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curiosità

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2015 16:37
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Bellissima... [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=x291722]
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Tra i vari artisti del legno che abbiamo nel comprensoriola ecco la famosa "panchina farfalla" di Sergio Sciandra ... degna di Parpaiun !      



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[SM=x291722] anche se non compro Motociclismo, ma altre del settore, a maggio lo acquisterò... [SM=x1488145]




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Attualità sabato 6 aprile 2013



La rivista “Motociclismo” testa i percorsi moto turistici promossi dall’A.T.L. del Cuneese




Tommaso Pini e Daniele Bargellini, in sella alle loro motociclette hanno percorso le strade dei due itinerari “Mondovì: la Valle Tanaro e la Langa Cebana” e “Mondovì: alla scoperta delle valli monregalesi”


Cuneo - Lo scorso fine settimana l’A.T.L. del Cuneese ha ospitato due fotoreporter collaboratori della rivista “Motociclismo” che stanno lavorando alla realizzazione di un reportage interamente dedicato ai due itinerari in moto nel Monregalese contenuti nella cartoguida Itinerari moto turistici nelle valli della provincia di Cuneo pubblicata dall’A.T.L. del Cuneese.

Tommaso Pini e Daniele Bargellini, in sella alle loro motociclette, hanno percorso le strade dei due itinerari “Mondovì: la Valle Tanaro e la Langa Cebana” e “Mondovì: alla scoperta delle valli monregalesi” descritti nella pubblicazione curata dall’A.T.L. del Cuneese, con l’obiettivo di descriverli e riproporli al pubblico dei lettori della rivista “Motociclismo”.

Con la collaborazione dell’A.T.L. del Cuneese sono state anche organizzate visite ai siti turistici che si trovano lungo i percorsi, tra i quali la città di Mondovì con il Museo della Ceramica, il Santuario di Vicoforte, le Grotte di Bossea, il borgo di Pamparato, per fornire ai motociclisti anche spunti di visite.
Il servizio verrà pubblicato sul prossimo numero di maggio della rivista “Motociclismo”.
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BOTTEGA DELL’ALPE



Significativa crescita del progetto di e-commerce e promozione varato dall’UNCEM, prodotti distribuiti in diversi Paesi

Proseguono le adesioni di produttori agroalimentari e di artigianato al progetto Bottega dell’Alpe, presentato un mese fa da Uncem Piemonte. Si tratta della prima vetrina on line di tutte le eccellenze delle Terre Alte.

Il progetto interessa la rete di produttori dall’alessandrino all’Ossola, passando per tutte le vallate alpine di Cuneo, di Torino, Biella e Vercelli. Bottega dell’Alpe è l’associazione alla quale unirsi per poter veicolare i prodotti sul sito internet di e-commerce www.bottegadellalpe.it, attivo da luglio 2013. Per avere informazioni i produttori e le aziende possono scrivere a info@bottegadellalpe.it. Verranno ricontattate e riceveranno le modalità di adesione. Oltre alla presenza sul sito, con i prodotti in vendita, le imprese potranno utilizzare nel packaging e nei punti vendita diretti al pubblico il marchio identitario collettivo Bottega dell’Alpe.

Il sito internet www.bottegadellalpe.it – promosso da Uncem Piemonte con il sostegno della Camera di Commercio di Torino - conterrà più sezioni per i diversi prodotti, secondo la categoria merceologica: la bottega del formaggio, la bottega del vino, la bottega delle acque minerali, la bottega della birra, la bottega dei distillati e dei liquori, la bottega del miele e delle marmellate, la bottega dei dolci e dei prodotti da forno, la bottega della frutta e della verdura, la bottega del pesce, la bottega delle carni e degli insaccati. Il sito web prevede anche la sezione “bottega dell’artigianato” (metalli, pietra, legno) e un’area con gli itinerari turistici. Una seconda sezione – collegata alla prima - prevede l’inserimento delle schede dei diversi produttori, divisi per area geografica (es. Valle di Susa, Valli dell’Ossola, Valle Maira…). La piattaforma logistica dei prodotti sarà ubicata a Torino e da qui partiranno i pacchi per tutt’Italia e per molti Paesi europei, a prezzi vantaggiosi.

“Diamo così una risposta – spiega il presidente Uncem Piemonte Lido Riba – ai tanti piccoli e piccolissimi produttori artigianali e di eccellenze enogastronomiche che da soli non avrebbero potuto crearsi un sito di e-commerce. I dati italiani diffusi proprio nei giorni scorsi dai media dimostrano che le imprese presenti con i loro prodotti sul web tengono meglio delle altre. Così può essere anche per la montagna, dove abbiamo sofferto per decenni il digital divide, non superato del tutto oggi. Il progetto Bottega dell’Alpe abbatte una nuova barriera, un muro culturale, antropologico ed economico. È certamente una sfida che vogliamo vincere, grazie anche al supporto di chi finora sta credendo nel progetto, a cui va il ringraziamento di tutto il Sistema Montagna piemontese”.

Bottega dell’Alpe non è solo un sito internet di vendita on line multiprodotto e multiproduttore. Alcuni ristoranti torinesi hanno già manifestato l’interesse per il progetto e per l’utilizzo di alcuni prodotti nei loro menù, nonché per inserire dei corner promozionali nelle loro sale. Tutti i ristoranti che volessero unirsi al progetto con questi obiettivi, possono scrivere a info@bottegadellalpe.it. Inoltre Uncem ha avviato i contatti con alcuni gruppi di acquisto e fornitori di questi (come Buoninterlock) per aprire nuove occasioni di vendita per Bottega dell’Alpe. All’associazione possono aderire enti locali, consumatori, ristoranti, Camere di commercio. Giù attiva anche la pagina Facebook, Bottega dell’Alpe, dove seguire in tempo reale gli sviluppi del progetto.
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VALLI MONREGALESI - 19-03-2013



