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Togliersi la vita è prerogativa di Dio o una libertà dell'uomo?

Ultimo Aggiornamento: 30/11/2007 11:59
23/12/2006 16:12
 
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"Renatino’ e Piergiorgio Welby

Il Vicariato di Roma ha negato l’autorizzazione ai funerali religiosi per Piero Welby. Come la moglie Mina ha raccontato ieri mattina, Piero era laico e sui funerali le ha detto “fai quello che preferisci”. Mina avrebbe voluto funerali religiosi, anche per esaudire i desideri della madre di Piero e della famiglia, di tradizione cattolica. E così ha chiesto a Don Giovanni Nonne, della parrocchia Don Bosco, di poter celebrare i funerali nel luogo dove Piero era vissuto. Ma il Vicariato ha detto no, nessuna celebrazione, perché “a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica”. Ai peccatori non si concede assoluzione. Non ai peccatori ostinati. Sarebbe bastata una parola di Welby, una richiesta di perdono sul letto di morte, e le porte del paradiso gli sarebbero state spalancate. L’intervento del Vicariato nella celebrazione di un funerale rievoca una vicenda a dir poco imbarazzante[/G]: la tumulazione di Enrico De Pedis, detto “Renatino”, sepolto in stile cardinalizio nella Basilica di Sant’Apollinare, con l’autorizzazione dell’allora Vicario di Roma, Ugo Poletti… Ucciso nel 1990 a Roma, “Renatino” era uno dei boss della Banda della Magliana, una delle facce più oscure della recente storia del nostro Paese, circondata ancora dal mistero e grondante di sangue, legata a numerose organizzazioni criminali e responsabile di omicidi, rapine, sequestri.
Nel 2005 una trasmissione televisiva aveva rivelato i retroscena della sepoltura di “Renatino” e dei possibili collegamenti con uno dei più celebri misteri italiani: la scomparsa di Emanuela Orlandi, inghiottita dal nulla nel 1983. Numerose le proteste dei cattolici. E immediata la risposta del Vicariato: non ci sono gli estremi per un’estumulazione dei resti del bandito. Tanto più che a perorare la soluzione dell’inumazione a Sant’Apollinare era stato Piero Vergari, rettore della Basilica, che sottolineava le molte “offerte” che il boss aveva fatto in vita e quelle che la famiglia prometteva di fare in futuro per la salvezza della sua anima. Se solo Welby avesse fatto qualche offerta…


L’articolo di Chiara Lalli è stato pubblicato sul blog Bioetica

Magari penserete che questo Renatino abbia dei meriti che noi non sappiamo, nonostante i vari omicidi che ha commesso... certo che per meritare tanti onori ne deve aver fatto di bene, eh? [SM=g27830]
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