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I nostri scritti e pensieri sul Papa

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2006 22:29
22/03/2006 17:35
 
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Santità,

Le auguro di cuore
di poter continuare a spronare l'Umanità intera
a camminare sulla via della Verità e della Pace.

Che il Signore La benedica!


ISABELLA "Papa_ya"


JOSEPHINE

"OMNIA POSSUNT IN EO QUI ME CONFORTAT"
23/03/2006 23:40
 
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Per il mio amatissimo Papa!
Solo poche parole perche' e' tardissimo e domani devo alzarmi presto: Ti voglio bene, un mondo di bene!!!!!!!!!!
In bocca al lupo per domani ti aspetta un fine settimana pieno di cose importanti non ti stancare troppo!!!
Un bacio a presto. Francesca
03/04/2006 15:04
 
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Un pensiero x il Papa
Un pensiero semplice x il Papa da parte di Antony la Salernitana:Vuoi sapere quanto ti voglio bene?CONTA LE ONDE DEL MARE!Peppino, spero kè tu 1 giorno vieni a vedere Salerno, la città dell'apostolo Matteo!Ciao da josie '86 [SM=g27821] [SM=x40800] [SM=x40790]
03/04/2006 16:44
 
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Un pezzo di canzone X Beppe
Con 1 sorriso mi hai rimesso al mondo,
cn 1 sorriso solo,
cn 1 sorriso kè nn mi aspettavo,
cn 1 sorriso gratis!
Ad 1 sorriso adesso io rispondo
se nn vuol niente in cambio
mi sn seduta e ho usato
tutte le lacrime kè nn ho pianto!
Ti voglio bene, Beppe!Ciao!
03/04/2006 20:49
 
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Il Papa umile
Caro dolce Joseph, dal giorno che prepotentemente, a dispetto del tuo animo così dolce, sei entrato nella mia vita, nelle nostre vite, si è estesa intorno a te, a dispetto di tutto e di tutti, anche di coloro che continuano, ciechi a denigrarti, si è estesa un onda di gratitudine, di tenerezza e di amore, nei tuoi confronti.
Con te abbiamo camminato in questo lungo anno, con te vogliamo camminare ancora per molto tempo.
Grazie per le tue parole, per le tue splendide omelie, per i bellissimi messaggi che ci mandi ogni volta che appari in tv,mai mediatico, mai "divo televisivo", ma sempre opportunamente televisivo.Noi sappiamo che se appari in tv non è per strappare l'applauso, per conquistare la fama, la buona parola,che a causa del tuo severo lavoro, non ti ha mai (purtroppo) mai accompagnato, tra la gente.Noi sappiamo che le tue apparizioni sono motivate dall'evangelio, sappiamo quanto hai preso a cuore la vita del popolo che guidi, con quanta dedizione tu ti sia caricato le spalle del duro peso di chiamarsi"Pietro", e di questo ti ringraziamo infinitamente.
E insieme a noi, altre voci,malgrado le iniziali freddezze, si sono levate per renderti grazie, chi per una cosa, chi per un'altra...e adesso le iniziali critiche che accompagnarono la tua elezione si sono dissolte come fumo al vento.Rimane, intorno a te quell'aura strana, un'aura bellissima che si chiama UMILTA'.E la tua bellezza è tutta in questa parola di sei lettere. [SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]
03/04/2006 23:46
 
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Sei grande Papa Ratzi,hai convertito tanti di noi,e tanti altri hai riportato su una strada che avevano smarrito.Sei un meraviglioso dono divino,il migliore che lo Spirito Santo potesse fare al gregge rimasto orfano del suo pastore. [SM=g27811]
GRAZIE mio amato Papa,di tutto quello che fai per noi ogni giorno e di quello che farai,ma soprattutto GRAZIE DI ESISTERE. [SM=x40800]

TVB
RATZI FOREVER

Suor RATZGIRL
Ordine Benedettino delle Suore delle Sante Coccole al Romano Pontefice
04/04/2006 00:20
 
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Un pensiero anche da parte mia per quel piccolo puntino che ieri sera assisteva dalla finestra alla veglia di preghiera, quasi in silenzio. Per Vespa era un'entità irrilevante, poco televisiva. Lui in realtà, come sempre, aveva paura di disturbare quella folla convenuta non per lui. Dicono sempre così i commentatori, anche quando non vi è nulla da commemorare e l'unico presente è lui. Nessuno sembra mai essere lì per lui e, forse alla fine, chissà, sono riusciti a convincerlo...
I giovani di GPII non si sentono cercati, amati, capiti ma.. loro hanno provato a fare altrettanto? Non hanno pensato che non tutti i nonni sono uguali? Che chi è abituato ad essere poco amato ha spesso bisogno di essere preso lui stesso per mano, incredulo, di fronte alle manifestazioni d'affetto?
Sarà che non sono mai stata una giovane di GPII ma mi riesce così facile capirlo e amarlo...
04/04/2006 01:09
 
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Il perchè di ogni cosa....
Sai, ripensavo ieri sera, dolcissimo Joseph,
a quella sera di un anno fa quando seppi della morte del Papa..anche se non più praticante e credente da tempo, mi prese un forte sgomento...
Un po' soprattutto perchè vedevo intorno a me gente che rimpiangeva la figura defunta...
Mi ritorna a mente adesso, perchè penso a quanto sarei stata triste, un giorno lontano, quando avrei rivisto quell'immagine, con il nuovo rimorso di non averti conosciuto, di non averti amato, di non averti seguito.
Purtroppo per qualcuno accadrà di nuovo.
Non per me. Io ho afferrato la tua mano salda,e anche se a volte mi sembra di scivolare, non la lascerà mai più! [SM=g27822]
04/04/2006 07:51
 