Nel ricordo di Umberto II, a Vicoforte




Altezze reali, all’ombra della cupola del Santuario. C’era anche Amedeo di Savoia-Aosta a Vicoforte, sabato 16 marzo, per il convegno storico in occasione del trentennale della morte di Umberto II, ultimo re d’Italia. Era la prima volta che membri della casata Savoia acconsentivano a svolgere in Italia una cerimonia per celebrare l’anniversario della morte del “re di maggio”, scomparso a Ginevra il 18 marzo del 1983. E non a caso la scelta del luogo è caduta su Vicoforte, a fianco della Basilica costruita proprio per volontà della famiglia reale e che tutt’ora ospita la tomba di Carlo Emanuele I.
Una platea sicuramente insolita, quella davanti a cui il sindaco Gasco ha reso il suo saluto di benvenuto: «Vicoforte è lieta di ospitare questo evento, ben conscia dell’importanza del Santuario che sorge qua a fianco». Seduti in prima fila nella sala convegni di Casa “Regina Montis Regalis”, il duca Amedeo di Savoia-Aosta (erede di Amedeo I di Spagna, secondogenito di Vittorio Emanuele II) e la sua cponsorte, la duchessa Silvia Paternò di Spedalotto. Assente, per motivi personali, la principessa Maria Gabriella Di Savoia, figlia di Umberto II. «La storia non deve spaventare – è stato l’intervento di Gasco –: deve essere conosciuta, e approfondita. Non ci si deve ritirare, di fronte al dibattito sul passato. La conoscenza della storia, senza pregiudizi, non deve far paura a nessuno. Anzi: deve essere incoraggiata nelle nuove generazioni». Al convegno erano presenti anche i membri del Consiglio comunale dei ragazzi e la stessa Julia Dragone, sindaco “junior” di Vicoforte, ha portato il suo saluto.
Tanti gli interventi durante il convegno, che è proseguito nel pomeriggio con la funzione religiosa e la deposizione di una corona floreale al Monumento di fronte al sagrato del Santuario. Al saluto del presidente del Consiglio comunale di Mondovì Ignazio Aimo e della presidente della Provincia di Cuneo Gianna Gancia, si sono affiancate relazioni storiche e ricordi personali. Aldo Mola, promotore del convegno e direttore del Centro Giolitti di Cuneo: «Da anni auspichiamo che l’Italia metta in atto un segnale di vera unità, accettando la traslazione delle salme di Vittorio Emanuele III e della regina Elena».
M.T.



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Wi-fi libero a Mondovì



Wi-fi libero a Mondovì con 21 punti di accesso nei centri storici e commerciali di Breo, Piazza e all’Altipiano: 2 ore al giorno gratis per tutti

PER POTER USUFRUIRE DEL SERVIZIO SI DOVRA’ EFFETTUARE UNA REGISTRAZIONE CHE PUO’ AVVENIRE ATTRAVERSO UNA SEMPLICE TELEFONATA

Una città sempre più tecnologica: a Mondovì dopo una prima fase di sperimentazione viene data piena attuazione alla rete wi-fi gratuita, grazie all’iniziativa promossa da Comune e Confcommercio-As.Com. Monregalese.In questo modo si permette l’accesso libero e gratuito ad internet senza fili nei centri storici e commerciali di Breo e Piazza oltre che all’Altipiano.

Saranno 21 i punti di accesso wi-fi a Mondovì, tra quelli comunali e quelli messi a disposizione dagli esercenti che hanno aderito al progetto. Due ore di navigazione gratuita al giorno per tutti: al servizio si potrà accedere tramite una registrazione che può avvenire attraverso una semplice telefonata. Un servizio a disposizione di monregalesi e turisti che potranno navigare in internet con il proprio smartphone o pc mentre sono in giro per le strade della nostra Città.

Con un’importante novità: con l’adesione a “FreeItalia wi-fi” una volta registrati sarà possibile navigare con le stesse credenziali di accesso non solo nelle aree wi-fi di Mondovì, ma anche nelle altre città italiane che hanno aderito alla rete nazionale (ad esempio Roma, Venezia, Torino, la Regione Sardegna…). I numeri di “Free Italia wi-fi”: 1.816 gli hot spot attivi, 37 le reti federate, per un totale di 344.279 di utenti.

“Con il wi-fi gratuito e libero – afferma il sindaco Stefano Viglione – internet sarà a portata di tutti. Un servizio a disposizione dei Monregalesi, ma non solo: in particolare rappresenta un ulteriore tassello per una città sempre più a misura di turisti e visitatori. Un progetto reso possibile grazie alla sinergia con Confcommercio-As.Com. Monregalese e i commercianti aderenti e che consente alla nostra Città di essere al passo con i tempi”.

“Un progetto di realizzazione di una rete wi-fi a servizio di cittadini ed utenti che frequentano il tessuto commerciale tradizionale dei diversi borghi e dei vari rioni di Mondovì – afferma il presidente di Confcommercio-As.Com. Monregalese, Beppe Ballauri, è stato ampiamente discusso e voluto dal Direttivo della Confcommercio-As.Com. Monregalese convinta che la rete wi-fi rappresenti un moderno servizio aggiuntivo da offrire a tutti. Da domani una prima parte della città sarà dotata di un accesso ad internet gratuito. Ringrazio Marco Bodrone e Carlo Comino che, insieme al funzionario Edgardo Manfredi, hanno portato a termine questa iniziativa per la Confcommercio, che sosterrà il 50% dell’intervento di spesa. Un plauso ai soci della nostra associazione che hanno messo a disposizione la connessione internet della propria attività a servizio della collettività oltre a fornire gratuitamente l’alimentazione elettrica delle apparecchiature necessarie al collegamento wi-fi. Mi auguro che, in tempi brevi, si possa realizzare l’ampliamento della copertura wi-fi alla totalità delle imprese commerciali tradizionali ed agli esercizi pubblici che operano in tutti i borghi e rioni di Mondovì”.
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13/01/2013 22:25
 
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E brava Giusy, hai fatto benissimo a tornare, se anche mia moglie si rinsavisse e volesse lasciare Genova, ci correrei subito anch'io...

