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Le nostre riflessioni sulle Omelie del Papa

Ultimo Aggiornamento: 28/12/2007 12:52
09/12/2005 16:33
 
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Dobbiamo confessare che sempre più spesso, nell’ascoltare le parole di Papa Ratzinger siamo presi, quasi assaliti, da una moltitudine di sentimenti ed emozioni assai diversi tra loro.
Quello che più, però, ci pervade è lo stupore di fronte alla profondità di pensiero di quest’uomo. L’omelia alla celebrazione dell’Immacolata Concezione poi, a nostro avviso, costituisce uno dei risultati più alti dell'omilistica degli ultimi trenta anni. Spiazzando tutti, Ratzinger ha giustamente evitato una commemorazione didascalica del quarantennale di chiusura del Concilio, pur citandolo in più occasioni. Egli ha bensì svolto una meravigliosa esegesi in chiave teologica del dogma dell’Immacolata Concezione. Partendo da una disamina del brano della Genesi, il Papa è tornato ai temi a lui cari, la deriva che attende una umanità che pretende di vivere come se Dio non ci fosse, pensando di trovare la vera libertà ma, in realtà si asservisce alla materia e perde la propria dignità.
Il Papa teologo poi si spinge oltre e cita il Faust di Goethe (all’Angelus citerà anche Dante), per affermare che il male non libera mai l’uomo, ma solo Dio ha il potere di portare a vero compimento, attraverso Cristo, il destino cui l’essere umano, creatura divina è destinato.
Dicevo all’inizio del mio stupore, quasi del mio sgomento di fronte alle parole del Santo Padre: cosa avrai ma fatto questa generazione per meritarsi da Dio un tale dono! Noi non possiamo fare altro che ringraziare il Signore e sperare, ma ne siamo certi, che un po’ del seme cada sulla buona terra e porti molto frutto. Credo lo si possa dire senza tema di smentita: Joseph Ratzinger è uno dei più grandi pensatori (cristiani e non), degli ultimi due secoli (e forse non solo)!
"Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam et portae inferi non praevalebunt adversum eam " (Mt 16,18)
Nel menù di hitleriani e maomettani, gli ebrei, pochi di numero e relativamente deboli, sono soltanto l'antipasto: il piatto più consistente è a base di cristiani! (C. Langone)
EXTRA ECCLESIAM NULLA SALUS
09/12/2005 20:34
 
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Re:

Quoto pienamente:questo papa è proprio un dono di Dio!
09/12/2005 21:18
 
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ratzinger un gigante del pensiero
cara (o caro) stupor mundi
scrivo per complimentarmi con te per quanto dici nel tuo post, che non potrebbe essere più azzeccato.Io sono dallo scorso 8 aprile una devota e "stupefatta" cultrice di tutte le omelie di papa Ratzi, ma trovo che con questa abbia veramente superato-se mai fosse possibile- se stesso. Mi chiedo come un giornalista accreditato come Alberto Melloni(vedi il suo articolo di oggi sul Corriere della Sera)possa dire che "il Papa si è limitato a espressioni di circostanza". [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] Significa veramente non capir nulla, l'altezza del genio di questo papa è tale che molti,anche cosiddetti intellettuali, non lo capiscono: come invece l'ha capito benissimo un giornalista che io stimo molto, Sandro Magister, che nel suo blog oggi afferma"Il Concilio finalmente spiegato da Benedetto XVI!" [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] Questo papa è veramente un dono di Dio che ci lascia attoniti, che ci induce al bene e che,a mio modesto avviso ed è anche una speranza, influirà con la sua parola divinamente ispirata, sulla storia e sul mondo. W il papa, W la Chiesa Cattolica che sa sempre scegliere in maniera illuminata i suoi pastori [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799]
silvia
09/12/2005 22:18
 
