In viaggio con Mango!!!

Riportiamo quì un'intervista realizzata a Mango, tratto dal sito www.videomusica.it!!

"IN VIAGGIO CON MANGO di Paolo di Caprio

In occasione dell’uscita di “Ti porto in Africa” (Warner Music Italia), 16°cd in 28 anni di carriera, abbiamo incontrato Pino Mango, artista lucano da anni nei favori di critica e pubblico per le scelte stilistiche originali e “anti-modaiole”.


Prosegue il viaggio musicale di Mango, ulteriore approdo nell’isola tra le più fertili del panorama discografico italiano, fatta di sonorità ricercate ma non scontate, testi lirici elaborati e mai banali e, soprattutto, una vocalità viscerale e pittorica, come le immagini d’amore che canta… e incanta.

Le 10 tracce ( interamente composte dall’interprete, prodotte e arrangiate dal fedele Rocco Petruzzi - tra cui a sorpresa un duetto con Lucio Dalla e “Saturday”, cover del gruppo belga Soulwax ) fanno del cd la naturale evoluzione della sperimentazione stilistica di Mango, giunta oggi ad un picco di invidiabile maturità artigianale: la sua musica vibra in una “suggestiva ed elegante vertigine pop” tra suoni onirici e versi poetici.

“Definizione assai azzeccata” mi dice con sguardo intenso e compiaciuto l’artista, “le molte sfaccettature che offro oggi con la mia musica sono frutto di una apertura compositiva a tutto-campo: ecco, potrei definirmi un po’ il Peter Gabriel italiano. I miei album nascono da una urgenza di espressione musicale che spazia tra vari generi differenti, senza schemi o preclusioni”.

Anche stavolta non ha lesinato pura poesia nei testi... ”Il mio desiderio di scrivere tutti le parole dei brani nasce dalla voglia di indossarli come abiti cuciti a pennello. I miei autori abituali (ndr. Mogol,Salerno, Panella) finivano, negli ultimi anni, per propormi mondi concettuali in disarmonia col mio vissuto interiore”.

E’ particolarmente soddisfatto Pino quando leggo alcuni tra i versi più suggestivi del cd, consapevole di “avere trovato una dimensione cantautorale priva di forzature e leziosità.”

“Ti porto in Africa” segue, dunque, la scia degli ultimi due album; ogni traccia rappresenta un preciso mondo musicale non collocata casualmente tra le altre: una sorta di best-of composto, però, da brani inediti. Cosa dire…merce rara nella imperante discografia di pezzi usa e getta.

Tra le canzoni, oltre al singolo che da il titolo all’album (struggente pezzo con intro blues-rock e classico colpo d’ala nelle atmosfere di ampio respiro) spicca l’etno-pop di “Francesco”, sulla vita del santo, la orecchiabile “Eccoti,folle d’amore” e la ispirata “Dal silenzio a un bacio”- che recita: “perché la vita è un velo fatto di stelle in cielo fino a confondersi le mani…”

Dai primi di agosto Mango porterà la sua musica in giro per l’Italia suonando in anfiteatri e spazi aperti per tutta l’estate.

Continua la piacevole chiacchierata su poesia e musica col virtuoso vocalist italiano Mango.


“Le scelte artistiche portate avanti in questi anni non hanno mai assecondato logiche di mercato. Il punto di svolta è stato segnato venti anni fa con “Oro”. Da allora ho intrapreso un percorso musicale ispirato dalle emozioni che vivo sulla mia pelle”.

Mi viene da chiedergli se l’amore drammatico e carnale che racconta nei suoi testi si possa cantare solo vivendo realmente con tanta sensibilità e passionalità. “La carnalità è una componente fondamentale della mia vita emotiva: l’amore è la congiunzione di ogni parte intima con l’altro”. “L’amore che canto è l’espressione della tensione verso ogni esperienza del quotidiano. Il sorriso dei miei figli, la dolcezza dei ricordi…Tutto quanto esprimo nelle canzoni, anche frutto della fantasia, è autobiografico perché appartiene a me: è la scelta di condividere un pensiero attraverso la musica”.

L’impressione, dopo venti minuti di conversazione, è di una persona che, nonostante la riservatezza, non ha timore dei propri sentimenti. “Sono sempre stato un personaggio fuori dal coro che ha rappresentato sé stesso in piena coerenza col proprio vissuto. Non potrei cantare altro se non quello che sento: per fortuna il pubblico l’ha capito e ha saputo tributarmi il giusto riconoscimento con affetto”. Niente strategie e solo scelte in sintonia con la propria onestà artistica, dunque… “Esattamente” risponde deciso.

Quando provo a stuzzicarlo sul tema reality-show, storce il naso: troppo schivo per partecipare alle fiere televisive. Ma allora l’artista non deve essere l’amico della porta accanto… “Direi proprio di no! L’arte deve fare sognare, guai a far crollare i miti: meglio non svelare mai troppa quotidianità…”

Quanto contano le indicazioni dei fans nel percorso di un artista di fama consolidata? “Ho sempre avuto rispetto per loro mantenendo, però, ampia autonomia. Spesso i fans rischiano di condizionare con le proprie preferenze, mentre, per essere fruibile a un pubblico più ampio, l’interprete deve emozionarsi e convincersi per primo di ciò che propone. Credo sia l’unica maniera per arrivare dritto al cuore di chi ascolta”.

Ma allora il disco migliore qual è, l’ultimo o quello che verrà… chiedo incalzante. “Per carità” risponde quasi divertito, “ fatemi godere un po’ l’ultimo nato…anche se poi, pensandoci bene, qualche idea per il prossimo già…”

Non si esaurisce mai la vena creativa di Mango, sintomo di un artista che rispetta il suo pubblico, ma prima di tutto rispetta sé stesso. Oggi il cantautore è un uomo appagato dalla fama ma non certo appollaiato sugli allori di milioni di copie di dischi venduti in varie parti del mondo.

Il prossimo progetto personale prevede un debutto, a 48 anni, nell’editoria con la pubblicazione di un libro di poesie, interamente scritte da lui, che ci daranno modo di entrare più a fondo nella sua delicata dimensione espressiva. Ne è magistrale anticipazione un frammento in fondo al book del cd. "