P.S.La Giusy la conosco da quando è nata... [SM=x1488145] [SM=x291727]




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Re: Lasciano un lavoro fisso per rilevare un biscottificio a Pamparato

vedi che non siamo solo noi i pazzi che lasciano una vita sicura in città per tornare alle origini ...


ERSY19, 13/01/2013 13:42:




PAMPARATO - Lasciare tutto e andare in montagna. Una particolare storia d’amore, di coraggio e di affetto per un paese, Pamparato, al quale si è attratti da un legame forte. Di sangue e di ricordi. Due giovani poco più che trentenni, Giuseppina Magrì, detta “Giusy”, e Cristiano Mugavero, hanno deciso di cambiare vita e di tornare alle loro radici: Giusy è originaria di Serra, Cristiano di Mondovì. Un taglio netto: rinunciare a un lavoro sicuro, al posto fisso, per rilevare un laboratorio artigianale di biscotti e dolci vari a Pamparato. Lontani dalla città, Genova, ma anche dallo stress per una situazione che costringe spesso alla lontananza. Quella di Giusy e Cristiano è una storia che potrebbe rappresentare un bagliore di positività per un 2013 appena iniziato. «La nostra è stata una vera follia, vista da fuori - racconta Giusy Magrì -. Non avevamo problemi. Io facevo l’impiegata in un’azienda edile a Genova, mentre mio marito Cristiano è ingegnere e lavorava per un’importante società a livello nazionale. Dopo tanti anni in Liguria, recentemente era stato mandato a Gorizia e probabilmente mi sarei trasferita là con lui». Ma poi ecco aprirsi una nuova opportunità. «Se fosse stato un centro estetico, solo per fare un esempio, non ci avremmo mai pensato – spiega Magrì -, ma questo tipo di attività ci intrigava. Subito abbiamo detto “Non sarebbe male”, poi “Proviamo ad interessarci” e infine eccoci qui. Sicuramente non diventeremo ricchi, ma non è quello che ci interessa. Meglio due lire in meno ma essere felici». Nome nuovo, “Il biscottificio di Pamparato” al posto di “Biscottificio Monregalese”, prodotti della tradizione, soprattutto paste di meliga, ma anche baci di dama, crostate… «Quello che vogliamo è fare qualcosa di artigianale – conclude Magrì -. Certo, dall’oggi al domani ci siamo ritrovati a fare paste di meliga, che è un po’ diverso da fare l’ingegnere o la contabile, ma abbiamo tanto entusiasmo. Abbiamo investito in un sogno e in un paesino stupendo, Pamparato. Abbiamo puntato sulla qualità della vita e sull’essere padroni del proprio tempo». «Un’emblematica storia natalizia - l’ha definita il sindaco Fausto Mulattieri -. Sono due giovani che per affetto tra di loro e della vallata hanno deciso di rilevare questo biscottificio. La loro decisione mi ha colpito: è un grande vanto per tutti noi pamparatesi». Marco Giraudo Nella foto: i coniugi Mugavero nel loro laboratorio




[Modificato da Camping Yoghi e Bubu 13/01/2013 14:48]
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Lasciano un lavoro fisso per rilevare un biscottificio a Pamparato



PAMPARATO - Lasciare tutto e andare in montagna. Una particolare storia d’amore, di coraggio e di affetto per un paese, Pamparato, al quale si è attratti da un legame forte. Di sangue e di ricordi. Due giovani poco più che trentenni, Giuseppina Magrì, detta “Giusy”, e Cristiano Mugavero, hanno deciso di cambiare vita e di tornare alle loro radici: Giusy è originaria di Serra, Cristiano di Mondovì. Un taglio netto: rinunciare a un lavoro sicuro, al posto fisso, per rilevare un laboratorio artigianale di biscotti e dolci vari a Pamparato. Lontani dalla città, Genova, ma anche dallo stress per una situazione che costringe spesso alla lontananza. Quella di Giusy e Cristiano è una storia che potrebbe rappresentare un bagliore di positività per un 2013 appena iniziato. «La nostra è stata una vera follia, vista da fuori - racconta Giusy Magrì -. Non avevamo problemi. Io facevo l’impiegata in un’azienda edile a Genova, mentre mio marito Cristiano è ingegnere e lavorava per un’importante società a livello nazionale. Dopo tanti anni in Liguria, recentemente era stato mandato a Gorizia e probabilmente mi sarei trasferita là con lui». Ma poi ecco aprirsi una nuova opportunità. «Se fosse stato un centro estetico, solo per fare un esempio, non ci avremmo mai pensato – spiega Magrì -, ma questo tipo di attività ci intrigava. Subito abbiamo detto “Non sarebbe male”, poi “Proviamo ad interessarci” e infine eccoci qui. Sicuramente non diventeremo ricchi, ma non è quello che ci interessa. Meglio due lire in meno ma essere felici». Nome nuovo, “Il biscottificio di Pamparato” al posto di “Biscottificio Monregalese”, prodotti della tradizione, soprattutto paste di meliga, ma anche baci di dama, crostate… «Quello che vogliamo è fare qualcosa di artigianale – conclude Magrì -. Certo, dall’oggi al domani ci siamo ritrovati a fare paste di meliga, che è un po’ diverso da fare l’ingegnere o la contabile, ma abbiamo tanto entusiasmo. Abbiamo investito in un sogno e in un paesino stupendo, Pamparato. Abbiamo puntato sulla qualità della vita e sull’essere padroni del proprio tempo». «Un’emblematica storia natalizia - l’ha definita il sindaco Fausto Mulattieri -. Sono due giovani che per affetto tra di loro e della vallata hanno deciso di rilevare questo biscottificio. La loro decisione mi ha colpito: è un grande vanto per tutti noi pamparatesi». Marco Giraudo Nella foto: i coniugi Mugavero nel loro laboratorio
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18/12/2012 20:41
 
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Attualità | martedì 18 dicembre 2012





Nel fine settimana apre la pista per go-kart su ghiaccio di Vernante

 

La pista sarà lunga circa 300 metri e dotata di go-kart 4 tempi di 250cc con gomme chiodate

 

Dopo le copiose nevicate degli ultimi giorni finalmente aprirà anche quest'anno la pista di Go Kart su ghiaccio in località Vernante, vicino a Limone Piemonte. La pista sarà lunga circa 300 metri e dotata di go-kart 4 tempi di 250cc con gomme chiodate. Il divertimento, come al solito, è assicurato.

