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Esperienze di fede

Ultimo Aggiornamento: 17/06/2010 15:55
20/06/2005 13:29
 
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domandina...
Ciao ragazze!!! volevo raccontari una cosa:questa mattina ho sfogliato un mio diario, è stata una cosa molto commovente dato che mi sono ritornate in mente delle sensazioni che ho provato in una mia esperienza personale...
l'anno scorso "lavoravo" nel CDM(centro diurno minori) e CDA(centro diuro anziani) di san'apollinare(una frazione di san vito chietino)...bè lì ero una assistente sociale dato che avevo più di 13 anni ero arrivata nell'età in cui avevo voglia di rendermi utile...ebbene...ho cominciato ad andarci ogni lunedì ed ogni mercoledì...e questa esperienza mi è piaciuta moltissimo..ho imparato qualcosa...anche dai bambini(ovviamente quelli che titti dicono che hanno l'"handicap"ma nn è ero niente)
io grazie a quei bambini ho imparato ad accettare ciò che ho...a prendere la vita così come viene...è vero a volte ci sono momenti terribili..ma passano...e penso spesso a quella frase che c'è sul Tahlmudd(nn so se si scrive così)e dice"quel poco che nn hai ti sembra molto,quel molto che hai ti sembra poco"...ce ne sono di riflessioni da fare... poi dagli anziani ho imparato ad essere me stessa..a non cambiare...e se ho un lato infantile..nn devo nasconderlo..gli anziani erano così allegri... e mi ricordo che ho paragonato loro a peter pan....nn sono mai cresciuti..ho ancora in mente l'immagine di loro che giocano a campana(nonostante l'età saltavano benissimo)e mi[SM=g27819] vergogno ammetterlo..ma nn sono stata capace di batterli[SM=g27819] ...hanno vinto loro[SM=g27819] ...a volte ci ripenso e sorrido... ora lì ci lavoravo con una mia amica...ma lei dice che questa esperienza nn le ha alimentato la vita...ma ora io nn ci credo...come è possibile che una esperienza del genere nn 'abbia segnata?secondo voi è possibile?[SM=g27814] [SM=g27818] [SM=g27820]


20/06/2005 13:46
 
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Le cose sono diverse....
Sai, non tutti recepiscono la bellezza della vita....credo sia possibile non essere segnati da un'esperienza, che magari per te è stata bella ed emozionante.
Non dico che la tua amica sia insensibile, semplicemente credo non si sia fermata a riflettere come hai fatto tu.
Ci sono esperienze nella vita che segnano una persona, indissolubilmente.Ma sono comunque, non dimenticarlo, esperienze personali. Non sempre quello che proviamo noi lo debbono o lo possono provare anche gli altri.
I motivi per cui alla tua amica non è scattata la gioia che invece c'è stata in te, possono essere molti, ma fossi in te non me ne farei un cruccio...ci sono cose, l'ho sperimentato più volte nella mia vita, di cui ti accorgi quando non c'è più tempo, o la situazione è irrimediabilmente mutata....e allora si ha il cambiamento, forse ancora più forte che se lo avesse vissuto prima.[SM=g27838] [SM=g27838]

20/06/2005 13:52
 
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Bhè...
sai è vero quello che dici....ma a me è sembrato stranpo sai...il fatto che si è voluta far pagare dal comune...poi alla fine non è rimasta soddisfatta di ciò che ha fatto per la società...per aver fatto sorridere qualcuno...ma per il fatto di aver guadagnato quei 25 euro...sai è molto strana la sensazione se pensi che lei è stata pagata mentre le altre sono andate volontarie...e guardandole sono molto più serene loro...comunque tu hai ragione....dipende da persona a persona....[SM=g27823] [SM=g27822]

baciotti e abbracci[SM=x40800]


20/06/2005 17:01
 
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L'omelia di Ratzinger....
Riguardavo oggi sul pc l'omelia del funerale di Giovanni Paolo, ho ascoltato tutte le parole del Cardinale ratzinger, ed ognuna di esse era scandita da un sospiro....più volte l'uomo di ghiaccio del Vaticano ha alzato gli occhi al cielo, cercando l'amico perduto, più volte la telecamera ha indugiato sul suo volto, sui suoi occhi umidi....e poi la voce, la voce inconfondibile di Joseph Ratzinger, spezzata dall'emozione...."Ci benedica Santo Padre..." il provvidenziale applauso ha sciolto un po' il groppo in gola che era venuto al celebrante...Mi sono commossa a rivedere quelle immagini....e davvero, sentendo l'omelia dello stesso Ratzinger, mi sono detta:"ecco il Papa!" Lui, leggendo quell''omelia, non poteva sapere che presto avrebbe dovuto confrontarsi con la chiamata "Seguimi!!""
Grazie Papa Benedetto di essere tra noi.
Anch'io ti seguirò sempre,con te, fino alla fine!![SM=x40800]
22/06/2005 13:32
 
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Re: L'omelia di Ratzinger....