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Precisazioni
Ieri mattina sono rimasta estasiata dalla splendida omelia per l'occasione, una delle più belle a parer mio, dall'inizio del pontificato. E questo anche per un secondo motivo, oltre a quello più evidente della fermezza e della competenza teolgica di Papa Ratzi, e ciò che ho potuto cogliere a pieno alcune parole che avevo già letto e che avevo avuto modo di apprezzare, nel libro dellìallora cardinal Ratzinger "Maria, Chiesa nascente"

cioè questo:



un libro davvero splendido!
Comunque un passo che ho apprezzato a pieno è quell'indagine accurata sulla condizione attuale dell'uomo, quel credersi senza peccato, o contrariamente, vedere nel peccato l'unica fonte di fuga dalla noia.
Un'analisi completa, precisa e attuale come poche; e mi meraviglio di come Melloni abbia potuto scrivere tali parole;secondo me si è addormentato e non ha capito una parola di quella splendida denuncia sui mali sociali....
E' meravigliosamente forte, e si avverte, la presenza del Papa, di una guida, quando,dalla cattedra di Pietro tuona sui mali del mondo. Sento davvero intorno a lui la forza dello Spirito che lo sorregge, che lo porta ad alzare la voce, lui, così sommesso per natura,nel momento in cui si mette a disposizione del suo ministero diviene Pietro, è il Papa, è la roccia dove si aggrappa tutta la cristianità, e questa roccia, si sente e si vede, è decisamente solidissima! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]

[Modificato da Ratzigirl 09/12/2005 22.23]

09/12/2005 22:36
 
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Re: ratzinger un gigante del pensiero

Scritto da: vallifra 09/12/2005 21.18
cara (o caro) stupor mundi
scrivo per complimentarmi con te per quanto dici nel tuo post, che non potrebbe essere più azzeccato.Io sono dallo scorso 8 aprile una devota e "stupefatta" cultrice di tutte le omelie di papa Ratzi, ma trovo che con questa abbia veramente superato-se mai fosse possibile- se stesso. Mi chiedo come un giornalista accreditato come Alberto Melloni(vedi il suo articolo di oggi sul Corriere della Sera)possa dire che "il Papa si è limitato a espressioni di circostanza". [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] Significa veramente non capir nulla, l'altezza del genio di questo papa è tale che molti,anche cosiddetti intellettuali, non lo capiscono: come invece l'ha capito benissimo un giornalista che io stimo molto, Sandro Magister, che nel suo blog oggi afferma"Il Concilio finalmente spiegato da Benedetto XVI!" [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] Questo papa è veramente un dono di Dio che ci lascia attoniti, che ci induce al bene e che,a mio modesto avviso ed è anche una speranza, influirà con la sua parola divinamente ispirata, sulla storia e sul mondo. W il papa, W la Chiesa Cattolica che sa sempre scegliere in maniera illuminata i suoi pastori [SM=x40799] [SM=x40799] [SM=x40799]
silvia


