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Lo sapevate che?

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2011 00:51
05/09/2006 23:47
 
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In una Germania secolarizzata, Benedetto XVI affermerà “Chi crede non è mai solo”




Motto del quarto viaggio apostolico internazionale in Baviera


“Chi crede non è mai solo” è il motto che Benedetto XVI ha scelto per il suo quarto viaggio apostolico internazionale, che dal 9 al 14 settembre avrà come meta la sua terra natale, la Baviera.

Nel suo pellegrinaggio, visiterà alcuni dei luoghi per lui più ricchi di memorie: Monaco, la città della quale è stato Arcivescovo dal 1977 al 1982; il Santuario di Altötting, il simbolo del cattolicesimo bavarese; Marktl am Inn, il suo paese natale; Ratisbona, un’altra città dove ha insegnato e dove inoltre vive il fratello e sono sepolti i suoi genitori e sua sorella.

L’Introduzione del Messale preparato per questo viaggio dall’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, sotto la guida dell’Arcivescovo Piero Marini, presenterà il carattere comunitario della fede cattolica in un Paese in cui da decenni le chiese sono sempre più vuote.

Il motto “stabilisce che ogni battezzato è accolto nella grande comunità dei fedeli e insieme a loro incarna tutta la Chiesa”, afferma il Messale.

“Al tempo stesso, si manifesta il fondamento profondo di questa affermazione, cioè la comunione del singolo con Dio che accompagna ogni Uomo nella vita e nella morte”, aggiunge.

“Infine, questa frase si richiama alla grande comunione dei Santi, alla quale tutti appartengono per mezzo del battesimo e che li pone tutti nella comunione universale dei fedeli per tutti i tempi ed in ogni luogo”.

“Chi crede non è mai solo” è stata una delle frasi di maggiore impatto dell’omelia pronunciata da Benedetto XVI nella Messa di inaugurazione solenne del suo pontificato.

La “massima espressione” di questa compagnia offerta dalla fede, segnala il Messale, ricordando quell’omelia, è “nella celebrazione comune dell’Eucaristia”.

Per questo motivo, i momenti più importanti del viaggio del Papa saranno la celebrazione della Messa a Monaco, Altötting e Ratisbona.
06/09/2006 09:03
 
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I gadget del viaggio in Baviera


La visita di Ratzinger in Baviera e il commercio dei gadget

di Barbara Marino/ 06/09/2006

In Germania, il "dopo il Mondiale di calcio" viene prima della visita di papa Benedetto XVI. Almeno così sembra in Baviera. Perciò, anche il commercio dei souvenir non si è fermato: il WM-logo sostituito con il papa.

Mentre recentemente su eBay è stata messa all’asta addirittura "aria di Regensburg", eventualmente già respirata dal papa stesso, anche la RVV, la società dei trasporti della Città ha provato a fare cassa, con un biglietto giornaliero speciale reso appetibile dall’immagine papale, valido soltanto per il giorno della Santa Messa presieduta di Benedetto XVI. Infatti, una corsa semplice Stazione-Isslinger Feld (il "prato del papa" dove verrà celebrata la Messa) e ritorno è più economica e non ha bisogno di un biglietto valido 24 ore.


In ogni angolo di Regensburg si trovano anche delle speciali bevande, "inventate" da quel tizio fantasioso del negozio vicino alla Steinerne Brücke, che si è fatto venire in mente una "novità mondiale": "Gelbes Limo" (limonata, "perché al papa piace tanto"), oppure "Papst-Trunk" (birra) e "Benedikt-Trunk" (metà birra e limonata, "per ciclisti"), bevande attraverso le quali è stato soffiato incenso. Sembra che per la limonata il birrificio che la produce non abbia trovato un nome più adatto. Strano, non dovrebbe essere difficile trovare tutta una serie di varianti kitsch …

Intanto, striscioni di benvenuto in ogni dove, anche sui cantieri, in attesa dell'arrivo Benedetto VI, già da tempo danno il benvenuto al Santo Padre. Con rapidità inconsueta anche per la Germania, pietre per pavimentazioni sono state sostituite davanti al duomo di Regensburg e anche il portale occidentale sprangato da secoli, è stato di nuovo aperto appositamente per la visita del papa.

"La T-shirt papale più bella!"

"In settembre viene papa Benedetto XVI nella sua Città di Regensburg. Per tutti coloro che sono contenti della visita del Santo padre - così recita l’annuncio promozionale - abbiamo la T-shirt più bella per la Messa papale. E' disponibile nei nostri punti vendita, attraverso la hot line gratuita per le ordinazioni 0800-2070001, oppure semplicemente con il modulo on line".

Il prezzo di questa "pregiata T-shirt in 100 % cotone - alto conforto d’uso, morbido e elastico, forma alla moda" - è di Euro 19,90 l’uno, più una spesa di spedizione unica di Euro 2,00.

Regensburg mostra la bandiera del papa, fino alla forza di un uragano

Bandierine nero-rosso-oro sulle auto tedesche: era così fino a ieri, quando c’era il Mondiale di calcio. Ora, è onnipresente il bianco-giallo, perlomeno a Regensburg. Perché giallo e bianco sono i colori del papa.

Il vescovo di Regensburg, mons. Gerhard Ludwig Müller (a sinistra in basso), mons. Heinrich Wachter (a sinistra in alto) e un tassista a Regensburg con le bandiere bianco-giallo.

Un tassista, la governante dell’ex maestro di cappella del duomo (e fratello del papa, mons. Georg Ratzinger) e il presidente della Congregazione Maschile Mariana di Regensburg hanno una cosa in comune: viaggiano in auto con il gagliardetto bianco e giallo e con lo stemma del Vaticano attraversano la città. "Ci salutiamo sempre quando ci sorpassiamo", si rallegra mons. Heinrich Wachter. Il presidente della forte congregazione che raduna circa 6 mila membri aveva l’idea di una bandiera papale - "più corretta di quella vaticana" - sull’auto - con la tiara e le chiavi decussate. "Vogliamo ricollegarci all’ideale di gioia del Mondiale del calcio e della XX Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia. Per noi cattolici è una grande gioia avere un papa tedesco. La bandiera è un segno della solidarietà pubblica e della fede. La mia visione è che presto tutti viaggino in Regensburg imbandierati". Il prelato ha pronta la bandierina testata sull’autostrada anche tra 120 e 140 chilometri orari, mostrando una buona sostenibilità. Mons. Heinrich Wachter conosce da decenni l’allora cardinale Joseph Ratzinger. Lui abitava dietro l’angolo vicino al fratello e in ultimo, prima di Pasqua, ha avuto l’onore di una cena in Vaticano insieme al Santo Padre e entrambi i segretari particolari. La "lingua ufficiale" a tavola era naturalmente il bavarese.

Da subito anche su eBay sono apparse delle offerte di bandiere bianco-gialle, come quella del venditore di Forchheim in Germania, che ha messo all’asta on line 18 esemplari di una "Autoflagge, Autofahne Papst Benedikt XVI kommt z besuch" (bandiera per auto papa Benedetto XVI viene in visita), con il numero 280023367650.

Il ritratto del papa su qualsiasi merce immaginabile e non

Il ritratto del papa su piatti, tazze e bicchieri, su borse per la spesa e su ombrelli, in mezzo a merce in vetrina come tappeti e articoli da calcio: i negozi intorno al duomo di Regensburg hanno decisamente ampliato il loro assortimento, poiché qui si raduneranno centinaia di migliaia di pellegrini quando, il 12 settembre, alla sera, il Santo Padre celebrerà proprio nel duomo i vespri ecumenici, con i rappresentanti delle altre Chiese cristiane. E perciò ritroviamo il ritratto del papa in ogni dove.

Le librerie hanno ampliato l’offerta, i negozi di candele offrono degli esemplari di tutte le misure con la testa del papa, gli antiquari hanno in vetrina delle Guardie Svizzere e degli orsetti vestiti come papa Benedetto XVI, con casula e pallio, mitra e pastorale.

Edizione papale a tiratura limitata: Il nostro papa in Baviera, München - Regensburg - Altötting - Marktl am Inn (nella foto i 4 motivi, per le 4 Città visitate dal papa dal 9 al 14 settembre). Perlrandkrug di 1,0 l, porcellano, 4 linee d’oro; Steinzeugkrug, Weihenstephan, 0,5 l; Ständekrug, 0,5 l, porcellano, 3 linee d’oro; Keramiktase, 0,25 l; Porzellanteller, Ø 19 cm.

Chi preferisce investire il proprio denaro in altri souvenir del papa anziché in bandierine ne accetta però anche il costo. Anche il negozio di souvenir sul Steinerne Brücke da 900 anni sul Danubio ha pronto un ulteriore piccolo angolo riservato al papa. Qui si trova la tazza del papa con il duomo di Regensburg e San Pietro in Roma fino alle borse della spesa con tanto di immagine. Mentre a München, Altötting e Marktl sono disponibili prodotti con il motivo adattato con i segni di riconoscimenti locali: la Frauenkirche, la basilica della Madonna Nera e la casa natale del papa.

La Ratzefummel

"Via i piccoli peccati di matita" è lo slogan con il quale in Germania è in vendita la "papagomma", una gomma da cancellare prodotta appositamente per celebrare la visita bavarese di Benedetto XVI dal 9 al 14 settembre. La "Ratzefummel" può essere acquistata anche on line sul sito Internet per il modico prezzo di 1,50 Euro. Per la grande richiesta prevista, la consegna avverrà entro 14 giorni. La gomma su un lato ha l'immagine del papa tedesco ed una sorta di aureola con la scritta "Ratzefummel".

In tedesco una gomma per cancellare (in inglese "eraser", in francese "caoutchouc") si chiama "Radiergummi" o "Radierer" e più comunemente "Ratzefummel". Dunque non ha niente a che fare con Ratzinger. Però, quel "Ratze" oggi fa pensare subito a Joseph Ratzinger, e per maggior ragione a causa dell’aggiunta dell’immagine del papa.

Souvenir più o meno "ufficiali" del papa

"Chi crede non è mai solo": il motto ufficiale di tutte le visite papali adorna l’articolo che la diocesi di Regensburg ha ordinato e mostra un radioso papa che fa cenno con la mano su sfondo blu. "Abbiamo incaricato un’azienda di merchandising di arginare i prodotti pirata almeno parzialmente di cattivo gusto; tuttavia, sfortunatamente la grande quantità di riproduzioni del papa non è arginabile perché il pontefice è un personaggio della storia contemporanea", spiega Philip Hockerts, portavoce della diocesi di Regensburg. L’offerta di gadget ufficiali della diocesi, che cura il gusto e la qualità è disponibile dall’inizio di agosto, anche on line tramite il sito Internet ufficiale.

Il portavoce della diocesi di Regensburg Philip Hockerts fa da "testimonial" per la gamma dei souvenir ufficiali.