Scritto da: Ratzigirl 20/06/2005 17.01
Riguardavo oggi sul pc l'omelia del funerale di Giovanni Paolo, ho ascoltato tutte le parole del Cardinale ratzinger, ed ognuna di esse era scandita da un sospiro....più volte l'uomo di ghiaccio del Vaticano ha alzato gli occhi al cielo, cercando l'amico perduto, più volte la telecamera ha indugiato sul suo volto, sui suoi occhi umidi....e poi la voce, la voce inconfondibile di Joseph Ratzinger, spezzata dall'emozione...."Ci benedica Santo Padre..." il provvidenziale applauso ha sciolto un po' il groppo in gola che era venuto al celebrante...Mi sono commossa a rivedere quelle immagini....e davvero, sentendo l'omelia dello stesso Ratzinger, mi sono detta:"ecco il Papa!" Lui, leggendo quell''omelia, non poteva sapere che presto avrebbe dovuto confrontarsi con la chiamata "Seguimi!!""
Grazie Papa Benedetto di essere tra noi.
Anch'io ti seguirò sempre,con te, fino alla fine!![SM=x40800]


che belle parole...anche io lo seguirò!![SM=g27823] [SM=g27822]
[SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800]
[SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800]
[SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800] [SM=x40800]


22/06/2005 14:30
 
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già...
dire che in quel momento mi commossi profondamente è un eufemismo....anch'io avevo la certezza matematica che sarebbe stato lui il nuovo Papa.Dopo tutto,Papa Wojtyla,andandosene, non poteva che assicurare la Chiesa in ottime mani...quelle del suo "fidato amico" Papa Ratzi,ecco il tuo grgge pronto a seguirti sempre e dovunque,con impegno e soprattutto con tantissimo affetto.[SM=x40800] [SM=x40800] [SM=g27811]
Skizzetta
01/06/2006 16:39
 
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Cari amici, lascio in questo forum l’esperienza spirituale di una giovane ragazza del mio paese, un’esperienza troppo bella per non essere condivisa.

Cosa mi abbia spinto a partecipare agli esercizi penso non sia un mistero, vista la grande potenza del Signore e il grande amore che ha per i suoi figli.
Premetto che il 2000, anno giubilare, per me è stato un continuo rinnovo e stravolgimento interiore: la GRANDE GRAZIA che il Signore mi ha donato mi commuove solo al pensiero.
Faccio parte del MSM da circa 4 mesi, da quando cioè – di ritorno da un viaggio a Medjugorie – ho iniziato a frequentare il Cenacolo del mio paese.
Saputo che ci sarebbero stati gli esercizi, non ho esitato ad abbandonarmi all’ennesima chiamata che il Signore mi proponeva e, contro tutto e tutti, ho deciso di partire per i fatidici tre giorni.
Ho sentito dentro di me quanto il Signore mi ami e ciò mi spaventa tuttora da impazzire, anche se non so perché.
Mi sono stupita di quanto forte possa essere adorare Gesù nel sacramento dell’Eucaristia…ma di colpo ecco il vuoto, la tristezza che mi assaliva fino a soffocarmi, il sentirmi sola in mezzo davanti giovani che guardavo con invidia, perché pensavo di non avere la loro stessa fede.
Ma nel momento in cui pensavo di non farcela mi ritrovavo seduta lì di fronte a Te, Gesù, col silenzio che mi circondava e mi cullava, quasi come se fossi tra le tue braccia, o Signore.
Un’emozione da brivido, mentre il mio cuore batteva all’impazzata, quasi da spaccarmi il petto per volare da Te, Gesù. In quei momenti mi sono chiesta perché quell’Amore così grande e forte fosse proprio rivolto a me, a me che sono una povera peccatrice, e perché nonostante le mie resistenze Tu mi hai amato e continui ad amarmi.
Oggi, a distanza di un paio di settimane, quei sentimenti continuano a turbare la mia esistenza, ma in modo diverso: ora la tristezza che prevale è rivolta a coloro che non conoscono ancora questo Amore così immenso ed infinito.
E mi ritrovo a riversare fiumi di lacrime e a pregare perché la grande Grazia che è stata concessa a me si estenda a tutto il mondo, quel mondo che continua a fuggirGli.
Per conto mio, l’unica cosa che ti chiedo, o mio Signore, è di non permettermi che i piccoli gesti che ho fatto verso di te svaniscano nel nulla, non permettermi di dimenticare il vuoto e il dolore che provavo prima di conoscerTi, non permettermi di rovinare ancora la mia vita.
( Gemma Atzeni )





28/07/2006 01:19
 
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Non è proprio un'esperienza di fede...però...