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mio dolce, amatissimo, papa joseph
tu non puoi nemmeno immaginare quanto ti voglio bene, quanto ti sono grata solo per il fatto che tu sei li', che esisti!
in fondo sono sempre stata affascinata dal tuo modo di fare: eri il prefetto dell'ex sant'uffizio, cosi' forte, cosi' preparato, cosi' coraggioso nell'andare controcorrente (anche in contrasto con gp2). sara' perche' a me piacciono le persone che portano avanti le proprie idee, senza paura e con intelligenza, ma eri gia' nel mio cuore da tempo.
per questo tuo modo di essere ti hanno anche chiamato panzer ma tu sei andato avanti lo stesso, consapevole di non essere solo ma di avere l'aiuto di quel Signore a cui tu hai offerto la tua vita. volevi essere un semplice monaco benedettino, silenzioso e devoto, ma poi hai accettato di diventare sacerdote non per avere piu' visibilita', ma per mettere al servizio di tutti la tua intelligenza.
volevi "solo" insegnare ai quei giovani che sono la speranza della chiesa ma poi hai accettato di diventare vescovo obbedendo alla volonta' di paolo vi che, in gravi difficolta', aveva bisogno di "spalle" forti e concrete.
ti eri quasi abituato a fare il vescovo quando il tuo amico gp2 ti ha chiamato a roma perche' tu potessi aiutarlo a portare la chiesa nel terzo millennio. chissa' quante volte gli hai chiesto di farti tornare a casa ma poi, per spirito di obbedienza, sei rimasto, finche' lo spirito santo ti ha investito di una missione "straordinaria e terribile" che tu hai accettato consapevole delle difficolta'.
grazie per non esserti tirato indietro (sarebbe stato comprensibile: avevi 78 anni), grazie per avere accettato di prenderci per mano e di guidarci, grazie per la tua dolcezza, per quel tuo modo di affascinare la mente ed il cuore di chi ha capito che sei diverso da gp2 (GRAZIE AL CIELO!) ma ugualmente (per me molto di piu') carismatico.
04/04/2006 23:28
 
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Caro Papa...
GPII è stato indubbiamente un grande papa e un grande uomo,ma tu,caro Papa Ratzi sei UNICO. [SM=x40801]
Ti ho seguito da quel lontano 8 aprile 2005,piccolo cardinale dalla chioma candida arruffata dal vento,e ti seguirò ovunque,fino alla fine. [SM=g27819]

Ti voglio un mondo di bene [SM=x40800]
RATZI FOREVER

Suor RATZGIRL
Ordine Benedettino delle Suore delle Sante Coccole al Romano Pontefice
05/04/2006 06:01
 
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IL PAPA NON HA BISOGNO DI VALIDARSI A NESSUNO
Questo non e in forma di una lettera al Papa. Sono alcuni dei pensieri che mi sono venuti durante questi giorni di rimembranza:

Ho deciso di smettere indignarme troppo se qualcuno fa una paragone tra Papa Wojtyla e Papa Ratzinger dove si tratta di sminuire il nostro Benedetto.

Lui sarebbe stato consapevole sin dall’inizio che una croce su di lui sarebbe appunto questo. Da un quarto di secolo, lui ha gia portato la croce della legenda nera del cattivo scellerato Panzerkardinal della Chiesa- tempo lunghissimo per adeguarsi alla cattiveria e i capricci dei mass media.

Per fortuna, lui ha potuto diffondere intanto i suoi pensieri, le sue idee, in modo diretto – da scrittore prolifico di libri ed articoli, da Prefetto della CDF con l’autorita di pubblicare i documenti piu importanti della Chiesa tranne le encicliche, e da interlocutore molto richIesto nei cerchi intellettuali che riconoscono il suo intelletto. Ed e diventato Papa malgrado la ‘mala fama’ imputata a lui dalla parte dei “liberali” e “progressisti”- perche fu il suo destino, voluto da Dio e compiuto dallo Spirito Santo. Un essere cosi segnato da Dio non ha bisogno di validarsi da nessuno. Per lui, l'unico giudice che conta e Dio.

In questa perspettiva, che contano i critichi soliti e quelli d’opportunita? Ora da Papa, lui e il piu grande e piu potente voce di autorita morale sulla terra – che abbaiano i cani e ronzano le zanzare, nessuno di loro puo fargli danno! Nessuno puo togliere niente dalla sua grandezza, dalla sua altezza. Questo e la risposta migliore che si puo fare ai critichi. E adesso basta!

Molto a proposito:
Sandro Magister ha detto oggi in un’intervista con il giornale Correo in Spagna, paragonando il compito dei due Papi: “Giovanni Paolo ha sbozzato le grandi perspettivi. Lui ha scritto i titoli grandi. Ora Benedetto scrive le storie sotto quei titoli. Giovanni Paolo e riuscito a mettere la Chiesa con grande visibilita davanti al mondo. Ora tocca a Benedetto construire su questa fondazione di gran visibilita la capacita della Chiesa per communicare al resto del mondo.”

Perche ogni Papa si affronta ai tempi suoi! "L'umile lavoratore" segue al Papa-superstar.
05/04/2006 07:02
 
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I MIEI DUE PAPI
Una discussione nella cartella delle notizie sul Papa mi ha spinto a cercare di sistemare i miei sentimenti con riguardo a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Dall’inizio devo dire: Sono devota del Gran Papa Giovanni Paolo II, che gia da vivo, negli ultimi 10 anni della sua vita terrene, lo consideravo un santo, per quella sua santita innegabile che emanava da quel volto e quel corpo tan sofferenti e per l’esempio della sua vita ormai.

Credo che la beatificazione e la canonizzazione siano soltanto formalita della Chiesa che si compiono quando si compiono. Lui e stato grande da vivo, e soppravivra nell’istoria da Grande (con maiuscolo). Dal momento che e morto, l’ho considerato un santo a che posso chiedere l’intercezione a Dio e da quel giorno, l’ho pregato a lui cosi.

Quando e morto un’anno fa, la prima emozione che mi veniva fu una grande gioia – la gioia che il suo essere terreno fu finalmente liberato dai mali mortali e che lui e gia totalmente con Dio – totus eus! – perche, come dicono i benedettini quando celebrano il giorno della morte del grande San Benedetto, la sua morte e allo stesso tempo la sua nascita in cielo.

Per me, i giorni indimenticabili - quando 4 millioni di esseri hanno fatto la cola per congedarsi del amatissimo Papa – non sono stati giorni di lutto ma giorni di omaggio. Io ne ho voluto giorni di celebrazioni anche, ma l’usanza e fare il lutto quando qualcuno muore, e cosi e accaduto.