Cara Silvia,
Certo non mi stupisce che certi Soloni del vaticanismo nostrano si esprimano nei termini che tu hai citato (ho letto anch’io l’articolo di Melloni), e non dimentico di citare anche quell’altro genialoide di De Carli (bisognava proprio sentirlo durante la telecronaca su Raiuno dell’omaggio del Papa alla statua dell’Immacolata). D’altra parte, molti di loro hanno costruito la propria “fortuna” al declinare del regno Wojtyliano, quando si faceva a gara a farsi “introdurre” in curia. Ma ora il vento è cambiato. Non mi si fraintenda, Giovanni Paolo II è stato un grandissimo Papa, un santo e passerà alla storia, ma inevitabilmente, il suo venire meno delle forze fisiche ha causato, anche e soprattutto nella curia romana, alcuni piccoli “incidenti” (si vedano a questo proposito i primi capitoli del volume di Giancarlo Zizola: Benedetto XVI, un successore al crocevia, Sperling & Kupferl, 2005), ora Zizola non può certo dirsi un fan di Ratzinger, tuttavia gli da atto, e non potrebbe essere altrimenti, di non essere mai sceso a compromessi o a trame di potere, ma di aver sempre e solo servito la verità e la Chiesa.
Sempre a proposito di quella strana categoria di soggetti che sono i vaticanisti, ho compiuto un semplice esercizio: come noto alla vigilia del Conclave si sono sprecate le trasmissioni televisive e talk show sul “totopapa” (scusate la blasfemia ma era proprio così, ce lo ricordiamo tutti no?), ebbene io ho tutte le registrazioni di quelle trasmissioni e bisognava sentirli (salvo eccezioni, e Magister è tra queste) come erano tutti bravi a dire che la candidature di Ratzinger era solo di bandiera, che era troppo vecchio, troppo “compromesso”, che ci voleva un papa “pastore”, che non aveva sufficienti doti di “comunicatore”, che non era “simpatico” e via blaterando (potrei fare ovviamente nomi e cognomi). Ma io continuavo a pensare, avendo frequentato a lungo il pensiero del cardinale bavarese e avendolo visto e sentito dal vivo, che nessuno gli poteva stare al pari non solo per cultura, ma anche per carisma. Era veramente un leader: cioè una persona che riesce a catalizzare sulle proprie posizioni tutti gli altri. Questo per la forza delle sue argomentazioni, il modo di porgerle, forte, sicuro, che non si fa intimidire e soprattutto per la sua Fede.
Per questo io non ho mai smesso di pensare e di sperare che dalla Loggia delle Bendedizioni si affacciasse proprio lui, quello che quasi tutti avevano bistrattato, ma che già durante le Meditationes della Via Crucis aveva mostrato di avere le idee molto chiare sulla Chiesa (ci ricordiamo tutti il passo, divenuto famoso, sulla “sporcizia”), ebbene ancora una volta lo Spirito ha soffiato dove ha voluto e Joseph Ratzinger è il 265° successore di Pietro. Con buona pace dei succitati Soloni.
Per quanto mi riguarda io mi auguro e auguro a tutti voi che quest’uomo, che oggi siede sul Soglio di Pietro, continui ad essere per moltissimi anni ancora, come è stato per me finora, il faro che ci indica la via, che non è la sua, ma quella di Cristo.
"Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam et portae inferi non praevalebunt adversum eam " (Mt 16,18)
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10/12/2005 11:46
 
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Papa Raztinger: la mente e il cuore
Davvero, che cosa posso aggiungere a commento di quest’ultima splendida omelia del nostro amato Papa che voi non abbiate già espresso con tutti gli aggettivi e i superlativi più appropriati?

Non mi resta che unirmi a tutti voi nell’ammirazione, nella commozione, nel desiderio crescente di ascoltare le sue parole sempre più spesso, nella curiosità che ci divora di conoscere le prossime riflessioni che vorrà condividere con noi fedeli, nella gratitudine al Signore per averci donato questo Pontefice.

Un dono che per alcuni di noi, me per prima, è stato anche una sorpresa, perché al momento della sua elezione tutti si attendevano il teologo e il professor Ratzinger, ma pochi sapevano che c’è in lui anche un dolce, tenero, appassionato Pastore che non vuole solo indottrinare il suo gregge ma che lo ama con la gioia solare che è il riflesso dell’amore di Cristo che opera in lui.

[SM=x40793] [SM=x40793] [SM=x40793]
10/12/2005 12:53
 
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Re: Re: ratzinger un gigante del pensiero