Oggi pomeriggio mi sono recata alla libreria cattolica che frequento di solito.
Mi giro e cosa vedo? Il Dado dell'amore!!!

Questo dado che è stato fatto per i bambini, porta sulle sei facce,invece che i soliti numeri, un comandamento di Gesù.
La mattina si tira il dado e si cerca di mettere in pratica, se possibile, durante la giornata, quel comandamento.
L'ho preso subito(e poi è davvero carino!!...è fatto come un antistress per intendersi)
Ecco, stasera avrei dovuto vedere una persona con la quale c'erano diverse cose da chiarire, avevo un po' di paura che le cose andassero male, anche perchè si tratta di un'amica di un'amica,perciò non conoscendola molto bene, non sai mai come prenderà le tue parole...
Ho tirato il dado "Ama il tuo nemico"...bhè....la serata è trascorsa molto serena,pacata e senza le zuffe che temevo!!! [SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]

Se volete anche voi il dado andate a vederlo QUI
06/08/2006 19:27
 
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Re: Non è proprio un'esperienza di fede...però...

Scritto da: Ratzigirl 28/07/2006 1.19

Oggi pomeriggio mi sono recata alla libreria cattolica che frequento di solito.
Mi giro e cosa vedo? Il Dado dell'amore!!!

Questo dado che è stato fatto per i bambini, porta sulle sei facce,invece che i soliti numeri, un comandamento di Gesù.
La mattina si tira il dado e si cerca di mettere in pratica, se possibile, durante la giornata, quel comandamento.
L'ho preso subito(e poi è davvero carino!!...è fatto come un antistress per intendersi)
Ecco, stasera avrei dovuto vedere una persona con la quale c'erano diverse cose da chiarire, avevo un po' di paura che le cose andassero male, anche perchè si tratta di un'amica di un'amica,perciò non conoscendola molto bene, non sai mai come prenderà le tue parole...
Ho tirato il dado "Ama il tuo nemico"...bhè....la serata è trascorsa molto serena,pacata e senza le zuffe che temevo!!! [SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]

Se volete anche voi il dado andate a vederlo QUI




Foooorteeee!!!! LO VOGLIO ANCHE IO!!!
10/09/2006 14:36
 
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Il chitarrista di Vasco si racconta

Ho trovato questa bella esperienza raccontata dal chitarrista di Vasco Rossi per TelePadrePio:




Nando, com’è nata la tua passione per la musica ?

"La mia passione per la musica inizia all’età di sei anni. Avevo l’abitudine di giocare, insieme ad alcuni amici, con la chitarra. Subito dopo la scuola ci si ritrovava insieme, in casa o nel giardino sotto casa con delle chitarrine e con una fantomatica batteria creata in casa con dei fustini di detersivi. Per noi era una grande divertimento. Da lì è iniziato il tutto….per poi arrivare ad otto anni e creare il primo complessino che animava le feste organizzate dalla scuola o in occasione dei compleanni dei nostri amici. Questo gioco è diventato una grande passione che ha accompagnato tutta la mia vita ed è ancora oggi una passione…”

Hai fatto tutto ciò che nell’ambiente si può fare per uno che vuole fare questo mestiere...

"Quotidianamente il mio era un cercare…. cercare di portare a casa qualcosa non solo a livello economico…ma soprattutto soddisfazione personale: fama, successo, notorietà, importanti contratti ….Lavorando sul campo conosci tanta gente, incontri tante proposte e così mi sono ritrovato a suonare con grandi artisti: Edoardo Bennato, Riccardo Fogli, Alberto Fortis, Righera…….e tanti altri ancora".

Dal 1991 al 2003 hai vissuto una “favola musicale” con Vasco Rossi. Cosa conservi di questa esperienza?