"Gli articoli devono essere di gusto e qualitativamente conformi all’iniziativa", ha sottolineato Hockerts. Sotto l’abito del portavoce della diocesi di Regensburg spunta una delle prime magliette, mentre lui fa un’analisi della prima piccola produzione: sono pronti in magazzino pins, adesivi e un piccolo rosario da dito. Saranno disponibili anche tazze, candele, bandiere, berretti, foulard, cartoline fino ad arrivare a bottiglie di acquasanta. È disponibile anche un ombrello con il logo ufficiale della visita del papa. I 5 mila volontari in ogni caso devono essere forniti di un "set papale". La diocesi arriva con l’offerta per far fronte a una crescente richiesta. Inoltre, una parte della produzione deve essere rifinanziata attraverso la vendita dei prodotti. È importante anche per la diocesi che tutti i produttori provengano dalla Baviera.

Offerta solida

Ombrelli con il motivo della città e il papa, l’attuale cd concerto del papa dei Domspatzen di Regensburg (il coro dei ragazzi diretto da anni da mons. Georg Ratzinger, il fratello del papa), il libro del papa "Qui sono veramente a casa", la borsa di lino del papa - si presenta ben solida la scelta di souvenir per allestimento e design nella vetrina dell’ufficio informazioni turistiche all’interno del vecchio comune. "Ciò che offriamo e che il cliente chiede, è quello che la persona del papa ha fatto su misura".

Boccali di birra e braccialetti con "Noi siamo papa" non li abbiamo chiesti in assortimento", racconta Sabine Thiele, conduttrice del Negozio del Turismo GmbH di Regensburg che da maggio reagisce con prontezza per soddisfare le numerose richieste dei turisti.

In città, sul ritratto delle magliette, un tipo di ritratto stile disegno di Benedetto XVI mentre sulla parte posteriore vi sono le torri del duomo e lo slogan "Regensburg - un pezzo più vicino al cielo", non ci sono state solo voci di apprezzamento. È stata criticata la poca somiglianza, invece sono stati individuati i tratti di un ex presidente del consiglio bavarese. "All’artista è stata servita una moneta come presentazione", mette in chiaro il capo del turismo che ha ordinato una parte in più di bandiere e assortimento ufficiale della diocesi.

Una maglia con benificenza per la visita a München

Ecco un souvenir che serve ancora a un buono scopo: anche l’ordinariato arcivescovile con il capoluogo di München ha ideato una maglia (vedi foto sotto). Su sfondo bianco ci sono le due torri della Frauenkirche di Monaco e l’orso Korbinian, sotto si legge il motto della visita papale "Chi crede non è mai solo - Papa Benedetto XVI" con le date della visita nell’arcidiocesi di München und Freising. Le torri della Frauenkirche rappresentano non solo il simbolo di München und Freising, ma in questo caso sono anche il simbolo del luogo in cui ha operato il papa come arcivescovo di München und Freising dal 1977 al 1981. L’orso Corbiniano adorna lo stemma di papa Benedetto XVI. Secondo una leggenda il vescovo Corbiniano, che è venerato come patrono dell’arcidiocesi, nell’VIII secolo deve aver addomesticato un orso che poi gli portava i bagagli.

Nella foto sotto: don Siegfried Kneissl, organizzatore in capo della Santa Messa all’aperto sulla spianata della Nuova Fiera di München, presieduta da papa Benedetto XVI e l’impiegata dell’ordinariato arcivescovile di München und Freising mostrano le bandane per i fedeli, lunedì 28 agosto a München. Verranno distribuiti circa 300 mila pezzi durante la visita del Santo Padre alla sua patria dal 9 al 14 settembre 2006 (Foto di Diether Endlicher - AP Photo).

La maglia si può acquistare nel colore bianco, taglie dalla S alla XXL, a München, negli Uffici informazioni turistiche alla stazione centrale e in quello al Marienplatz per 9,90 Euro. Si può prenotare anche on line via Internet per 12,50 euro (così era detto, ma il sito non è attivo) oppure via E-mail per 9,90 euro. Sul prezzo di acquisto si devolvano ogni volta 50 centesimi per opere di beneficenza.

Il Münchner Merkur porta il papa a casa dei lettori

Papa Benedetto XVI ha trascorso a München molti anni della sua vita, prima come sacerdote e cappellano, poi come arcivescovo della diocesi di München und Freising. L’intera Baviera mostra i segni di attesa per la visita del papa e a München si lavora ancora a pieno ritmo per i preparativi. L’incontro con il pontefice il 9 e 10 settembre dovrà diventare un appuntamento indimenticabile per tutti i fedeli di München, della Baviera intera e di tutto il mondo.


Il Münchner Merkur, in questa occasione di incontro straordinario, offre attraverso il suo sito Internet la possibilità di comprare una pregiata stampa artistica incorniciata di papa Benedetto XVI. Il ritratto mostra il Santo Padre con uno sguardo aperto verso l’osservatore. Egli impartisce una benedizione amichevole calorosa. La fotografia è stata scattata durante un’udienza generale a Roma nel settembre 2005 mentre la fotografa è riuscita a catturare il papa in un gesto molto umano. Con il suo sorriso comunica all’osservatore fiducia e sicurezza. La nobile cornice color oro sottolinea l’effetto dignitoso del quadro ed è in sintonia con le insegne dorate del papa. La stampa artistica incorniciata è un ricordo che rimane della visita in Baviera del Santo Padre. Il quadro elaborato con tecniche costose è grande 37 x 47 cm e costa 29,95 Euro. Il ritratto del papa può essere ordinato anche telefonando al numero 089-5306-8421.

La fornaia Roswitha Leukert posizione dolci e pane a forma di mitra (ma anche della casa natale del papa) in vetrina del suo negozio a Marktl am Inn, il paese natale del papa, 30 agosto 2006 (Foto di Michaela Rehle - Reuters).

Un’iniziativa artistica prima della visita del papa che suscita irritazione

Due settimane prima della visita in Baviera del papa è nata un’iniziativa artistica che ha provocata qualche irritazione. In previsione della visita nella Città del Danubio, un gruppo composto da quattro artisti ha fatto sapere di voler vendere con una cassetta appesa al collo oggetti sacri satirici come un "Urbi-et-Orbi-Daumenkino" e "Benedetto-Stangerl", cioè una ciambella salata a forma di bastone del pastore, nell’ambito dell’incontro del Santo Padre. Questi sono "profittatori di infimo livello" ha detto Philip Hockerts, portavoce della diocesi di Regensburg.

Solo alcuni giorni prima gli artisti avevano dato vita a una performance nel giardino della casa di Benedetto XVI alla periferia di Regensburg, suscitando scalpore nel tranquillo sobborgo di Pentling. Il Pubblico Ministero ha aperto un’indagine contro il gruppo per violazione della quiete pubblica. Ora c’è ancora il "Benedetto-Stangerl".

Uno degli iniziatori degli oggetti devozionali satirici è Ludwig Bäuml, presidente dell’Associazione del Lavoro degli Artisti Figurativi di Bassa Baviera/Alto Palatinato. Questi ha difeso la vendita come uno "scherzo di carnevale". "Non ha assolutamente nulla a che fare con il blasfemo", ha dichiarato Bäuml. Per la merce in causa si tratta di precisi motivi artistici. "L’amico artista dovrebbe darsi da fare in ogni caso". Il portavoce diocesano Hockerts ha criticato il fatto che attraverso l’assegnazione del nome della Home page Pilgerbuero-regensburg.de" si faccia confusione con l’Ufficio ufficiale delle diocesi bavaresi per i pellegrini. Legalmente, però, non si può far nulla contro ciò.

Teddy & Co.: il papa ispira i costruttori di giocattoli

Anche l’industria dei giocattoli si prepara all’incontro con Benedetto XVI: dopo gli orsacchiotti e le carte da gioco, sono arrivati anche i modellini. La scena si può vedere in scala 1:87 nella vetrina di un negozio di giocattoli di Monaco: papa Benedetto XVI sta davanti alla sua casa di nascita a Marktl am Inn con le braccia alzate per benedire. Questo interessa poco tre donne che discutono animatamente li vicino. Solo una coppia di viandanti osservano rispettosamente. L’imminente visita del papa in Baviera (dal 9 al 14 settembre) ha portato anche nuove idee all’industria dei giocattoli. La copia della casa di Marktl am Inn è prodotta dalla ditta di modellini Vollmer. "Come lo scorso anno abbiamo ho sentito alla radio della casa del papa, sono subito andato a Marktl" racconta il proprietario del negozio, Wolfgang Keck. "Io ho fotografato la casa e l’ho misurata con una barra metrata". Così, all’inizio di quest’anno è arrivato il modellino nei negozi.

Appassionati di ferrovie in miniatura possono adesso completare la loro tratta con questa copia della casa natale del papa. Questa simulazione al computer mostra questo modello della casa con tetto sporgente con un papa etereo sul fondo.

Secondo Keck il mercato è limitato: "Il prodotto va soprattutto qui, dove la popolazione è cattolica". Nel sud della Germania la vendita è eccellente e anche l’importatore italiano richiede una quantità sempre maggiore. "Nei nuovi Länder può però scordarselo" aggiunge Keck. Anche nel nord della Germania la richiesta è minima.

Il papa in miniatura, in ghiaccio e come modellino

La distribuzione di miniature di Benedetto XVI arriva dai produttori di personaggi Preiser. Da luglio l’azienda offre l’attuale pontefice in una versione tra i due e i sei centimetri di grandezza. Secondo il titolare del negozio Paul Preiser, in questo assortimento la ditta produce anche un modellino di papa Benedetto XVI eccellente. "Noi abbiamo già sempre richiesta di personaggi che appartengono alla storia" evidenzia. Tra gli altri, sono stati già prodotti i modellini della regina e di Franz Josef Strauß.


Il papa in miniatura (da tenere tra le dita), come modellino (da mostrare in vetrina) e - in basso - addirittura in ghiaccio (da conservare in frigorifero, però).

"Da anni, per la nostra ditta, giocano un buon ruolo le figure legate alla chiesa", tira le somme Preiser. Egli, tuttavia, presta attenzione all’equilibrio confessionale: "Accanto al modellino del papa, alla fiera di giocattoli di quest’anno, nel nostro stand abbiamo presentato anche il modellino di una diaconessa evangelica", osserva.

Gli orsetti "Papa Ratzinger" e "Guardia Svizzera" in vendita anche negli Usa

Mentre nel caso del modellino del papa contano soprattutto i dettagli; la ditta Hermann di Coburg appoggia ai suoi prodotti altri criteri: "Noi vogliamo cogliere la dignità e la grandezza della carica con i nostri orsacchiotti", afferma il negoziante Martin Hermann. La pelliccia dorata porta perciò i suoi 43 centimetri di grandezza per l’orso del papa, la tiratura è limitata a 2.006 pezzi. Fin dall’abbozzo è stato soprattutto importante come si presenta il papa "negli attuali negozi". La fine della produzione secondo Hermann: "Certo si va avanti ancora con l’orsachiotto, ma vi sarà la presentazione anche di altro". Tempestivamente la ditta per la visita del papa offre una versione morbida della guardia svizzera e dell’orso Korbinian che è sullo stemma di Benedetto XVI.

Per vedere le foto dovete andare sul sito www.Korazym.org perche' le foro non so come fare a postarle!!!!