Scritto da: stupor-mundi 09/12/2005 22.36

Cara Silvia,
Certo non mi stupisce che certi Soloni del vaticanismo nostrano si esprimano nei termini che tu hai citato (ho letto anch’io l’articolo di Melloni), e non dimentico di citare anche quell’altro genialoide di De Carli (bisognava proprio sentirlo durante la telecronaca su Raiuno dell’omaggio del Papa alla statua dell’Immacolata). D’altra parte, molti di loro hanno costruito la propria “fortuna” al declinare del regno Wojtyliano, quando si faceva a gara a farsi “introdurre” in curia. Ma ora il vento è cambiato. Non mi si fraintenda, Giovanni Paolo II è stato un grandissimo Papa, un santo e passerà alla storia, ma inevitabilmente, il suo venire meno delle forze fisiche ha causato, anche e soprattutto nella curia romana, alcuni piccoli “incidenti” (si vedano a questo proposito i primi capitoli del volume di Giancarlo Zizola: Benedetto XVI, un successore al crocevia, Sperling & Kupferl, 2005), ora Zizola non può certo dirsi un fan di Ratzinger, tuttavia gli da atto, e non potrebbe essere altrimenti, di non essere mai sceso a compromessi o a trame di potere, ma di aver sempre e solo servito la verità e la Chiesa.
Sempre a proposito di quella strana categoria di soggetti che sono i vaticanisti, ho compiuto un semplice esercizio: come noto alla vigilia del Conclave si sono sprecate le trasmissioni televisive e talk show sul “totopapa” (scusate la blasfemia ma era proprio così, ce lo ricordiamo tutti no?), ebbene io ho tutte le registrazioni di quelle trasmissioni e bisognava sentirli (salvo eccezioni, e Magister è tra queste) come erano tutti bravi a dire che la candidature di Ratzinger era solo di bandiera, che era troppo vecchio, troppo “compromesso”, che ci voleva un papa “pastore”, che non aveva sufficienti doti di “comunicatore”, che non era “simpatico” e via blaterando (potrei fare ovviamente nomi e cognomi). Ma io continuavo a pensare, avendo frequentato a lungo il pensiero del cardinale bavarese e avendolo visto e sentito dal vivo, che nessuno gli poteva stare al pari non solo per cultura, ma anche per carisma. Era veramente un leader: cioè una persona che riesce a catalizzare sulle proprie posizioni tutti gli altri. Questo per la forza delle sue argomentazioni, il modo di porgerle, forte, sicuro, che non si fa intimidire e soprattutto per la sua Fede.
Per questo io non ho mai smesso di pensare e di sperare che dalla Loggia delle Bendedizioni si affacciasse proprio lui, quello che quasi tutti avevano bistrattato, ma che già durante le Meditationes della Via Crucis aveva mostrato di avere le idee molto chiare sulla Chiesa (ci ricordiamo tutti il passo, divenuto famoso, sulla “sporcizia”), ebbene ancora una volta lo Spirito ha soffiato dove ha voluto e Joseph Ratzinger è il 265° successore di Pietro. Con buona pace dei succitati Soloni.
Per quanto mi riguarda io mi auguro e auguro a tutti voi che quest’uomo, che oggi siede sul Soglio di Pietro, continui ad essere per moltissimi anni ancora, come è stato per me finora, il faro che ci indica la via, che non è la sua, ma quella di Cristo.



quoto in tutto e per tutto! la tua analisi è a dir poco perfetta.
a proposito dei cari vaticanisti ricordo perfettamente la "stoccata" di alessandra borghese al "caro" de carli il giorno dell'elezione di papa ratzinger.
povero giuseppe non sapeva piu' da che parte girarsi per spiegare le sue tante cadute di stile...
11/12/2005 14:17
 
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Riflessioni dull'angelus di oggi 11 novembre
Dopo la bellissima omelia di giovedì, oggi un nuovo monito di Papa Benedetto: quello secondo cui lo Spirito del Natale, colmo (o almeno dovrebbe essere così, di silenzio e riflessione) viene offuscato dall'inquinamento commerciale.
Parole giustissime e come al solito dense di una sconcertante attualità, che invece a molti fa molto comodo tacere...
Anche guardando in tv si sentono messaggi subliminali che sfruttano il Natale e tutti quei messaggi che sono diventati clichè, come quella che a Natale si è tutti più buoni....per vendere un pandoro in più...(come per dire: passato il Natale, fate un po' quel che volete....)

Un applauso(come al solito) a Papa Benedetto che sa cogliere sempre le vere spine che affliggono questo mondo.
Benedetto, noi siamo con te!
18/12/2005 22:26
 
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Omelia in Santa Maria Consolatrice (Castel Bertone -Roma) 18 dicembre 2005

Una delle più belle omelie....pensavo di aver toccato l'apice con quella di giovedì 8 dicembre nel giorno dell'Immacolata...ma adesso tra quella e questa, senza dimenticare quella prima omelia che innamorò il cuore di molti fedeli del 24 aprile, non saprei proprio quale indicare come più bella, più emozionante...

