Una discussione nella cartella delle notizie sul Papa mi ha spinto a cercare di sistemare i miei sentimenti con riguardo a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Dall’inizio devo dire: Sono devota del Gran Papa Giovanni Paolo II, che gia da vivo, negli ultimi 10 anni della sua vita terrene, lo consideravo un santo, per quella sua santita innegabile che emanava da quel volto e quel corpo tan sofferenti e per l’esempio della sua vita ormai.
Credo che la beatificazione e la canonizzazione siano soltanto formalita della Chiesa che si compiono quando si compiono. Lui e stato grande da vivo, e soppravivra nell’istoria da Grande (con maiuscolo). Dal momento che e morto, l’ho considerato un santo a che posso chiedere l’intercezione a Dio e da quel giorno, l’ho pregato a lui cosi.
Quando e morto un’anno fa, la prima emozione che mi veniva fu una grande gioia – la gioia che il suo essere terreno fu finalmente liberato dai mali mortali e che lui e gia totalmente con Dio – totus eus! – perche, come dicono i benedettini quando celebrano il giorno della morte del grande San Benedetto, la sua morte e allo stesso tempo la sua nascita in cielo.
Per me, i giorni indimenticabili - quando 4 millioni di esseri hanno fatto la cola per congedarsi del amatissimo Papa – non sono stati giorni di lutto ma giorni di omaggio. Io ne ho voluto giorni di celebrazioni anche, ma l’usanza e fare il lutto quando qualcuno muore, e cosi e accaduto.
Non mi piace paragonare i due Papi, sebbene tutti nei media l’hanno fatto sin dal 19 aprile 2005. Paragonando Wojtyla e Ratzinger implica tante trappole - e molto difficile fare un confronto giusto e 'fair' tra due personaggi eminentissimi. Per di piu, i paragoni finora hanno tendato a lodare Giovanni Paolo II a spesa di Benedetto XVI. Forse si puo capire quest’atteggiamento reprensibile, dato che chi ne hanno scrivono e parlano da civili, da laici, non da fedeli. Perche i fedeli sanno che i Papi sono doni del Spirito Santo alla Chiesa, dunque ognuno e stato segnalato da Dio stesso – almeno crediamo cosi – per essere suo Vicario (rappresentante) in terra.
Ma siccome ogni Papa si affronta ai problemi dei suoi tempi, ed ogni Papa viene al Cattedra di Pietro con la sua propria personalita, ogni Papato e dunque distinto. Fa senso paragonare i Papati, non i Papi. Ma in questo caso ed a questo punto, non si puo paragonare nemmeno un Papato da 26-1/2 anni contro uno che non ha ancora compiuto un’anno!
E se si e costretto (ma da chi?) a paragonare Wojtyla e Ratzinger come individui, questo si puo fare senza oltraggiare o detrarre ne l’uno ne l’altro – perche ambedue sono stati dotati da Dio con tanti grandi doni comprensivi che ne fanno di loro uomini straordinari che sarebbero spiccati oltre della massa umana in qualunque altra area di vita sarebbero capitati.
Ed ora, devo farne oltra cosa molto chiara:
Non credevo che sia possibile ch’io potrebbe mai amare ed ammirare un’altro Papa come amavo e ammiravo Giovanni Paolo II, che il lampo possa colpire piu che una volta. Certo non pensavo mai che sarebbe accaduto a me il 19 aprile, 2005, e molto meno che questa volta il lampo sarebbe stato ancora piu fulminante, che svegliaresse in me una dedizione totale mai vissuta. Ma e cosi! E ho pregato a Giovanni Paolo – Papa Grande, tu mi comprendi, tu non mi rimprovi, non ti tradico, questa mi e venuta come fulmine, ringrazio anche te per avere in certo modo dato il tuo fratello Joseph da dono, da regalo immenso, a noi, e ti prego custodiare di lui sempre.
Quando e morto Giovanni Paolo II, non ho mai pensato che “Sara insostuibile,” qualunque grandissimo che era, perche da cattolica, credevo che lo Spirito Santo “ci pensera “ e ci darebbe qualcuno che merita essere Papa. Invece ho pensato, “Povero chi sarebbe eletto successore perche soffrira sempre essere paragonato con il gigante che lo precedeva.” Povera me, chi, a quell’epoca, ero quasi totalmente inconsciente dell’esistenza di un’altro gigante del nome Joseph Ratzinger!
Ma quel personaggio e diventato imprescindibile nei giorni seguenti, a tutti quanti seguono le notizie. Lui e spiccato fuori - tanto come Decano dei cardinali a presiedere non soltanto l’esequie del Papa difunto ma anche il Conclave per scegliere il Papa nuovo, e tanto come uno dei ‘papabili’ di cui i media discutono gia e di cui al parere, e stato il favorito. Chi ha voluto apprendere di piu su di lui avrebbe scoperto che la sua biografia non e per niente meno dalla di Wojtyla prima di diventare Papa, bensi il contrario!
