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Capitolo 3 - La Torre nel Bosco

Ultimo Aggiornamento: 28/07/2006 07:38
29/11/2005 05:02
 
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Master
Anche Halya vide la sagoma scura sulla torretta, da cui, presumibilmente, veniva la voce. E si accorse che essa, oltre ad attendere un certo tempo prima di rispondere alle parole di Jarek, si muoveva in modo strano, quasi che stesse sulle spine o che quanto detto da Jarek avesse colpito in modo inaspettato.
"Hai detto Jarek?", chiese infine la voce. Ma c'era una nota strana in essa: timore? Preoccupazione? Indecisione? Inoltre, notò Halya, era senza dubbio la voce di un giovane. La guardia alla torretta era poco più di un ragazzo, l'elfa era pronta a giurarci.
"Sei forse tu l'amico dell'Anziana, di cui ella ci ha parlato?", chiese ancora la voce, con un tremolio. "E quale delle nostre donne staresti cercando?"

[Modificato da bvzk 29/11/2005 5.04]

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Jarek
Continuando ad usare l’idioma del suo popolo, Jarek rispose senza indugio, con voce ferma ma non ostile:
Converrai con me, giovane eothraim, che questi non sono discorsi da fare urlando … soprattutto se uno degli interlocutori lo fa dall’alto di una torretta e l’altro dal basso, fuori dalle mura di cinta.
Una breve pausa, poi riprese
Conosco l’Anziana meglio di chiunque altro e mi fa piacere sapere che Lei vi ha parlato di me. Ma non è il caso di dire altro, i muri hanno orecchie e il vento porta lontano le parole … a volte troppo lontano. Capisci cosa intendo? Scendi giù ed aprimi; hai la mia parola che i forestieri che mi accompagnano rimarranno fuori ed io me ne andrò una volta incontrata la persona che sto cercando
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29/11/2005 16:29
 
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Master
L'uomo sulla torretta parve sempre più agitato.
"Non...", cominciò, ma la sua voce si ruppe.
"Non mi hai ancora detto qual'è la donna che stai cercando", riuscì a dire poi, parlando quasi tutto d'un fiato. "Se le tue risposte saranno soddisfacenti, permetterò l'ingresso a te e ad i tuoi amici. In caso contrario le porte per te saranno sempre chiuse, che tu sia o no il grande guerriero di cui l'Anziana ci ha parlato."
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Halya
L'elfa non riuscì a trattenere una risatina sarcastica.
"A quanto pare queste persone sono immuni al tuo fascino Jarek."
Si voltò verso l'eothraim e lo guardò con aria divertita inarcando un sopracciglio.

[Modificato da Tyrande 29/11/2005 21.47]

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Jarek
L’eothraim ignorò la pungente battuta di Halya e decise di dare alle sue parole un tono diverso da quello che fino a quel momento aveva utilizzato:
Non so cosa Mejan ti abbia raccontato, figliolo, ma io SONO Jarek e NON SONO un grande guerriero. Ad ogni modo mi affido al tuo discernimento: se non vuoi aprirmi va bene … ma almeno vai da Haleth e dille che Jarek e Vilahir hanno urgente bisogno di parlarle!
Pensi di poterlo fare o hai bisogno di chiedere il permesso alla mamma?
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30/11/2005 06:58
 
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Master
Dalla torretta non giunse risposta.
Ad Halya parve che la figura nell'ombra accasciasse le spalle, segno che le parole di Jarek avevano colpito in profondità. Forse troppo in profondità.
Qualche istante più tardi l'attenzione di tutto il gruppo si spostò alle porte cittadine che, improvvisamente, avevano cominciato ad aprirsi.
I grandi battenti si mossero quel tanto che bastava per far scivolare fuori un solo uomo, quindi si richiusero lentamente.
Il nuovo arrivato era molto anziano, con una lunga barba bianca ed una cornice di lunghi capelli, anch'essi candidi, che ornavano la sua calvizie. Benchè l'uomo fosse solo ed avesse bisogno di un nodoso bastone per sorreggersi, il suo volto non mostrava alcun timore ed, anzi, la sua espressione rivelava sicurezza e saggezza. Non sembrava possedere armi.
"Le poche notizie di te che l'Anziana ha ritenuto opportuno confidarci, non ti dipingevano come un uomo uso ad offendere un giovane guerriero che sta compiendo solo il suo dovere", disse con voce calma e profonda, rivolto a Jarek. "E così, voi cercate Haleth!", il suo sguardo abbracciò l'intero gruppo. "Sono curioso di sapere di quali profonde questioni avete intenzione di discutere con mia figlia."