Quella di oggi però splende di una luce particolare: quelle parole dette a braccio, quel suo posare i fogli ed iniziare a parlare con i fedeli come soleva fare quando era cardinale titolare della parrocchia....
Quello che più mi ha colpito però è stata una piccola riflessione che ho fatto mentro lo sentivo e lo VEDEVO parlare.
Spicca, quando parla a braccio, quella goccia di italianità che scorre nelle sue vene, da parte di mamma...(aldilà della frase "Il nostro vocabolario della lingua italiana")trovo così strano che un uomo nordico, anche se proveniente dalla Baviera, notoriamente compagnona e gioviale, ma tuttavia cresciuto in un clima di giusta severità da parte di padre, abbia dei movimenti di comunicazione corporea così evidenti come lui ha.
Questo non è evidente nelle omelie di San Pietro, perchè ha dei documenti ufficiali da leggere, non da improvvisare ( [SM=g27813] [SM=g27813] [SM=g27813] [SM=g27813] ) ma nei giorni come oggi, quando si muove a braccio, la sua comunicazione è affidata alle parole, al senso delle frasi, alla sensibilità con cui le pronuncia, così sentite, a volte così personali, come quella di oggi, quando ripeteva il concetto di rispondere "Si" come Maria, quando Dio chiama (evidente anche il riferimento alla sua elezione,facendosi pertanto testimone e quindi degno interprete e promulgatore di questo messaggio).
Un'omelia fantastica che mi ripropongo di trascrivervi piano piano parola per parola, seguendo il video, anche perchè non la si trova sul sito della santa sede dato che non è riportata...

Grazie Papa Benedetto per queste splendide omelie che scaldano davvero l'anima!!! [SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]
18/12/2005 22:37
 
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Re: Riflessioni dull'angelus di oggi 11 novembre

Scritto da: Ratzigirl 11/12/2005 14.17
Dopo la bellissima omelia di giovedì, oggi un nuovo monito di Papa Benedetto: quello secondo cui lo Spirito del Natale, colmo (o almeno dovrebbe essere così, di silenzio e riflessione) viene offuscato dall'inquinamento commerciale.
Parole giustissime e come al solito dense di una sconcertante attualità, che invece a molti fa molto comodo tacere...
Anche guardando in tv si sentono messaggi subliminali che sfruttano il Natale e tutti quei messaggi che sono diventati clichè, come quella che a Natale si è tutti più buoni....per vendere un pandoro in più...(come per dire: passato il Natale, fate un po' quel che volete....)

Un applauso(come al solito) a Papa Benedetto che sa cogliere sempre le vere spine che affliggono questo mondo.
Benedetto, noi siamo con te!


Cara Ratzigirl,
hai ragione, oggi è emersa in modo particolare l'italianità del nostro Papa (ventiquattro anni a Roma si sentono). Qualche amico dice che di tanto in tanto riesce a percepire qualche accento "romanesco" nel modo di porgere le frasi in italiano.
E questo è tanto più peculiare ove si tenga conto che la lingua tedesca,al contrario di quella italiana, è assolutamente monotòna, cioè la voce si mantiene sempre alla stessa altezza.
Oggi ci è stato mostrato un tratto unanissimo e dolcissimo del nostro Papa: la partecipazione, anche "fisica", la totale aderenza al Messaggio di cui si fa testimone e divulgatore instancabile.
VIVA PAPA BENEDETTO!!! [SM=x40799]
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18/12/2005 23:42
 
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Condivido pienamente tutte le vostre parole!
Ma, appunto, che ha fatto di buono l'umanità per meritare un dono così prezioso? Credo che il Signore, nella sua infinità bontà, abbia guardato me, e chiunque di voi brancolava nelle "tenebre della non conoscenza", era fuori dalla Grazia, e, nel panorama di un'umanità sulla via dell'autodistruzione, abbia voluto farci aprire gli occhi e salvarci, scusate il paragone sportivo, in "zona Cesarini"!
21/12/2005 21:47
 