"Conservo tante cose! Molto belle! Tu consideri questo bambino che ha iniziato a sei anni, per gioco, e che non è stato mai costretto a sgomitare per arrivare da qualche parte. Mi sono ritrovato su questi grandi palchi…con un grande artista della musica italiana... L’esperienza con Vasco è stata bella…grandi cose, grandi emozioni sotto l’aspetto professionale…Il mondo dell’artista è diverso però visto da fuori. Dentro tutto è bello: l’aspetto della musica, il suonare dal vivo davanti a migliaia di fans… è meraviglioso… ma il resto è pieno di problemi … per non dire pericoloso. Sotto certi aspetti sei davvero in una favola magica…Ho suonato dal vivo in grandi stadi: San Siro, San Paolo…Ho lavorato e alla fine ho ottenuto ciò che meritavo… ma poi ti rendi conto che è solo una favola… e il rapporto che si crea e ruota intorno è falso.. Tu sei quello che suoni per Vasco…ma perdi in un certo senso la tua vera identità…sei circondato da tantissime persone, di ogni tipo, che ti tengono su di un piedistallo…Ad un certo punto mi sono ritrovato a volare…Ero sospeso dalla gente…ricevevo tantissimi complimenti…e tutto ciò ti fa perdere il senso della realtà. Ho conosciuto il mondo dorato dello starsystem e la «vita spericolata». Poi ha deciso di darci un taglio".

Cosa è successo?

"Ho scoperto molto tardi che la vita è un dono e che anche la musica è un dono. Caduto dalla giostra ho scoperto che c’è stato qualcuno dall’alto che mi ha preso e mi ha dato la spinta definitiva. Non mi ha preso dolcemente…ma mi ha dato uno scossone ancora più forte … e mi ha spinto verso giù. Una volta caduto mi sono reso conto che non avevo più amici…ero solo… Gli amici del mio mondo dorato erano tutti scomparsi…Mi sono ritrovato per terra con la paura di non essere raccolto da nessuno. Mi sono detto: “E ora che faccio? Sono perduto…” Così ho scoperto un mondo nuovo… quello vero…Ho scoperto di avere vicino proprio quelle persone che per tanto tempo avevo abbandonato… persone che con il loro amore mi hanno sempre aspettato e raccolto con amore e misericordia. Si sono presi cura di me e mi hanno aiutato a ritrovare il coraggio per camminare e mettermi di nuovo in gioco. Inizia così un periodo di forte crisi, nel quale mi riavvicino alla fede e rifletto sul senso della vita e del mio lavoro. Mi sono reso conto che la musica è un dono. Ho una capacità che non dipende da me, ma mi è stata data. Sembrerà banale, ma questo pensiero mi ha aiutato a riscoprire me stesso, a guardare tutto con occhi nuovi. E a decidere di mettere la mia esperienza musicale e le mie capacità a servizio del Vangelo".

Così hai scoperto che con il tuo lavoro puoi fare anche qualcosa per gli altri

"Certo! La passione per la musica di cui ti parlavo continua ancora e accompagna la mia vita. Ho realizzato un musical che porto in giro per l'Italia. Nel 1995 su commissione ha scritto e composto l'opera rock "Francesco il musical", la storia di S. Francesco d'Assisi su musiche inedite appositamente scritte. Un musical che ha avuto ottimi apprezzamenti da parte del pubblico e degli addetti alla critica e l'interpretazione della cantante Sara Trampetti nelle vesti di S. Chiara. Del 2002 il recital "Una donna vestita di sole", la storia della Madonna accanto al Figlio Gesù, dall'Annunciazione fino ai giorni nostri. E' raccontata, suonata e cantata con brani dal melodico acustico al rock struggente e appassionato, suonato rigorosamente dal vivo con grande coinvolgimento emotivo del pubblico. I brani sono originali e raccolti in un cd omonimo edito da Edizioni Marna. Del 2004 “Marietta. Tutto per amore di Dio”, il musical sulla vita di Madre Francesca Rubatt fondatrice delle suore cappuccine. Una donna che ha affrontato molte prove nella vita e che ha saputo testimoniare giorno per giorno la sua fede in Dio".

Nando, quali sono i veri valori della vita?

"Sono quelle cose che mi hanno buttato giù da questa giostra. Sono caduto e mi sono fatto molto male….avevo perso il senso dei veri rapporti: l’amicizia, la fede, la famiglia, le cose semplici e quotidiane che caratterizzano il cammino di tutti… il poter essere me stesso … per quello che sono e per quello che so dare a chi mi sta vicino".

Questa scelta di fede ha portato serenità nella tua vita?

"Sì! Ho fatto una scelta nella mia vita, purtroppo tardi … La strada è ancora lunga e non smetto mai di mettermi in discussione. Ho scelto di seguire l’amore di Dio… Tutto ciò che faccio, lo faccio per amore di Dio".
26/09/2006 21:15
 
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Dedicato a tutte le insegnanti....

L'ho trovato in un sito che utilizzo per fornire al forum alcune importanti riflessioni...dedicato a tutte le insegnanti che la mattina si trovano davvero difronte alla grande prova dell'amore cui il Signore ci sottopone...