[Modificato da bvzk 30/11/2005 6.59]

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30/11/2005 19:39
 
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Vilahir
Il bardo tese la mano e la posò sulla spalla di Jarek in una leggera stretta, proprio mentre l'eothraim apriva bocca per rispondere.
"Se è per questo non mi risulta nemmeno che la gente di Pasel sia usa trattare con tanta diffidenza dei forestieri che vengono in pace", rispose Vilahir in tono duro, guardando negli occhi il suo interlocutore.
Ma subito un sorriso si disegnò sul suo volto "Altrimenti tua figlia e i tuoi uomini non mi avrebbero salvato cinque anni fa..."

[Modificato da bvzk 01/12/2005 2.58]

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30/11/2005 20:56
 
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Jarek
Jarek sentì le parole nascergli nel cuore e subito dopo morirgli nella bocca … non si aspettava un così pronto intervento di Vilahir.
Rimase in silenzio, ascoltando ciò che il suo compagno aveva da dire e poi intervenne.
Sfruttando l’attimo di indecisione dell’anziano, dovuto forse alla sorpresa, l’eothraim disse:
Non ho offeso proprio nessuno, buon uomo!
Il suo sguardo sosteneva quello del suo interlocutore ed il suo volto era il ritratto dell’impassibilità.
Quel ragazzo stava facendo il suo dovere, lo stava facendo bene … ma non così bene. E’ molto giovane ed ha bisogno di fare esperienza. Col tempo imparerà che spesso la vita ci mette di fronte a situazioni in cui bisogna decidere in fretta, senza indugio. Se si è in grado di farlo bene, altrimenti bisogna lasciare il compito a qualcun altro. Oggi ha appreso una lezione importante, una lezione che non scorderà e che gli sarà utile per il futuro.
Se è un ragazzo intelligente (come io credo) di sicuro non rimarrà offeso dalle mie parole … ma ne trarrà un importante insegnamento
”.
Un lungo sospiro poi si voltò verso il bardo:
Amico mio sei proprio sicuro che sia valsa la pena affrontare questo viaggio? Credi davvero che Haleth possa esserci di aiuto? Sei ancora convinto che sia stata una buona idea venire ad importunare la quiete di Pasel?
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01/12/2005 03:55
 
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Master
Un lampo d'ira attraversò gli occhi dell'uomo. Fissò lo sguardo su Jarek.
"Hai parlato di una urgente questione che vi ha spinto a venire fin qui", disse, minaccioso. "Voglio credere che solo la gravità di tale questione sia responsabile delle parole da te pronunciate. Parole che, se in altri tempi fossero state rivolte a me, mi avrebbero indotto a pretendere soddisfazione! Non hai offeso nessuno, dici? E come avresti reagito tu se qualcuno ti avesse gridato 'hai bisogno di chiedere il permesso alla mamma'? E tu, cantastorie", proseguì rivolgendosi a Vilahir, "come puoi ritenere eccessiva la nostra diffidenza nei confronti dei forestieri in questi tempi di guerra? Inoltre, vorrei ricordarti che stai calpestando la terra del nostro Clan, in cui tu sei solo un ospite, e che abbiamo tutto il diritto di comportarci come meglio ci aggrada!"
Si interruppe un attimo, ma riprese in fretta, senza concedere il tempo per una replica.
"Ma, alla mia età, mi piace pensare di aver appreso almeno un po' di saggezza. Non voglio formarmi opinioni affrettate. Voi formate un gruppo decisamente insolito: addirittura una Figlia del Bosco vi accompagna. Questo mi porta a pensare che ci sia davvero qualche grave urgenza che vi ha spinto a venire fin qui per parlare con mia figlia..."
Un alone di profonda tristezza avvolse lo sguardo dell'uomo.
"Haleth mi ha parlato di te, cantastorie. So della tua disavventura, cinque anni fa, e davvero vorrei che fosse possibile farvi incontrare dopo tutto questo tempo. Ma purtroppo non è possibile. Haleth non è qui. Loro l'hanno presa e portata via... Cosa mi dite adesso? Giudicate ancora eccessiva la nostra diffidenza?"

