermato il rilascio di Rahman e la richiesta di asilo alla Comunita' Internazionale.
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"Ho appreso con favore la proposta del ministro degli Esteri Gainfranco Fini di accogliere in Italia il cittadino afghano convertito al cristianesimo". Lo ha dichiarato Enzo Bianco della Margherita.

"E'un gesto che sottolinea una volta di più la irrinunciabile tradizione di tolleranza, apertura e solidarietà proprie del nostro paese e delle forze politiche e sociali che lo compongono", ha concluso Bianco.

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29 marzo



Il Consiglio dei ministri ha dato il proprio consenso all'asilo politico per l'afgano convertitosi al cristianesimo. Lo ha annunciato il ministro del Welfare Maroni. Dopo il via libera del Cdm alla proposta di Fini di dare ospitalita' in Italia al cittadino afgano Abdul Rahman che ha rischiato a Kabul la pena di morte, si e' appreso alla Farnesina che l'apostata potrebbe essere in Italia gia' nella giornata di oggi.




30/03/2006 19:33
 
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Rhamas ringra(t)zia
E' felice di essere arrivato in Italia, si è convertito al cristianesimo dopo aver letto la Bibbia ed ora teme solo per i suoi familiari rimasti a Kabul, anche se al momento i suoi figli sono al sicuro.

E' quanto ha dichiarato oggi in un'intervista televisiva Abdur Rahman, l'afghano convertito al cristianesimo e scampato alla pena di morte nel suo Paese, al quale secondo quanto annunciato dal Viminale è stato riconosciuto lo status di rifugiato in quanto perseguitato per motivi religiosi.

"(Mi sono convertito) perchè ho letto la Bibbia e mi sono convinto della bontà di questa religione", ha detto l'uomo in un inglese stentato nel corso di un'intervista registrata da Tg1 e Tg5, di cui sono state fornite anticipazioni alla stampa.

L'afghano ha anche detto di essere riconoscente al Papa, che sa essersi interessato alla sua vicenda, così come al governo italiano "e a tutte quelle persone che si sono interessate al mio caso . Sono felice di essere qui in Italia e grato a queste persone", ha aggiunto.

Rahman si è definito rifugiato politico. "Mi sento un perseguitato dai miei connazionali. Sono contento. Ma ho paura per i miei familiari, soprattutto per i miei figli che per il momento sono al sicuro a Kabul con moglie e parenti", ha aggiunto.

Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato la proposta avanzata dal ministro degli Esteri Gianfranco Fini di offrire asilo all'uomo, che è ormai in Italia.

Rahman, 40 anni, era stato incarcerato questo mese in Afghanistan per aver ripudiato l'Islam ed essersi convertito al cristianesimo, in un caso che aveva suscitato molte proteste tra i Paesi occidentali, ma anche condanne da parte di religiosi e conservatori musulmani.

L'uomo si è convertito al cristianesimo mentre lavorava per un gruppo umanitario che aiutava i profughi afghani in Pakistan, 15 anni fa. Ha quindi vissuto in Germania prima di tornare in Afghanistan.

[Per le parole e la semplicità che esprimono, molti che sono nati sotto il cristianesimo, dovrebbero prendere ad esempio, la fede genuina che ha quest'uomo, a cui va tutta la mia stima e solidarietà! [SM=g27822] ]
30/03/2006 23:07
 