La prima volta che mi sono esposta a Ratzinger fu la Messa esequie per Giovanni Paolo. Mi apparivo molto serio, ma mite nei suoi gesti, e emanava un’aura molto rassicurante. Mi ricordo essere un po’ divertita per i capelli bianchissimi arrufati dal vento. Poi venne l’omelia. Non sapevo che aspettare; non ho qualsiasi ricordo di qualche altro omelia per un Papa difunto, malgrado che sono stata presente a S. Pietro per le esequie di Paolo VI (e da quell’evento mi sono rimasto solo il ricordo dell’applauso lungo dopo la Messa – fu la prima volta nella mia vita che ho sperimentato applauso durante le esequie; ora e divenuto comune).
Dal secondo “Seguimi” con che il Cardinale ha introdotto un’altro capitolo nella vita di Wojtyla, mi resi conto che l’omelia era una construzione letteraria, e mi sono rimasta attentissima a quella voce mite e tenero, con parole ben scelte da esprimere cio che il mondo intero avrebbe detto su questa vicenda nella Chiesa e sull’uomo cui vita stavamo celebrando. Guardando la TV a casa mia, urlavi “Bravo!” e applaudi con la folla quando pronuncio quell’indimenticabile frase , “Ci sta guardando dalla finestra della casa del Signore.” Forse quest’omelia e stato anche il primo messaggio ‘ecclesiale’ che ho seguito, cioe, badato con attenzione.
[Wojytla mi aveva affascinato come persona e l’ho venerato da Papa, ma non seguiva le sue pronunziamenti e scritti, perche le prime anni del suo Papato coincidevano con le mie “ricerche” nelle religioni orientali, e dopo, mi bastano sapere che lui e “conservatori” delle dottrine e tradizioni cattoliche. Nemmeno pensavo di fare fatica per ascoltare o leggere le sue parole oltre lo che potevo vedere sulla TV (le Messe per i grandi giorni di feste) o le notizie su di lui quando viaggiava. Quando poi cominciava farsi evidente le devastazioni fatte della sua malattia, qualunque messagio suo e stato superato per me dal penibilissimo messaggio della sua sofferenza, e cominciavo pensare che essere visto e riportato cosi dagl’occhi implacabili dei media costituiva il vero martirio per lui.]
Ma siamo con Ratzinger. Soltanto molto dopo, tentando di ricordarmi che pensavo durante l’omelia, mi sono accorta che non ho mai pensato, “Qui e un tedesco parlando italiano” – infatti, avevo trascurato completamente che lui pronunciava dolce il “g” duro dell’italiano! Ma pensavo, “Secondo i giornali e i commentaristi della TV, quest’uomo e durissimo ma non mi sembra.” Non sapevo ancora quanto estesa e a quale grado e stata la mala fama che i media hanno costruito su di lui, felice me!
Durante questi giorni, sono stata in corso di un trattamento medico intensivo ma ho potuto seguire le notizie sulla TV. Non pensavo nemmeno dell’Internet (perche giuravo anni fa non servirmene se non era per il mio lavoro, cioe, soltanto per fare ricerca degli articoli scientifici ed altre informazioni che ne avevo bisogno).
Ho visto l’inizio del Conclave (la processione dall’Aula di Benedizione alla Cappella Sistina, e i giuramenti dei cardinali, fino all “Extra omnes!”) nella TV della sala di attesa in ospedale. Non tifavo per nessuno dei papabili – soltanto che mi piacerebbe qualcuno di tre nomi: Ratzinger perche e stato la sobrio “mano destra” di Wojtyla; Arinze, perche se la Chiesa e pronta per un Papa non-Europeo, mi pareva il piu adatto; e Maradiaga, perche era un giovane apparentemente molto dotato, e dal Terzo Mondo per di piu. Temevo che sia qualcuno come Tettamanzi, e non credevo che Martini, lui stesso afflitto dal malattia Parkinson, sarebbe eletto.
Ma poi hanno cominziato parlare sulla TV dell’omelia di Ratzinger nella Messa pro eligendo Pontefice, e mi sono colpite dalle citazioni fatte sulla “dittadura del relativismo”. Siccome ormai gia avevo letto un paio di volte le meditazioni scritti da Ratzinger per la Via crucis della scorsa venerdi santo, mi resi conto che ancora quest’uomo ha avuto il coraggio di dire le cose come sono – e soltanto a questo punto cominciavo tifarmi per lui. Non sapevo, ma stavamo meno di 24 ore dalla sua elezione.
Il 19 d’aprile, sono stata rivestendome, appena finito un trattamento nell’ospedale, quando udi dal televisore nella sala di attesa che la fumata dalla Sistina pareva bianca! Sono corsa per arrivare a casa mia prima che si fa l’annunzio di “Habemus Papam!” (Fu mezzogiorno qui a New York.) “Oh Dio, oh Dio, oh Dio, fate che sia Ratzinger!” Questo preghiera martellava nel mio cervello mentre aspettavo…
E si e fatto! …
Adesso penso di quell’istante, quando appariva Joseph Ratzinger per la prima volta da Papa, come la sua Trasfigurazione. Quei momenti sono stati per me circondati, permeati, irradiati con una luce sbagliante e indimenticabile che emaneva dagli occhi, dal volto e dal sorriso del nuovo Benedetto. Il lampo che mi ha colpito fu letteralmente il fulmine della sua trasfigurazione – un colpo che mi e venuto da un piccolo schermo attraverso sei mille mila di distanza! Un miracolo quasi.
