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Il Santo Rosario

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2007 21:21
22/08/2006 16:08
 
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sPERO DI CONOSCERLE QUESTE ALTRE DUE SONIA ALLORA....

sONO UN Pò AMAREGGIATA PER IL FATTO DI COME IL pAPA Benedetto o meglio per ciò che ha detto nell'intervista quando era cardinale....Ci sono rimasta male perchè inserendo tali parole fA APPARIRE IL ROSARIO UNA NOIA.

Da una riflessione di carattere più generale, il discorso dell’intervistatore si sposta su note più personali circa il modo di recitare il Rosario dell’intervistato. Chiede Peter Seewald al futuro Papa Benedetto XVI:

"Lei ha una maniera particolare di recitare il Rosario?".

E il Card. Ratzinger risponde con disarmante semplicità: "Lo faccio in modo molto semplice, proprio come i miei genitori mi hanno insegnato. Entrambi hanno amato molto il Rosario. E più sono invecchiati più l’hanno amato. Invecchiando, si è sempre meno in grado di fare grossi sforzi spirituali e tanto più forte si sente l’esigenza di individuare un rifugio interiore e di farsi cullare dalle preghiere della Chiesa. Anch’io prego nel modo in cui l’hanno fatto loro".

Insiste l’intervistatore:
"Ma come si fa? Recita una sola parte del Rosario o tutte e tre di seguito?"

– E Ratzinger, con umiltà e sincerità: "No, tre per me sono troppe; sono uno spirito irrequieto, non conserverei la concentrazione tanto a lungo. Ne scelgo una, e spesso mi limito alla proclamazione di due o tre dei cinque misteri, perché corrispondono alla pausa che io riesco a ritagliarmi dal lavoro e di cui ho bisogno per sgombrare la mente, per ritrovare serenità, in attesa di immergermi di nuovo nel lavoro, con più lena. In questa situazione un Rosario intero sarebbe troppo".
22/08/2006 18:03
 
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Re:

Scritto da: SONIETTA2006 22/08/2006 16.08
sPERO DI CONOSCERLE QUESTE ALTRE DUE SONIA ALLORA....

sONO UN Pò AMAREGGIATA PER IL FATTO DI COME IL pAPA Benedetto o meglio per ciò che ha detto nell'intervista quando era cardinale....Ci sono rimasta male perchè inserendo tali parole fA APPARIRE IL ROSARIO UNA NOIA.

Da una riflessione di carattere più generale, il discorso dell’intervistatore si sposta su note più personali circa il modo di recitare il Rosario dell’intervistato. Chiede Peter Seewald al futuro Papa Benedetto XVI:

"Lei ha una maniera particolare di recitare il Rosario?".

E il Card. Ratzinger risponde con disarmante semplicità: "Lo faccio in modo molto semplice, proprio come i miei genitori mi hanno insegnato. Entrambi hanno amato molto il Rosario. E più sono invecchiati più l’hanno amato. Invecchiando, si è sempre meno in grado di fare grossi sforzi spirituali e tanto più forte si sente l’esigenza di individuare un rifugio interiore e di farsi cullare dalle preghiere della Chiesa. Anch’io prego nel modo in cui l’hanno fatto loro".

Insiste l’intervistatore:
"Ma come si fa? Recita una sola parte del Rosario o tutte e tre di seguito?"

– E Ratzinger, con umiltà e sincerità: "No, tre per me sono troppe; sono uno spirito irrequieto, non conserverei la concentrazione tanto a lungo. Ne scelgo una, e spesso mi limito alla proclamazione di due o tre dei cinque misteri, perché corrispondono alla pausa che io riesco a ritagliarmi dal lavoro e di cui ho bisogno per sgombrare la mente, per ritrovare serenità, in attesa di immergermi di nuovo nel lavoro, con più lena. In questa situazione un Rosario intero sarebbe troppo".



CARA SONIETTA MI DISPIACE CHE TU SIA RIMASTA AMAREGGIATA DA QUESTA INTERVISTA PERCHE' SICURAMENTE L'ALLORA CARDINAL RATZINGER NON VOLEVA DARE QUESTA IMPRESSIONE.......ED A MIO AVVISO NON RISCONTRO QUELLO CHE TU DICI PERO' POSSO DIRTI UNA COSA LA SINCERITA' E L'UMILTA' CON CUI HA RISPOSTO TI DOVREBBERO DARE LA MISURA DELLA SUA UMANITA'. DEL RESTO ANCHE LA RECITA DI UN ROSARIO MAGARI RECITATO SOLO IMN PARTE MA, CON TUTTI I SENTIMENTI, HA PIU' VALORE DI UN ROSARIO RECITATO INTERO MA MECCANICAMENTE SENZA AVER LA BENCHE' MINIMA CONSIDERAZIONE DI CIO' CHE SI STA FACENDO!!!! [SM=g27811] [SM=g27811] !!!
23/08/2006 21:03
 