Non mi piace paragonare i due Papi, sebbene tutti nei media l’hanno fatto sin dal 19 aprile 2005. Paragonando Wojtyla e Ratzinger implica tante trappole - e molto difficile fare un confronto giusto e 'fair' tra due personaggi eminentissimi. Per di piu, i paragoni finora hanno tendato a lodare Giovanni Paolo II a spesa di Benedetto XVI. Forse si puo capire quest’atteggiamento reprensibile, dato che chi ne hanno scrivono e parlano da civili, da laici, non da fedeli. Perche i fedeli sanno che i Papi sono doni del Spirito Santo alla Chiesa, dunque ognuno e stato segnalato da Dio stesso – almeno crediamo cosi – per essere suo Vicario (rappresentante) in terra.

Ma siccome ogni Papa si affronta ai problemi dei suoi tempi, ed ogni Papa viene al Cattedra di Pietro con la sua propria personalita, ogni Papato e dunque distinto. Fa senso paragonare i Papati, non i Papi. Ma in questo caso ed a questo punto, non si puo paragonare nemmeno un Papato da 26-1/2 anni contro uno che non ha ancora compiuto un’anno!

E se si e costretto (ma da chi?) a paragonare Wojtyla e Ratzinger come individui, questo si puo fare senza oltraggiare o detrarre ne l’uno ne l’altro – perche ambedue sono stati dotati da Dio con tanti grandi doni comprensivi che ne fanno di loro uomini straordinari che sarebbero spiccati oltre della massa umana in qualunque altra area di vita sarebbero capitati.

Ed ora, devo farne oltra cosa molto chiara: Non credevo che sia possibile ch’io potrebbe mai amare ed ammirare un’altro Papa come amavo e ammiravo Giovanni Paolo II, che il lampo possa colpire piu che una volta. Certo non pensavo mai che sarebbe accaduto a me il 19 aprile, 2005, e molto meno che questa volta il lampo sarebbe stato ancora piu fulminante, che svegliaresse in me una dedizione totale mai vissuta. Ma e cosi! E ho pregato a Giovanni Paolo – Papa Grande, tu mi comprendi, tu non mi rimprovi, non ti tradico, questa mi e venuta come fulmine, ringrazio anche te per avere in certo modo dato il tuo fratello Joseph da dono, da regalo immenso, a noi, e ti prego custodiare di lui sempre.

Quando e morto Giovanni Paolo II, non ho mai pensato che “Sara insostuibile,” qualunque grandissimo che era, perche da cattolica, credevo che lo Spirito Santo “ci pensera “ e ci darebbe qualcuno che merita essere Papa. Invece ho pensato, “Povero chi sarebbe eletto successore perche soffrira sempre essere paragonato con il gigante che lo precedeva.” Povera me, chi, a quell’epoca, ero quasi totalmente inconsciente dell’esistenza di un’altro gigante del nome Joseph Ratzinger!

Ma quel personaggio e diventato imprescindibile nei giorni seguenti, a tutti quanti seguono le notizie. Lui e spiccato fuori - tanto come Decano dei cardinali a presiedere non soltanto l’esequie del Papa difunto ma anche il Conclave per scegliere il Papa nuovo, e tanto come uno dei ‘papabili’ di cui i media discutono gia e di cui al parere, e stato il favorito. Chi ha voluto apprendere di piu su di lui avrebbe scoperto che la sua biografia non e per niente meno dalla di Wojtyla prima di diventare Papa, bensi il contrario!

La prima volta che mi sono esposta a Ratzinger fu la Messa esequie per Giovanni Paolo. Mi apparivo molto serio, ma mite nei suoi gesti, e emanava un’aura molto rassicurante. Mi ricordo essere un po’ divertita per i capelli bianchissimi arrufati dal vento. Poi venne l’omelia. Non sapevo che aspettare; non ho qualsiasi ricordo di qualche altro omelia per un Papa difunto, malgrado che sono stata presente a S. Pietro per le esequie di Paolo VI (e da quell’evento mi sono rimasto solo il ricordo dell’applauso lungo dopo la Messa – fu la prima volta nella mia vita che ho sperimentato applauso durante le esequie; ora e divenuto comune).

Dal secondo “Seguimi” con che il Cardinale ha introdotto un’altro capitolo nella vita di Wojtyla, mi resi conto che l’omelia era una construzione letteraria, e mi sono rimasta attentissima a quella voce mite e tenero, con parole ben scelte da esprimere cio che il mondo intero avrebbe detto su questa vicenda nella Chiesa e sull’uomo cui vita stavamo celebrando. Guardando la TV a casa mia, urlavi “Bravo!” e applaudi con la folla quando pronuncio quell’indimenticabile frase , “Ci sta guardando dalla finestra della casa del Signore.” Forse quest’omelia e stato anche il primo messaggio ‘ecclesiale’ che ho seguito, cioe, badato con attenzione.

[Wojytla mi aveva affascinato come persona e l’ho venerato da Papa, ma non seguiva le sue pronunziamenti e scritti, perche le prime anni del suo Papato coincidevano con le mie “ricerche” nelle religioni orientali, e dopo, mi bastano sapere che lui e “conservatori” delle dottrine e tradizioni cattoliche. Nemmeno pensavo di fare fatica per ascoltare o leggere le sue parole oltre lo che potevo vedere sulla TV (le Messe per i grandi giorni di feste) o le notizie su di lui quando viaggiava. Quando poi cominciava farsi evidente le devastazioni fatte della sua malattia, qualunque messagio suo e stato superato per me dal penibilissimo messaggio della sua sofferenza, e cominciavo pensare che essere visto e riportato cosi dagl’occhi implacabili dei media costituiva il vero martirio per lui.]

Ma siamo con Ratzinger. Soltanto molto dopo, tentando di ricordarmi che pensavo durante l’omelia, mi sono accorta che non ho mai pensato, “Qui e un tedesco parlando italiano” – infatti, avevo trascurato completamente che lui pronunciava dolce il “g” duro dell’italiano! Ma pensavo, “Secondo i giornali e i commentaristi della TV, quest’uomo e durissimo ma non mi sembra.” Non sapevo ancora quanto estesa e a quale grado e stata la mala fama che i media hanno costruito su di lui, felice me!