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Omelia sulla Pace
Passata un po' in sordina, l'omelia sulla pace è qualcosa che,a mio parere accomuna molto il pensiero di Benedetto XVI con il pensiero di Benedetto XV, suo predecessore nel nome.Il Papa della Prima guerra mondiale, infatti denunciò il conflitto con l'ormai famoso epiteto "Inutile strage"; Papa Benedetto condanna il terrorismo, le armi nucleari e le spese per la corsa agli armamenti. "La verità della pace prevalga sulla menzogna della violenza".
Si alza netto il monito di Benedetto XVI.
Ecco il resoconto di Repubblica:

....condanna il terrorismo e chiede alla comunità internazione di fermare le spese militari e di "rilanciare in maniera convinta e congiunta il disarmo". Un disarmo che porterà vantaggi ai paesi poveri, "che hanno diritto allo sviluppo", solennemente riaffermato dall'Onu, organizzazione verso la quale la Santa Sede riconferma la "propria fiducia". Nel messaggio Benedetto XVI cita Paolo VI e Giovanni Paolo II e la loro denuncia della "tremenda responsabilità dei terroristi", condannando "l'insensatezza dei loro disegni di morte". Disegni che secondo Ratzinger sono "ispirati da un nichilismo tragico e sconvolgente" a fianco del quale c'è un "fanatismo religioso", un "fondamentalismo" che "può ispirare e alimentare propositi e gesti terroristici". Analizza le cause del terrorismo, Benedetto XVI e auspica che "oltre alle ragioni di carattere politico e sociale, si tengano presenti anche le più profonde motivazioni culturali, religiose ed ideologiche". Il Papa, infine, registra con "piacere" alcuni "promettenti segnali nel cammino della costruzione della pace". Cita la la Palestina e alcune regioni dell'Africa e dell'Asia. Segnali consolanti, ma che non devono fare cadere tutti in un "ingenuo ottimismo" visto che proseguono "ancora sanguinosi conflitti fratricidi e guerre devastanti".

Un grido forte quello di Papa Ratzi, che conferma una volta di più il grande impegno nel sociale.Ben fatto Papa Ratzi!!! [SM=g27811] [SM=g27811]
25/12/2005 11:41
 
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RIFLESSIONI SULL' OMELIA DEL 24 DICEMBRE 2005
Ieri sera, quando ho ascoltato le parole del Papa durante l'omelia, ancora una volta mi sono soffermata a pensare su come fossero attuali quelle parole per me, per noi :

Ma ci sono anche due gruppi di persone: i pastori e i sapienti dell'Oriente, i cosiddetti re magi. Soffermiamoci in questa notte sui pastori. Che specie di uomini sono? Nel loro ambiente i pastori erano disprezzati; erano ritenuti poco affidabili e, in tribunale, non venivano ammessi come testimoni. Ma chi erano in realtà? Certamente non erano grandi santi, se con questo termine si intendono persone di virtù eroiche. Erano anime semplici. Il Vangelo mette in luce una caratteristica che poi, nelle parole di Gesù, avrà un ruolo importante: erano persone vigilanti. Questo vale dapprima nel senso esteriore: di notte vegliavano vicino alle loro pecore. Ma vale anche in un senso più profondo: erano disponibili per la parola di Dio. La loro vita non era chiusa in se stessa; il loro cuore era aperto. In qualche modo, nel più profondo, erano in attesa di Lui. La loro vigilanza era disponibilità – disponibilità ad ascoltare, disponibilità ad incamminarsi; era attesa della luce che indicasse loro la via. È questo che a Dio interessa. Egli ama tutti perché tutti sono creature sue. Ma alcune persone hanno chiuso la loro anima; il suo amore non trova presso di loro nessun accesso. Essi credono di non aver bisogno di Dio; non lo vogliono. Altri che forse moralmente sono ugualmente miseri e peccatori, almeno soffrono di questo. Essi attendono Dio. Sanno di aver bisogno della sua bontà, anche se non ne hanno un’idea precisa. Nel loro animo aperto all’attesa la luce di Dio può entrare, e con essa la sua pace. Dio cerca persone che portino e comunichino la sua pace.