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L'ora di religione torna in Russia
MOSCA — Fino a quindici anni fa, nelle scuole sovietiche, c'era l'ora obbligatoria di «ateismo scientifico». Dal primo settembre, con il nuovo anno scolastico, si insegneranno invece i «fondamenti della cultura ortodossa». L'ora di religione torna in Russia. Bandita per quasi novant’anni, era stata cancellata con la rivoluzione d’ottobre. Crollato il comunismo, finisce ora quello che veniva de finito ateismo di Stato. L'insegnamento della fede ortodossa, sostenuto dal Cremlino e promosso da una Chiesa sempre più influente, scatena però le polemiche. Musulmani ed ebrei, milioni nel Paese ed in costante aumento, denunciano l'ostilità delle autorità e il rifiuto di insegnare anche la loro religione. Una larga fetta della popolazione, non credente, non condivide la reintroduzione dell'ortodossia nelle classi, come ai tempi degli zar. Il dibattito, aperto ieri sulle Izvestia, ricalca quello ricorrente in Europa: perché uno Stato che si definisce laico impone nelle scuole pubbliche l'apprendimento di una sola religione? Il tema è a tal punto scottante, in una nazione multireligiosa proiettata verso l’islam dell'Asia centrale e il paganesimo di alcune regioni dell'estremo Oriente, che il governo è stato costretto ieri a reintrodurre l'ora di religione in via sperimentale e solo in alcune zone. Nessuno oggi rilancerebbe in Russia gli slogan rivoluzionari contro il cristianesimo, tanto meno si rischia il saccheggio delle chiese, ovunque in via di ristrutturazione. La pressione politica del patriarcato dopo le tensioni con la ribelle Ucraina, il timore di vedere soffocata la tradizione ortodossa, estremo collante dell’ex Urss, hanno però indotto Vladimir Putin a ripristinare le lezioni di religione tra gli scolari. Assieme alla fede, dal prossimo autunno, dovranno studiare obbligatoriamente anche uso e funzionamento delle armi, come sotto il comunismo. L'ora di religione diventa però un simbolo del nuovo corso, come lo furono la ricostruzione della basilica moscovita di Cristo Salvatore ai tempi di Eltsin, o la demolizione del museo dell'ateismo, nella cattedrale di Nostra Signora di Kazan a San Pietroburgo.
cultura ortodossa saranno cosi insegnati nell'enclave europea di Kaliningrad, a sottolineare l'appartenenza alla Russia dell’ex Koenigsberg, oltre che nelle regioni di Vladimir e Kaluga, poco distanti dalla capitale. Le lezioni, tenute da monaci, saranno inizialmente facoltative. La materia diventerà obbligatoria dal 2007, ma le famiglie potranno chiedere l'esonero. Gli stessi professori delle altre materie si sono rivolti al governo per chiedere che la religione non sia equiparata ad un insegnamento del curriculum. Già pronti i libri di testo, curati da Alla Borodina, che in passato è stata denunciata per xenofobia da alcune associazioni di difensori dei diritti umani. Per questo, un primo manuale è stato ritirato dal commercio. «Arte,storia e letteratura — spiega —non possono essere comprese senza conoscere i fondamenti dell’ortodossia. A scuola non insegneremo la fede, ma le basi della nostra civiltà». Subito sulla difensiva, i sostenitori della religione in classe hanno spiegato che nelle scuole non si insegnerà il Vangelo, ne si celebreranno messe come avveniva fino al 1918. «A differenza delle altre organizzazioni religiose — ha detto il ministro all'Istruzione della regione di Kaluga — la diocesi ortodossa è stata l'unica ad assumersi tutti i costi e l'organizzazione dei corsi. Ha finanziato i testi, formato gli insegnanti, messo a disposizione i professori dell'università ortodossa». Alle proteste del portavoce del consiglio dei muftì e del presidente della Comunità ebraica, si è unito il premio Nobel della fisica Vitalij Ginzburg. «Se davvero si vuole insegnare cultura religiosa — ha detto — la si affidi ai laici. Lo scandalo è che lo Stato deleghi ai sacerdoti, e nelle scuole, i problemi di una società che poi pretende priva di moralità e spiritualità».
03/04/2006 19:38
 
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Cina: segnali a Papa e Dalai Lama

Ufficio Affari Religiosi Pechino,'possibile normalizzazione'



La Cina ha lanciato dei segnali di 'buona volonta'' al Vaticano e al Dalai Lama, il leader tibetano in esilio da oltre quarant'anni. Lo ha confermato al quotidiano China Daily il direttore dell'Ufficio per gli Affari Religiosi Ye Xiaowen che ha affermato che la normalizzazione delle relazioni potrebbe avvenire presto. Pechino, ha detto Ye, 'potrebbe acconsentire' a una visita in Cina e in Tibet del Dalai Lama se rinuncera' all'indipendenza del suo paese.

04/04/2006 23:45
 
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Servizi umanitari
La Caritas fornisce aiuti immediati alle vittime del terremoto in Iran



In seguito alla visita di ricognizione di Caritas Iran a Boroujerd, una delle città dell’Iran occidentale più gravemente colpite dal terremoto di venerdì scorso, Caritas Internationalis sta esortando i suoi membri a fornire cibo, acqua, tende e altri oggetti di emergenza per aiutare le vittime subito dopo il disastro.

La Caritas sta concentrando i suoi sforzi su 1.000-1.500 famiglie nei tre villaggi più colpiti nelle immediate vicinanze di Boroujerd – Darbe Astaneh, Bozazna e Gnanjineh –, dove i funzionari locali hanno scortato l’équipe durante una visita nel fine settimana.