Durante questi giorni, sono stata in corso di un trattamento medico intensivo ma ho potuto seguire le notizie sulla TV. Non pensavo nemmeno dell’Internet (perche giuravo anni fa non servirmene se non era per il mio lavoro, cioe, soltanto per fare ricerca degli articoli scientifici ed altre informazioni che ne avevo bisogno).

Ho visto l’inizio del Conclave (la processione dall’Aula di Benedizione alla Cappella Sistina, e i giuramenti dei cardinali, fino all “Extra omnes!”) nella TV della sala di attesa in ospedale. Non tifavo per nessuno dei papabili – soltanto che mi piacerebbe qualcuno di tre nomi: Ratzinger perche e stato la sobrio “mano destra” di Wojtyla; Arinze, perche se la Chiesa e pronta per un Papa non-Europeo, mi pareva il piu adatto; e Maradiaga, perche era un giovane apparentemente molto dotato, e dal Terzo Mondo per di piu. Temevo che sia qualcuno come Tettamanzi, e non credevo che Martini, lui stesso afflitto dal malattia Parkinson, sarebbe eletto.

Ma poi hanno cominziato parlare sulla TV dell’omelia di Ratzinger nella Messa pro eligendo Pontefice, e mi sono colpite dalle citazioni fatte sulla “dittadura del relativismo”. Siccome ormai gia avevo letto un paio di volte le meditazioni scritti da Ratzinger per la Via crucis della scorsa venerdi santo, mi resi conto che ancora quest’uomo ha avuto il coraggio di dire le cose come sono – e soltanto a questo punto cominciavo tifarmi per lui. Non sapevo, ma stavamo meno di 24 ore dalla sua elezione.

Il 19 d’aprile, sono stata rivestendome, appena finito un trattamento nell’ospedale, quando udi dal televisore nella sala di attesa che la fumata dalla Sistina pareva bianca! Sono corsa per arrivare a casa mia prima che si fa l’annunzio di “Habemus Papam!” (Fu mezzogiorno qui a New York.) “Oh Dio, oh Dio, oh Dio, fate che sia Ratzinger!” Questo preghiera martellava nel mio cervello mentre aspettavo…

E si e fatto! …

Adesso penso di quell’istante, quando appariva Joseph Ratzinger per la prima volta da Papa, come la sua Trasfigurazione. Quei momenti sono stati per me circondati, permeati, irradiati con una luce sbagliante e indimenticabile che emaneva dagli occhi, dal volto e dal sorriso del nuovo Benedetto. Il lampo che mi ha colpito fu letteralmente il fulmine della sua trasfigurazione – un colpo che mi e venuto da un piccolo schermo attraverso sei mille mila di distanza! Un miracolo quasi.

E stato una cosa mai provato nella mia vita. Ho pensato, questo dev’essere la manifestazione aperta dello Spirito Santo, lo sia ringraziato! Non si puo dubitare - questa scelta e stata dall’Alto. … E lodavo e ringraziavo Iddio, traboccavo di esultazione, di gioia, di giubileo … Volevo danzare, volare, cantare inni, gridare la mia gioa a tutti quanti


Mi sono accorta che ho scritto un po’ di questa vicenda quando sono registrata qui nel forum – e trovi lo che ho postato la prima volta il 28 agosto 2005:
“Sono stata giornalista per vent’anni, e cosi ho avuto il grande privilegio di incontrare in udienze private il Papa Paolo VI (2 volte) e il Gran Karol (3 volte in Vaticano, 2 volte a Manila, dove ho anche ricevuto dale mani de Sua Santita un premio Cattolico di Mass Media nel 1981).
“Il primo incontro con GP-II [avvenuto in Vaticano il giorno dopo la sua Messa d’intronizazzione nell’ottobre 1978] fu incredibile – senti un magnetismo quasi palpabile che mi ha colpito nel ‘kundalini’ come dicessero gli Hindi, e ho pensato –su pena di scomunicazione per blasfemia – che fu il uomo piu sexy che ho mai visto (e dunque, era per me veramente insopportabile vedere la sua sofferenza negli ultimi anni)…
“Ma dal 19 April 2005, alle 18:47 a Roma, dall’uno schermo a 6000 mila di distanza, una nuova epifania mi e arrivata. D’allora, tutta la luce, la beatitudine, la ebbrezza di gioia, l’esplosione d’amore trascendentale per il benedetto Joseph (e attraverso lui, l’adorare, lodare e seguire Cristo di piu in piu) che si sfogano qui (in questo forum), mi sento riempirmi….”

Il mio compagno (lui e giudeo ma e tutto OK con la mia cattolicita quasi organica) mi credeva impazzita, e lo dicevo, “Ma si, perche no? Quando si ha ricevuto una vera grazia dal cielo? E smetti di aspettare il Messia – e Gesu, non c’e altro! E ora ha un nuovo Vicario in terra!”

“E il Papa difunto?” mi chiedeva, Papa che compiangeva anche lui. “Il Papa difunto e gia un santo. Credo che questo e stata voluto da lui. Ora, il nuovo Papa ha anche il suo protettore e custode speciale nel cielo.” D’accordo mutuo, non discutiamo mai la religione.

Non so se mi spiego bene o se altre persone lo sentivano anche. Con Wojtyla, in tutta la forza della sua giovinezza tra 1978 e 1981 quando l’ho incontrato, la sensazione fu di un magnetismo fisico (cioe, le onde magnetiche della scienza) – che lo senti anche vedendolo in Papamobil piu tardi da una distanza di 20 metri. Aveva un volto che splendeva quando sorrideva; ma forse perche tutti i miei incontri con lui sono stati prima dell’attentato, non sentivo ancora quell’aura di spiritualita che e stata molto evidente dopo con il passaggio del tempo. Sara la mia opinione personale.

Con Benedetto, che ahime! chissa quando potrei incontrarlo, pare che la sensazione comune che si prova nella sua presenza e anche dalle riprese fotografiche, e quella della luce che direi una luce angelica, una luce celeste. “Luce che muove,” ha detto di lui il pittore Sartini, che lui stesso ha sperimentato incontri con Giovanni Paolo II, ma non ha usato le stesse parole nel suo riguardo.