L'apertura è prevista già per questo week end dalle 15 alle 22 e proseguirà per tutte le vacanze di natale e tutti i week end di gennaio. Si organizzano anche gruppi per dei “mini gran premio” previa prenotazione.

Per informazioni e prenotazioni telefonare al 327.2408999.

[Modificato da ERSY19 18/12/2012 20:42]
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17/12/2012 21:27
 
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MONDOVI’/ “Percorsi di Natale” nel Monregalese



NEI MESI DI DICEMBRE E GENNAIO.
Anche quest’anno va in scena il principale collettore di eventi dedicati alle festività natalizie del territorio monregalese: “Percorsi di Natale”. Il circuito che interesserà in vari episodi i mesi di dicembre e gennaio, raccoglie una serie di eventi legati al Natale organizzati nelle singole località (Pianfei, Monastero Vasco, Chiusa Pesio, Roccaforte Mondovì, Frabosa Sottana, Frabosa Soprana, Villanova Mondovì) che ospitano mercatini e rappresentazioni, nonché nelle grotte del territorio (Bossea, Dossi, Caudano) che fungono da eccezionali scenari naturali in cui accogliere presepi e concerti. In questo contesto, Villanova Mondovì aderisce all’iniziativa mettendo in campo “Antiche Note”, una densa programmazione di attività che si svolgeranno domenica 16 dicembre. In quell’occasione si terrà infatti la fiera mercatale, in concomitanza coi mercatini di Natale e, a partire dalle 15, si giungerà al momento clou della giornata stessa: presso piazza San Lorenzo, Babbo Natale riceverà e le letterine di richieste dei doni da parte dei bambini, con distribuzione di dolci natalizi e intrattenimento musicale a cura della Società Filarmonica Villanovese. Sempre a partire dalle 15, presso i locali della Biblioteca in Piazza Filippi, verranno esposte “Le magie del Natale”, i lavori preparati dai laboratori organizzati dall’Università delle Tre Età. Infine, sabato 22 dicembre al teatro comunale “F. Garelli” il piccolo coro “Una voce per Giulia”, diretto da Romina Ambrogio, si esibirà in “Aspettando il Natale” (ore 21). Per tutta la durata delle festività, inoltre, continua la XIII edizione del concorso “Presepi in grotta”, con l’esposizione degli originali elaborati all’interno delle coloratissime cavità della Grotta dei Dossi. Venerdì 28 dicembre, a partire dalle ore 21, la prima sala della grotta ospiterà il concerto “Notturno in grotta”. Info: Comune di Villanova Mondovì. www.comune.villanova-mondovi.cn.it; http://percorsidinatale.vallatemonregalesi.it/
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12/12/2012 21:37
 
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Cronaca



Con l'auto a fare rally sui pendii di Prato Nevoso: denunciati

Sei giovani fermati dalla Polizia: nel tentativo di liberare l'auto bloccata nella neve, hanno anche rubato una motcicletta

foto di repertorio
 

 Prato Nevoso - E' finita con una denuncia la notte brava di 6 giovani, con età comprese tra i 32 ed i 18 anni, tutti italiani, individauti e denunciati dalla squadra di polizia stato presso le piste di prato nevoso.
In particolare il gruppetto, con l’autovettura di uno dei sei, decidevano di intraprendere l’impresa, poco consigliabile, di provare a fare rally sulla pista di sci. Come ovvio l’autovettura restava, ben presto, impantanata e si bloccava inesorabilmente.
A questo punto il gruppo escogitava la soluzione: depredare, da un gabiotto adibito a riporre gli attrezzi, vanghe, picconi e quanto altro ritenuto necessario per provare a liberare la macchina, senza riuscirvi.
Il gruppo ha quindi rubato una moticicletta, cui venivano attacati dei cavi, e con cui i 6 hanno tentato, nuovamente, di liberare la macchina. Inutilmente.

Il giorno successivo, ovviamente, la pista era impraticabile, per la presenza dell’ingombrante ostacolo. Gli uomini della polizia, impiegati a garantire la sicurezza sulle piste di Prato Nevoso, decidevano, così, di appostarsi per verificare chi andasse a controllare il mezzo. L’operazione di polizia di concludeva con il fermo, nei pressi dell’auto, dei 6, denunciati per furto e danneggiamento.





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Attualità | domenica 09 dicembre 2012

http://www.targatocn.it/fileadmin/layout/targatocn/images/logo.png

In oltre 15.000 si sono goduti le nevi della Granda in un week end di sole

Soffisfatti anche i gestori delle piste che possono dimenticare il disastroso anno passato e sperare in una stagione di grande afflusso


Sono circa 8000 gli sciatori che hanno scelto il comprensorio del Mondolè nel week end di sole appena trascorso. L'Open Season tradizionale appuntamento dell'8 dicembre ha visto 2000 persone in notturna ed oltre 4000 appassionati nella festa durata sino a tarda notte.

A Limone Piemonte circa 7000 appassionati con 3500 persone il sabato e qualcuna in meno la domenica.

Tanta affluenza anche a Roburent e nelle tante piste di fondo.