Sempre a fianco di Benedetto XVI.
Francesca







Inevitabilmente il "Papst Benedikt XVI (2006) Teddy Bär von Hermann Marktl" è stato messo all’asta, da un venditore di Hammersbach in Germania con il numero 220021365381. E il prodotto dell’edizione limitata di 2006 pezzi viene offerto anche on line in Internet per il mercato americano per 310 US $, in occasione "Pope Benededict XVI 2006 German Visit" specificando la provenienza: "Hermann Pluschtiere Coburg - Hermann Spielwaren Teddy Bear". Recita l’annuncio misto inglese-tedesco: "Cardinal Joseph Ratzinger. Pope Benedict XVI, Papst Benedikt XVI. Commemorates Pope Benedict XVI's 2006 Visit To Germany. Special Edition zum Deutschland Besuch des Papstes 2006. The Commemorative Pope Benedict XVI Bear 2006 is shown with the Schweizergarde Bear Swiss Guard 1506-2006", ecc. Questo soltanto per rendere l’idea ...

Papst-Spielkarten. Una commercializzazione discutibile

Un produttore di giochi di carte di Hamburg offre papa e porno nella stessa mano, promosso come insegnamento sessuale ed ecclesiale in forma divertente. Di questo tipo di commercializzazione della sua visita in Baviera il Santo Padre sarà certamente poco entusiasta: il produttore di carte da gioco Kultquartett (ovvero "quartetto culturale") ha pubblicato il prima Papstquartett, il "quartetto papale" („32 papi in un confronto istruttivo - da Pietro fino a Benedetto XVI", 9,90 Euro). Il gioco di carte papale viene pubblicizzato nel catalogo e nel negozio on line del sito Internet Kultquartett.de e insieme ad altri quartetti, tra cui al primo posto un sexy Bettsportquartett (ovvero "quartetto di sport da letto") („32 posizioni d’amore testati durissimi - Kamasutra era ieri!"). E dire che con il termine "quartetto" tradizionalmente vengono indicati giochi di carta per bambini ...







Knut Gielen e Christoph Engel dicono di avere trovato con Papstquartett la giusta soluzione per "cartomanti credenti". Giocando con lo slogan inventato da Bild-Zeitung in occasione della XX Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, Wir sind Papst (siamo papa), Christoph Engel afferma: "Abbiamo pensato: se ci sono più di 80 milioni di papi, dovremmo anche fare un gioco di carte. Così abbiamo chiamato la Conferenza episcopale tedesca dove ci è stato suggerito un esperto di papi". I contenuti delle carte papali avrebbero "mani e piedi", sono nati in collaborazione con una biblioteca cattolica ad Hamburg. Insieme hanno scelto 32 importanti padri della Chiesa per il gioco di carte.

Come viene giocato il Papstquartett? Per esempio, ammazza il papa con più anni di servizio o la più grande distanza del luogo di nascita da Roma. Di Benedetto XVI veniamo a sapere dalla carta H4, che ha 15 omonimi, il suo luogo di nascita Marktl am Inn dista dal Vaticano 915 km. La carta con Benedetto XVI non risulta la peggiore: con il numero degli omonimi vale 15 punti. Egli è imbattibile se è in gioco la domanda su quanti successori di Pietro ha dietro a se: Benedetto XVI è il numero 265 - nessuno degli altri papi può ottenere di più, e lo stesso Pietro può avere soltanto il minimo: 0 punti. Il primo di tutti i papi della Chiesa è anche il primo per il numero di anni di servizio: 34. Anche nell’ultima categoria, la distanza tra il luogo di nascita e Roma, è Pietro a passare in testa con 2.800 chilometri, e Benedetto XVI sta qui al quarto posto.

Dunque, Kultquartett lo chiamano i furbi commercianti di Hamburg la loro società. Producono "quartetti di un certo tipo diverso", non esattamente per un pubblico infantile. Mentre per le carte papali si riceve come extra una "nobile impressione in oro", con il gioco di carte sexy si ottiene un preservativo gratis. Il 30enne amministratore della Kultquartett GmbH Thorsten Kucklick non vede un problema nel suo assortimento variegato tra papa e porno. "Papa Benedetto non ha detto ancora niente contro lo sport da letto, al contrario, è favorevole alla moltiplicazione dell’umanità". Più di 350 edicole in Germania vendono la gamma del Kultquartett, anche i negozi di devozionali bavaresi. „La richiesta è grande, abbiamo già distribuito 15 mila pezzi", ha detto Kucklick. Affari tra il sucidume e l’ipocrisia?

Ha collaborato per la traduzione dal tedesco: Sara Bauducco.

Nella foto: souvenir per la visita del papa in Baviera, in vetrina a Regensburg.








06/09/2006 09:06
 
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chiedo venia..............!!!!!!!!!!!


Scusate ma ho sbagliato la conclusione!!!!!!!!!!!!!
....la fretta e' cattiva maestra!!!!



Franesca
06/09/2006 20:31
 
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I cappelli, passione proprio da Papa

Ne ha sfoggiato uno rosso a larga tesa che ricorda quello di Giovanni XXIII. A Natale non passò inosservato il camauro, ma indossò anche un elmetto da pompiere, il copricapo degli Alpini e della Guardia civile spagnola



BENEDETTO XVI Città del Vaticano, 6 settembre 2006 - Un amante dei cappelli. Di tutti i tipi, sgargianti e certo appariscenti. Ma anche utili: per coprirsi dal freddo o dal forte sole. Sicuramente Benedetto XVI è un Papa a cui piacciono i copricapo. Per questo ha rispolverato dalla 'soffitta pontificia', i vecchi cappelli tanto cari a Giovanni XIII, sfoggiando il look 'griffato' Ratzinger.

A Natale non era affatto passato inosservato il camauro, il cappello di velluto rosso, bordato con pellicciotto di ermellino bianco, usato da Papa Roncalli. Contro la moda dell'ultimo grido - a parte le scarpe rosse di Prada - Papa Ratzinger aveva indossato in più occasioni il camauro, contro il freddo pungente.Un simpatico copricapo che faceva quasi assomigliare il pontefice tedesco a Babbo Natale.

Papa Ratzinger ha indossato poi il cappello degli Alpini, regalatogli da una rappresentanza presente ad una udienza in piazza San Pietro; il berretto della Guardia civile spagnola, in dono dalla delegazione ispanica sempre nel corso di una udienza, ma anche quello dei pompieri, un elmetto giallo con la scritta Benedetto XVI.

Fino ad oggi quando Benedetto XVI ha sfoggiato un cappello rosso a larga tesa, che ricorda molto quello indossato da Giovanni XXIII detto a saturno. Un cappello non ecclesiastico, che fu utilizzato anche da Giovanni Paolo II in occasione del viaggio che effettuò in Messico nel 1979. Questa mattina, non contro il freddo, ma per proteggersi dal sole battente.
06/09/2006 20:40
 
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Intervista a Mons. Gaenswein

L'intervista è quella fatta dai bambini al segretario particolare del Papa, ma poichè vedo che è già stata postata nell'altra cartella, vi rimando proprio a quella pagina del forum (il post è di Francesca.Pisa ) CLICCA QUI PER IL LINK ALLA PAGINA
08/09/2006 11:19
 
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La vitalità artistica del Regensburger Domspatzen. Il pop mieloso per scalare le classifiche

di Barbara Marino/ 08/09/2006

L’antico coro di Regensburg, a cui Benedetto XVI è profondamente legato, è uno dei simboli della Città, motivo di orgoglio della Baviera intera e sempre giovane. Nel contempo, la Chiesa si sta confrontando con vie musicali nuove e innovative.
La straordinaria vitalità artistica dei Regensburger Domspatzen
Regensburg e i cantori del duomo: è divenuto quasi un sinonimo per il mondo dell’arte e della cultura. Il coro Regensburger Domspatzen (Passerotti del duomo di Regensburg) - a cui Benedetto XVI si sente profondamente legato da diversi decenni -ha più di mille anni ed è il più antico coro della storia nel suo genere. La sua fama ha raggiunto tutte le parti del mondo, dal Giappone agli Stati Uniti d’America. È oggi uno dei simboli di Regensburg e dell’intera Baviera. È motivo di orgoglio per questa gente considerata la stima universale che circonda questa splendida realtà artistica il cui centro resta il servizio liturgico nel duomo.
Fu creato nell’anno 975 quando il vescovo Wolfgang fondò una scuola del duomo che oltre a lezioni di cultura generale, di particolare valore, prevedeva anche una formazione musicale molto accurata. Siamo dunque alle radici stesse della presenza cristiana in questa terra e già c’è un fondamento artistico. Gli studenti venivano istruiti nel canto liturgico nella chiesa vescovile.
Nella metà del XIX secolo con il Maestro di Cappella, Joseph Schrems, si ebbe una nuova fioritura, ma il successo mondiale del coro si ebbe nei primi anni Trenta del ventesimo secolo sotto la direzione di Theobald Schrems. Nella sua quasi quarantennale attività, dal 1924 al 1963, Schrems avviò l’attività concertistica del coro in modo molto determinato e senza tralasciare il servizio liturgico nel duomo di San Pietro. Questo successo mondiale, così come il Liceo musicale riconosciuto dallo Stato, un convitto a Regensburg e una scuola alle porte della città sono opera di Theobald Schrems.
Dal 1964 al 1994 mons. Georg Ratzinger - il fratello maggiore del Santo Padre - ha diretto questo coro così famoso, che ogni anno si è recato in tournée in tutta la Germania. Oggi mons. Georg ne è Presidente onorario. Negli anni Ottanta il coro si è esibito in Giappone, in Ungheria e negli Stati Uniti d’America. Negli anni Novanta anche in Asia orientale. È stato ospite in Giappone, a Taiwan, a Hong Kong e in Corea. Sono seguiti numerosi viaggi in Ungheria, nella Repubblica Ceca e in Polonia. Ovunque l’accoglienza è stata davvero trionfale e commovente.
Dall’estate del 1994 il coro è diretto da Roland Büchner, già Maestro di Cappella di Altötting e docente di Organo e Direzione di Coro presso l’Accademia per la musica sacra cattolica e l’educazione musicale di Regensburg. Sotto la sua direzione, il coro si è esibito per tre volte in Giappone (1998, 2000 e 2004) e ha intrapreso tournée all’estero e precisamente in Italia, in Ungheria, in Scozia, in Francia e nelle Filippine. Il concerto più importante il Coro lo ha tenuto nella Cappella Sistina il 22 ottobre 2005, alla presenza di Benedetto XVI che ha esortato i cantori ad essere sempre messaggeri del bello, della fede di Dio nel mondo. "Ascoltando - disse il papa in quella occasione -, mi sono sentito riportato nei miei anni di Regensburg, tempi belli quando mediante mio fratello ho potuto integrarmi anch’io un po’ nella famiglia dei Domspatzen. Alla fine dei trent’anni di lavoro con il vostro coro, egli ha detto: ‘Il buon Dio non avrebbe potuto affidarmi compito più bello’".
Nella maggior parte delle classi del liceo musicale sono iscritti meno di 25 studenti. Viene insegnato almeno uno strumento musicale in modo approfondito. Attualmente gli studenti sono circa 500. Per il tempo libero gli studenti hanno a disposizione anche una piscina coperta, una palestra, un "centro benessere" e vari altri spazi per il gioco. Il convitto è gestito da un sacerdote cattolico. La scuola popolare si trova quindici chilometri a nord-ovest di Regensburg, a Pielenhofen, nella ridente valle del fiume Naab. La scuola e il suo convitto con gli spazi per lo sport e per il gioco ricordano quasi una "scuola di campagna", nella quale la necessità pedagogica è legata all’agio di un bell’ambiente. A Pielenhofen le lezioni e le quotidiane sedute di canto sono di preparazione al liceo musicale e al coro dei Regensburger Domspatzen. Ogni studente riceve qui la formazione relativa allo strumento scelto. Siamo dunque davanti ad una eccezionale realtà che aiuta i giovani non soltanto ad avere una formazione artistica, ma anche una solida "base" umana e cristiana.
Un concerto per il papa. Benedetto XVI riceve il DVD dei Regensburger Domspatzen
A due settimane dalla sua visita in Baviera, papa Benedetto ha ricevuto un DVD dei Regensburger Domspatzen. Domenica 27 agosto, in occasione della sua visita nella residenza estiva del papa a Castel Gandolfo, il Maestro di Cappella dei Regensburger Domspatzen Roland Büchner ha consegnato al papa il DVD con le immagini del concerto che i Regensburger Domspatzen hanno tenuto il 22 ottobre 2005 nella Cappella Sistina. "Mi fa piacere", ha detto il papa aggiungendo di volere guardare il DVD al più presto. Dopo l’Angelus domenicale del 27 agosto il Santo Padre ha allegramente salutato ognuno dei membri della delegazione dei Regensburger Domspatzen, provenienti dalla Baviera. All’udienza privata ha partecipato anche mons. Georg Ratzinger, che ha diretto il coro dal 1964 fino al 1994. L’ottantaduenne fratello del papa stava in quel momento trascorrendo un periodo di vacanze a Castel Gandolfo. Il DVD, intitolato Die Regensburger Domspatzen singen für Papst Benedikt XVI. (I Regensburger Domspatzen cantano per papa Benedetto XVI) è stato prodotto in collaborazione dal Bayerische Rundfunk e dal Centro Televisivo Vaticano.