Pagina del diario di un catechista in una giornata normale


Anche oggi tutto di fretta, mangiato di corsa, lavato i denti, una occhiata allo specchio…
Già, non devo dimenticare il libro del catechismo ma soprattutto quegli appunti che ho trovato per i bambini, chissà che stavolta ci riesco…

Arrivato in parrocchia, mamma che freddo oggi. L'aula è ancora vuota, i bambini come al solito in ritardo, ne approfitto per una preghiera veloce davanti al Santissimo.
"Gesù, a che serve? Anche stavolta sarà la solita battaglia, di Te non vuol sentire parlare più nessuno, neppure i bambini che tu ami tanto, e le mie angosce chi le guarda?".

Sento delle voci, i primi piccoli cristiani stanno arrivando.

Come al solito i genitori hanno la faccia scocciata, lo sguardo che mi cerca per "affidarmi" il loro bambino, vanno di fretta loro, io no, ho tempo da perdere secondo loro…
Dai, non voglio perdermi in questi giudizi; Gesù aiutami tu, fa che non si sentano le urla per tutta la parrocchia, fa che ascoltino.
I bambini tutti insieme sono come un mare in tempesta, le onde che si alzano, che sbattono, che cercano di travolgere anche me,ma la mia voce è più forte della loro...
No, non devo lasciarmi travolgere, devo restare calmo. Gesù aiutami tu.
Ma tu com'è che facevi poi con i bambini? Nei disegni che ho visto da ragazzo tu ti intrattenevi tutto beato con loro.
Sono anni che faccio il catechista e a me non è mai capitato di fare una serata serena con i bambini. Servirà tutto questo? Mi sento così inutile.
Li sento i loro discorsi: la piscina, la palestra, la play station, il campetto, il computer, le vacanze scolastiche….
E io che tiro il discorso su Gesù.
Pochi minuti d'attenzione e poi si riperdono.
E' passata l'ora? Non ne posso più, dai che ora parto con la preghiera finale e buonanotte.
Passerò dal parroco e dirò che voglio smettere, sì questa volta lo faccio per davvero, basta.
Non mi farò convincere come le altre volte, di chiacchiere ne ho ascoltate tante…!
Caro parroco, trovati un altro catechista anzi, lo sai che c'è? Vacci tu con i tuoi piccoli parrocchiani, ti ascoltano in silenzio la domenica durante l'omelia, non vola una mosca!
Anche quando sei lungo e noioso loro stanno in silenzio!
Faccio prima un salto dal Santissimo, là troverò il coraggio.
"Gesù, pure Tu ti arrabbiavi quando non ti accettavano. Tu in certi posti non facevi neppure i miracoli e andavi a predicare in altrove, io sono catechista, la Tua Parola la conosco bene, so tutto di Te".
Sono pronto, don Parroco, arrivo.
Aspetta un po', sotto il Santissimo c'è sempre la Bibbia aperta, voglio proprio leggere il brano che il Signore mi donerà…:


- Ma Pietro disse:
"O uomo, non so quello che dici". In quell'istante, mentre Pietro parlava ancora, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò della Parola del Signore, il quale gli aveva detto: " Oggi, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte". E uscito fuori pianse amaramente-.


Vado a casa è meglio…, ho capito.

E tu Antonello che fai davanti al Santissimo?
Tua madre non è venuta a prenderti oggi?
Sì, la mamma è là che aspetta, ti ho visto piangere e mi sono fermato a pregare per te, me lo hai insegnato tu!
27/09/2006 14:57
 
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Re: Dedicato a tutte le insegnanti....

Scritto da: Ratzigirl 26/09/2006 21.15

L'ho trovato in un sito che utilizzo per fornire al forum alcune importanti riflessioni...dedicato a tutte le insegnanti che la mattina si trovano davvero difronte alla grande prova dell'amore cui il Signore ci sottopone...


Pagina del diario di un catechista in una giornata normale


Anche oggi tutto di fretta, mangiato di corsa, lavato i denti, una occhiata allo specchio…
Già, non devo dimenticare il libro del catechismo ma soprattutto quegli appunti che ho trovato per i bambini, chissà che stavolta ci riesco…

Arrivato in parrocchia, mamma che freddo oggi. L'aula è ancora vuota, i bambini come al solito in ritardo, ne approfitto per una preghiera veloce davanti al Santissimo.
"Gesù, a che serve? Anche stavolta sarà la solita battaglia, di Te non vuol sentire parlare più nessuno, neppure i bambini che tu ami tanto, e le mie angosce chi le guarda?".

Sento delle voci, i primi piccoli cristiani stanno arrivando.