[Modificato da ERSY19 10/12/2012 22:50]
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Tromba d'aria a Genova

Uso il forum "all'incontrario" ma spero mi scusiate vista l'eccezionalità dell'evento.
Eccovi alcune foto prese dal Web.
Saluti




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[SM=g8906] però, che progettino.... [SM=g10365] così anche ad agosto [SM=x1488190] almeno invece di due giorni solo d'inverno, ne faccio altri due d'estate [SM=x291726]




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VALLI MONREGALESI - 27-11-2012



A Lurisia lo sci “al chiuso”




Immaginatevi un grosso tunnel a botte rovesciata, in pendenza e chiuso dai quattro i lati. All’interno, lance sparaneve funzioneranno tutto l’anno senza sosta, imbiancando una pista da sci che non si scioglie mai. Neve che dura da Natale a Ferragosto, dentro una gigantesca struttura tenuta costantemente a temperatura sotto zero. Fantascienza? No: si chiama “skidome”. E in Europa ne esistono alcuni già da qualche tempo. Il primo in Italia invece potrebbe nascere proprio qua: a Lurisia.
Una notizia nell’aria da mesi, mai ufficializzata ma tanto “chiacchierata”. Ora però si sa che è vero: un gruppo di imprenditori piemontesi è pronto a metterlo nero su bianco. Un progetto enorme: quindici milioni di euro l’investimento di cui si parla per sciare tutto l’anno, sulla grande “pista coperta”: «Proprio come quelli che si trovano negli Emirati Arabi a Dubai, in Germania a Dusseldorf, o in Francia a Metz – ci spiega l’architetto Stefano Giacosa, uno dei progettisti che lavorano per conto della “SempreSci” che ha portato a Lurisia l’incredibile idea –. Lo vorremmo costruire a monte dell’abitato, sul fianco della montagna. Sarà una struttura a bassissimo impatto visivo ed energetico: pareti in legno e un tetto di pannelli solari di ultima generazione, che alimenteranno i motori. Coprirà una lunghezza di circa 430 metri, e potrà dare spazio a tre piste diverse. Un grosso investimento, molto grosso. Ma crediamo di poterlo fare. Abbiamo già anche dei contatti per l’acquisto dei terreni».
Ma perché è stata scelta Lurisia? «Qualche anno fa avevamo presentato il progetto a Casale M.to – continua Giacosa –, vicino ad Alessandria. Poi sono cambiate alcune premesse, e abbiamo deciso di perdere e di provarci altrove. A Lurisia ci sono delle ottime premesse, che dalle altre parti non si trovano». E spiega: «Innanzitutto, qua si può sfruttare la pendenza naturale del terreno: non serve innalzare una collina artificiale come avremmo dovuto fare a Casale, cosa che avrebbe richiesto un costo ancor più elevato e che avrebbe avuto un impatto sicuramente maggiore. Qua potremo avere un terreno con una pendenza del 30-40%: si tratterebbe di uno degli skidome con la discesa più ripida in tutto il mondo». C’è anche un’altra ragione: Lurisia è una stazione turistica già esistente e dotata di strutture ricettive proprie. «Quello che mancava in altre zone, era un posto che possedesse alcune caratteristiche tipiche di una stazione turistica come questa: gli alberghi, una struttura come le Terme che raccoglie turisti non stagionali, la vicinanza a un casello autostradale come quello di Mondovì. Se lo avessimo fatto altrove avremmo dovuto includere nel progetto anche la creazione di nuove strutture alberghiere: qui non serve, ci sono già». Altri dettagli tecnici: la sala motori sarà insonorizzata, l'acqua di scioglimento verrà recuoerata in un laghetto e riutilizzata per la nuova neve. I tempi di realizzazione: due anni al massimo, una volta autorizzato.
Ma quale clientela verrebbe a sciare 365 giorni all’anno? Giacosa fa un paragone: «Lo skidome è per lo sci ciò che una piscina è per il nuoto: chi vuole nuotare non deve per forza andare al mare, no? Ma la piscina non si pone in contrapposizione alle spiagge. Così noi non vogliamo affatto metterci in contrapposizione con le stazioni sciistiche. La clientela degli “skidome” spazia da chi ha bisogno di una struttura su cui fare allenamento costante a tutti i livelli, come i professionisti e le scuole di sci, a tipologie di clienti che normalmente hanno difficoltà ad avere accesso alle normali strutture invernali. Penso, per esempio, ai disabili: questo impianto sarà dotato di strutture per gli sciatori diversamente abili, con una scuola di sci e maestri ad hoc. Uno "skidome" come questo può ospitare circa 300 persone contemporaneamente, al massimo. Si pagherà un biglietto a tariffa oraria. Nei nostri piani c’è anche altro: offerte per chi vuole avvicinarsi alla pratica, per chi non scia ma vorrebbe partecipare a eventi e divertimenti sulla neve, aziende che intendono fare prove e sperimentazioni». E ovviamente, si parla di posti di lavoro: una dozzina (senza contare l'indotto) che, assicurano, sarebbero destinati a gente della zona.
L’idea ha raccolto il consenso del Comune: «Si tratterebbe di un rilancio enorme per Lurisia – afferma il sindaco Somà –, ed è ovvio che un’iniziativa di questo tipo ci fa ben sperare. In ogni caso, si tratta di un investimento privato: il Comune non è chiamato a mettere soldi suoi. In un periodo come quello che stiamo attraversando, con il turismo in forte crisi anche nelle nostre vallate, un progetto così potrebbe davvero dare una spinta incredibile».
Ma chi è pronto a investire per un progetto così costoso, in tempi come questi? Giacosa: «Dietro al progetto c’è un gruppo di imprenditori, tutti piemontesi. Non sarà una speculazione immobiliare: per questo avevamo bisogno di un posto dove le strutture fossero già presenti, così da non doverle costruire noi. Cercavamo un luogo dove poter fare uno “skidome” a certe condizioni: siamo convinti di averlo trovato in Lurisia».
MARCO TURCO
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L'importante è che noi continuiamo a pagare tutto, tanto loro non lo fanno, e poi ci fanno la predica pure... [SM=g10762] [SM=x1488177]




Kawasaki my love.
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Dalla provincia - venerdì 16 novembre 2012



Credito da 16 milioni di euro, la Provincia diffida lo Stato

La presidente Gianna Gancia: “Ministero inadempiente, Granda dimenticata”


  

 Cuneo - “Ministero inadempiente, Granda dimenticata da Roma”: così Gianna Gancia, presidente della Provincia di Cuneo, spiega l’iniziativa della diffida nei confronti dello Stato, debitore di quasi 3 miliardi di euro con le Province.