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ci sono restata veramente male perchè ho visto la nett differenza tra Benedetto e Giovanni Paolo, quest'ultimo era innamoratissimo della madonna e recitava il Rosario e poi vedi chi leggerà quell'intervista dirà. beh si, in effetti il rosario è una lunga preghiera stancante, in fondo anche Benedetto, allora Cardinale lo ha declassatro. Il Ropsario così viene declassato............
23/08/2006 22:05
 
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Re:

Scritto da: SONIETTA2006 23/08/2006 21.03
ci sono restata veramente male perchè ho visto la nett differenza tra Benedetto e Giovanni Paolo, quest'ultimo era innamoratissimo della madonna e recitava il Rosario e poi vedi chi leggerà quell'intervista dirà. beh si, in effetti il rosario è una lunga preghiera stancante, in fondo anche Benedetto, allora Cardinale lo ha declassatro. Il Ropsario così viene declassato............




SCUSAMI, MA NON SONO D'ACCORDO CON QUELLO CHE DICI. SEI LIBERA DI DIRE E DI PENSARE QUELLO CHE VUOI CI MANCHEREBBE MA CHE ADDIRITTURA IL CARDINAL RATZINGER ORA PAPA BENEDETTO NON AMI IL ROSARIO E PENSARE CHE EGLI NON AMI LA FIGuRA DI MARIA O CHE LA AMI MENO DI GPII BEH FRANCAMENTE E' UN PO' GROSSA!!!!!!!!!!! SCUSAMI SE MI PERMETTO EVITIAMO I PARAGONI PER FAVORE!!!!!!!!!

[Modificato da euge65 23/08/2006 22.08]

23/08/2006 22:23
 
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In riferimento al rosario bisogna dire, che è una preghiera preziosissima ed eccellente, e anch'io amo il sacro rosario tanto; perchè il rosario, pregato correttamente, è proprio una preghiera che ci induca nei misteri di Gesù Cristo stesso.
Nonostante si deve anche dire, che il recitare del rosario non è una necessità indispensabile nel suo senso stretto.
La recità del sacro rosario dipende abbastanza dalla personalità e dal temperamento della rispettiva persona. Ci sono coloro che sono piú mariani, e poi ci sono anche coloro che sono rivolti immediamente a Gesù.
Comunque non è strettamente necessario che uno recita il rosario per essere cattolico. Facendo così è molto bene, davvero, però non è un peccato quando uno non prega il sacro rosario, ma invece una altra preghiera.

Io, personalmente, preferisco in questo periodo gli inni eucaristici, per esempio. l' "adoro te devote" oppure il "pange lingua".
Pregando il rosario mi vengono in mente tantissimi pensieri teologici, ma non sono sempre capace di "inchiodare" i miei pensieri totalmenta al rosario. Per questo anch'io conosco bene quella esperienza del nostro papa di essere deconcentrato mentre la recità del sacro rosario, pure amo questa preghiera tanto.

E anch'io direi che Giovanni Paolo II era piú il papa "mariano", mentre Benedetto XVI è più il papa "cristologico".
23/08/2006 22:27
 
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Re:

Scritto da: studiosus 23/08/2006 22.23
In riferimento al rosario bisogna dire, che è una preghiera preziosissima ed eccellente, e anch'io amo il sacro rosario tanto; perchè il rosario, pregato correttamente, è proprio una preghiera che ci induca nei misteri di Gesù Cristo stesso.
Nonostante si deve anche dire, che il recitare del rosario non è una necessità indispensabile nel suo senso stretto.
La recità del sacro rosario dipende abbastanza dalla personalità e dal temperamento della rispettiva persona. Ci sono coloro che sono piú mariani, e poi ci sono anche coloro che sono rivolti immediamente a Gesù.
Comunque non è strettamente necessario che uno recita il rosario per essere cattolico. Facendo così è molto bene, davvero, però non è un peccato quando uno non prega il sacro rosario, ma invece una altra preghiera.

Io, personalmente, preferisco in questo periodo gli inni eucaristici, per esempio. l' "adoro te devote" oppure il "pange lingua".
Pregando il rosario mi vengono in mente tantissimi pensieri teologici, ma non sono sempre capace di "inchiodare" i miei pensieri totalmenta al rosario. Per questo anch'io conosco bene quella esperienza del nostro papa di essere deconcentrato mentre la recità del sacro rosario, pure amo questa preghiera tanto.

E anch'io direi che Giovanni Paolo II era piú il papa "mariano", mentre Benedetto XVI è più il papa "cristologico".