Un ospite importante a Höchstadt

Finora per mons.Georg Ratzinger, fratello del papa, Höchstadt era solo un puntino bianco sulla carta geografica. "Ora però questo vuoto è stato riempito di bei ricordi", ha assicurato mons. Ratzinger ai numerosi fedeli che gli hanno preparato un’accoglienza indimenticabile nella parrocchia cittadina. Durante il suo saluto all’illustre ospite, il decano Kilian Kemmer è stato continuamente interrotto dagli applausi dei fedeli. Kemmer ha sottolineato che a Höchstadt l’attaccamento a papa Benedetto XVI non è solo a parole, ma viene praticato nella vita ecclesiale quotidiana. A testimonianza del legame con il Successore di Pietro, Kemmer ha citato la partecipazione alla Santa Messa presieduta dal papa il 12 settembre a Regensburg, l’imminente viaggio a Roma di più di duecento parrocchiani, nonché l’intitolazione al Santo Padre dell’edificio principale della struttura sociale Laufer Mühle.

La medaglia di S. Giorgio al fratello del papa

Ma non è solo Höchstadt a guardare al suo papa bavarese: molto presto anche a Benedetto XVI verrà ricordata questa vivace cittadina del Aischgrund. Quanto meno, mons. Georg Ratzinger ha promesso di parlare al fratello degli abitanti di Höchstadt la prossima volta che si sentiranno al telefono.
Per ricordare questa giornata, a mons. Georg Ratzinger è stata donata una moneta dorata del santo di cui porta il nome. In realtà, "l’importante omonimo del patrono della nostra chiesa" avrebbe dovuto presenziare già alcuni mesi fa l’inaugurazione della nuova statua di S. Giorgio sulla facciata occidentale della parrocchia, ma le sue condizioni di salute glielo hanno impedito.
All’inizio, l’ottantaduenne è sembrato fragile quando, appoggiandosi al suo bastone, ha attraversato il sagrato. Ma quando ha ringraziato i bambini dell’asilo che gli hanno fatto la sorpresa di cantare una canzone, la sua voce chiara e la sua mente viva hanno ricordato molto il suo fratello famoso. L’ex direttore degli Domspatzen di Regensburg non si è mostrato impressionato soltanto dalla musica del coro dei bambini, ma anche dai musicisti del complesso di ottoni Bavarian Brass e dal trio strumentale costituito dai coniugi Maria e Rüdiger Kaufmann e da Ariane Dammann-Ranger.
Dopo il sonnellino pomeridiano, la visita alla tomba dei genitori e della sorella.
"A pranzo mangeremo proprio a questo tavolo dove ora siamo seduti, faremo un riposino pomeridiano e subito dopo andremo a visitare la tomba dei genitori, dove è sepolta anche nostra sorella. La sera probabilmente ceneremo di nuovo qui in casa'": così mons. Georg Ratzinger pensa di trascorrere la giornata del 14 settembre prossimo, quando riceverà a Regensburg la visita del fratello Joseph, papa Benedetto XVI.
In una intervista al mensile in tedesco Cicero, il fratello maggiore del papa, come lui sacerdote, racconta anche della sua prigionia a Napoli, alla fine della seconda guerra mondiale, dove fu portato dagli americani che lo avevano catturato nel Nord Italia. "Sono stato prigioniero degli americani in un campo vicino a Napoli, vicino al Vesuvio che però si è comportato bene. In prigionia non si stava male, ricevevamo lo stesso cibo degli americani - ha ricordato mons. Georg - solo che noi dovevamo dividere tra sei persone il cibo che un soldato americano mangiava da solo". "Mio fratello stava invece peggio. A Ulm in Germania (dove Joseph Ratzinger fu tenuto prigioniero sempre dagli americani) mio fratello ha dovuto soffrire la fame", racconta l’anziano sacerdote, in passato responsabile del coro di voci bianche del duomo di Ratisbona, i celebri Regensburger Domspatzen.
Nella lunga intervista parla anche delle sue visite a Castel Gandolfo in estate ed in Vaticano durante il periodo natalizio, del telefono con linea diretta che gli è stato messo in casa per poter parlare senza problemi con il fratello. Ma anche delle numerose richieste di intercessione presso Benedetto XVI, del difficile compito che aveva il cardinale Ratzinger quando era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. "Doveva stabilire cosa era accettabile come cattolico e cosa no - afferma mons. Georg -. Per esempio il signor Hans Küng (teologo svizzero dissidente Ndr) come esempio è tipico: si mostra cattolico ma non lo è. Chi nega la divinità di Cristo non è cattolico, a quel punto non esiste più la Trinità e anche i sacramenti non funzionano più".

Pop sdolcinato per la visita del papa
Per rimanere nel tema di musica e visita del papa in Baviera, in questo giorni di preparazione intensa alla visita del papa, la Chiesa cattolica in Germania si sta confrontando anche con molte vie musicali. Soprattutto per offrire ai molti giovani possibilità nuove e attuali per esprimere la loro gioia e i loro sentimenti. A pochi giorni dalla visita di Benedetto XVI in Baviera, che inizierà sabato 9 settembre, i produttori musicali cercano di partecipare all'evento e di scalare le classifiche con delle canzoni dedicate al papa, decisamente mielose. Il gruppo Einshoch6 ha fatto uscire la canzone Hurra, hurra, der Benni kommt (Urrà, urrà, arriva Benni), la Musicproductions Frank Didszuleit & Lars Düysen ha prodotto e pubblicato la canzone Habemus Papam, il duo Gitti e Erika la canzone Du bist das Licht (Tu sei la luce) e il gruppo Bavarazzi di München la canzone Capitano del Vaticano. Proprio adesso, che molti giovani fedeli attendono con ansia la visita ufficiale di papa Benedetto XVI, che cosa c’è di meglio che una canzone del papa appositamente prodotta per il grande evento di settembre? Proprio come le canzoni degli Sportfreunde Stiller o di Herbert Grönemeyer per i Mondiali di calcio, che sono diventati veri e propri inni per i tifosi. Il papa attraverserà in papamobile le strade delle città di München, Altötting, Marktl am Inn, Regensburg e Freising certamente molto affollata. Però, è alquanto improbabile che cantando certi canzoni i giovani possano dare una grande gioia al Santo Padre. Infatti, Benedetto XVI preferisce la musica classica.

La diocesi di Regensburg, impegnata nei preparativi per la visita del papa, secondo il portavoce diocesano non sa nulla di queste nuove canzoni. Viene invece ricordata la canzone ufficiale della visita papale prodotta dalla diocesi di Regensburg Wer glaubt ist nie allein (Chi crede non è mai solo) - come abbiamo riferito su Korazym.org.

Altre canzoni sponsorizzate sono per esempio Vom Ohr direkt ins Herz (Dall’orecchio direttamente nel cuore). Ich geh mit, Jesus (Vengo con te, Gesù) di Jürgen Zach; Ich geh mit, Jesus (Vengo con te, Gesù) di Jürgen Zach e Martin Völlinger; Papst Benedikt XVI Lied (Canzone di Benedetto XVI) di Annemarie und Hans Ramsauer.

Habemus Papam per scalare la vetta delle classifiche

Una canzone interamente in inglese, appositamente prodotta e pubblicata dalla Musicproductions Frank Didszuleit & Lars Düysen è sulla buona strada per conquistare la vetta delle classifiche. Il titolo inconfondibile è Habemus Papam. La melodia accattivante non vuole rivolgersi solo a giovani fedeli che già si vedono in chiesa. Il loro stile musicale - il cosiddetto rock da chiesa - fa pensare piuttosto al suono delle chitarre e al romanticismo del fuoco dei bivacchi. Questa canzone del papa, invece, è stata composta e prodotta soprattutto per i molti giovani che sono sì grandi fan di papa Benedetto XVI, ma che nel tempo libero ascoltano hit attuali e i cui gusti musicali si rivolgono piuttosto al pop e al rock. Per questo anche il testo - cantato in inglese - corrisponde alle tendenze musicali attuali. Tra parentesi: la canzone è stata presentata da un giovane artista di origini italiane. Fabrizio Levita, già conosciuto da molti credenti come finalista della serie televisiva di successo Popstars ed ex co-presentatore della trasmissione di ProSieben "Bizz Autotest", con voce mielosa dipana dei versi in inglese che dovrebbero piacere alla Chiesa cattolica, ma che alle persone che non sono rigidamente credenti potrebbero apparire piuttosto strane: si parla di "amore", che deve essere "la nostra legge", mentre il mondo deve essere "guidato" da "lui", il pontefice. Non si dimentica di ricordare la nascita di Benedetto ("a child was born", è nato un bambino), che ha vissuto "per imparare" e che ha imparato a "vivere il Libro di Dio".