[Modificato da bvzk 01/12/2005 3.59]

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01/12/2005 18:07
 
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Jarek
Jarek non parve affatto turbato dalle parole rivoltegli contro.
Al contrario, iniziò a scuotere lentamente il capo, da una parte all’altra, con fare sinceramente sconsolato.
Guardò quell’uomo negli occhi:
*In lui non leggo ne la saggezza di Wessel ne la disponibilità e la cordialità di Maccus …*
Rimase ad osservarlo per alcuni istanti poi con tono deciso disse:
Non c’è da meravigliarsi se siamo arrivati a questo punto!
Non c’è da stupirsi se quei cani rognosi degli orientali ci hanno messo un guinzaglio al collo!

Jarek si stava scaldando; era evidente a tutti che l’atteggiamento del suo interlocutore lo aveva indispettito, esasperato:
C’è ne rimaniamo chiusi nelle nostre abitazioni, ognuno dentro la propria bella casa!
Abbiamo scordato da tempo il significato delle parole collaborazione, unità … popolo!
Ci rifugiamo dietro le palizzate che cingono i nostri villaggi senza preoccuparci di cosa accade al nostro vicino!
Dove sono finiti gli Eothraim, vecchio?
Sono questi gli Eothraim?
” Chiese facendo un ampio gesto con le braccia a indicare il muro di cinta di Pasel.
Un giovane su una torretta e un vecchio che mi abbaia contro, lagnandosi di aver offeso uno dei suoi ragazzi!
Offeso, dice lui!
Io non ho offeso nessuno, mettitelo in testa! E tu puoi anche tornare a nasconderti dietro queste quattro mura, come tutti gli altri.
E continuate pure a ringhiare contro tutti quelli che verranno a bussare alla vostra bella porta. Amici o nemici che siano, eothraim o orientali!
Abbaia pure, vecchio, abbaia contro il prossimo Jarek che verrà a disturbarti e caccialo via!
E poi ricordati di chiudere bene la porta, dannazione!

Ormai era furioso, niente e nessuno avrebbe potuto trattenerlo.
Ognuno per se … sembra esser diventato il motto comune!
Ognun per se e gli Orientali ci dominano, ci razziano … ci rendono schiavi!
Abbaiami contro vecchio e cacciami via perché io ho offeso il tuo ragazzo, ma ricordati che la tua bella porta un giorno verrà buttata giù da qualcuno che busserà davvero forte, senza chiedere permesso … e senza offendere la tua giovane guardia!

Si girò verso Vilahir, con gli occhi fiammeggianti:
Non ho più nulla da dire … ne da ascoltare!
Non rimarrò neanche un secondo di più in questo luogo! Ho bisogno di agire e non di rimanere fermo a subirmi un’insensata ed inutile predica da quest’uomo!
Ho … abbiamo una meta da raggiungere ed ho intenzione di farlo, ora!

Fece per allontanarsi ma dopo pochi passi si girò nuovamente verso l’anziano uomo. Chiuse gli occhi per qualche secondo fece un profondo respiro, poi con una voce tornata finalmente calma disse:
Niente di personale, buon’uomo, sinceramente. Ma se continueremo a parlarci addosso e a lagnarci anziché a muoverci e ad agire … beh, allora fra pochi anni degli eothraim non rimarrà che un ricordo.
Mi spiace per tua figlia; se la strada di quei bastardi che te l’hanno portata via incrocerà la mia, beh … allora non esiterò ad agire, hai la mia parola

Si girò e continuò ad allontanarsi, tornando nella direzione da cui lui e i suoi compagni erano giunti qualche minuto prima.
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01/12/2005 19:16
 
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Vilahir
Tutto era succeso troppo in fretta attorno al numenoreano.

Anche se molti tasselli lentamente stavano prendendo posto nella sua mente, mentre ascoltava sorpreso la reazione di Jarek.
Le cose non stavano andando come dovevano... o meglio non stavano andando come avrebbe voluto...

non riuscì a reagire alle parole che l'amico gli rivolgeva direttametne, ma non si voltò a seguirlo.
Rimase a guardare l'anziano. E quando parlò la sua voce era ancor più determinata di prima.