.....ho provato di nuovo quella sensazione che provai il 24 aprile quando ancora non avevo preso coscienza della mia Fede, il Papa parlò della pecorella smarrita che il Signore cerca incessantemente finchè non l'ha trovata, così ieri sera, poche ore dopo l'atto di penitenza, il Papa ci ha ricordato che anche se peccatori, ma in attesa della parola di Dio e pronti ad ascoltarlo possiamo essere sicuri che Dio ci ama.Proprio perchè siamo disposti ad ascoltare le sue parole, il suo annuncio.
Possiamo peccare, possiamo essere persone che per il mondo valgono poco, ma se abbiamo la capacità e l'intenzione soprattutto, di ascoltare la parola di Dio, allora possiamo essere ben certi che siamo nella sua grazia.
E' un'omelia che si rifà molto al primo capitolo del libro "Sul Natale" e che ho trovato bellissima e indimenticabile!!
Grazie Papa Benedetto per aver regalato al mondo queste tue riflessioni sul Natale!!! [SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]
25/12/2005 21:58
 
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L'essenza del Natale secondo Benedetto XVI
Dell'omelia della Messa in Nativitate Domini mi piace citare il seguente passaggio:

"...in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Dio stesso si è fatto uomo. A Lui il Padre dice: "Tu sei mio figlio". L'eterno oggi di Dio è disceso nell'oggi effimero del mondo e trascina il nostro oggi passeggero nell'oggi perenne di Dio. Dio è così grande che può farsi piccolo. Dio è così potente che può farsi inerme e venirci incontro come bimbo indifeso, affinché noi possiamo amarlo. Dio è così buono da rinunciare al suo splendore divino e discendere nella stalla, affinché noi possiamo trovarlo e perché così la sua bontà tocchi anche noi, si comunichi a noi e continui ad operare per nostro tramite. Questo è Natale: "Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato". Dio è diventato uno di noi, affinché noi potessimo essere con Lui, diventare simili a Lui. Ha scelto come suo segno il Bimbo nel presepe: Egli è così. In questo modo impariamo a conoscerlo. E su ogni bambino rifulge qualcosa del raggio di quell'oggi, della vicinanza di Dio che dobbiamo amare ed alla quale dobbiamo sottometterci – su ogni bambino, anche su quello non ancora nato."In questo brano Ratzinger riesce a dare uno visione quasi "escatologica" alla venuta di Cristo nel mondo e nella Storia. Finalmente un'omelia natalizia fuori dalle banalità stereotipate che si sentono anche in tante cattedrali!
Il Santo Padre ha usato, potrei dire, il "rasoio" di Occam e in queste poche frasi ha scolpito l'essenza del Cristianesimo: che non è un, seppure altissimo, codice morale, un'etica, o tantomeno una lista di precetti: ma è l'incontro con una Persona. Con il Dio fatto uomo: l'unica religione nella quale non è l'uomo che cerca Dio, ma è Dio che, per amore, cerca l'uomo, la creatura che ha dotato di libertà. L'accenno ad Occam è ovviamente legato al fatto che il Papa ha "liberato" il Natale dalle incrostazioni, dal portato, anche "tradizionale", di tanta teologia a buon mercato, da sacrestia, elevandolo alla sua essenza più pura e come tale di più immediata comprensione.
Non abbiamo bisogno di altro se non della verità, e questo Benedetto l'ha capito benissimo e ce la rivela ad ogni occasione, con un atto di fiducia anche verso chi, secondo taluni, non sarebbe in grado di capire il papa "teologo", come lo chiamano sempre nelle cronache televisive.
Ma mi domando: può un papa non essere "teologo", nel senso etimologico del termine, come non potrebbe essere pastore? Durante la Veglia e l'omelia papale l'assemblea era raccolta in un totale silenzio, quasi assorta nell'ascolto delle parole del Papa. Non più applausi ai facili slogan, ma silenzio e meditazione per ascoltare chi ci rivela l'essenza della nostra Fede.
Concetti che forse davamo per scontati, ma che ora scopriamo nuovi e sconvolgenti!

"Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis et vidimus gloria eius gloriam quasi unigeniti a Padre plenum gratiae et veritiatis", Io I, 14.