ACCETTO LA TUA TESI MA, CIO' NON TOGLIE CHE DIRE CHE RATINGER NON AMI IL ROSARIO E ADDIRITTURA LA FIGURA DI MARIA E' COMUNQUE UNA COSA CHE AMAREGGIA ME PERCHE' NON CREDO QUESTO SCUSAMI!!!!!!!!!!
23/08/2006 22:34
 
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Re: Re:

Scritto da: euge65 23/08/2006 22.27


ACCETTO LA TUA TESI MA, CIO' NON TOGLIE CHE DIRE CHE RATINGER NON AMI IL ROSARIO E ADDIRITTURA LA FIGURA DI MARIA E' COMUNQUE UNA COSA CHE AMAREGGIA ME PERCHE' NON CREDO QUESTO SCUSAMI!!!!!!!!!!


Anzi, per quanto posso vedere io Papa Benedetto ha una grande, grandissima devozione per Maria 'donna eucaristica'...ricordo per esempio la meravigliosa omelia dell'8 dicembre scorso...

23/08/2006 22:36
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Sybella 23/08/2006 22.34

Anzi, per quanto posso vedere io Papa Benedetto ha una grande, grandissima devozione per Maria 'donna eucaristica'...ricordo per esempio la meravigliosa omelia dell'8 dicembre scorso...





CIA' APPUNTO............... [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] E SE NON SBAGLIO PROPRIO OGGI E NON SOLO OGGI, HA DETTO DI AFFIDARE OGNI PROGETTO PROPRIO ALLA PROTEZIONE BENEVOLA DELLA MADONNA O SBAGLIO???????!!!!!!!
23/08/2006 22:55
 
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No, non ho detto che il papa non amarebbe il rosario !!! Non è vero! [SM=x40795] [SM=x40795] [SM=x40795]
Volevo dire, che non è un peccato quando non prega il rosario intero. Si può amare il rosario anche quando non si è capace di pregare tutto il rosario senza nulla distrazione. Sono convinto che ama la Madonna, (per questo viene ad Altötting, per questo viene a Mariazell eccetera...), ma nonostante esiste la possibilità, che durante un rosario completo tante altre cose vengono in mente, perchè la mente è troppo vivace. Ma questo fatto, questa realtà, non significa necessariamente, che uno non amarebbe il rosario!
23/08/2006 23:01
 
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Re:

Scritto da: studiosus 23/08/2006 22.55
No, non ho detto che il papa non amarebbe il rosario !!! Non è vero! [SM=x40795] [SM=x40795] [SM=x40795]
Volevo dire, che non è un peccato quando non prega il rosario intero. Si può amare il rosario anche quando non si è capace di pregare tutto il rosario senza nulla distrazione. Sono convinto che ama la Madonna, (per questo viene ad Altötting, per questo viene a Mariazell eccetera...), ma nonostante esiste la possibilità, che durante un rosario completo tante altre cose vengono in mente, perchè la mente è troppo vivace. Ma questo fatto, questa realtà, non significa necessariamente, che uno non amarebbe il rosario!



SCUSA STUDIOSUS LA MIA RISPOSTA NON ERA RIFERITA DIRETTAMENTE A TE COMUNQUE GRAZIE PER LA TUA CORRETTEZZA!!!!!!!!!!
23/08/2006 23:09
 
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Ehh... poi tutto è a posto [SM=g27835] [SM=g27822]

Solo pensavo che il tuo ripost era per me, perchè hai citato me ;)

[SM=x40801] [SM=x40801] [SM=x40801]
24/08/2006 01:08
 
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Re:

Scritto da: SONIETTA2006 23/08/2006 21.03
ci sono restata veramente male perchè ho visto la nett differenza tra Benedetto e Giovanni Paolo, quest'ultimo era innamoratissimo della madonna e recitava il Rosario e poi vedi chi leggerà quell'intervista dirà. beh si, in effetti il rosario è una lunga preghiera stancante, in fondo anche Benedetto, allora Cardinale lo ha declassatro. Il Ropsario così viene declassato............



Queste preghiere toccano la corda della meditazione; la reiterazione delle parole, il ritmo ripetitivo cullano l’anima e le trasmettono serenità, mentre il concentrarsi sulla parola e in particolare sulla figura di Maria e sulle immagini di Cristo, che si sgranano davanti ai nostri occhi, calmano l’anima e la liberano da preoccupazioni e le consentono di sollevare lo sguardo verso Dio.
In effetti, il Rosario ci restituisce quella sapienza originaria che sa bene come la reiterazione sia una componente importante della preghiera e della meditazione, sia un modo per cullarsi in un ritmo sempre uguale che ci trasmette la serenità […].