La sensazione sarebbe piu eterea ma non meno reale dal magnetismo letterale di Wojtyla. Ho scritto a un’amico mio che Iddio ha deciso di guardare prima questa luce con che ha dotato il suo servo Joseph Ratzinger piu o meno nascosta ("under a bushel" come dice nella Bibbia in un’altro contesto) finche e arrivato il suo momento. E questa sua luce emana e diffonda tutta la sua bonta, la sua bellezza, la sua forza morale e intelettuale, la sua spiritualita, la sua santita.

Fortunati siamo. Deo gratias.


P.S. Ho avuto due occasioni in cui avrebbe potuto vedere a Joseph Ratzinger nel 1978 se avrebbe avuto qualche interesse o consapevolezza di lui - durante le esequie per Paolo VI e durante la Messa d'intronizzazione di Giovanni Paolo-II. Lo stesso mi e passato con Karol Wojtyla. Sono stata al consistorio in cui lui e divenuto Cardinale, perche un amico della famiglia e stato anche in quel consistorio. Ma sapete, in questi occasione, non si e attenta oltre al 'suo' proprio Cardinale....Che darebbe oggi per poter tornare agli archivi televisivi dove lavoravo in quell'epoca per ripassare le pellicole e i video registrati da noi allora! Chissa se esistono ancora....

[Modificato da TERESA BENEDETTA 05/04/2006 7.11]

13/04/2006 19:17
 
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1 saluto a Peppino
1 saluto alla xsona + dolce e amabile kè possa esistere su questa terra: Peppino Ratzinger!Caro Peppino, vorrei dirti 1 cosa: il tuo amore x i giovani nn finirà mai!Ciao [SM=x40799] [SM=x40800] [SM=x40800] Continua così [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]
14/04/2006 01:37
 
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Re: IL PAPA NON HA BISOGNO DI VALIDARSI A NESSUNO

Scritto da: TERESA BENEDETTA 05/04/2006 6.01
Questo non e in forma di una lettera al Papa. Sono alcuni dei pensieri che mi sono venuti durante questi giorni di rimembranza:




Grazie Teresa per questi tuoi bellissimi pensieri che mi sono letta tutti d'un fiato! Grazie davvero! Impreziosiscono tantissimo il forum, essendo essi stessi la base portante del nostro esistere come comunità! Grazie!
20/04/2006 17:45
 
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pensiero su Joseph...
Sono una fan di Gigi D'Alessio... Stavo ascoltando il suo album 'Il Cammino Del Eta'' e sul CD c'e' questo pensiero -- leggendolo mi ha fatto pensare a Ratzi e cosi voglio dividere con tutte quante voi...

"Voglio stare ferma qui a guardarti solamente per un minuto per caire ancora se il mio cuore puo' aumentare qualche battito"

E troppo simile a come mi sento io ogni volta che vedo Joseph! [SM=g27836]
26/04/2006 00:47
 
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Racconto di fantasia - Fan Fiction di Eugenia

Il seguente racconto non ha niente a che vedere con fatti realmente accaduti.
L'autore della fan fiction seguente à EUGENIA alla quale vanno i miei migliori complimenti! [SM=g27822]

LA SVOLTA DI DUE VITE


Un raggio di sole filtrava attraverso la tenda dello studio che, il CardinaleJoseph Ratzinger, aveva al terzo piano del Palazzo del Sant’Uffizio nelle immediate vicinanze della Basilica di S.Pietro.
Era assorto nel suo lavoro, poiché l’indomani, avrebbe incontrato per una conferenza nell’aula Paolo VI, una rappresentanza di studenti in teologia, provenienti dalla città di Monaco di Baviera……. La sua amata Baviera.
Già …. La Teologia la disciplina che fin da giovanissimo egli aveva studiato con passione diventandone dapprima, insegnante scrupoloso ed intransigente e successivamente stimato e quotato presidente della Pontificia Commissione Teologica Internazionale. La luce del sole romano, illuminava quasi completamente l’austera stanza rendendola più accogliente e sicuramente meno cupa.
Alle pareti , quadri con scene religiose sulla scrivania i suoi scritti, un crocefisso in legno preziosamente intarsiato i soliti strazianti telefoni che però, stranamente, quella mattina erano insolitamente silenziosi. Vicino la scrivania, una piccola etagere con dei libri ( quelli indispensabili per gli appunti della conferenza), anche se i discorsi, anche quelli accademici, venivano declamati a braccio dal Cardinale e poi una piccola teiera con dell’acqua ancora calda per permettere la preparazione di un buon tè al quale non sapeva rinunciare. La conferenza, che si sarebbe svolta l’indomani mattina nell’Aula Paolo VI, era stata più volte rimandata per impegni precedentemente presi dal Cardinale e per contrattempi dovuti al rilascio dei permessi d’ingresso al Vaticano per la folta rappresentanza che doveva arrivare da Monaco di Baviera.
Intimamente , il Cardinale Ratzinger, era felice e soddisfatto di questo evento e del fatto che finalmente, avrebbe rincontrato dopo tanti anni, ( siamo nei primissimi anni 80 ), una sua ex alunna, accompagnatrice del gruppo che, egli apprezzava per la sua preparazione, perspicacia , amabilità e gioia di vivere .
Julia, era nata vicino Monaco di Baviera da una famiglia agiata e per varie vicissitudini, si trovò ad un certo punto della sua vita di studentessa, a frequentare un corso di teologia a livello di seminario, per un esame che avrebbe poi superato in seguito con una votazione brillante. Il rapporto con il suo giovanissimo insegnante, agli inizi non fu dei più rosei e tranquilli. Infatti, anche se Julia era una ragazza dai modi garbati ed una sensibilità molto spiccata, ( suonava molto bene il pianoforte), era anche una ragazza con spirito di indipendenza e con una volontà molto forte. Tanto è vero, che, i primi scontri tra lei ed il suo giovanissimo professore, si ebbero proprio quando lui con modi non proprio teneri, le fece capire che durante le sue lezioni egli esigeva da tutti la massima attenzione ed il massimo dell’impegno.
I giorni passavano sui libri o nell’aula dell’università o nella grande biblioteca che gli studenti ed i professori avevano a disposizione per la consultazione di numerosi testi .
In un pomeriggio molto freddo, ( era subito dopo Natale), Giulia era assorta nei suoi pensieri ed immersa totalmente, nella consultazione di un testo non proprio semplice, di un autore che digeriva malamente. Ad un tratto, la porta della grande e bella biblioteca dell’Università di Frisinga si aprì ……… lei, sentì arrivare il cuore in gola ………. Ma di lì a poco potè rincuorarsi infatti, era il suo giovane professore che posandogli delicatamente la mano sui lunghi capelli di un bellissimo castano chiaro le sussurrò :” Tranquilla Julia sono io anch’io come vedi sono soggetto ai libri perché solo così posso essere sicuro di trasmettervi attraverso le parole giuste, i concetti che sono alla base, di questa disciplina così importante ma, sempre difficile.” Già difficile……….. i suoi ricordi andarono rapidamente indietro nel tempo quanto basta, per ricordare l’immenso lavoro a cui si sottopose per il raggiungimento del dottorato in teologia. Rimasero a parlare a lungo raccontandosi l’uno dell’altra senza quasi mai interrompersi. Proprio quel dialogo così serrato fatto anche di sonore risate riuscì a far capire ai due che le affinità tra loro erano molteplici sia sulla visione della vita e sia sulla capacità oggi, sempre più rara, di comprendersi e rispettarsi a vicenda.
Il pomeriggio, in Biblioteca trascorse così in fretta che si dovettero affrettare a raggiungere l’uscita per non rischiare di rimanere chiusi dentro. Julia si rese conto che quel giovane professore, anche se così meticoloso ed intransigente nell’insegnare la sua materia per la quale aveva studiato così tanto, non era poi così duro anzi……… entrambi scoprirono di avere una passione in comune l’amore per la musica e per uno strumento in particolare il pianoforte. Si salutarono amichevolmente ma, quella sera ne Julia ne il giovane professore si resero conto di essere indifferenti l’uno all’altra.
________________________