La Provincia di Cuneo vanta, in effetti, nei confronti dello Stato mancati trasferimenti erariali, previsti dalle relative leggi finanziarie e riferiti agli esercizi 1998/2002, pari a complessivi 16.124.000 euro. Pertanto, tramite lettera inviata al Ministero dell’Interno, la presidente Gianna Gancia sollecita l’erogazione delle quote a favore dell’Ente.

“Si tratta – spiega – di entrate certe che non sono nelle disponibilità della Provincia. In questo modo si genera una situazione che, nell’imminenza della verifica degli equilibri di bilancio prevista per fine novembre e dell’approvazione del bilancio preventivo 2013, rischia di tradursi in difficoltà oggettive per la cassa. A breve dovremo, infatti, reperire una cifra ulteriore per la messa in sicurezza in materia di spesa sulle parti sostanziali, ovvero utenze, neve e riscaldamento delle scuole”.

“Ad oggi – continua Gancia – non risulta alcun trasferimento da parte dell’Amministrazione centrale. Si diffida, quindi, il Ministero dell’Interno a voler provvedere al versamento delle somme spettanti o a volerle mettere a disposizione della Provincia, entro il termine di sessanta giorni. In assenza di riscontri la Provincia si riserva di tutelare le proprie ragioni nelle sedi più opportune”.

A questa situazione puntuale che vede l’Ente di corso Nizza creditore in modo diretto dello Stato, vanno aggiunti i crediti indiretti, ovvero quelli che formalmente sono nei confronti della Regione, come per esempio le risorse per il trasporto pubblico locale, che lo Stato a sua volta non trasferisce alla Regione.

Una partita che, complessivamente, supera i 40 milioni di euro per la Provincia di Cuneo.


Non male come tempo di reazione per la richiesta. Ci hanno messo solo 14 anni, perchè se si capisce correttamente, sono crediti del 1998.
Provate a non pagare qualcosa (ad esempio l'IMU) e vediamo quanto tempo passa prima che vengano a bussare alla ns. porta!!!!
Beata pubblica amministrazione, se non ci fossi bisognerebbe inventarti !!!!

 

 

[Modificato da ERSY19 16/11/2012 21:39]
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15/11/2012 22:45
 
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13-11-2012 VALLI MONREGALESI



Un giallo monregalese da libro a film

Si sta già pensando al trailer. E per il cast si fanno ipotesi di professionisti veri: Sebastiano Soma, addirittura Paolo Villaggio. Un film che ambisce al grande schermo, per raccontare il mistero di quel montanaro ucciso da un colpo di fucile nelle vallate del Monregalese, fra ombre e silenzi di un inverno come tanti. È l’intreccio che sta sotto a “Orme sulla neve color turchese”, romanzo pubblicato lo scorso anno, firmato dalla scrittrice monasterese Livia Barbero Ruffino (nella foto). Che ora vuole approdare sul grande schermo.
Le nostre vallate sono state, non poche volte, sfondo per documentari, cortometraggi ispirati a storie locali o finalizzati a valorizzare un personaggio, una tradizione, un paese. Forse però è la prima volta che diventeranno lo scenario completo di un film come questo, scritto e ambientato proprio in queste zone: un po’ come accadde per “Il vento fa il suo giro”, nato in valle Po come piccola produzione e divenuto un “caso” cinematografico italiano fra il 2006 e il 2007. L’intreccio di “Orme sulla neve” (pubblicato da “Araba Fenice”) è ispirato a fatti veri avvenuti in vallate non lontane dalle nostre: un omicidio, un anziano montanaro ucciso da un colpo di fucile per motivi sconosciuti, un mistero che d’improvviso avvolge un’intera vallata. L’autrice ha voluto collocare la vicenda proprio nella sua terra, per valorizzarne la cultura e la storia attraverso la fiction narrativa.
Da dove è nata l’idea di farne addirittura un film? «Sono stati gli stessi monregalesi a suggerirmelo – ci racconta la professoressa Ruffino –, già alcuni mesi fa. Poi ho conosciuto un regista locale che si è detto disponibile a dedicarsi al film: Giancarlo Baudena, già autore de “L’Uomo del grano”.
Le intenzioni sono serie, e stiamo davvero lavorando a pieno regime per riuscire a compiere il primo passo, ovvero la messa insieme dei fondi per cominciare la produzione». Si sta addirittura già pensando al trailer: «Sarebbe importante iniziare presto – continua la scrittrice –, perché la trama si svolge proprio in questo periodo, con la stagione della caccia aperta e la neve in arrivo. Anzi: proprio la neve svolge un ruolo fondamentale nella storia... ma non anticipiamo oltre». È stato difficile “tradurre” la trama, dal romanzo alla sceneggiatura cinematografica? «Non molto – risponde la Ruffino –, ma alcune parti inevitabilmente hanno dovuto essere adattate. La vicenda è ispirata a un fatto realmente avvenuto, anni fa, in una zona non lontana dalle nostre. Un caso in cui io stessa sono stata coinvolta, come testimone durante il processo. Quando ho scelto di farla diventare un romanzo ho preferito ambientarla nel Monregalese».
E per il cast? «Un film necessita di professionisti. Come comparse si possono utilizzare anche gli abitanti della zona, ma per i personaggi principali servono attori veri. Abbiamo fatto alcune ipotesi: Paolo Villaggio e Sebastiano Soma. Sono già stati contattati, e gli accordi sono in corso. Ovviamente questo comporta un budget più alto... ed ecco perché ci servono dei finanziamenti».Un intento a cui si sono affiancati immediatamente le Amministrazioni comunali della zona: i Comuni di Monastero di Vasco, Frabosa Sottana e Soprana, Montaldo, Roburent, Villanova e lo stesso Mondovì, che hanno sottoscritto un accordo di parternariato con cui si impegnano a cercare finanziatori per il progetto. In prima linea ovviamente il sindaco di Monastero, Giuseppe Zarcone: «Stimiamo molto il lavoro della professoressa Ruffino, e abbiamo accettato con entusiasmo di affiancarci a questo progetto. La professoressa Ruffino valorizza da tempo, con il suo lavoro, il nostro territorio e la nostra cultura». Tra i sindaci che hanno aderito c’è anche Bruno Vallepiano, sindaco di Roburent e “collega” della professoressa in quanto scrittore di romanzi pubblicati dalla stessa casa editrice e ambientati sempre in queste zone: «Un progetto interessantissimo, che sono ben felice di poter supportare – dice –. Trovare finanziamenti in un periodo come questo è molto arduo, ma cercheremo di fare tutto quello che possiamo».