Questi villaggi sono stati distrutti per il 70-100%, e ciò che è rimasto spesso non è utilizzabile”, hanno affermato i membri della squadra in un rapporto inviato a Caritas Internationalis.

Circa 15.000 famiglie sono rimaste senza casa in seguito al sisma. I morti sono stati 70; i tremori che hanno preceduto il terremoto avevano fatto uscire la gente all’aperto. Dopo le prime scosse, le autorità avevano inoltre esortato la popolazione a lasciare le proprie case.

Nel terremoto, molte persone hanno perso gran parte del loro bestiame, che rappresenta la principale fonte di entrate.

Funzionari locali hanno affermato di aver bisogno anche di servizi igienici temporanei, docce e coperte, così come di generatori per il riscaldamento per la notte.

I servizi medici della regione sono stati duramente colpiti dal disastro. Molti ospedali e centri sanitari sono stati distrutti o chiusi per instabilità strutturale. Sono stati allestiti alcuni ospedali da campo, ma sono già pieni di feriti e malati.

Caritas Internationalis è una confederazione di 162 organizzazioni cattoliche di sostegno, sviluppo e servizi sociali presente in più di 200 Paesi e territori.

10/04/2006 01:09
 
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Senti senti.....Il Dalai Lama a braccetto con il Papa
Parla il papa? No, è il Dalai Lama

Unioni di fatto, nozze gay, aborto... Non è il papa ma il Dalai Lama a condannarli come abominii. Lo si ricava da un'intervista di Alice Thomson con il celebre capo dei buddisti tibetani, pubblicata su "The Daily Telegraph" del 1 aprile e su "La Stampa" del 3.

"Troppe persone in Occidente hanno rinunciato al matrimonio", dice il Dalai Lama. "Non si rendono conto che si tratta di sviluppare reciproca ammirazione, profondo rispetto, fiducia, e consapevolezza dei bisogni di un altro essere umano. Le relazioni che vanno e vengono con facilità rendono più liberi ma meno appagati".

Sulle coppie omosessuali:

"Il mio è un no assoluto. Senza sfumature. Una coppia gay mi è venuta a trovare, cercando il mio appoggio e la mia benedizione. Ho dovuto spiegar loro i nostri insegnamenti. Una donna mi ha presentato un'altra donna come sua moglie: sconcertante".

Sulla sessualità slegata dalla procreazione:

"E' sconcertante anche l'uso di certe pratiche sessuali fra marito e moglie. Usare gli altri due buchi è sbagliato. Un amico occidentale mi ha chiesto che male possa mai venire da due adulti consenzienti che fanno sesso orale, se a loro piace. Ma lo scopo del sesso è la riproduzione, secondo il buddhismo. Gli altri buchi non creano vita. Non posso condonare questo genere di pratiche".

E sull'aborto:

"Incontro donne che in passato hanno abortito perché pensavano che un figlio avrebbe rovinato le loro vite. Un bambino sembrava loro insopportabile, ma adesso sono diventate più vecchie e incapaci di concepire. Mi sento così triste per loro".

10/04/2006 01:23
 
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Logo GMG


Ecco il logo della GMG del 2008 di Sidney. Niente male! Vi dirò: lo trovo più azzeccato di quello di Colonia..!!!
11/04/2006 18:29
 
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Nuove dall'India!!
India: boom di vocazioni


Le vocazioni in India stanno aumentando come mai prima d’ora e un numero crescente di ragazzi si stanno preparando al sacerdozio.

In un’intervista rilasciata recentemente ad “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS), padre Ignatius Prasad, Rettore del Seminario Maggiore del Sacro Cuore a Chennai (ex Madras, nello Stato indiano meridionale del Tamil Nadu), ha presentato questa valutazione positiva della Chiesa.

Il sacerdote ha spiegato che il suo seminario ha ora 286 studenti e che – a causa della mancanza di spazio – ha dovuto respingere 23 candidati, costretti a continuare la loro preparazione altrove.

Il seminario è uno dei quattro dell’India meridionale, che ospitano in totale quasi 800 studenti di 28 diocesi. Più di 60 di loro verranno ordinati sacerdoti il mese prossimo.

Parlando dell’aumento delle vocazioni, padre Prasad ha spiegato che a Chennai ci sono attualmente più di 30 studenti in ogni classe nella sezione teologica del Seminario, il doppio rispetto alla fine degli anni Ottanta.