mi pare che parlando di reiterazione il cardinale Ratzinger non volesse riferirsi all'aspetto noioso ma alla ripetitività della preghiera (e che lo sia, è innegabile). Che si tratti di una preghiera molto cara ai semplici è altrettanto innegabile ma anche questo non mi sembra per nulla declassante, dal momento che lui stesso si è sempre definito difensore della fede dei semplici. Dire poi che una preghiera calma l'anima e permette di sollevare lo sguardo verso Dio non mi sembra per niente riduttivo nei confronti di quella preghiera.
Anche per me un rosario intero è troppo ma non credo di amare meno la Madonna per questo. Cinque minuti di intenso raccoglimento possono valerne di più di trenta con la mente altrove e forse era questo il senso delle sue parole.
Quante persone e anche uomini e donne di chiesa recitano frettolosamente e meccanicamente il rosario solo come se fosse un rito obbligato! Ben vengano quelle come te che riescono a mantenere la giusta concentrazione per tutto il tempo ma anche la sincerità di chi ammette che questo non sempre è impossibile. E concede una chance anche a quelle come me
24/08/2006 01:11
 
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Per l'ennesima volta, cara emma, sono pienamente d'accordo con te.
Una precisazione: non so il Cardinal Ratzinger, ma Papa Benedetto recita tutte le mattine l'intero rosario con i segretari e le suore laiche nella sua cappella privata;)
24/08/2006 01:27
 
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Che lo reciti tutto o in perte, solo o in compagnia, in chiesa oppure nella sua cappella privata o magari in riva a un fiume come ha fatto in montagna, penso non abbia alcuna importanza e' comunque legato a questa preghiera e alla Vergine Maria, infatti non perde occasione di affidare tutte le sue intenzioni di preghiera particolari e piu' urgenti sotto la protezione della Madaonna e questo e' segno di un legame profondo sincero e forte che non dipende assolutamente dal modo in cui reciti o abbia recitato in passato il rosario.

Sempre a fianco di Benedetto XVI.
Francesca
24/08/2006 08:56
 
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Nonn volevo mancaredi rispetto a nessuno, non volevo far star male nessuno ma con l'intervista dell'alora cardinale traspare che il Rosario venga sminuito, non è bene che da un fututro Papa venga simile cosa. Chi ha letto quell'intervista avrà pensato: Beh anche il papa dice che è ripetitivo ecc.
Invece il Rosario non è ripetitivo per chi lo recuita veramente con il cuore, ognim Ave maria si rinnova, è un rinnovarsi continuo. Alla fine se lo si recita con il cuore e non con la bocca sembrerà di aver dialogato con la Madonna mediatrice di Gesù. Perchè in tanti messaggi antichi e recenti la Madonna appare e dice di pregare il rosario ?
Il Papa Benedetto ama si la Madonna e come la ama basta leggere alcuni passi della sua prima Enciclica ma mi suona strano le parole che ha messo o che i giornalisti hanno scritto in quell'intervista.
Vi voglio bene a tutti
04/09/2006 19:45
 
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Ciao, SONIETTA!!!

Benvenuta nel forum!!! [SM=x40801] [SM=x40801] [SM=x40801] [SM=x40801]

Il Papa recita il Rosario, ma non dire che è meno devoto alla Madonna di GP2...Ricordati le sue prime parole: Maria è dalla nostra parte! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] Quindi, la devozione dei due Papi è la stessa... [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]
21/09/2006 23:57
 
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Milioni di persone di tutto il mondo uniti per la Giornata Mondiale del Rosario

CITTA’ DEL MESSICO, giovedì, 21 settembre 2006 (ZENIT.org).- Il 21 ottobre la Giornata Mondiale del Rosario unirà spiritualmente milioni di persone dei cinque continenti.

L’anno scorso hanno partecipato più di 100 Paesi, con Rosari recitati simultaneamente in 8.000 luoghi. L’incontro più affollato ha avuto luogo nello stadio di calcio “Estadio Azul” di Città del Messico ed è stato presieduto dal Cardinale Norberto Rivera Carrera.

“La reazione all’annuncio di quest’anno è stata molto forte”, ha spiegato Guillermo Estévez, uno dei laici messicani che dieci anni fa hanno lanciato l’iniziativa.

“La reazione più sorprendente viene dall’Africa, dove molte parrocchie e associazioni hanno espresso il desiderio di partecipare – è la prima volta nella storia dell’evento”, ha spiegato.

Per quest’anno sono previste sei intenzioni: “pregare perché fiorisca l’amore negli esseri umani. Per la pace nel mondo, la vita e la famiglia. Per i non ancora nati. Per il Papa, i sacerdoti e le vocazioni sacerdotali e religiose; pregare il Rosario con il Santissimo Sacramento esposto; fare una consacrazione al Cuore Immacolato di Maria; motivare alla confessione nell’evento; istituire la Giornata Mondiale del Rosario il terzo sabato del mese di ottobre, anno dopo anno; formare gruppi di preghiera per riunirsi al meno una volta al mese”.

Gli organizzatori hanno chiesto che i coordinatori locali informino ed ottengano il sostegno delle Conferenze Episcopali, dei Vescovi e dei parroci perché, tra le altre cose, il Rosario Mondiale promuove la comunione ecclesiale.

Per incoraggiare la gente a partecipare, gli organizzatori raccomandano di fare pubblicità, se possibile anche sui media.