"Non SE... QUANDO incrocieremo la loro strada, agiremo. Piuttosto, vorrei saper COME loro l'hanno presa, e perchè"
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Halya
L'elfa continuava a guardare i tre interlocutori senza proferire parola, ma la sua espressione sbigottita valeva più di mille discorsi.
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02/12/2005 03:02
 
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Master
Il vecchio non parve troppo turbato dalle parole di Jarek, ma nei suoi occhi apparve uno scintillio, e la bocca si curvò in un lieve sorriso.
Si voltò verso Halya e Naetro, e nel suo sguardo l'Elfa e l'Uomo lessero una tacita richiesta di appoggio. "Siate miei alleati in questa faccenda: è importante che voi capiate.", fu il silente messaggio che Halya e Naetro colsero nell'espressione di quell'uomo anziano.
Poi, con una fierezza insospettata per un uomo di quell'età, il vecchio Eothraim lasciò cadere il bastone e si erse in tutta la sua altezza, volgendo lo sguardo in direzione di Jarek.
"Hai pronunciato dure parole", gridò con voce possente. "Ma il coraggio di un uomo non si vede solo nel suo braccio, bensì anche nella sua testa, e tu hai parlato come un condottiero degli Eothraim!"
Attese qualche istante, poi riprese:
"Ma un condottiero non volta le spalle alla difficoltà rappresentata da un burbero vecchio! Allora dimmi, uomo, CHI SEI TU?"

[Modificato da bvzk 02/12/2005 3.35]

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02/12/2005 19:26
 
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Halya
L'elfa guardò l'eothraim.
"Coraggio Jarek, il momento della verità è giunto,devi decidere il tuo fato e quello di tutti noi."
Disse Halya, trattenendo quasi il fiato in attesa della risposta del compagno.
*Avanti rispondi e ciò che era sarà ancora una volta*




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02/12/2005 21:25
 
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Vilahir

Vilahir parve per un momento sconcertato dalla domanda dell'anziano, ma le parole di Halya sembrarono riscuoterlo.

Si voltò lentamente verso l'amico, ponendo una mano sull'elsa della daga. Il sorriso fraterno che gli rivolse era carico di attesa, e dissipava i dubbi su quanto significava il gesto che si apprestava a compiere.

"E ricordati che non sarai solo" disse semplicemente

[Modificato da Salkaner 04/12/2005 14.46]

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03/12/2005 18:24
 
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Naetro
Il guerriero venne scosso dal vecchio e avvicinandosi a Jarek gli disse
"Coraggio Eothraim! Avanti Elarin! Io sono cone te!! Noi siamo con te!
Diglielo, tu lo sai!! Questa è la consapevolezza di Essere!!"

[Modificato da bvzk 04/12/2005 5.54]