Viene inoltre constatato che Benedetto è diventato "uomo in tempi duri, duri". E poi viene chiesto: "Insegnaci ad amare e a non combattere". E tra un verso e l’altro si ripete continuamente "dai amore, dai speranza" e "Habemus Papam". Come tutti gli altri prodotti pop così mielosi, questa canzone entra da un orecchio ed esce subito dall’altro. Ascoltandola dall’autoradio, solo concentrandosi intensamente si potrebbe capire che non si sta ascoltando una nuova "superstar" che canta l’amore eterno, bensì un omaggio al papa. La devozione per l’uomo di Marktl am Inn può essere quasi paragonata a quella mostrata da un cane al suo padrone.

Frank Didszuleit ha dichiarato a FOCUS Online, che non "si perseguono interessi commerciali". Per giunta, finora non sono stati realizzati CD. Ciò nonostante, il cantante Levita sogna di potersi proiettare in cima alle classifiche dei dischi come gli Sportfreunde Stiller durante i Mondiali di calcio. Una "versione completa" illimitata della canzone, in MP3 di ottima qualità, può essere scaricata gratuitamente da tutti i fan di papa Benedetto XVI nel sito Papst-song.de.

Con Habemus Papam l'editore Musicproductions Frank Didszuleit & Lars Düysen desidera espressamente rivolgersi non solo ai giovani credenti, che vengono regolarmente ripresi dalle Tv e per i quali i congressi ecclesiali sono delle manifestazioni da non perdere. Piuttosto, la canzone è stata composta e prodotta per i numerosi giovani che nel tempo libero ascoltano le hit in cima alle classifiche e che anche altrimenti seguono un pop "popolare".

Testo originale di Habemus Papam:

Coro:
Let love be our law,
Let wings of hope carry us far.
Let the world be lead by him
And speak out loud: habemus papam.
(give love, give hope)

A child was born
From true peoples love,
With the will to live
And trust in god.
He became a man in the hard hard times,
He became the one of the good good minds.

Coro
Let love be our law,
Let wings of hope carry us far.
Let the world be lead by him
And speak out loud: habemus papam.
(give love, give hope)
He lived to learn
And learned to live
The book of god,
And just to give.
He spoke to young
And spoke to old
In grateful words till he was called

Coro
Let love be our law,
Let wings of hope carry us far.
Let the world be lead by him
And speak out loud: habemus papam.
(give love, give hope)

C-Part:
Show us the way to stand up right (stand up, stand up, stand up).

Teach us to love and not to fight. (no war, no war, no war)
Till we all feel one heart, (one heart)
Till we all know one soul, (one soul)

Gitti e Erika pubblicano la canzone del papa Du bist das Licht
In occasione della visita di papa Benedetto XVI in Baviera, il duo Gitti e Erika ha pubblicato il maxi single Du bist das Licht (Tu sei la luce). Il CD, prodotto dalle edizioni musicali Calispera, contiene la canzone in tedesco, inglese, italiano e come mix speciale. In edizione limitata viene pubblicato anche con il motivo del papa. Dopo una lunga pausa, a giugno Gitti e Erika sono state ospiti, tra l’altro, della trasmissione Sommerfest der Volksmusik (Festa estiva della musica popolare) condotta da Florian Silbereisen.
Le sorelle sono diventate famose grazie, ad esempio, alle canzoni Heidi e Lieder die von Herzen kommen (Canzoni che vengono dal cuore). Anche il loro ultimo album Liebe auf Zeit (Amore a tempo) è stato pubblicato dalle edizioni musicali Calispera.

La canzone Capitano del Vaticano, omaggio scherzoso al papa
Puntualmente per la visita del papa, il gruppo Bavarazzi di München pubblica un omaggio divertente al capo della Chiesa cattolica. Capitano del Vaticano è una canzone a ritmo di ska, cantata interamente in italiano.

Si potrà trovare nel primo album dei Bavarazzi intitolato Sehnsucht nach Süden (Nostalgia del sud), che a partire da settembre sarà disponibile su tutti gli scaffali dei negozi di musica di München. Sarà inoltre possibile trovarla nel sito Internet del gruppo. "Abbiamo visto in diretta Tv come è stato annunciato in nuovo papa e come egli è uscito sul balcone di San Pietro", ricorda il frontman dei Bavarazzi Klaus Zirngibl. "Non sono un cattolico bigotto, ma in qualche modo questo ci ha commossi". Joseph Ratzinger, come ex arcivescovo di München und Freising, in fondo nella capitale della Baviera era già molto conosciuto. "Mio fratello ha ricevuto la cresima da lui", racconta il trentaquattrenne Zirngibl.
La canzone del gruppo Bavarazzi si distingue nettamente dalle canzoni su papa Benedetto degli altri interpreti finora pubblicate, che si rivolgono piuttosto agli amanti dei suoni popolari o si avvicinano alle canzoni liturgici dei giovani, e che nei testi esprimono un grande timore reverenziale per il papa. "Ehi Benedetto, dimmi dov’e l’amore, ehi Benedetto, non sono angelico", cantano i Bavarazzi.
Per la visita di papa Benedetto XVI in Baviera sarà disponibile anche il "podcast del papa". In file audio aggiornati, attraverso il podcasting è stato reso possibile ricevere notizie sulla preparazione alla visita del papa, ma anche pratiche informazioni di servizio e indicazioni fondamentali durante la visita stessa. La piattaforma è sostenuta dalla redazione radiofonica della diocesi di Regensburg, della diocesi di Passau e dall’associazione Sankt Michaelsbund, responsabile del lavoro radiofonico nell’arcidiocesi di München und Freising. I servizi sono disponibili nella piattaforma alla voce Papst-podcast.de/shows.php. È però anche possibile abbonarsi per accedervi regolarmente all’indirizzo Papst-podcast.de/podcast.php. L’offerta è gratuita.

Ha collaborato per la traduzione dal tedesco: Simona Storioni.

Nella foto: la medaglia di S. Giorgio di Höchstadt, consegnata dal decano Kilian Kemmer (a destra), vuole essere per mons. Georg Ratzinger un ricordo duraturo della sua visita nel Aischgrund. In cambio, il prelato si è consegnato ai posteri firmando i libri d’oro della città e della provincia.


Per le foto vi rimando al sito di Korazym visto che sono negata a inserirle!!!!!

Sempre a fianco di Benedetto XVI.
Francesca
08/09/2006 11:22
 
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informazioni sulla MARIENSAULE
La ''Mariensäule'', monumento alla pace più antico di München e centro della Baviera

di Barbara Marino/ 08/09/2006

La preghiera del papa bavarese Benedetto XVI alla "Colonna di Maria" a München è momento altamente simbolico della sua visita, che inizierà il 9 settembre proprio qui, ai piede della Madre di Dio e patrona della Baviera. La storia e il significato.

Benedetto XVI inizierà la sua visita pastorale in Baviera il 9 settembre con una preghiera dinanzi alla Mariensäule, posta sulla Marienplatz, piazza principale di München. La "Colonna di Maria" è, insieme al santuario nazionale bavarese di Altötting, centro della devozione mariana dei cattolici bavaresi, che è anche una decisa professione di Cristo. In entrambi i luoghi, papa Benedetto XVI si inginocchierà per pregare durante il suo primo viaggio nel suo paese natale bavarese.

La "Colonna di Maria", è il punto centrale del Land Bayern anche dal punto di vista geografico: funge da zero metrico di tutte le strade che da essa partono. Divenne il modello di molte altre colonne mariane simili, come per esempio a Vienna, a Praga e nell’antica città episcopale di Freising. Pregando davanti al monumento alla pace più antico di München e centro del Land Bayern, Benedetto XVI riprenderà una grande tradizione bavarese.

La venerazione della Vergine e la sua proclamazione a patrona della Baviera risale all’inizio del XVII secolo. Maria è stata elevata a protettrice celeste della Baviera dal principe elettore Massimiliano I (1573-1651).

Il duca bavarese Massimiliano I aveva fatto erigere nella sua nuova residenza di München una statua di Maria con Bambino, modellata da Hans Krumper e fusa in bronzo da Bartholomäus Wenglein, e iscrivere nella base Patrona Boiariae. Con questa iscrizione il duca, allievo dei gesuiti di Ingolstadt e membro impegnato della Congregazione maschile mariana, proclamò Maria protettrice della sua casa e regina celeste del popolo e della terra bavarese. Presso la scultura si trova una lampada sospesa con una luce sempre accesa. Sono molte le persone che a Monaco di Baviera, in occasione della processione del Corpus Domini, sfilano davanti a questa immagine della Madre di Dio; e molte delegazioni con le loro bandiere si fermano e abbassano il proprio stendardo in segno di saluto.

L’innalzamento di monolito realizzato in marmo per un’altezza di 2,15 metri con la statua dorata di Maria risale ad un voto di Massimiliano I. Durante la guerra dei 30 anni, nel 1632, aveva promesso l’edificazione del pilastro se München e Landshut fossero state risparmiate dalla distruzione degli svedesi - cosa che in verità successe e ricordata come "Miracolo di München".

Realizzata in origine per la chiesa di Nostra Signora da Hubert Gerhard, venne innalzata sulla colonna e consacrata dal vescovo principe di Freising Veit Adam von Gepeckh. Nella sua preghiera per la consacrazione, Massimiliano I affidò nuovamente il popolo e la terra alla protezione della Madre di Dio.

Si narra che mentre la statua veniva svelata, il principe elettore abbia pronunciato questo verso latino:

Rem, Regem, Regimen, Regionem, Religionem
Conserva Bavaris Virgo Maria tuis!
La cosa e il Signore, l’ordine la terra e la religione
conserva ai tuoi bavaresi, Vergine Maria!
Appena dopo l’inaugurazione della colonna nel 1638, questa è divenuta il fulcro della venerazione mariana con preghiere titaniche e rosari. Nei momenti del bisogno i devoti monachesi si radunavano intorno alla colonna per pregare.
Davanti alla "Colonna di Maria" di Münchenhanno pregato i pellegrini del popolo, ma anche principi e pontefici. E durante tutto il periodo barocco è stata teatro di importanti atti dello Stato. Da qui, nel 1683 il principe elettore Max Emanuel partì dimostrativamente in guerra contro le armate dell’Impero Ottomano, che minacciavano l’Europa cristiana.


"Preghiera di ringraziamento davanti alla Colonna della Vergine".
Incisione di J. Kilian.
Ritrae la preghiera della principessa elettrice Anna
con il popolo di Monaco di Baviera
davanti alla Colonna della Vergine.
Raccolto intorno alla sua principessa elettrice Anna, il popolo di München vi si riunì durante la guerra di successione spagnola. Dell’epoca napoleonica si narra una storia commovente di una donna. L’"orante silenziosa" avrebbe pregato giorno e notte per il marito, arruolato per la guerra di Russia, che però alla fine, come altri 30.000 bavaresi, morì nei campi di battaglia del conquistatore corso.

Davanti a questa stessa Colonna pregò anche papa Pio VI durante la sua visita a München nel 1782. 200 anni fa Max Joseph fu proclamato primo re bavarese ai piedi della colonna sotto l’esultanza del popolo.

Nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale, l’allora re della Baviera Ludwig III, insieme alla consorte Maria Theresia, invitava Benedetto XV, predecessore nel nome dell’attuale papa, a dichiarare ufficialmente la Madre di Dio patrona della Baviera. Attraverso un decreto del 26 aprile 1916 il papa nominò Maria patrona di tutto il regno di Baviera. Nel documento, il Land Bayern viene definito "Regno di Maria". Al contempo, il papa, in onore della Patrona Bavariae, autorizzò una festa propria con testi liturgici. Questa festa venne celebrata solennemente per la prima volta nel 1917 in tutte le diocesi bavaresi. La Conferenza episcopale bavarese a Freising nel 1970 spostò la solennità al 1° maggio, quindi all’inizio di quello che è tradizionalmente il mese mariano. In occasione del 90° anniversario di questa festa, una delegazione delle Compagnie degli alpini bavaresi, insieme con il cardinale Wetter, il 13 maggio prossima si recherà a Roma per rendere omaggio al Santo Padre. La solennità della Patrona Bavariae è anche la festa patronale dell’Associazione delle Compagnie di alpini bavaresi.

Durante il nazionalsocialismo, la preghiera silenziosa dinanzi alla Madonna divenne una protesta muta contro il regime del Terzo Reich. Nel 1938, a causa del divieto perentorio dell’amministrazione cittadina nazionalsocialista, non fu possibile celebrare il terzo centenario dell’erezione della Colonna dinanzi al monumento, ma solo nella vicina parrocchia di S. Pietro.

Quando München, durante la Seconda Guerra Mondiale, era in pericolo per i bombardamenti aerei, la statua venne messa in salvo e dopo la fine della guerra, nel 1945, venne di nuovo collocata al suo posto dal grande cardinale Michael Faulhaber, in mezzo alle macerie di München, come simbolo della speranza e della pace. Agli angoli della recinzione della colonna sono state portate delle allegorie bronzee: il leone impersonifica la guerra; l’essere favoloso "basilisco", la peste; il drago la fame e il serpente l’incredulità. Questi flagelli - così considerati nella credenza popolare - sono stati vinti con le intercessioni alla Madre di Dio.

Dopo essere stata spostata per qualche tempo per consentire la costruzione della metropolitana, nel 1970 l’immagine mariana venne riportata al suo posto dal cardinale Julius Döpfner. "Fa che le molte persone che passano di qui guardino con speranza al Suo Figlio, che ha portato la pace al mondo", disse allora il cardinale Döpfner nella sua preghiera.

In occasione della sua prima visita a München nel 1980 papa Giovanni Paolo II recitò l’Angelus dinanzi alla Colonna della Vergine insieme con il cardinale Ratzinger, allora arcivescovo di München und Freising. Quando questo partì per Roma, per assumere l’incarico di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, prese congedo dalla Baviera il 28 febbraio 1982 con una preghiera proprio davanti a questa "Colonna di Maria". In quella preghiera aveva rivolto parole commosse alla Vergine, patrona della Baviera: "Nella tua immagine leggiamo sempre la vicinanza del nostro Dio: bambino, lo tieni nelle tue braccia e ce lo porgi, affinché anche noi lo portiamo e ci lasciamo portare da Lui".

Nel 1988, in occasione del 350° anniversario dell’erezione della "Colonna di Maria", il cardinale Friedrich Wetter, l’attuale arcivescovo di München und Freising, nella sua preghiera mariana aveva ricordato la Shoah: "Santa Figlia di Sion, umilmente ci inchiniamo dinanzi a te e ricordiamo il tuo popolo che (...) anche nella nostra città, nell’odio cieco, è stato perseguitato e cacciato nei Lager della distruzione. Madre trafitta dalla spada della sofferenza, guarisci le ferite inflitte al tuo popolo dal nostro popolo".

E ancora con una preghiera solenne, appositamente composta, nel maggio dell’Anno Santo del 2000 il cardinale Wetter si è rivolto alla Patrona Bavariae, affidando la regione e il popolo, all’inizio del nuovo millennio, secondo una tradizione mariana, nuovamente alla protezione di Maria: "Conduci tutti verso tuo figlio, affinché tutti coloro che sono battezzati nel tuo nome diventino una cosa sola", recitava la preghiera ecumenica del cardinale.

Ha collaborato per la traduzione dal tedesco: Sara Bauducco.



Sempre a fianco di Benedetto XVI.
Francesca







08/09/2006 18:22
 
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ratzi premiato
Premio Procida-Morante a Ratzinger

Riconoscimento sara' consegnato a Pontefice a Roma

(ANSA) - NAPOLI, 8 SET - In occasione della XX edizione del Premio 'Procida,Isola d'Arturo-Elsa Morante' e' stato assegnato un Premio Speciale a Joseph Ratzinger. La ricorrenza del ventennale ha spinto la giuria del premio, presieduta da Marcello Veneziani, ad affiancare i premiati del 2006, Pazzi per la narrativa, Ronchey per la saggistica, Salvatorelli per la traduzione, con un riconoscimento straordinario per il Pontefice nella veste di scrittore. Il premio Procida sara' consegnato al Pontefice a Roma.

[SM=g27811]
08/09/2006 19:01
 
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T-Systems fornisce la tecnologia di comunicazione per la visita di Papa Benedetto XVI in Germania



In occasione della visita di Papa Benedetto XVI in Germania, T-Systems fornirà le soluzioni per contribuire ad un buon svolgimento riuscita dell’evento. T-Systems gestirà le radiocomunicazioni mobili digitali per gli organizzatori a Monaco, Altötting, Regensburg e Marktl, trasmetterà i segnali TV a emittenti pubbliche e private e assicurerà il perfetto funzionamento tecnico delle numerose sale stampa.

Dopo la Coppa del Mondo, T-Systems è di nuovo chiamata a dimostrare la propria eccezionale competenza nella fornitura di supporti tecnologici per grandi eventi in occasione della visita in Baviera di Papa Benedetto XVI, prevista dal 9 al 14 settembre. Nel corso delle manifestazioni che faranno da cornice alla visita del Papa, gli organizzatori si avvarranno dello standard di radiocomunicazione digitale TETRA (Terrestrial Trunked Radio) di T-Systems. La rete TETRA, che funziona indipendentemente dalle reti di comunicazione mobili pubbliche, consente a gruppi chiusi di utenti di comunicare tra loro con un’elevata qualità di trasmissione anche in presenza di un considerevole rumore di fondo.

T-Systems installerà circa 100 linee di trasmissione in 19 siti diversi per i reportage in diretta delle emittenti radiotelevisive pubbliche e private. Sette veicoli attrezzati per la trasmissione satellitare e un elicottero garantiranno la trasmissione dei segnali TV durante gli spostamenti. Inoltre, per le emittenti radio verrà eseguita la trasmissione dei segnali dei programmi sonori.

Per i giornalisti, la divisione dedicata alla clientela business di Deutsche Telekom sta allestendo nelle sale stampa circa 900 postazioni dotate di connessioni telefoniche e Internet nonché di attrezzature come PC, stampanti e televisori. T-Systems è incaricata della gestione dell’intera infrastruttura e assicurerà la disponibilità di personale in caso di necessità di assistenza rapida.
T-Mobile si occuperà della gestione delle comunicazioni di telefonia mobile nel corso della visita del Pontefice. Canali vocali supplementari in siti esistenti e trasmettitori di comunicazione mobile temporanei assicureranno una ricezione affidabile sia delle comunicazioni vocali che di SMS (short message service) e MMS (multimedia message service). T-Mobile potrà, inoltre, contare sull’esperienza acquisita nel supporto ad eventi importanti, come ad esempio la visita di Papa Benedetto XVI a Colonia in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù 2005.
08/09/2006 23:30
 
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Viaggio in Baviera
Negli ultimi giorni ho spulciato sui maggiori giornali tedeschi, siti internet e tv per avere un'idea di come la Germania si ponga rispetto a questo viaggio. Purtroppo a volte ho avuto la sensazione che si cercasse di dare un impronta "nazionalista" a questa visita...malvezzo tipicamente teutonico...ma sicuramente il nostro papino riuscirà a ricondurre i suoi compatrioti sulla retta via ridestando nel suo paese la fede cristiana dando a questo viaggio un afflato pastorale [SM=g27811]
"Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam et portae inferi non praevalebunt adversum eam " (Mt 16,18)
Nel menù di hitleriani e maomettani, gli ebrei, pochi di numero e relativamente deboli, sono soltanto l'antipasto: il piatto più consistente è a base di cristiani! (C. Langone)
EXTRA ECCLESIAM NULLA SALUS
09/09/2006 01:07
 
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Onore e oneri del Seguito Papale
Chi viaggia con il Santo Padre in Baviera


La Santa Sede ha deciso l’elenco dei passeggeri che accompagnano Benedetto XVI nel Volo Papale per il Viaggio Apostolico nel suo Paese natale, la Baviera, dal 9 al 14 settembre 2006. Seguito papale di 29 persone con l’aggiunta di 65 giornalisti.




È considerato un alto onore - negli ambienti curiali - ma è anche un servizio molto intensivo ed esigente, in condizioni di lavoro difficili, talvolta proibitive. Partiranno sull’Aereo Papale per la Baviera esattamente 29 persone, indicate dalla Segreteria di Stato. Appartengono al Seguito Papale che accompagnerà papa Benedetto XVI in occasione del Viaggio Apostolico nel suo Paese natale, la Baviera, dal 9 al 14 settembre 2006. Sono i collaboratori e i consiglieri più stretti, e il personale tecnico di cui il Santo Padre ha bisogno per lo svolgimento dei suoi compiti come capo di Chiesa e di Stato: segretari particolari e maestro delle cerimonie liturgiche, medico personale, aiutante di camera, funzionari per il servizio di sicurezza e tecnico. Uno staff piccolissimo in confronto ai centinai dello stato maggiore che il presidente degli Stati Uniti e la Regina d’Inghilterra portano con sé nei loro viaggi di stato.

Tra coloro che viaggeranno con il Santo Padre ci sono 2 cardinali, 4 vescovi, 5 sacerdoti e 16 funzionari laici. Sempre presente è il cardinale segretario di stato, che come supremo collaboratore del papa anche in viaggio è sempre indaffarato al suo servizio. Il più conosciuto membro del Seguito Papale (adesso che ha lasciato il suo incarico Navarro-Valls) è certamente il cardinale Angelo Sodano. Per lui questo sarà l’ultimo viaggio nel suo incarico di segretario di stato di Sua Santità, visto che lascerà il giorno dopo il rientro dalla Baviera, il 15 settembre prossimo.

L’altro cardinale sarà il tedesco Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani (il "ministro dell’Ecumene" della Santa Sede). Ci saranno altri tre tedeschi nel Seguito papale (come di consueto accompagneranno il papa cardinali e vescovi di Curia originari del Paese visitato): il vescovo mons. Paul Josef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum (il "ministro della Carità"); il vescovo mons. Josef Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici e prima per 17 anni fedele segretario personale del cardinale Joseph Ratzinger e; mons. Christoph Kühn, officiale della Segreteria di Stato, originario di Eichstätt, considerato un conoscitore profondo della situazione ecclesiale e delle questioni socio-politiche nell’area linguistica tedesca. È da lui che sono finiti molti fili riguardanti il contenuto del viaggio (incluso i discorsi). Da cinque anni questo diplomatico della Santa Sede è punto di riferimento a Roma per i visitatori ufficiali dalla Chiesa e dalla politica della zona tedesca, anche se maggiormente rimane dietro le quinte. La sua faccia però è conosciuta a coloro che seguono le udienze generali del mercoledì, perché è lui che normalmente legge i saluti al papa in tedesco.