Come al solito i genitori hanno la faccia scocciata, lo sguardo che mi cerca per "affidarmi" il loro bambino, vanno di fretta loro, io no, ho tempo da perdere secondo loro…
Dai, non voglio perdermi in questi giudizi; Gesù aiutami tu, fa che non si sentano le urla per tutta la parrocchia, fa che ascoltino.
I bambini tutti insieme sono come un mare in tempesta, le onde che si alzano, che sbattono, che cercano di travolgere anche me,ma la mia voce è più forte della loro...
No, non devo lasciarmi travolgere, devo restare calmo. Gesù aiutami tu.
Ma tu com'è che facevi poi con i bambini? Nei disegni che ho visto da ragazzo tu ti intrattenevi tutto beato con loro.
Sono anni che faccio il catechista e a me non è mai capitato di fare una serata serena con i bambini. Servirà tutto questo? Mi sento così inutile.
Li sento i loro discorsi: la piscina, la palestra, la play station, il campetto, il computer, le vacanze scolastiche….
E io che tiro il discorso su Gesù.
Pochi minuti d'attenzione e poi si riperdono.
E' passata l'ora? Non ne posso più, dai che ora parto con la preghiera finale e buonanotte.
Passerò dal parroco e dirò che voglio smettere, sì questa volta lo faccio per davvero, basta.
Non mi farò convincere come le altre volte, di chiacchiere ne ho ascoltate tante…!
Caro parroco, trovati un altro catechista anzi, lo sai che c'è? Vacci tu con i tuoi piccoli parrocchiani, ti ascoltano in silenzio la domenica durante l'omelia, non vola una mosca!
Anche quando sei lungo e noioso loro stanno in silenzio!
Faccio prima un salto dal Santissimo, là troverò il coraggio.
"Gesù, pure Tu ti arrabbiavi quando non ti accettavano. Tu in certi posti non facevi neppure i miracoli e andavi a predicare in altrove, io sono catechista, la Tua Parola la conosco bene, so tutto di Te".
Sono pronto, don Parroco, arrivo.
Aspetta un po', sotto il Santissimo c'è sempre la Bibbia aperta, voglio proprio leggere il brano che il Signore mi donerà…:


- Ma Pietro disse:
"O uomo, non so quello che dici". In quell'istante, mentre Pietro parlava ancora, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò della Parola del Signore, il quale gli aveva detto: " Oggi, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte". E uscito fuori pianse amaramente-.


Vado a casa è meglio…, ho capito.

E tu Antonello che fai davanti al Santissimo?
Tua madre non è venuta a prenderti oggi?
Sì, la mamma è là che aspetta, ti ho visto piangere e mi sono fermato a pregare per te, me lo hai insegnato tu!



Che bella!!Grazie Miriam! [SM=g27811] [SM=g27811]
"Shemà Israel,Adonai elohenu,Adonai ehad"

10/02/2007 18:50
 
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dal Giornale del Popolo / 10.2.2006