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05/12/2005 11:08
 
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Jarek
Jarek spostò lo sguardo su Naetro e lo fissò per un istante.
Poi guardò Halya e Vilahir.
Infine si concentro sull’anziano.
Il suo sguardo era carico di determinazione:
Non cadere in errore, buon uomo, non peccare di presunzione!
Tu per me NON rappresenti un ostacolo, così come non lo rappresenta Pasel.
E non sto voltando le spalle ad una difficoltà ma, al contrario, ci sto andando incontro!
Vuoi sapere chi sono? Beh, sono l’uomo che vedi. Sono un eothraim stanco di questa guerra e dell’oppressione degli orientali! Ed ho finalmente deciso di far qualcosa, di provare a cambiare questa situazione.
Anche Voi dovreste iniziare a cambiare qualcosa.
Uscite dalle vostre case, vecchio. Uscite dai vostri villaggi.
Trovate un rifugio sicuro nella foresta in cui poter nascondere le persone troppo anziane e troppo giovani. Date loro abiti caldi, coperte e viveri.
Armate tutti gli uomini che abbiamo più di quattordici anni e meno di sessanta. Organizzateli in gruppi composti al massimo da sei o sette individui. Datevi alla macchia. Sparpagliatevi. Organizzate imboscate e trappole. Tagliate la gola ad ogni orientale che si avventuri per questi sentieri e spogliatelo di ogni avere. Lasciate che gli esattori di Azrek entrino nei nostri villaggi: li troveranno vuoti e troveranno sempre almeno un gruppo dei nostri, nascosto, pronti a spiccargli la testa dal busto. Fate in modo che nessuno di quei cani rognosi torni mai indietro a riferire.
Consociamo questi luoghi meglio di chiunque altro, sappiamo come muoverci, dove nasconderci, come organizzarci. Questa è casa nostra e loro non sono ospiti desiderati.
Cambiate nascondiglio agli anziani e ai bambini con una certa frequenza e non fermatevi mai troppo a lungo nello stesso luogo. Evitate di accendere dei fuochi se non è strettamente necessario.
Muovetevi tra le ombre, nascosti dalla vegetazione.
Scegliete un capo per ogni villaggio e lui sceglierà un suo vice.
Allo stesso modo, in ogni gruppetto ci sarà sempre una persona a cui toccherà il compito di prendere decisioni in caso di incertezze o estremo pericolo.
Dai un cavallo a quel giovanotto che montava la guardia, vecchio, e spediscilo da Maccus ad Ocrey. Fai in modo che anche lui possa organizzare i suoi uomini in questo modo e che a sua volta spedisca un messaggero a Lualis.
Se tutti i villaggi degli eothraim, grandi o piccoli che siano, si comporteranno in questo modo, restando uniti e tenendosi in contatto allora per gli Orientali inizieranno i problemi.
Adesso devo andare, ho il compito di cercare una persona importante. Se dovessi riuscire a trovarla ve la porterò … fate in modo di fargli trovare un Popolo unito e pronto alla battaglia e non un impaurito gruppo di uomini in grado solo di nascondersi dentro le loro abitazioni! Fate in modo che quando Elarin tornerà, il Popolo degli Eothraim sia pronto a seguirlo nella guerra contro Azrek!
E adesso segui i consigli che ti ho dato, vecchio, organizza gli Uomini di Pasel e spedisci i messaggeri agli altri villaggi.

Jarek fece di nuovo per allontanarsi ma poi si fermò, come se si fosse ricordato qualcosa di estremamente importante:
Accanto al cadavere di ogni orientale che ucciderete disegnante un ferro di cavallo. Incidetelo du un pezzo di legno, nel terreno, sulla fronte di quei cani rognosi … dove volete! Ma fate in modo che per ognuno di loro che cade un ferro di cavallo compaia!
Buona fortuna, vecchio.
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05/12/2005 17:22
 
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Master
Il vecchio distolse lo sguardo da Jarek, accasciò le spalle e torno ad apparire come un semplice uomo anziano, avvizzito dal tempo. Recuperò il bastone e si voltò verso Vilahir.
Il bardo notò sul suo volto un’espressione triste e profondamente delusa.
Il vecchio si avvicinò stancamente a Vilahir e si sforzò di sorridere.
“Non c’è da biasimarlo”, disse. “E’ un uomo con un pesante fardello sulle spalle, e lo trasporta con coraggio. Ma molti tra gli Eothraim lo conoscono. Gli uomini non seguiranno mai Jarek, il furfante ed il donnaiolo, ma seguiranno Elarin, il condottiero.”
Lo sguardo triste del vecchio sfiorò Halya e Naetro e tornò a posarsi su Vilahir.
“Quanto a mia figlia, cantastorie, ignoro perché gli Orientali l’abbiano rapita. Sono arrivati ieri, poco dopo il tramonto, ed hanno sorpreso un gruppo di donne vicino al fiume. Hanno preso solo lei, forse perché, da quello che mi hanno raccontato le altre, è stata l’unica ad avere il coraggio di affrontarli. Poi si sono diretti a Nord-Ovest, benché ormai fosse buio.
Kaygan, Spada Veloce, è partito alla testa dei suoi per andare a cercare Haleth. E’ il migliore spadaccino della regione ed è un uomo di gran valore, sopravvissuto a Widu. Ma il bosco è vasto, ed io comincio a perdere la speranza.
A Nord-Ovest di qui c’è solo un posto dove gli Orientali possono essere andati: l’Antica Torre. Ma se davvero è quella la loro meta, allora non c’è speranza, né per mia figlia, né per Spada Veloce. Quello è un luogo stregato ed oscuri incantesimi lo proteggono. Da innumerevoli vite d’Uomo nessuno è mai riuscito ad avvicinarsi alla Torre: la mente di colui che ci prova viene avvolta dalle nebbie ed egli si perde nel bosco, per poi rinsavire quando la costruzione non è più in vista.
Ma l’Anziana ci ha parlato di una profezia, nella quale si dice che solo un Cantore riuscirà a squarciare la nebbia ed a giungere alla Torre. Tu, bardo, ne sai qualcosa?”