E stato una cosa mai provato nella mia vita. Ho pensato, questo dev’essere la manifestazione aperta dello Spirito Santo, lo sia ringraziato! Non si puo dubitare - questa scelta e stata dall’Alto. … E lodavo e ringraziavo Iddio, traboccavo di esultazione, di gioia, di giubileo … Volevo danzare, volare, cantare inni, gridare la mia gioa a tutti quanti…
Mi sono accorta che ho scritto un po’ di questa vicenda quando sono registrata qui nel forum – e trovi lo che ho postato la prima volta il 28 agosto 2005:
“Sono stata giornalista per vent’anni, e cosi ho avuto il grande privilegio di incontrare in udienze private il Papa Paolo VI (2 volte) e il Gran Karol (3 volte in Vaticano, 2 volte a Manila, dove ho anche ricevuto dale mani de Sua Santita un premio Cattolico di Mass Media nel 1981).
“Il primo incontro con GP-II [avvenuto in Vaticano il giorno dopo la sua Messa d’intronizazzione nell’ottobre 1978] fu incredibile – senti un magnetismo quasi palpabile che mi ha colpito nel ‘kundalini’ come dicessero gli Hindi, e ho pensato –su pena di scomunicazione per blasfemia – che fu il uomo piu sexy che ho mai visto (e dunque, era per me veramente insopportabile vedere la sua sofferenza negli ultimi anni)…
“Ma dal 19 April 2005, alle 18:47 a Roma, dall’uno schermo a 6000 mila di distanza, una nuova epifania mi e arrivata. D’allora, tutta la luce, la beatitudine, la ebbrezza di gioia, l’esplosione d’amore trascendentale per il benedetto Joseph (e attraverso lui, l’adorare, lodare e seguire Cristo di piu in piu) che si sfogano qui (in questo forum), mi sento riempirmi….”
Il mio compagno (lui e giudeo ma e tutto OK con la mia cattolicita quasi organica) mi credeva impazzita, e lo dicevo, “Ma si, perche no? Quando si ha ricevuto una vera grazia dal cielo? E smetti di aspettare il Messia – e Gesu, non c’e altro! E ora ha un nuovo Vicario in terra!”
“E il Papa difunto?” mi chiedeva, Papa che compiangeva anche lui. “Il Papa difunto e gia un santo. Credo che questo e stata voluto da lui. Ora, il nuovo Papa ha anche il suo protettore e custode speciale nel cielo.” D’accordo mutuo, non discutiamo mai la religione.
Non so se mi spiego bene o se altre persone lo sentivano anche. Con Wojtyla, in tutta la forza della sua giovinezza tra 1978 e 1981 quando l’ho incontrato, la sensazione fu di un magnetismo fisico (cioe, le onde magnetiche della scienza) – che lo senti anche vedendolo in Papamobil piu tardi da una distanza di 20 metri. Aveva un volto che splendeva quando sorrideva; ma forse perche tutti i miei incontri con lui sono stati prima dell’attentato, non sentivo ancora quell’aura di spiritualita che e stata molto evidente dopo con il passaggio del tempo. Sara la mia opinione personale.
Con Benedetto, che ahime! chissa quando potrei incontrarlo, pare che la sensazione comune che si prova nella sua presenza e anche dalle riprese fotografiche, e quella della luce che direi una luce angelica, una luce celeste. “Luce che muove,” ha detto di lui il pittore Sartini, che lui stesso ha sperimentato incontri con Giovanni Paolo II, ma non ha usato le stesse parole nel suo riguardo.
La sensazione sarebbe piu eterea ma non meno reale dal magnetismo letterale di Wojtyla. Ho scritto a un’amico mio che Iddio ha deciso di guardare prima questa luce con che ha dotato il suo servo Joseph Ratzinger piu o meno nascosta ("under a bushel" come dice nella Bibbia in un’altro contesto) finche e arrivato il suo momento. E questa sua luce emana e diffonda tutta la sua bonta, la sua bellezza, la sua forza morale e intelettuale, la sua spiritualita, la sua santita.
Fortunati siamo. Deo gratias.
P.S. Ho avuto due occasioni in cui avrebbe potuto vedere a Joseph Ratzinger nel 1978 se avrebbe avuto qualche interesse o consapevolezza di lui - durante le esequie per Paolo VI e durante la Messa d'intronizzazione di Giovanni Paolo-II. Lo stesso mi e passato con Karol Wojtyla. Sono stata al consistorio in cui lui e divenuto Cardinale, perche un amico della famiglia e stato anche in quel consistorio. Ma sapete, in questi occasione, non si e attenta oltre al 'suo' proprio Cardinale....Che darebbe oggi per poter tornare agli archivi televisivi dove lavoravo in quell'epoca per ripassare le pellicole e i video registrati da noi allora! Chissa se esistono ancora....
[Modificato da TERESA BENEDETTA 05/04/2006 7.11]