Le vocazioni stanno aumentando è così negli ultimi cinque anni. Abbiamo difficoltà ad ammettere tutti i candidati e stabiliamo un termine rigoroso perché presentino i loro documenti in tempo”, ha detto.

Padre Prasad ha aggiunto che c’è una crescente “pressione politica” per limitare la crescita della Chiesa con una nuova legge anticonversione introdotta nel Tamil Nadu: predicare in pubblico è proibito e i funzionari del Governo tempesterebbero i convertiti al cristianesimo con una raffica di pratiche burocratiche.

La gente, ha osservato il sacerdote, si sta rivolgendo alla Chiesa come protesta contro le nuove disposizioni: “Quanta più pressione esercitano sulle persone, tanto più queste sentono di proclamare la loro fede”.

Il Rettore ha spiegato che i dinamici programmi giovanili stanno avvicinando la gente alla fede ed incoraggiando gli uomini a discernere una possibile vocazione al sacerdozio. Secondo il sacerdote, ritiri, sodalizi e servizio d’altare hanno aiutato il boom dei seminaristi.

Ciò che ci sembra molto importante – ha aggiunto – è aiutare gli studenti a comprendere che ciò che stanno imparando non è tanto una materia accademica ma un mistero, qualcosa di molto personale e con una forte dimensione umana”.

In conclusione, padre Prasad ha lodato il lavoro di ACS, affermando che la carità promossa da questa Opera di Diritto Pontificio è riuscita a sostenere la preparazione dello staff del Seminario, le intenzioni della Messa, la biblioteca e un generatore.

22/04/2006 15:27
 
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Uno spazio che ha fatto epoca nellante. Lo ripronpongo di nuovo dopo l'attacco dei molestatori della scorsa settimana!
Evviva il Papa! Evviva "Cioccio"!!! [SM=g27824] [SM=g27824] [SM=g27824]
22/04/2006 16:10
 
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EVVIVA GIORGIO, SI!
Sembra che lui e veramente molto consciente della sensibilita di tutti gli ammiratrici del Papa e aiuta in quanto si puo. Vi ricordate come Monica ci ha raccontato che lui ha sengalato a un uomo di sicurezza da prendere la rosa che Monica aveva per il Papa, e che lui stesso l'ha raccolta poi nel Papamobile?

C'e un racconto molto toccante dal blogger americana che si chiama Roamin' Roman (una giovane studentessa di teologia che sta per un anno nel campus romana della sua universita) - scrive che prima della Messa di Pasqua nella Piazza, quando il Papa stava processando verso l'altare, lui ha passato cerca di lei e i suoi amici che avevano preparato una carta di auguri per il Papa. Siccome il Papa non poteva ricevere niente mentre sta per celebrare la Messa, Giorgio ha segnalato alle ragazze di consegnare la carta a un prete che poi l'ha dato a Girgio che lo guardava subito in una cartella che portava. Che gentile e carino!
22/04/2006 22:15
 
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Re: EVVIVA GIORGIO, SI!


Scritto da: TERESA BENEDETTA 22/04/2006 16.10
Sembra che lui e veramente molto consciente della sensibilita di tutti gli ammiratrici del Papa e aiuta in quanto si puo. Vi ricordate come Monica ci ha raccontato che lui ha sengalato a un uomo di sicurezza da prendere la rosa che Monica aveva per il Papa, e che lui stesso l'ha raccolta poi nel Papamobile?

C'e un racconto molto toccante dal blogger americana che si chiama Roamin' Roman (una giovane studentessa di teologia che sta per un anno nel campus romana della sua universita) - scrive che prima della Messa di Pasqua nella Piazza, quando il Papa stava processando verso l'altare, lui ha passato cerca di lei e i suoi amici che avevano preparato una carta di auguri per il Papa. Siccome il Papa non poteva ricevere niente mentre sta per celebrare la Messa, Giorgio ha segnalato alle ragazze di consegnare la carta a un prete che poi l'ha dato a Girgio che lo guardava subito in una cartella che portava. Che gentile e carino!




Sapete che Cioccio sta avendo successo fra le mie amiche? in generale non hanno molta simpatia per la Chiesa e il Papa, ma quando le ho costrette ( [SM=x40791] ) a vedere alcuni filmati di Ratzi dove c'era anche il suo segretario sono praticamente rimaste così: Eyes Poppin e con questa "scusa" adesso si interessano pure del "principale"!!! [SM=x40791]
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