I mesi trascorsero velocemente e giorno dopo giorno il rapporto tra Julia ed il suo giovane professore divenne sempre più profondo .
Un pomeriggio di Aprile, ( mancava poco più di un mese alla fine del seminario che, si sarebbe concluso con l’esame), Julia si ritrovò insieme ad alcune sue compagne di corso a parlare nel giardino dell’Univerità di Frisinga del più e del meno e della grande festa universitaria di primavera.
Julia era interessata a quell’argomento ma, soprattutto era ansiosa di sapere se a quella festa avrebbero partecipato anche gli insegnanti……… soprattutto Il suo giovane professor Joseph .
Di lì a poco la sua curiosità sarebbe stata soddisfatta.
Infatti, mentre Julia era presa da tutti questi interrogativi, Joseph le si avvicinò e con un fare estremamente gentile le chiese timidamente, se era al corrente della festa e se era intenzionata a parteciparvi. Il suo cuore cominciò a battere forte il suo viso così delicato, si colorì ed i suoi splendidi occhi verdi si accesero… cercò di parlare a Joseph ma, la sua voce tradì un’emozione fortissima si limitò a rispondere sì; Joseph capì a che cosa era dovuta tutta quell’emozione ed anche se con Julia si mostrò felice e compiaciuto il suo cuore non era del tutto sereno.
Infatti, di lì a poco egli avrebbe dovuto compiere una scelta che avrebbe cambiato per sempre la sua vita.
Joseph infatti, sarebbe stato chiamato a scegliere tra il celibato e la vita di un uomo come tanti. La decisione non era facile perché Julia era entrata inaspettatamente nella sua vita minando in certi momenti la sua convinzione di scegliere il celibato per sempre.
Si poneva un altro problema per Joseph come spiegare a lei tutto questo? Come fare per non spezzare irrimediabilmente quel sentimento nato fra i libri di università in maniera così inaspettata e così dolce ?
Le domande si susseguirono ininterrottamente per un attimo nella sua mente ma, dopo un po’,egli accantonò tutto questo.
Ora c’era la festa di primavera e c’era l’esame di Julia il resto sarebbe venuto dopo e come sempre confidando nell’aiuto del Signore egli avrebbe trovato il modo e la maniera più adatti, per affrontare questa ulteriore prova di vita.
I preparativi della festa procedevano speditamente e le ragazze si consigliavano tra loro sul vestito da indossare o la pettinatura da sfoggiare.
Julia era indaffaratissima perché con grandissima passione ed emozione, già immaginava il momento dell’incontro con il suo giovane professore. Dal canto suo Joseph era combattuto nel suo animo perché, egli capiva che giorno dopo giorno, il suo amore per lei diveniva più importante. Egli però sapeva che in un modo o nell’altro avrebbe dovuto mettere al corrente Julia della sua decisione che, ormai, stava per diventare definitiva.
Finalmente, arrivò per julia come per Joseph quel momento tanto atteso e tanto importante. Quella sera, lei si incontrò con le amiche del corso ed insieme andarono alla festa; le vie della città di Frisinga erano illuminate, c’era una leggera brezza primaverile che muoveva lentamente i rami degli alberi; i giardini, cominciavano ad essere pieni di fiori e Julia sempre più emozionata per quell’incontro, non pose attenzione minimamente ai discorsi delle sue amiche che, conoscendola, la lasciarono immersa nei suoi sogni.
Arrivarono, finalmente all’ingresso dell’università e dopo aver trascorso pochi minuti a salutare gli amici ed i professori, si avviarono nella sala con la grande veranda sul giardino, dove si sarebbe tenuta la festa……… ma Joseph non c’era. Il cuore di lei sussultò ed un terribile senso di angoscia la pervase…. Perché lui non c’era? Forse aveva dimenticato quell’appuntamento così importante per entrambi? Lei continuò a chiacchierare con le amiche ma, il suo cuore aspettava solo Joseph.
Mentre si stava per avvicinare al pianoforte dove di lì a poco, avrebbe dato prova di tutta la sua bravura e sensibilità di pianista, si sentì prendere per mano delicatamente e………. si sentì sussurrare…. “ Julia sono qui scusami del ritardo………” Julia non ebbe la forza di rispondere alla dolcezza di quello sguardo ed a quel sorriso così spontaneo ma, pensò soltanto che ormai Joseph era lì con lei e solo per lei. Dopo l’esibizione, che Joseph apprezzò molto, egli le si avvicinò e con fare discreto le chiese “ Usciamo in giardino? Ho bisogno di allontanarmi da questa confusione ………. Ho bisogno di stare solo con te ……devo parlarti. In quel momento il cuore di Julia cominciò a battere, la sua mente cominciò a fare mille pensieri il suo volto si colorì rapidamente ed i suoi occhi splendidamente verdi si accesero.
Perché quell’invito a rimanere soli? Che cosa Joseph doveva dirle di così importante? Passeggiarono, nel giardino dell’Università a dire la verità Joseph era più taciturno e più pensieroso del solito.
Finalmente, arrivarono in un piccolo gazebo posto nel girdino dove durante le giornate di studio i ragazzi, si sedevano con gli amici a leggere o a trascrivere appunti. Si sedettero uno accanto all’altro guardandosi intensamente negli occhi. Julia si sentì confusa ed emozionata come mai prima.
Lei ragazza, dalla forte personalità, non sapeva spiegare quel suo stato d’animo così confuso. Joseph dal canto suo era completamente immerso nei suoi occhi e l’unico desiderio che provava in quel momento era di baciarla si baciarla come non aveva mai fatto prima………… Si avvicinarono lentamente l’uno a l’altra intanto, il cielo sereno della sera e la brezza primaverile rendevano ancora più romantica e suggestiva l’atmosfera che li circondava. Dopo qualche esitazione e timore, Joseph l’accolse fra le sue braccia e con estrema tenerezza cominciò ad accarezzarle i stupendi capelli castani che Julia portava sciolti sulle spalle ed a baciarla teneramente…………… Julia chiudendo gli occhi, si abbandonò completamente nelle sue braccia lasciandosi andare a quel modo così tenero ma, intenso di accogliersi ed amarsi reciprocamente.
Rimasero abbracciati accarezzandosi e baciandosi sempre teneramente ed intensamente. Improvvisamente, Joseph si fermò e si staccò da lei………….. Lei, rimase sorpresa di quel comportamento soprattutto perché, non riusciva a comprenderne la ragione. Joseph era impacciato era giunto il momento di comunicare a Lei la sua decisione era giunto il momento che avrebbe cambiato per sempre ed incondizionatamente, la sua vita. Il suo volto all’inizio così disteso e sereno divenne teso i suoi occhi si rattristarono; lentamente, egli prese le mani di lei fra le sue e stringendole le disse “ Julia è arrivato il momento di metterti al corrente di una decisione che cambierà per sempre la mia vita “. In un primo momento lei non se ne preoccupò più di tanto poiché, sapeva che la passione di Joseph era quella di insegnare per cui pensò ad una nuova cattedra di Teologia lontano da Frisinga ma, la distanza non sarebbe mai stato un problema per il loro amore per cui lei attendeva con ansia ma, non con timore, quella decisione che invece preoccupava ed incupiva Joseph. Finalmente, egli ricomincio il discorso e pregandola di non interromperlo le spiegò che oltre la passione per l’insegnamento esisteva in lui il desiderio di intraprendere definitivamente la vita religiosa rinunciando quindi a tutto quello che anche un grande amore come quello di Julia poteva offrire; le spiegò anche che per lui non era stato facile arrivare a quella scelta, poiché l’arrivo di lei nella sua vita di professore di Teologia, aveva comunque creato dei dubbi non indifferenti, nelle sue convinzioni verso tale scelta.