26/09/2006 05:13
 
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Non dimentichiamo il potere esorcista del Santo Rosario !
Anch' i non amavo da giovaneil Santo Rosario, lo ritenevo una preghiera popolare per donne del popolo.

Negli anni 80 Giovanni Paolo II ancora faticava per riportare la Santa Chiesa al culto di Maria Santissima.

Ora lo recito quasi ogni giorno, perchè ha un grande potere rasserenante per chi fà un lavoro intellettuale, in primis gli studenti universitari. E' un massaggio per la mente stanca, come il massagiatore sportivo per l'attaccante preso dai campi ai supplementari.

Consiglio di aggiungere queste parole: Deus cujus scientia de me mirabilis est, fac ut sim quod spero quoniam futura mea semper manent in Te (J. Guitton, Che cosa io credo - Ce que je crois)

Non dimentichiamo, inoltre, l' enorme potere esorcistico del Santo Rosario (leggere a tal proposito i resoconti degli esorcisti).

La serpe lo odia lo teme al massimo livello ....
Raffiniert ist der Herr Gott, aber boshaft ist Er nicht
(A. Einstein)
04/10/2006 14:04
 
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“Regina del Rosario”
AVE MARIA a cura di don Luciano Alimandi

Città del Vaticano (Agenzia Fides)
- In questo mese di ottobre, consacrato alla preghiera del Rosario, che vede le parrocchie e le comunità tutte protese verso i missionari, la Chiesa in cammino sulle strade del mondo per annunciare il Vangelo, con insistenza, ci invita a far nostre le intenzioni e gli aneliti apostolici della Madre di Gesù mediante la preghiera mariana per eccellenza: il santo Rosario.
Lei, che è la Stella della Nuova Evangelizzazione, non solamente ci indica la strada al Signore, ma ci porta a Lui; non solamente ci accompagna dal Figlio, ma ce Lo dona!
La maternità universale di Maria e la sua mediazione materna diventano, per noi suoi figli, delle realtà di vita vissuta, della nostra stessa vita che si svolge tra le tante piccole cose di ogni giorno e viene illuminata dalle molteplici verità di luce della fede cristiana contemplate nei misteri. Così, pregare il Rosario con la corona tra le mani, gesto semplice compiuto ogni giorno, ci ricorderà che è la mano della Madonna che tiene la nostra.
Quante volte abbiamo visto persone sofferenti, nel loro letto di dolore, tenere stretta quella corona come si tiene stretta la mano della persona più cara nel momento del bisogno e della consolazione!
Quante volte quella corona è stata un segno eloquente messo tra le mani fredde di un caro defunto che veniva accompagnato, all’estremo saluto, dalle preghiere e dalle lacrime dei suoi cari, che non si stancavano di ripetere “Ave Maria… Ave Maria”!
Il Santo Padre ci ha ricordato anche recentemente l’importanza di questa preghiera, che ci è donata direttamente dal Cielo: “il giorno 7, sabato prossimo, celebreremo la festa della Beata Vergine del Rosario, ed è come se, ogni anno, la Madonna ci invitasse a riscoprire la bellezza di questa preghiera, così semplice e tanto profonda. L’amato Giovanni Paolo II è stato grande apostolo del Rosario: lo ricordiamo in ginocchio con la corona tra le mani, immerso nella contemplazione di Cristo, come egli stesso ha invitato a fare con la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae. Il Rosario è preghiera contemplativa e cristocentrica, inseparabile dalla meditazione della Sacra Scrittura. E’ la preghiera del cristiano che avanza nel pellegrinaggio della fede, alla sequela di Gesù, preceduto da Maria. Vorrei invitarvi, cari fratelli e sorelle, a recitare il Rosario durante questo mese in famiglia, nelle comunità! ; e nelle parrocchie per le intenzioni del Papa, per la missione della Chiesa e per la pace nel mondo” (Papa Benedetto XVI, Angelus del 1° ottobre 2006).
L’immagine commovente dell’ “amato Giovanni Paolo II in ginocchio con la corona tra le mani”, richiamata da Sua Santità Benedetto XVI, è di incoraggiamento a diventare anche noi apostoli del Rosario in questo tempo carico di tensione, ma anche tanto ricco di speranza e di luminosità. Contempliamo fiduciosi i Volti radiosi di Gesù e di Maria, affidandoci senza riserve, come Loro, all’Amore misericordioso del Padre.

(fonte: Agenzia Fides 4/10/2006, righe 34, parole 484)

[SM=g27821] [SM=g27821] [SM=g27821]

05/10/2006 22:54
 
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Qual è l’importanza del S. Rosario?
ROMA, giovedì, 5 ottobre 2006 (ZENIT.org).- Da circa un anno monsignor Raffaello Martinelli, Officiale alla Congregazione per la Dottrina della Fede e collaboratore del Cardinale Joseph Ratzinger per 23 anni, ha messo a disposizione dei fedeli presso la Basilica dei SS. Ambrogio e Carlo al Corso, a Roma, alcune schede catechistiche su argomenti di attualità, redatte sulla base del Catechismo e di altri documenti pontifici.