[Modificato da ERSY19 15/11/2012 22:46]
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13-11-2012 VALLI MONREGALESI



Un giallo monregalese da libro a film

Si sta già pensando al trailer. E per il cast si fanno ipotesi di professionisti veri: Sebastiano Soma, addirittura Paolo Villaggio. Un film che ambisce al grande schermo, per raccontare il mistero di quel montanaro ucciso da un colpo di fucile nelle vallate del Monregalese, fra ombre e silenzi di un inverno come tanti. È l’intreccio che sta sotto a “Orme sulla neve color turchese”, romanzo pubblicato lo scorso anno, firmato dalla scrittrice monasterese Livia Barbero Ruffino (nella foto). Che ora vuole approdare sul grande schermo.
Le nostre vallate sono state, non poche volte, sfondo per documentari, cortometraggi ispirati a storie locali o finalizzati a valorizzare un personaggio, una tradizione, un paese. Forse però è la prima volta che diventeranno lo scenario completo di un film come questo, scritto e ambientato proprio in queste zone: un po’ come accadde per “Il vento fa il suo giro”, nato in valle Po come piccola produzione e divenuto un “caso” cinematografico italiano fra il 2006 e il 2007. L’intreccio di “Orme sulla neve” (pubblicato da “Araba Fenice”) è ispirato a fatti veri avvenuti in vallate non lontane dalle nostre: un omicidio, un anziano montanaro ucciso da un colpo di fucile per motivi sconosciuti, un mistero che d’improvviso avvolge un’intera vallata. L’autrice ha voluto collocare la vicenda proprio nella sua terra, per valorizzarne la cultura e la storia attraverso la fiction narrativa.
Da dove è nata l’idea di farne addirittura un film? «Sono stati gli stessi monregalesi a suggerirmelo – ci racconta la professoressa Ruffino –, già alcuni mesi fa. Poi ho conosciuto un regista locale che si è detto disponibile a dedicarsi al film: Giancarlo Baudena, già autore de “L’Uomo del grano”.
Le intenzioni sono serie, e stiamo davvero lavorando a pieno regime per riuscire a compiere il primo passo, ovvero la messa insieme dei fondi per cominciare la produzione». Si sta addirittura già pensando al trailer: «Sarebbe importante iniziare presto – continua la scrittrice –, perché la trama si svolge proprio in questo periodo, con la stagione della caccia aperta e la neve in arrivo. Anzi: proprio la neve svolge un ruolo fondamentale nella storia... ma non anticipiamo oltre». È stato difficile “tradurre” la trama, dal romanzo alla sceneggiatura cinematografica? «Non molto – risponde la Ruffino –, ma alcune parti inevitabilmente hanno dovuto essere adattate. La vicenda è ispirata a un fatto realmente avvenuto, anni fa, in una zona non lontana dalle nostre. Un caso in cui io stessa sono stata coinvolta, come testimone durante il processo. Quando ho scelto di farla diventare un romanzo ho preferito ambientarla nel Monregalese».
E per il cast? «Un film necessita di professionisti. Come comparse si possono utilizzare anche gli abitanti della zona, ma per i personaggi principali servono attori veri. Abbiamo fatto alcune ipotesi: Paolo Villaggio e Sebastiano Soma. Sono già stati contattati, e gli accordi sono in corso. Ovviamente questo comporta un budget più alto... ed ecco perché ci servono dei finanziamenti».Un intento a cui si sono affiancati immediatamente le Amministrazioni comunali della zona: i Comuni di Monastero di Vasco, Frabosa Sottana e Soprana, Montaldo, Roburent, Villanova e lo stesso Mondovì, che hanno sottoscritto un accordo di parternariato con cui si impegnano a cercare finanziatori per il progetto. In prima linea ovviamente il sindaco di Monastero, Giuseppe Zarcone: «Stimiamo molto il lavoro della professoressa Ruffino, e abbiamo accettato con entusiasmo di affiancarci a questo progetto. La professoressa Ruffino valorizza da tempo, con il suo lavoro, il nostro territorio e la nostra cultura». Tra i sindaci che hanno aderito c’è anche Bruno Vallepiano, sindaco di Roburent e “collega” della professoressa in quanto scrittore di romanzi pubblicati dalla stessa casa editrice e ambientati sempre in queste zone: «Un progetto interessantissimo, che sono ben felice di poter supportare – dice –. Trovare finanziamenti in un periodo come questo è molto arduo, ma cercheremo di fare tutto quello che possiamo».
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05/11/2012 21:00
 
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TARGATO CURIOSITÀ | lunedì 05 novembre 2012



Adesso va di moda quella del Sindaco, ma che fine hanno fatto le fonti dove si andava a 'prendere l'acqua', gratis?

La fontana dei Preti di Ricogno a Dronero, quella dell'Oro a Caraglio, S.Caterina a Saluzzo, Valmala, la Corsaglia, facciamo insieme una mappatura aggiornata? Dove l'acqua è gratis, solo che non frizza...