Julia rimase senza parlare i suoi occhi si velarono di lacrime ma, non ebbe il coraggio di contestare quella decisione tanto era forte l’amore per Joseph. Egli capì tutto leggendo nello sguardo di lei e preso dall’amore intenso che, comunque provava, l’abbracciò di nuovo la strinse con passione baciandola intensamente per un’ultima volta.
I giorni passarono e Julia arrivò all’esame che concludeva il seminario tenuto dal giovane professore. Quella mattina si salutarono come amici ma, gli sguardi ed i sorrisi che si scambiarono tradivano ancora l’emozione dei bellissimi anche se brevi momenti d’amore dei giorni trascorsi.
L’esito dell’esame di Julia fu brillante e la soddisfazione di questo successo attenuò in Joseph il dolore per quella scelta.
Il Cardinale Ratzinger, nel ripercorrere ogni momento di quella esperienza di vita anche se breve con Julia, provò ancora una forte emozione. Era ormai l’imbrunire ed il tramonto che egli scorgeva dall’ enorme finestra del suo ufficio, le riportò alla mente l’incontro d’amore con lei di tanti anni fa. Era giunta l’ora delle preghiere della sera il Cardinale Joseph Ratzinger insigne teologo,si sarebbe trovato l’indomani, ad affrontare la conferenza e l’incontro con Julia.
Come tutte le mattine, il Cardinale Ratzinger, si svegliò di buon mattino. Dopo le preghiere l’adorazione e tutte le altre cose preparò accuratamente il materiale per la conferenza che lo attendeva nella grande Aula Paolo VI. Per la prima volta era emozionato……… nella sua mente si susseguivano una marea di pensieri, sensazioni, ricordi………Era giunta l’ora e con il suo solito passo veloce ma felpato, uscì dall’Ufficio del Santo Uffizio e si diresse verso l’ingresso dell’Aula Paolo VI. Come fece il suo ingresso, gli studenti, lo accolsero con un grande applauso ininterrotto; i suoi occhi guardavano rapidamente in tutte le direzioni finchè non incrociarono due splendidi occhi verdi che avrebbe riconosciuto fra mille anche dopo tanti anni. Julia era lì accompagnatrice di quel folto gruppo di studenti sempre molto semplice ma, estremamente elegante nel vestire con i capelli delicatamente raccolti in una acconciatura sobria che la rendeva bellissima. Egli fermò il suo sguardo su di lei per un po’ ma, poi dovette accomodarsi dietro la postazione dalla quale avrebbe tenuto la conferenza. Parlò a lungo di S. Agostino con quel suo modo incisivo ma, allo stesso tempo pacato; molti furono gli interventi a braccio ai quali i ragazzi risposero con entusiasmo e lunghi applausi. La conferenza fu un successo e Julia alla fine si diresse verso di lui sorridendo e tradendo un’emozione infinita. Si salutarono, ……… i loro occhi brillavano ed i sorrisi di entrambi tradivano la gioia immensa di essersi almeno in quella circostanza ritrovati. Dopo aver partecipato ad un rinfresco organizzato in una stanza adiacente all’Aula Paolo VI, egli si avvicinò nuovamente a lei e con molta tenerezza e gioia le chiese di salire con lui nell’Ufficio dove trascorreva le sue giornate segnate, salvo casi rarissimi, da un ritmo di lavoro a volte quasi insopportabile e senza limiti di orario; lei acconsentì ed insieme si avviarono verso il Palazzo del Sant’Uffizio parlando del più e del meno. Lei le confidò che non si era sposata ma, che aveva conseguito un diploma di Pianoforte al Conservatorio e che questo le aveva permesso di suonare in numerosi concerti in varie città della Germania e che nei ritagli di tempo aveva continuato a frequentare l’Università di Frisinga conseguendo un dottorato in Storia delle Reglioni. Il Cardinale Ratzinger ascoltò con attenzione e rimase compiaciuto del successo di Julia del resto conosceva bene la sua volontà e la sua tenacia nel raggiungimento degli obiettivi. La fece entrare nel suo Ufficio il sole entrava con il suo calore attraverso la grande finestra del terzo piano la fece accomodare su un piccolo divanetto di velluto che teneva per ricevere ospiti di riguardo, con i quali intrattenersi piacevolmente e le offrì un buon tè. “ Sei felice Joseph?” lei le domandò……… Egli tardò a rispondere e dopo le disse “ Tu lo sai che sono felice della mia scelta operata tanti anni fa ma, devo confessarti che quei pochi momenti vissuti insieme sono ricordi che porto sempre nel mio cuore non mi abbandonano mai”. Lei si alzò e le si avvicinò con il cuore in gola con molta tenerezza le afferrò le mani le strinse frà le sue e le baciò . In quel momento lui si sciolse in un sorriso e dolcemente accarezzandole il viso l’accolse fra le sue braccia baciandola teneramente sulle guance si guardarono negli occhi intensamente cercando, di dirsi con il solo sguardo tutto quello che neanche mille parole potevano dire. Il tramonto romano cominciava a farsi vedere………. Tenendosi stretti l’uno a l’altra, si avvicinarono alla grande finestra dell’Ufficio del Sant’Uffizio……….. stettero in silenzio guardando fuori e probabilmente ricordando le carezze ed i baci scambiati nel giardino dell’Università di Frisinga.
Ad un tratto Julia le sussurrò :” Grazie Joseph per avermi amato così dolcemente e teneramente e per non avermi mai dimenticata………” Lui la strinse a se e le disse “ grazie Julia per aver compreso e rispettato la mia scelta anche se hai tanto sofferto per questo.”
Le prime luci della sera, avvolgevano Roma. La Piazza di S. Pietro con le sue due fontane cominciava ad illuminarsi come Via della Conciliazione. Pian piano Julia si staccò da Joseph e sussurrò” Caro Joseph devo andare i miei ragazzi mi aspettano in albergo per la cena sarebbero felici di averti con loro vuoi essere dei nostri?” Joseph era tentato di rispondere di sì ; ma , lo attendevano le preghiere della sera, l’adorazione e poi doveva prepararsi per la riunione che avrebbe avuto l’indomani nella sala riunioni del Sant’Uffizio. Spiegò le motivazioni del suo rifiuto a quell’invito; Julia capì e le sorrise dolcemente. Si incamminarono insieme fino al grande portone di entrata del Palazzo del Sant’Uffizio si salutarono…………Julia uscì dal Palazzo e senza voltarsi ma, con il cuore in gola, si avviò con passo spedito verso via della Conciliazione non poteva mancare alla cena con i suoi ragazzi. Il Cardinale Ratzinger si avviò verso le sue stanze assorto nei suoi pensieri………malinconico ma, felice di aver rivisto e trascorso quasi l’intera giornata, con Julia la ragazza che anni fa, provocò suo malgrado dei dubbi nell’animo di Joseph circa la sua scelta di vita. Quella sera per la prima volta dopo tanto tempo, il Cardinale Ratzinger, riconobbe a se stesso che, quella ragazza dai lunghi capelli castani e con dei splendidi occhi verdi non aveva mai abbandonato il suo cuore e la sua mente.