Con grande meraviglia monsignor Martinelli, che dal 1987 è anche Rettore del Collegio Ecclesiastico Internazionale San Carlo e Primicerio della Basilica di San Carlo al Corso (www.sancarlo.pcn.net), ha constatato che più di 800.000 schede sono state prese dalle persone che sono entrate nella Basilica.

Conscia di questa situazione, Antonia Salzano, Presidente dell’Istituto e delle Edizioni San Clemente I Papa e Martire (www.istitutosanclemente.it) ha voluto raccogliere le 33 schede in un CD, ora in vendita presso le librerie cattoliche con il titolo “Catechesi Dialogica su argomenti di attualità”.

Considerando la qualità, la competenza e l’utilità di queste schede catechistiche, ZENIT ha deciso di pubblicarne una ogni giovedì.

Il tema affrontato questa settimana è: “Qual è l’importanza del S. Rosario?”.



* * *




A) NOTIZIE STORICHE SUL ROSARIO:

Quando nasce la preghiera del Rosario?

Esso ha origini antichissime. Sembra infatti che risalga al XII secolo, quando già da tempo era recitato dai monaci Certosini.

Ben presto, poi, si diffuse in tutto il mondo cattolico, assumendo caratteristiche diverse, ma conservando sempre l’invocazione a Maria Santissima. La popolarità del Rosario è confermata anche dal gran numero di confraternite e sodalizi che, sia nel passato che ai giorni nostri, portano il suo titolo.

La ricorrenza liturgica in onore della Madonna del Rosario si celebra il 7 ottobre.

Fu Papa Gregorio XIII a trasferirla in tale giorno, sostituendola a quella di S. Maria della Vittoria che il suo predecessore S. Pio V aveva istituito per commemorare l’affermazione a Lepanto della flotta cristiana su quella turca che minacciava le coste venete.

Che cosa hanno detto alcuni papi circa il Rosario?

Diffusosi rapidamente nella Chiesa, il Rosario venne ben presto regolato, riconosciuto ufficialmente e raccomandato ai fedeli da Sommi Pontefici.

• Il Papa che per primo ne determinò ufficialmente la fisionomia essenziale, gli conferì il carisma ecclesiale, rilevò i suoi pregi e lo raccomandò quindi al popolo di Dio, fu il domenicano San Pio V. Memorabili sono la bolla Consueverunt del 1569, vera magna charta del Rosario e la Salvatoris Domini del 1572, scritta dopo la vittoria della cristianità a Lepanto.

• Altro grande pontefice del Rosario fu il Papa Leone XIII. Devotissimo egli stesso di questa preghiera, vi dedicò ben 22 documenti. L’additò come “maniera facile per far penetrare e inculcare negli animi i dogmi principali della Fede cristiana”.

Nell’anno 1883 stabilì che “tutto il mese di ottobre dell’anno in corso e per l’avvenire sia consacrato e dedicato alla celeste vergine del Rosario”. Dell’anno 1891 ricordiamo la significativa definizione che diede del Rosario: “come la tessera della nostra Fede e il compendio del culto a Maria dovuto”. Nel 1892 giustifica le sue raccomandazioni di pregare il Rosario dicendo che in esso “sono così bene e così utilmente riuniti un’eccellente forma di preghiera, un mezzo efficace per conservare la Fede e un ideale insigne di virtù perfetta: è ben giusto che i veri cristiani lo abbiano spesso tra le mani e lo meditino piamente”. Nel 1898 giunge ad affermare che il “Rosario costituisce la più eccellente forma di preghiera privata e il mezzo più efficace per conseguire la vita eterna” e che “nell’ora suprema i devoti del Rosario saranno consolati dalla materna tenerezza della vergine Maria e si addormenteranno dolcemente sul suo seno”.

• Il papa Pio X stimò e amò il Rosario recitandolo fedelmente prima e durante il suo pontificato. Egli affermò: “il Rosario costituisce l’orazione per eccellenza riunendo alla meditazione dei misteri della nostra religione e alle più sante preghiere, la mediazione della vergine santissima. Dobbiamo nutrire la più cara speranza che per mezzo di questa pratica il Signore ci accordi le migliori grazie”. Nel suo testamento raccomandò il Rosario come “la preghiera che, sempre dopo quella liturgica, fra tutte è la più bella, la più ricca di grazie, quella che più piace alla santissima vergine Maria”.

• Con importanti encicliche e discorsi hanno esaltato e raccomandato il Rosario Benedetto XV e Pio XI, a cui viene attribuita la frase provocatoria, sovente riportata: “potrei convertire il mondo se avessi un esercito che recitasse il Rosario”.