Altri vescovi sono il sostituto della Segreteria di Stato, mons. Leonardo Sandri (il "ministro dell’Interno") e il maestro delle Celebrazioni liturgiche del Pontefice, mons. Piero Marini, una figura centrale nel Seguito Papale, che vedremo accanto al papa durante tutte le liturgie, insieme al suo assistente mons. Giulio Viviani. Mons. Marini, insieme al suo assistente, ad un tecnico della Radio Vaticana e un gendarme vaticano precede il papa per controllare paramenti e per verificare se i pianificatori locale non hanno dimenticato niente. Nel caso delle Sante Messe, il suo assistente fa le prove dello svolgimento liturgico, il tecnico della Radio Vaticana prova i microfoni e l’impianto audio e il gendarme vaticano si prende cura della sicurezza della sagrestia papale.

Un’altra faccia che vedremo spesso durante il viaggio sarà ovviamente il segretario particolare del papa, il tedesco mons. Georg (don Giorgio) Gänswein, che è affiancato dal ucraino-polacco mons. Mieczyslaw (Mietek) Mokrycki, della Segreteria particolare di Sua Santità (che già sotto Giovanni Paolo II svolgeva il suo servizio nell’appartamento pontificio). Sono loro che assistono il papa negli appuntamenti non liturgici. Tengono pronti i testi dei discorsi, verificano i piani di svolgimento degli appuntamenti e sono anche il punto di riferimento per tutti coloro che hanno una questione per il papa. Sempre nelle vicinanze del papa c’è l’aiutante di camera del Santo Padre, Paolo Gabriele. È nuovo nel suo incarico, con il pensionamento del suo predecessore Angelo Gugel dopo 30 anni di servizio. È lui che passa i rosari e le medaglie che il papa regala e porta secondo le condizioni meteorologiche mantello e ombrello.

Accompagneranno il papa anche il suo medico personale, dott. Renato Buzzonetti e il dott. Patrizio Polisca, della direzione per la Sanità e l’Igiene dello Stato della Città del Vaticano. Portano meno bagaglio e preoccupazione che sotto Giovanni Paolo II.

I media della Santa Sede sono rappresentati dal padre gesuita Federico Lombardi, già molte volte presente nel Seguito Papale, però adesso per la prima volta nel suo nuovo incarico di direttore della Sala Stampa della Sede (è anche direttore della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano), prof. Mario Agnes (direttore de L’Osservatore Romano), Arturo Mari (fotografo de L’Osservatore Romano), due tecnici della Radio Vaticana e due operatori del Centro Televisivo Vaticano. Per quanto riguarda il personale della sicurezza che viaggia con il Santo Padre, ci sono il dott. Domenico Giani, ispettore generale della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano con 4 gendarmi e il tenente colonello Jean D. Pitteloud e il sergente Claudio Vassalli della Guardia Svizzera Pontificia.

Da anni membro del Seguito Papale, ma da poco tempo nel nuovo ruolo di responsabile dei viaggi papali c’è il dott. Alberto Gasbarri, con il suo assistente dott. Paolo Corvini, dell’Ufficio del protocollo della Segreteria di Stato. Gasbarri ha pianificato il viaggio a livello organizzativo dall’inizio. Ha ispezionato luoghi, discusso itinerari, analizzato questioni di sicurezza e chiarito competenze. Durante il viaggio dovrà assicurare che tutto fili liscio, con tante improvvisazioni nonostante i buoni preparativi.

Dal momento dell’arrivo all’aeroporto internazionale Franz-Joseph Strauss di München appartengono al Seguito papale: l’arcivescovo di München und Freising, cardinale Friedrich Wetter; il presidente della Conferenza episcopale tedesca, cardinale Karl Lehmann; il nunzio apostolico, arcivescovo Erwin Eder; il vescovo di Passau, mons. Wilhelm Schraml; il consigliere e il segretario della Nunziatura Apostolica, mons. Marek Zalewski e mons. Stephan Stocker.



I giornalisti al seguito

Oltre ai membri del Seguito papale, faranno parte del Volo papale - ovviamente, oltre l’equipaggio (3 piloti, il personale di bordo e il personale tecnico e della sicurezza) - altri 67 persone. È il gruppo denominato nel gergo ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede (l’organismo preposto alla loro selezione) in italiano "Giornalisti ammessi al Volo Papale" e in inglese "Vatican Media Personel - VAMP".

È forse uno dei sogni dei vaticanisti salire sullo stesso aereo del papa. Che non significa solamente viaggiare con lui. Significa avere la possibilità di ricevere i testi dei discorsi - ovviamente sotto embargo - molto prima degli altri; ma significa anche avere la possibilità di accedere con facilità ai cosiddetti "pool": cioè andare sul posto, vedere, raccogliere notizie e riferirle agli altri. Perché il buon giornalismo - si sa - si fa "con i piedi", non restando incollati davanti al video del centro stampa, ma andando nei luoghi, incontrando persone, dialogando con chi vive quelle sensazioni, respirando l’atmosfera.

Ma tutto questo ha pur sempre un "costo". Il costo di stare alle regole, di stare agli orari, seppur rigidi (non potrebbe essere altrimenti, è pur sempre il papa a muoversi e il programma di lavoro dei giornalisti ammessi al Volo Papale segue il suo) stabilito dalla Sala Stampa della Santa Sede. Oltretutto rigore, serietà, puntualità e correttezza sono caratteristiche del buon giornalista, ma che vengono richieste ancora di più se si sceglie di accedere al Volo Papale.

Il Volo Papale dunque non è un "pellegrinaggio mediatico" e neanche "una gita scolastica cattolica" (come qualche cronista americano un po’ superficiale ha pontificato). Professionalmente rappresenta un’esperienza difficile da ripetersi. Significa stare a contatto con l’entourage del papa, seguirlo nei suoi spostamenti passo dopo passo. Significa vivere l’atmosfera, i rumori, le sensazioni del viaggio. E tutto questo è cronaca, è notizia, è giornalismo. Per non parlare poi dell’aspetto spirituale: ma questa è un’altra storia ...

Il gruppo dei 65 giornalisti è accompagnato da due assistenti (l’assistente del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Vik van Brantegem (che ha preparato nei minimi dettagli il programma di lavoro e dei trasferimenti dei giornalisti) e un'assistente per i trasferimenti aerei, Stefania Izzo, funzionaria dell’Alitalia (poche persone, se paragonate con lo staff dell’Ufficio stampa al seguito del presidente Bush o della regina Elisabetta) e altri quattro funzionari della Santa Sede (un redattore e un ulteriore fotografo de L’Osservatore Romano, e due ulteriori operatori del Centro Televisivo Vaticano). Tra i giornalisti ci sono tre fotoreporters, tra cui un fotografo del pool delle agenzie fotografiche AFP, ANSA, AP e Reuters, e il fotografo di Famiglia Cristiana, Giancarlo Giuliani. Ci sono 24 operatori di testate radiotelevisive (cinque cameramen, un producer, 14 corrispondenti televisivi e 4 radiofonici), in rappresentanza delle Agenzie AP e Reures, delle televisioni tedesche ZDF, ARD/Bayerische Rundfunk, Deutsche Welle N24-Pro.Sieben Sat.1, del VSN - Vatican Service News (padre Jarek Cielecki), del TG5 Mediaset, della Rai - Struttura Vaticano, della messicana Televisa (Valentina Alazraki), di Telepace, di Sat2000, di SKY TG4, della spagnola Radio Cope, del Radiogiornale Rai, della portoghese Radio Renascença, della spagnola RNE e dei maggior network statunitensi (ABC, CBS e FOX TV). Tra i 39 redattori ci sono 9 giornalisti tedeschi in rappresentanza di Die Welt, Axel Springer Verlag, Sankt Ulrich Verlag, Westdeutsche Allgemeine Zeitung, CIC, Süddeutsche Zeitung, Münchner Merkur, Passauer Neue Presse e Mittelbayerische Zeitung.

Divisi per nazionalità, ci sono 20 giornalisti dall’Italia, 16 dalla Germania, 9 dagli Usa, 4 rispettivamente dalla Francia e dalla Spagna, 3 dalla Gran Bretagna, 2 del Messico e 1 rispettivamente dal Portogallo, dalla Russia e dalla Polonia. Tra gli italiani ci sono Luigi Accattoli de Corriere della Sera, Fulvio Fania de Liberazione, Franca Giansoldati de ANSA, Ignazio Ingrao de Panorama, Roberto Montefore de L’Unità, Giacomo Muolo de Avvenire, Marco Politi de La Repubblica, Jacopo Scaramuzzi di Apcom, Andrea Tornielli de il Giornale e Marco Tosatti de La Stampa.

(da korazym)
09/09/2006 01:35
 
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Arriva Kamil Sobol, Ragazzo Polacco Devoto a Giovanni Paolo II
Arrivato ieri pomeriggio, intorno alle 17, al porto di Reggio Calabria, Kamil Sobol, un ragazzo polacco di 25 anni devoto a Giovanni Paolo II. Un sentimento molto profondo che lo ha convinto a dedicare a Karol Wojtyla un lungo viaggio in canoa. Meta della spedizione, naturalmente, l'Italia, che egli ha cominciato a circumnavigare per giungere sino alla tomba di Giovanni Paolo II in Vaticano e ricevere l'accoglienza di Papa Benedetto XVI.



Il suo viaggio e' iniziato l'11 giugno di quest'anno. Il luogo scelto da Kamil per la partenza e' denso di significati proprio in considerazione delle motivazioni che hanno spinto il giovane verso quest'avventura. Il ragazzo di Lowicz (una piccola cittadina a circa 20 chilometri da Varsavia), infatti, ha scelto di inaugurare la sua impresa partendo proprio dal monumento dedicato a ''Karol il Grande'', opera realizzata in occasione del settimo anniversario dalla visita del Pontefice nella citta' natia dell'originale e solitario navigatore. Un percorso molto lungo, che ha visto e vedra' la canoa di Sobol attraversare per ben tremila chilometri le acque dell'Adriatico, dello Ionio e del Mediterraneo.

Il tutto in quattro lunghi mesi. Sono state Venezia e la Laguna le prime tappe italiane del tragitto programmato dal ragazzo polacco, il quale una volta giunto sullo Stretto di Messina, risalira' le correnti verso la Capitale dove concludera' il suo intenso pellegrinaggio portando a termine il tributo a Giovanni Paolo II e conoscera' Papa Ratzinger. Tutte le informazioni sul viaggio di Kamil Sobol possono essere reperite tramite il sito Internet www.lowickipielgrzym.tc.pl.
09/09/2006 15:01
 
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Da Libero di oggi

La prima volta del Papa premiato come scrittore di MARCELLO VENEZIANI


Se non sbaglio è la prima volta nella storia dei premi e anche nella storia della chiesa: domani Joseph Ratzinger, di professione Papa, riceverà un premio letterario per la sua attività di scrittore. Per la precisione, riceve il Premio Speciale per il ventennale del premio Procida Isola d'Arturo dedicato ad Elsa Morante.