Sul punto di una tragica morte riscopre intensamente la vita
di LUCIA BELLASPIGA


Poco più di un anno fa qualsiasi medico la dava per spacciata. Era già praticamente morta, Federica, aggredita da due tumori subdoli e cattivi, cresciuti in posizione per cui prima era impossibile vederli, poi, quando la Tac li aveva ormai stanati, nessuno si arrischiava a toglierli. La incontriamo alla stazione Termini, dov’è arrivata insieme ai genitori dal paese di Santa Lucia, vicino a Mentana, non lontano da Roma.
Federica, 25 anni, bella, visibilmente felice come di rado lo si può dire della gente che si incontra. È un vulcano in eruzione, perché «io in quella stanza di ospedale ho improvvisamente scoperto la gioia e ora lo voglio raccontare a più persone possibile, a chi non sa quanto è bello affidarsi al Signore, quanto è fantastico esserci, a questo mondo...».
Non resta che lasciarla parlare e provare a capire. Parla di «miracolo», in senso lato, o forse non solo, però qui il miracolo assoluto è la forza di una conversione che sarà pure passata attraverso l’esperienza del dolore, ma ora sprizza gioia incontenibile.
Accanto a lei mamma Lucia, 43 anni, casalinga, tutta mitezza e pazienza, e papà Franco, 49, impiegato, grandi baffi e amore incontenibile per questa loro unica figlia, rivivono ogni istante di quel lungo calvario. Lui scoppia a piangere spesso, ma intanto sorride. Lei tace e ascolta.
«Per otto mesi – comincia Federica - dal gennaio all’agosto 2005, quel bozzetto nel collo sembrava innocuo, anche l’esame dell’ago aspirato non rilevava la metastasi nascosta dietro. Era il tumore che da dietro spingeva». È adesso che la Tac rileva quel cancro, non operabile, così Federica entra in un altro ospedale e inizia i cicli di radio e chemioterapia. Ma il 28 settembre non si alza più da terra, ormai non può più stare né seduta né a letto, solo sul pavimento si illude di trovare un po’ di requie ai tormenti.
E dal dolore nasce il primo sintomo di rinascita quando improvvisamente, chissà perché, la ragazza si rivolge a sua madre Lucia: «Sono rimasta stupefatta - dice la donna -. Per la prima volta nella vita mi ha chiesto di pregare insieme, voleva dicessimo il Padre Nostro». Una preghiera che non conosceva bene, «nella nostra famiglia non si era mai pregato, anzi, io non ero nemmeno battezzata » riprende Federica. Chi invece in famiglia aveva sempre pregato, «senza mai saltare un giorno in vita mia», era papà Franco, che ora si prende la sua rivincita: «Mi sfottevano in casa, mi chiamavano il frate, perché di nascosto mi inginocchiavo in sala quando sapevo di essere solo e pregavo».
Siamo al 28 sera, Federica brucia, letteralmente, le bagnano il petto con pezze fresche. Il giorno dopo di nuovo una seduta di chemio, ce la portano a peso morto. I ricordi successivi si fanno convulsi: il 30 settembre, Federica non ci vede più, la pressione è 30 di minima, 50 di massima. Miocardite. Praticamente è già morta, ma si accorge di tutto: «Rivedo una decina di medici che si affannano su di me, l’infermiera Sara che piange e mi carezza dicendomi "micetta, non ci lasciare". Io li guardavo e pensavo: se non ce la fanno loro... Finché di colpo, mentre i dolori erano ormai qualcosa di umanamente insopportabile, ho sentito un grido dentro me: Dio mio, portami via».
Stride il contrasto tra le parole, da togliere il fiato, e gli occhi di Federica, ridenti e ancora stupiti. «In quel momento ho visto un’immagine di Cristo sulla croce, ma era un uomo vero, di carne, non un quadro. Poi un mantello mi ha avvolta. Di colpo una pace stupenda, uno stato di benessere che io non posso provare a descrivere, una serenità paradisiaca. Nello stesso istante il dolore è cessato e non è tornato mai più».
I medici intanto pensavano a un infarto, non capivano, solo una cosa era certa: stava morendo. La seconda vita di Federica inizia ora, dopo pochi giorni a metà tra coma e rianimazione.
Ora è un’altra persona, che prima non esisteva. «Da allora ho capito che il mio vero sogno era la famiglia. Io che avevo chiesto a Dio di portarmi via, ora assaporo ogni istante della vita e non mi fa più paura niente: malattia, morte e dolore li incontrerò ancora, è ovvio, ma adesso che ho la fede che cosa posso più temere? Quando sai che c’è Dio, vedi tutto con occhi diversi... ».
Di recente Federica ha voluto ricevere nello stesso giorno battesimo, comunione e cresima. La miocardite è guarita. Ma il tumore non operabile? «Cinque mesi fa gli esami non ne hanno più trovato traccia, sparito!». A guarirla è stata la medicina, ma a farle vedere il mondo «per la prima volta, come un bambino che nasce» è stata la fede: «Ora accetto ciò che Dio mi manda e mi affido con gioia. Pensare che prima vivevo giusto perché ero nata... La vita mi era indifferente».
Il più spaventato - in tutta la vicenda - è Fabio, il giovane fidanzato, che si era innamorato di una Federica e di colpo se ne trova un’altra, «ma adesso anche lui ha scoperto la fede. E a maggio ci sposiamo».
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BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"

Mt 16,18





La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
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10/02/2007 18:52
 
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E c'è chi lo chiama "credenze" [SM=g27824]
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Scritto da: rosa22253 10/02/2007 18.52
E c'è chi lo chiama "credenze" [SM=g27824]



credenze o non credenze scusatemi se mi cimento nella mia solita veste cinica.
senza dubbio una vicenda commovente e per fortuna con esito felice. però vorrei analizzarla da un punto di vista che voi definirete spregevole ma che io definisco obiettivo.