• Di Pio XII è invece la famosa definizione: “il Rosario è sintesi di tutto il Vangelo, meditazione dei misteri del Signore, sacrificio vespertino, corona di rose, inno di lode, preghiera della famiglia, compendio di vita cristiana, segno sicuro del favore celeste, presidio per l’attesa salvezza”.

• Giovanni Paolo II, il 16 ottobre 2002, ha pubblicato la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, in occasione del 120° anniversario dell’enciclica Supremi apostolatus officio con cui Leone XIII, il 1° settembre 1883, diede inizio alla pubblicazione di una serie di documenti dedicati proprio al Rosario.

Pur “caratterizzato dalla sua fisionomia mariana”, scrive Giovanni Paolo II nell’introduzione alla lettera, il Rosario “è preghiera dal cuore cristologico” che con la sua “semplicità e profondità rimane, anche in questo terzo millennio, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità”. Giovanni Paolo II ha proclamato l’anno che va dall’ottobre 2002 all’ottobre del 2003 “Anno del Rosario”, invitando alla recita di questa preghiera, che “porta al cuore stesso della vita cristiana ed offre un’ordinaria quanto feconda opportunità spirituale e pedagogica per la contemplazione personale, la formazione del popolo di Dio e la nuova evangelizzazione”.

B) LA STRUTTURA DEL ROSARIO

Di quante Ave Maria è formato attualmente il S. Rosario?

È formato da 200 Ave Maria, suddivise in decine, raggruppate in 4 cicli di 5 Misteri ciascuno. Ogni corona del S. Rosario è formata da 5 decine. La corona del Rosario è sorta come strumento per il conteggio delle preghiere sul modello di strumenti simili già in uso presso altre religioni, in particolare presso i buddisti (108 grani) e i musulmani (99 grani, cioè quanti sono i nomi attribuiti a Dio dal Corano). Leone X, ad esempio, nel 1516 approvava una ‘corona’ in onore di Nostro Signore che constava di 33 grani piccoli (gli anni di Cristo secondo la tradizione popolare) per la recita di altrettanti Pater con l’aggiunta di cinque grani più grandi (le piaghe di Cristo) per la recita di cinque Ave.

Perché nel passato il S. Rosario era formato da 150 Ave Maria?

Il S. Rosario di 150 Ave Maria richiamava i 150 salmi che fanno parte della Liturgia delle Ore e che nel passato (ma anche talvolta nel presente) per gli illetterati venivano sostituiti con la recita quotidiana di 150 Pater. Con lo sviluppo della pietà mariana fu proposta al popolo la recita di 150 Ave, quando questa preghiera biblica non aveva ancora la seconda parte, aggiunta verso la fine del XV secolo.

C) IMPORTANZA DEL ROSARIO

Qual è il rapporto tra il Rosario e la vita quotidiana?

“Il nostro cuore - aveva affermato Giovanni Paolo II nel suo primo anno di pontificato - può racchiudere in queste decine del Rosario tutti i fatti che compongono la vita dell’individuo, della famiglia, della nazione, della Chiesa e dell’umanità”. E proprio sulla “implicazione antropologica” del Rosario si sofferma il Papa, definendolo il “segreto per aprirsi più facilmente a una conoscenza profonda e coinvolgente di Cristo attraverso Maria”, ma anche un modo per chiedere aiuto a Cristo per “i tanti problemi, assilli, fatiche e progetti che segnano la nostra vita”. Il Rosario è anche una risposta a quella “rinnovata esigenza di meditazione”, tipica della nostra epoca.

In che senso il Rosario è la preghiera per la Pace e la famiglia?

Pace e famiglia: sono questi, per il Papa Giovanni Paolo II, due ambiti particolari in cui la preghiera del Rosario si rivela capace di “far sperare in un futuro meno oscuro”.

• “Il Rosario è preghiera orientata per sua natura alla pace”, scrive Giovanni Paolo II nella citata Lettera apostolica del 2002, “anche per i frutti di carità che produce”, tra cui il “desiderio di accogliere, difendere e promuovere la vita, facendosi carico della sofferenza dei bambini in tutte le parti del mondo”; di “testimoniare le beatitudini nella vita di ogni giorno”; di “farsi ‘cirenei’ in ogni fratello affranto dal dolore o schiacciato dalla disperazione”. Di diventare, in una parola, “costruttori della pace nel mondo” e di “sperare che, anche oggi, una ‘battaglia’ tanto difficile come quella della pace possa essere vinta”.

• Altro versante critico del nostro tempo, per il quale Giovanni Paolo II chiede un supplemento di impegno, è quello della famiglia. Il rilancio del Rosario nelle famiglie cristiane, nel quadro di una più larga pastorale della famiglia, può costituire, secondo il Papa, un’ottima occasione per :

- alimentare la preghiera familiare tanto importante anche oggi;
- affidare alla preghiera del Rosario, l’itinerario di crescita dei figli;
- aiutare i genitori a colmare la distanza culturale tra le generazioni;
- riscoprire il valore del silenzio;
- favorire lo stare insieme, e il comunicare nella preghiera, fra i vari membri della famiglia.