[Modificato da stupor-mundi 25/12/2005 21.59]

"Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam et portae inferi non praevalebunt adversum eam " (Mt 16,18)
Nel menù di hitleriani e maomettani, gli ebrei, pochi di numero e relativamente deboli, sono soltanto l'antipasto: il piatto più consistente è a base di cristiani! (C. Langone)
EXTRA ECCLESIAM NULLA SALUS
25/12/2005 23:11
 
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RE: Riflessioni sull'omelia di Natale
Ratzigirl e stupor-mundi - Grazie per le belle riflessioni.
Quell'apertura e disponibilita a Dio che il nostro Papa predica sarebbe la parte facile di questa nostra religione in cui, come ha sottolineato stupor-mundi, e' Dio che ci cerca...E una lezione fondamentale che purtroppo noi pecorelle potremmo dimenticare ogni tanto....Grazie a Dio per un Papa chi ogni giorno ci fa piu coscenti delle verita divine.
26/12/2005 03:48
 
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Devo dire che una omillia cosi comovente e brillante soltanto ha potuto esere una creazione di una grande mente! La Chiesa ha un Papa chi unisce il cuore e la mente in un sensso cosi particolare
26/12/2005 20:15
 
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Omelia di Natale
L'Omelia di Natale è l'ennesima prova di quanto sia immensa la mente di Papa Ratzinger e quanto immenso e puro il suo cuore. [SM=g27821]

W IL PAPA! [SM=x40799]
RATZI FOREVER

Suor RATZGIRL
Ordine Benedettino delle Suore delle Sante Coccole al Romano Pontefice
07/01/2006 11:05
 
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sìì!anche io ho pensato proprio questo..l'Omelia di Natale è stata davvero fantastica!! [SM=g27821]
Milady Musa



Moderatrice di




08/01/2006 13:24
 
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omelia per il battesimo di dieci bambini
quando penso che papa benedetto non possa pronunciare omelie più belle di quelle che abbiamo gia' sentito (in particolare quella "improvvisata" nella parrocchia di santa maria consolatrice), ecco che mi sorprende e mi "tocca" ricredermi!!!
stamattina papa ratzi ha spiegato in modo chiaro, incisivo e, se vogliamo, "forte" il vero significato del battesimo e delle formule che vengono pronunciate da genitori, padrini e madrine.
è vero ciò che ha detto: spesso ripetiamo queste formule senza capirne il significato profondo, senza renderci conto che solo rifiutando con forza il male possiamo arrivare alla verita'.
come sempre il papa ha saputo calare il concetto teologico di battesimo nella realta', parlando della droga e della sessualita' vissuta senza responsabilita'.
bello anche il termine che ha coniato: "cosazione" per intendere l'uomo ridotto a cosa, a merce.
grazie, papa benedetto!!!
05/02/2006 15:06
 
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Omelia presso la Parrocchia di S.Anna in Vaticano
Deliziosa ancora una volta l'omelia (a braccio anche questa volta) del papa questa mattina durante la messa nella parrocchia di S.Anna.
Parte come di consueto dal testo evangelico, traendone un interessante spunto sul ruolo della donna (la suocera di Pietro, guarita da Gesù): il papa ringrazia le donne che sono le "prime apostole" del vangelo in seno alla famiglia. Poi il discorso del papa si allarga all'esempio di Gesù che prega nel deserto per unirsi al Padre: così noi quando celebriamo l'eucaristia ci uniamo a Cristo e con Lui partecipiamo del mistero trinitario.

Intanto, però cominciamo anche a capire perchè papa Ratzinger non gode del "credito mediatico": se parla a braccio, se non gira in anticipo le "veline" ai vari De Carli della situazione esce dagli schemi, non rispetta le regole del gioco. Insomma Ratzinger è "vero", "reale", non è "pettiato" come le sceneggiature degli squallidi reality show che ci propina quotidianamente la tv. Per questo il successo che ottiene dal vivo, quando parla a braccio alla "gente comune", è inversamente proporzionale allo spazio che gli dedicano certi media "plastificati".

[Modificato da stupor-mundi 05/02/2006 15.07]

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