In quel momento, Vilahir ebbe un sobbalzo e, per un attimo, fissò lo sguardo nel vuoto disinteressandosi del vecchio. Halya e Naetro si trovarono a chiedersi se tale reazione era dovuta alla domanda posta dall'uomo anziano o da qualche altra misteriosa causa.
Nel frattempo, senza attendere la risposta di Vilahir, il vecchio aveva indirizzato un cenno di saluto a tutti e si accingeva a voltarsi per dirigersi verso i cancelli di Pasel.

[Modificato da bvzk 06/12/2005 18.21]

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Halya
“Ora basta.”
La voce di Halya ruppe il silenzio che li aveva avvolti, si mise tra il vecchio e le porte di Pasel, per impedirgli l’accesso in paese.
Perdonatemi, non voglio abusare della vostra pazienza ma vi prego di aspettare ancora un attimo.”
Poi, quando fu sicura che il capo villaggio non si sarebbe mosso da li, posò lo sguardo su Jarek.
Lo raggiunse con passi veloci ed ampi, lo costrinse a guardarla negli occhi.
L’eothraim non lesse rabbia nel suo sguardo, ne ira ma solo determinazione.
Gli posò le mani sulle spalle serrandogliele forte.
“Così li ucciderai tutti!” Disse l’Elfa.
“Li stai condannando a morte certa, gli stai togliendo la speranza e con essa ogni volontà di reagire, e tutto ciò solo perché hai paura, e questo non ti rende meno colpevole degli orientali che li perseguitano.”
“Posso capire il tuo timore e la tua perplessità ma in caso non te ne fossi accorto questo è il momento in cui o si salta nel fiume o si rimane sulla riva a guardare l’acqua che scorre. Non hanno bisogno di un buon piano di resistenza o di un cavaliere che salvi le loro donne rapite da Azrek, hanno bisogno di un capo, di una guida e se non hai il coraggio di esserlo, allora forse ci siamo sbagliati tutti, a cominciare da Mejan, che ha riposto in te tutta la sua fiducia.”
Halya chinò leggermente il capo e sospirò, quando tornò a guardarlo la sua espressione si era addolcita, la stretta alle spalle si allentò.
Solo tu puoi salvarli, solo tu puoi guidarli, solo tu sei la stella che seguiranno nei momenti di sconforto, quando la battaglia sembrerà persa, solo il nome di Elarin infonderà nelle loro membra nuova forza e nelle loro menti nuova determinazione.”
“Non li abbandonare amico mio, non voltare loro le spalle, anche se questo significa che la tua vita non sarà più la stessa.”

“Non pensare che noi non abbiamo nulla da perdere, stiamo andando incontro all’ignoto con il timore nel cuore ma anche con molta speranza, la speranza che ci dai tu, non tradire anche noi.”
Lo costrinse a voltarsi verso l’ingresso di Pasel dove il vecchio aspettava fissandoli.
Guardalo, è esattamente come il tuo popolo, stanco e piegato dal dolore e dai soprusi, non ce la farà mai da solo, nessuna barricata reggerà, nessuna iniziativa avrà successo se tu non li aiuti.”
“Devi farlo per loro, per il tuo popolo, per i tuoi fratelli, i tuo figli.”
“Ed ora digli chi sei, coraggio.”

Il tempo sembrò essersi fermato mentre tutti aspettavano che l’eothraim proferisse parola.




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07/12/2005 15:05
 
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Vilahir
Lo sguardo del bardo si posò di nuovo sull'amico, e stavolte era comprensivo
"Halya ha ragione, Jarek. E' queusto di cui la tua gente ha bisgno. E questo TU puoi farlo. Ma devi esser tu a volerlo. Nè io, nè Halya o Naetro ti ci possiamo costringere
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