In questi ultimi mesi abbiamo assistito a tagli del nastro praticamente ovunque di varie "casette dell'acqua" sistemate nei comuni dove con pochi penny puoi avere la tua acqua liscia o gassata. L'acqua del Sindaco insomma. Ben venga. E' in città e quindi comoda a tutti, a prezzi vantaggiosi.
Chi però è cresciuto con i nonni che gli portavano l'acqua della fontana dei Preti di Ricogno a Dronero, non può dimenticarsi la storia di questa provincia.
Siamo una delle terre con maggiori fonti sorgive e non a caso Lurisia, Sant'Anna ed Eva danno da bere a tutta Italia.
Tante "fontane" sono da sempre pubbliche ed hanno cresciuto generazioni, come lo scrivente. Il punto è però che molte sono scomparse. Motivo? Assenza di manutenzione, che una volta faceva il comune, poi hanno iniziato a fare comitati locali o pro loco e poi allo sparire di questi ultimi in certi posti non ha più fatto nessuno.
Esistono ancora delle fontane che danno buona acqua "a gratis " ? Dove si va armati di bidoni e bottiglie a fare scorta per la settimana?
Si, esistono ancora ma sono di meno per i motivi sopra citati.

Lanciamo oggi un censimento di queste fontane. A voi lettori chiediamo di segnalarci su direttore@targatocn.it le fonti di cui siete a conoscenza, dove si può andare a prendere l'acqua.

Con l'aiuto di tutti speriamo di poter dare una nuova "mappatura" alle fonti della Granda ed offrire una opportunità, gratuita, a tutti.

G.C.



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24/10/2012 16:28
 
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Re: CRONACA | martedì 23 ottobre 2012

in effetti abbiamo visto ieri pomeriggio che caricavano sul un camion un mezzo, che aveva tutta l'aria di essere la corriera di linea totalmente carbonizzata, solo lo scheletro. Era sulla piazzola adiacente al bivio dove strada proveniente da Torre si dirama in 2, Montaldo a destra e Roburent a sinistra


ERSY19, 23/10/2012 23:13:




Distrutto dalle fiamme un autobus sulla Montalto-Roburent


Passeggeri tutti in salvo ed illesi grazie ai nervi saldi ed alla prontezza di spirito dell’autista

Paura, ma niente panico. Grazie soprattutto ai nervi saldi ed alla prontezza di spirito dell’autista che, non appena si è accorto che l’autobus cui era alla guida stava – neppure troppo lentamente – prendendo fuoco, ha pensato prima di tutto all’incolumità fisica dei passeggeri che in quel momento erano a bordo. E li ha fatti scendere prima e “disposti” a distanza di sicurezza.
La scena ha avuto come sfondo la strada che da Montalto Mondovì porta a Roburent.
I Vigili del Fuoco di stanza a Mondovì sono intervenuti anch’essi con la massima tempestività possibile ma non sono riusciti ad evitare che il pullman venisse divorato dalle fiamme.
Tra i passeggeri, come detto, solo una buona dose di spavento, ma niente più. Nessuna ferita, nemmeno lieve.

R.G.




www.campingyoghiebubu.it - www.timandoinvacanza.com - www.timandoincrociera.it
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CRONACA | martedì 23 ottobre 2012



Distrutto dalle fiamme un autobus sulla Montalto-Roburent


Passeggeri tutti in salvo ed illesi grazie ai nervi saldi ed alla prontezza di spirito dell’autista

Paura, ma niente panico. Grazie soprattutto ai nervi saldi ed alla prontezza di spirito dell’autista che, non appena si è accorto che l’autobus cui era alla guida stava – neppure troppo lentamente – prendendo fuoco, ha pensato prima di tutto all’incolumità fisica dei passeggeri che in quel momento erano a bordo. E li ha fatti scendere prima e “disposti” a distanza di sicurezza.
La scena ha avuto come sfondo la strada che da Montalto Mondovì porta a Roburent.
I Vigili del Fuoco di stanza a Mondovì sono intervenuti anch’essi con la massima tempestività possibile ma non sono riusciti ad evitare che il pullman venisse divorato dalle fiamme.
Tra i passeggeri, come detto, solo una buona dose di spavento, ma niente più. Nessuna ferita, nemmeno lieve.

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TARGATO CURIOSITÀ | martedì 16 ottobre 2012

Bene, bene, a me non piace giocare a carte, non mi piace la roulette, nè tantomeno scommettere on line............da dove incominciamo??????
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Il tradimento? Roba da Internet


L'ultima frontiera del tradimento, almeno secondo una ricerca firmata da alcuni psicologi dell'Università di Bath (Regno Unito), è il web. O almeno per le donne. Sì, perché mentre la maggior parte degli uomini si diverte a passare ore e ore su internet quasi esclusivamente per giocare online, sembra che l'universo femminile abbia scoperto come i social network (vedi ad esempio Facebook e Twitter) siano ottimi modi per 'sfruttare' Internet nel tentativo di conoscere altre persone. E questo vale tanto per le donne single quanto per chi invece è già impegnata.

In realtà, gli psicologi britannici autori di tale studio hanno un po' scoperto l'acqua calda. Che i social network vengano utilizzati per cercare potenziali partner - soprattutto sessuali - è qualcosa di risaputo già da qualche annetto. Semmai, la cosa che più stupisce è che gli uomini, sul web, preferiscano darsi da fare in altri modi, ad esempio giocando online, non solo piazzando le solite scommesse, prevalentemente sugli eventi calcistici, ma sono sempre più numerosi anche i giocatori di poker e coloro che tentano la fortuna addirittura giocando alla roulette online.

La donna, invece, pare aver scoperto che Internet è un ottimo modo, e soprattutto discreto, per organizzare incontri che vadano al di là della dimensione di coppia. Forse proprio la protezione dello schermo di un pc, la lontananza fisica unita alla vicinanza virtuale, sono gli elementi che affascinano l'universo femminile, maggiormente propenso ad utilizzare il web per tradire il proprio compagno.

Ma non solo i social network contribuiscono al proliferare del tradimento via Internet. Ormai ci sono diversi siti dedicati completamente alle scappatelle extraconiugali, dove ci si può iscrivere e organizzarsi con altre persone per incontrarsi e sviluppare una relazione nascosta. Per non parlare delle chat, che ormai sono un po' in disuso per via della vasta offerta di social network e siti di incontri, ma che rimangono pur sempre il primo strumento dell'era Internet dove si è consumato un tradimento.


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