è risaputo che anche il + ateo convinto dei + atei convinti nel momento della paura o nel momento della morte, tenta di aggrapparsi alla fede. essa infatti dà delle speranze e conforti che la ragione non sa dare. sono innumerevoli i malati che riscoprono infatti la propria identità religiosa. questa è psicologia non sono congetture.
è risaputo altresì che nei momenti di apice di alcune patologie non sono radi episodi di allucinazioni e visioni, momenti in cui inconscio, subconscio e ragione si sovrappongono. detto questo traete voi le conclusioni.

molti mi disprezzeranno per questo intervento, e penseranno: come spieghi allora questa guarigione così immediata?
beh io vi rispondo: passeranno anni e anni di ricerca in campo medico e saremo (nel senso di genere umano) in grado di spiegarlo. se andavate a dire anni fa che con della semplice penicillina si guariva dalla tubercolosi mica vi credevano, era un male incurabile.
12/02/2007 17:46
 
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Re:

Scritto da: rosa22253 10/02/2007 18.52
E c'è chi lo chiama "credenze" [SM=g27824]



Non per dar noia, ma quali prove ci sono che si tratta di un "miracolo"? [SM=g27833]
Io seguo sempre il gregge.

Sono il lupo.

12/02/2007 18:16
 
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Re: Re:

Scritto da: -Asmodeus- 12/02/2007 17.46


Non per dar noia, ma quali prove ci sono che si tratta di un "miracolo"? [SM=g27833]



Nessuna. E' una testimonianza, non una prova.
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Re: Re: Re:

Scritto da: rosa22253 12/02/2007 18.16


Nessuna. E' una testimonianza, non una prova.



Ok. Avevo male interpretato il "messaggio" del post. [SM=g27811]
Io seguo sempre il gregge.

Sono il lupo.

12/02/2007 18:34
 
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Re: Re:

Scritto da: AteoConvinto 12/02/2007 17.29


credenze o non credenze scusatemi se mi cimento nella mia solita veste cinica.
senza dubbio una vicenda commovente e per fortuna con esito felice. però vorrei analizzarla da un punto di vista che voi definirete spregevole ma che io definisco obiettivo.

è risaputo che anche il + ateo convinto dei + atei convinti nel momento della paura o nel momento della morte, tenta di aggrapparsi alla fede. essa infatti dà delle speranze e conforti che la ragione non sa dare. sono innumerevoli i malati che riscoprono infatti la propria identità religiosa. questa è psicologia non sono congetture.
è risaputo altresì che nei momenti di apice di alcune patologie non sono radi episodi di allucinazioni e visioni, momenti in cui inconscio, subconscio e ragione si sovrappongono. detto questo traete voi le conclusioni.

molti mi disprezzeranno per questo intervento, e penseranno: come spieghi allora questa guarigione così immediata?
beh io vi rispondo: passeranno anni e anni di ricerca in campo medico e saremo (nel senso di genere umano) in grado di spiegarlo. se andavate a dire anni fa che con della semplice penicillina si guariva dalla tubercolosi mica vi credevano, era un male incurabile.



Però ci hai messo a scriverla, questa risposta [SM=g27823] La stavo aspettando [SM=g27824]
Niente, non è nuovo quello che scrivi. Il miracolo, chi lo vive, sa che è così. Lo testimonia con gioia ma non cerca di convincere gli increduli. Tuttavia, il miracolo non guarisce solo il corpo, anzi, penso che la guarigione fisica sia proprio un effetto "secondario" e può anche non accadere. Il vero miracolo è la conversione, la gioia di aver trovato Dio. Questa è tanto reale quanto personale e non può essere trasmessa ma solo concessa da Dio stesso. Forse dovresti chiedergli di aiutarti a capire. A un cuore sincero non dice mai di no.

[Modificato da rosa22253 12/02/2007 18.36]

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12/02/2007 20:00
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: rosa22253 12/02/2007 18.34


Però ci hai messo a scriverla, questa risposta [SM=g27823] La stavo aspettando [SM=g27824]
Niente, non è nuovo quello che scrivi. Il miracolo, chi lo vive, sa che è così. Lo testimonia con gioia ma non cerca di convincere gli increduli. Tuttavia, il miracolo non guarisce solo il corpo, anzi, penso che la guarigione fisica sia proprio un effetto "secondario" e può anche non accadere. Il vero miracolo è la conversione, la gioia di aver trovato Dio. Questa è tanto reale quanto personale e non può essere trasmessa ma solo concessa da Dio stesso. Forse dovresti chiedergli di aiutarti a capire. A un cuore sincero non dice mai di no.

[Modificato da rosa22253 12/02/2007 18.36]




non ho dovuto covarla, solo non ero a casa nel w-e [SM=g27828] [SM=g27824]
anche quello che scrivi tu non è nulla di nuovo. i nostri pensieri sono divergenti e anche se volessimo farli convergere credo che non ce la faremmo [SM=g27811]

[Modificato da AteoConvinto 12/02/2007 20.00]

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