26/04/2006 12:23
 
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Complimenti Eugenia!!!!!!!!!!!!
Ho appena finito di leggere il tuo bellissimo racconto sei davvero brava a scrivere!!!!
Sai ripensando alle tue parole mi e' venuto in mente che tempo fa lessi qualcosa sull'argomento non so che giornalisto domando' all'allora cardinale Ratzinger perche' nella sua biografia non tratto' l'argomento "amore" e lui rispose non ricordo bene le parole precise ma si riferì al fatto che aveva un limitato spazio da occupare, se ritrovo l'articolo poi ti scrivo testualmente le sue parole, se poi leggi "Il dizionario di Papa Ratzinger" di Tosatti alla voce "Amore,(e' mai stato innamorato?" il nostro amato dice testualmente:"Direi, per quanto riguarda l'esplicita esigenza di una famiglia, che i miei piani non sono arrivati tanto lontano.Ma, naturalmente, e' chiaro sono stato toccato da alcune amicizie."
Riflettendo su queste sue parole e ripenando alla grande persona che e' a tutto quello che dice e trasmette a come parla e ha parlato dell'amore e' quasi impossibile che il suo cuore non ne sia mai stato toccato...!!!!Sai penso di amerlo anche per questo suo lato, io lo dico spesso che secondo me lui e' il Papa della gioia e dell'amore..!!
Spero di averti dato notizie interessanti che magari non sapevi. Un caro saluto e ancora complimenti. Francesca
26/04/2006 14:04
 
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Cara Francesca

Carissima grazie per i tuoi complimenti. Tutto quello che ho scritto è stato estemporaneo e naturale. Ho scritto quello che veramente il cuore diceva. Spero che piaccia a tutte.
Saluti [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799]
26/04/2006 16:21
 
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eugenia
non so esprime le emozioni che ho provato leggendo il tuo racconto [SM=g27828]
grazie con tutto il cuore, sei bravissima [SM=g27811]
26/04/2006 16:57
 
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Grazie anche a te


Grazie anche a te carissima. Sono felice che ti sia piaciuto.
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