Non lo ritira di persona perché i papi non si spostano nell'arco di una settimana, in un'isola per giunta, ma per ora sarà presente in spirito e tramite suoi ambasciatori.

Vi pare strano, blasfemo, riduttivo premiare un papa scrittore e intellettuale? Vi pare una caduta bigotta e clericale, un modo servile, da baciapile, per raccomandarsi l'anima barattando la salvezza con la letteratura? Non è così e non ve lo dico da osservatore ma da responsabile, avendo proposto io, in veste di presidente del premio, di premiare quell'autore sui generis, davvero speciale.

Già mi aspetto la censura dai cretini illuminati: ma che c'entra un papa con i premi letterari, la chiesa metteva all'indice i libri e a volte mandava al rogo gli scrittori; e lui, Ratzinger, è stato il prefetto del sant'Uffizio, discendente dall'Inquisizione.

Potrei ricordare l'inverso: quanti libri furono salvati dagli amanuensi e dai monaci di san Benedetto, da cui Ratzinger ha preso il nome, quante opere si sono conservate grazie alle loro biblioteche, quanti scrittori furono salvati dalla protezione religiosa rispetto ai potenti del loro tempo, quanti trattati di filosofia e di cultura nacquero e si diffusero nel nome della fede.
No, lasciamo stare la contabilità dei libri e degli autori censurati e dei libri e degli autori tutelati dalla chiesa, lasciamo stare il passato. Pensiamo al presente.

Vorrei spiegarvi la ragione di questo premio, anzi la triplice ragione di questo riconoscimento papale.

Un pensatore non elitario

La prima riguarda naturalmente lui, Ratzinger. È un vero intellettuale, ne ha tutte le caratteristiche, ha scritto vari libri di valore, è uomo di dottrina. Viene premiato per un libro su "l'Europa di Benedetto nella crisi delle culture", edito da Cantagalli e introdotto da Marcello Pera.

Perché non riconoscere in lui il talento di uno scrittore, di un pensatore, di un dotto? Perché non celebrare le nozze tra la fede e la cultura, tra la filosofia e la religione, anche attraverso un piccolo segno, come un premio letterario?

Ratzinger ha avuto il merito di congiungere il sapere dei colti al comune sentire dei popoli, cerca di far incontrare cultura e tradizione, ragione e devozione. Vi pare poco?

Lui smentisce il luogo comune della fede come oscurantismo; e dimostra in positivo che si può essere intellettuali anche in abito talare, si può ragionare anche da credenti. Non mi pare un messaggio da poco, anche dal punto di vista laico e intellettuale.
Se volete, è anche un modo per rafforzare il dialogo tra la religione e la letteratura, tra gli intellettuali e i credenti, insomma tra le elite culturali e la gente che va in chiesa. Se fossi ateo e mangiapreti mi compiacerei.

La seconda riguarda la cultura del nostro paese. Che è ancora paurosamente, penosamente sbilanciata da una parte, sempre la stessa. Magari ha perso i contenuti, la passione ideale, non crede più in quel che dice, ma continua a esercitare il potere con una presunzione sconfinata e rifiutando di considerare coloro che scrivono e pensano diversamente da loro.

Scorrete i titoli e gli autori dei mille festival letterari e filosofici, cinematografici e storici che ci sono in giro, con i soldi pubblici cioè di tutti i cittadini, scorrete i nomi dei premiati e dei citati, seguite i minuetti dei salotti letterari e intellettuali e noterete che una sola, con modulazioni appena diverse, è la campana.

Ci sono stati premi in cui la lotta era tra veltroniani e dalemiani, tra diessini e compagni del manifesto, o se proprio sono pluralisti, la lotta si estende anche ai rutelliani e ai prodiani. Ma vi pare possibile ridurre la cultura a queste piccinerie parrocchiali, a queste spartizioni da manuale cenciosi, a queste miserabili lottizzazioni? E qui vengo alla terza ragione.

I premi. Da giurato di alcuni premi vi dico, signori, non date troppa importanza ai premi e alle selezioni. Fuori dagli schemi e da beghe parrocchiali I libri premiati, in genere, hanno solo qualche vaga e casuale ragione di merito.
Il più delle volte i libri non si leggono, gli autori si premiano per ragioni di scuderia e di banda (editoriale, politica, ideologica, mafioso- massonica). I premi dicono poco dei libri e non sono biglietti di viaggio per l'eternità, o perlomeno per la gloria. I capolavori passano inosservati.

Vedete il premio dei premi, il Nobel; i tre quarti dei grandi scrittori del novecento non sono stati premiati, i tre quarti degli scrittori premiati sono giustamente dimenticati. Ma non solo.
Di recente i premi hanno voluto assumere connotazioni vagamente civili, e sottilmente faziose e allora per condannare la riforma costituzionale del centro-destra si sono inventati allo Strega pure il premio alla Costituzione e ai suoi custodi, tramite l'Oscar (nel senso di Scalfaro e non di Hollywood).

E allora, visto che prestigiosi premi letterari arrivano a premiare la Costituzione, in polemica con la riforma di Berlusconi, perchè non premiare il codice penale, in polemica con l'indulto? Ancor meglio. se si possono premiare ex capi dello stato di cui è ignota l'attività di scrittore e di intellettuale, perchè non si possono premiare pontefici di cui invece è nota e prolifica l'attività di scrittore e di intellettuale?
È un modo per nobilitare un premio o se preferite per scuotere i premi dal loro torpore, dalla loro decadenza e deviazione.

Infine, se permettete, tra gli scrittori tedeschi, anche dal punto di vista umano, preferisco Joseph Ratzinger a Günter Grass.

Per tante ragioni, ma io vi dico la più strana: perchè a differenza di Grass, Ratzinger ha una leggerezza autoironica, un vivo senso del comico, sa prendersi in giro e scherzare sulla fede.

Ratzinger ha scritto molte cose profonde ma io ne ricordo una leggera e sublime: ha detto che gli angeli volano perché non si prendono sul serio. E mentre lo diceva l'ho visto sorridere e mettere le ali.

10/09/2006 21:09
 
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Casa natale del Papa... imbrattata!!!!
Ragazze, ho cercato ma la notizia non la trovo. Forse non è molto interessante per il solito giornalismo ma l'hanno detto i TG.
Due bombe di vernice sono state lanciate contro il fronte della casa.
Ecco le foto dei lavori di ripulitura:





MI VERGOGNO E MI RIVOLGO A VOI, VANDALI!!!!!
COSA CREDETE DI OTTENERE CON QUEST'ATTO MISERABILE?
VOLETE FAR TACERE LE PAROLE E LE OPERE DEL PAPA?
VOLETE RATTRISTARE UN UOMO CHE TORNA FELICEMENTE ALLA SUA TERRA IN VESTE DA PAPA MA CON LO STESSO CUORE UMILE CHE L'HA VISTO NASCERE?
PERCHE' ODIATE QUEST'UOMO O L'ODIATE PERCHE' RAPPRESENTA CRISTO E LA SUA SANTA CHIESA?
SAPPIATE CHE NOI L'AMIAMO, E QUANTO!!!! E IO MI AUGURO CHE UN GIORNO POSSIATE SCOPRIRE LA BELLEZZA DI ESSERE CRISTIANI. QUELLA BELLEZZA CHE, IN QUESTO MOMENTO, VI MANCA A VOI E VI MANCA PURE LA GIOIA DI VIVERE COME CI INSEGNA IL PAPA CHE VOI AVETE OFFESO CON QUESTA CRETINATA!!!!
[SM=x40796]
[SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826]
Papa Ratzi Superstar









"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
10/09/2006 22:59
 
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delinquenti!!!!!!!!!!
.....conciare così la casa natale di papino....................
.....spero che tornando a casa dopo la bella bravata siante inciampati e abbiate infilato la vostra testa vuota nel secchio della tinta, chissa' senza dubbio lì faceva un bell'effetto se non altro contribuiva a punire e nasconedere le vostre brutte facce!!!!!!!!!!!! [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796]
Sempre a fianco di BenedettoXVI.
francesca
10/09/2006 23:22
 
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Re: Casa natale del Papa... imbrattata!!!!

Scritto da: Paparatzifan 10/09/2006 21.09
Ragazze, ho cercato ma la notizia non la trovo. Forse non è molto interessante per il solito giornalismo ma l'hanno detto i TG.




ecco la grande opera degli artisti del nulla, esseri dei quali, altrimenti, nessuno parlerebbe
è dal primo pomeriggio che circola la notizia, sul sito della repubblica inizialmente etichettata come "opera di buontemponi" (ora l'articolo è sparito), come se si trattasse di una gogliardata da simpaticoni

"IMBRATTATA LA SUA CASANATALE - La casa in Baviera dove Benedetto XVI è nato è stata imbrattata con vernice blu il giono opo l'arrivo del Pontefice a Monaco. La polizia ha detto che non è chiaro chi sia responsabile di aver spalmato due barattoli di vernice blu sulla casa gialla di Marktl. Benedetto XVI, 79 anni, dovrebbe fare visita all'edificio ristrutturato al confine con l'Austria lunedì sera nel tour che si concluderà il 14 settembre. Il Pontefice ha vissuto a Marktl per due anni prima che la sua famiglia si trasferisse nella vicina Tittmoning.

da corriere.it





«Il dileggio del sacro non è diritto di libertà»
joseph ratzinger
11/09/2006 01:27
 
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QUOTO
Quoto al 100% Paparatzifan,e mi astengo da ulteriori commenti,perché questo atto si commenta da solo. [SM=g27812] [SM=x40796]

RATZI FOREVER

Suor RATZGIRL
Ordine Benedettino delle Suore delle Sante Coccole al Romano Pontefice
11/09/2006 07:18
 
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sono degli idioti...
gente che non ha nulla da fare tutto il giorno e non sa dare un senso alla propria vita!!!
forse "lorsignori" giornalisti la prendono a ridere perche' non ci sono state scritte ingiuriose e quindi, secondo i loro cervelli, si tratta solo di una gogliardata!!!
impariamo a condannare certi gesti, solo cosi' si iniziera' a rispettare il credo religioso di tutti [SM=x40796]

grazie per l'articolo di "libero" con la spiegazione del premio letterario al papa!!!
mi si apre il cuore quando leggo articoli obiettivi di scrittori o giornalisti intelligenti [SM=g27811]
11/09/2006 09:28
 
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Re: QUOTO

Scritto da: RATZGIRL 11/09/2006 1.27
Quoto al 100% Paparatzifan,e mi astengo da ulteriori commenti,perché questo atto si commenta da solo. [SM=g27812] [SM=x40796]




Io idem con patatine!! [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]
"Shemà Israel,Adonai elohenu,Adonai ehad"

11/09/2006 10:00
 
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Fossi stata nei tedeschi...

...avrei messo una scorta di poliziotti a vegliare la casa!!! [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826]

Purtroppo non ho parole per questo scempio disumano, solo vorrei dire che si meritano qualche anno in galera, nient'altro!!! [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=x40796] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27826] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812] [SM=g27812]
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