Esiste anche un Rosario missionario?

Sì, ed è molto suggestivo: una decina, quella bianca è per la vecchia Europa, perché sia capace di riappropriarsi della forza evangelizzatrice che ha generato tante Chiese; la decina gialla è per l’Asia, che esplode di vita e di giovinezza; la decina verde è per l’Africa, provata dalla sofferenza, ma disponibile all’annuncio; la decina rossa è per l’America, vivaio di nuove forze missionarie; la decina azzurra è per il Continente dell’Oceania e dell’Australia che attende una più capillare diffusione del Vangelo.

D) I MISTERI DEL ROSARIO

MISTERI DELLA GIOIA
(Gaudiosi) (lunedì e sabato)

• Nel 1° Mistero gaudioso si contempla l’annunciazione dell’Angelo a Maria SS: “L’angelo, entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te… Ecco concepirai un Figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”(Lc 1,28.31).

• Nel 2° Mistero gaudioso si contempla la visita di Maria SS. a Santa Elisabetta: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo” (Lc 1,41).

• Nel 3° Mistero gaudioso si contempla la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme: “Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Lc 2,7).

• Nel 4° Mistero gaudioso si contempla la presentazione di Gesù al Tempio da Maria e Giuseppe: A quaranta giorni dalla nascita di Gesù, Maria e Giuseppe “portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore” (Lc 2,22).

• Nel 5° Mistero gaudioso si contempla il ritrovamento di Gesù nel Tempio: “Non sapevate. che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2,49- 51).


MISTERI DELLA LUCE
(Luminosi) (giovedì)

• Nel 1° Mistero luminoso si contempla il Battesimo nel Giordano di Gesù: “In quei giorni Gesù venne da Nazaret in Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E si sentì una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Mc 1,9-11).

• Nel 2° Mistero luminoso si contempla Gesù alle nozze di Cana: “La Madre disse ai servi: “Fate quello che vi dirà”. Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui” (Gv 2,5, 11).

• Nel 3° Mistero luminoso si contempla l’annuncio del Regno di Dio: “Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, l5).

• Nel 4° Mistero luminoso si contempla la Trasfigurazione di Gesù: “Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e salì sul monte a pregare. Mentre pregava il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante” (Lc 9,28-29).

• Nel 5° Mistero luminoso si contempla l’istituzione dell’Eucaristia: “Mentre mangiavano, prese il pane, e pronunziata la preghiera di benedizione, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Prendete e mangiate: questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’Alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati” (Mt 26,26-28).


MISTERI DEL DOLORE
(Dolorosi) (martedì - venerdì)

• Nel 1° Mistero doloroso si contempla l’agonia di Gesù nel Getsemani: “In preda all’angoscia, pregava più intensamente e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra” (Lc 22,44).

• Nel 2° Mistero doloroso si contempla la flagellazione di Gesù: “Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare” (Gv 19,1).

• Nel 3° Mistero doloroso si contempla l’incoronazione di spine di Gesù: “I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo” (Mt 27,29).

• Nel 4° Mistero doloroso si contempla il viaggio al Calvario di Gesù carico della croce: “Pilato lo consegnò loro. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il Golgota” (Gv 19,16-17).

• Nel 5° Mistero doloroso si contempla Gesù crocifisso e morto in croce: “Giunti al Calvario lo crocifissero... Dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò” (Gv 19,18-30).


MISTERI DELLA GLORIA
(Gloriosi) (mercoledì - domenica)

• Nel 1° Mistero glorioso si contempla la risurrezione di Gesù: “So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto come aveva detto” (Mt 28,5-6).

• Nel 2° Mistero glorioso si contempla l’ascensione di Gesù al Cielo: “Il Signore Gesù fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio” (Mc 16,19).

• Nel 3° Mistero glorioso si contempla la discesa dello Spirito Santo sopra gli Apostoli con Maria SS. nel Cenacolo: “Apparvero loro lingue come di fuoco; ed essi furono tutti ripieni di Spirito Santo” (Atti 2,3-4).

• Nel 4° Mistero glorioso si contempla l’assunzione di Maria SS. al Cielo: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il suo nome” (Lc 1,49).

• Nel 5° Mistero glorioso si contempla l’incoronazione di Maria SS. Regina del Cielo e della Terra: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi, e sul suo capo una corona di dodici stelle” (Ap 12, I).

Il Primicerio della Basilica dei SS.Ambrogio e Carlo in Roma
Mons. Raffaello Martinelli

[anche se la struttura dei misteri e la suddivisione nei giorni della settimana ce l'avevamo già ho preferito postare l'articolo per intero senza fermarmi alle notizie storiche... [SM=g27821] [SM=g27821] ]

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